Congregazioni Romane

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Le Congregazioni sono dei dicasteri della Curia Romana che collaborano col papa nel governo spirituale della Chiesa.

L'organizzazione

Sono delle commissioni permanenti composte da Cardinali, Arcivescovi e Vescovi incaricate di particolari affari ecclesiastici. I membri vengono nominati dal papa per un quinquennio: al raggiungimento del settantacinquesimo anno di età, ogni membro è tenuto a presentare le sue dimissioni; decadono comunque dall'incarico in caso di morte del pontefice.

Ogni congregazione è retta da un cardinale Prefetto di nomina pontificia: anche un arcivescovo può essere elevato a tale carica ma, in questo caso, l'arcivescovo regge il dicastero con il titolo di Pro-Prefetto fino a quando viene nominato cardinale, nel concistoro successivo. Il Prefetto, per quanto riguarda la direzione delle persone e la trattazione degli affari del dicastero, si avvale della collaborazione di un Segretario (di regola un arcivescovo) e di un Sottosegretario; durante la vacanza del soglio papale, i Segretari si occupano del governo ordinario delle congregazioni: qualora prendano dei provvedimenti di urgenza, questi hanno bisogno di essere confermati dal nuovo pontefice entro tre mesi dalla sua elezione.

I provvedimenti più importanti vanno discussi ed approvati in una sessione plenaria ed hanno comunque bisogno dell'approvazione papale.

Le congregazioni si avvalgono della collaborazione di un collegio di Consultori nominati tra gli esperti delle materie da trattare (in genere, religiosi docenti presso le università pontificie).

La Costituzione Apostolica Pastor Bonus ha riordinato le congregazioni ed ha ridefinito le materie di loro competenza: in casi di conflitto di competenza tra le congregazioni, il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ha il compito di dirimere le contese.

La storia

Le Congregazioni Romane sorsero nel corso del XVI secolo dopo un periodo di gravi sconvolgimenti (dal grande Scisma d'Occidente alla Riforma protestante) a cui seguì il consolidamento dell'autorità e del governo papale e la conseguente ristrutturazione della Curia.

Nacquero all'interno del Sacro Collegio cardinalizio come commissioni ristrette e temporanee per l'esame di problemi particolari (sia concernenti il governo temporale dello Stato Pontificio, sia il governo spirituale della Chiesa Universale) e divennero progressivamente permanenti e direttamente soggette al papa, che ne selezionava i membri e ne nominava i prefetti.

Sorsero così, tra le altre, le congregazioni dell'Inquisizione Universale (1542), del Concilio (1564), dell'Indice (1572) e per i Vescovi (1573): con la Costituzione Apostolica Immensa aeterni Dei, del 22 gennaio 1588, Sisto V riordinò le congregazioni fino ad allora create e ne fondò di nuove, il loro numero venne portato a quindici. Nella costituzione le Sacre Congregazioni sono elencate nel seguente ordine:

  1. per la santa inquisizione pro sancta Inquisitione
  2. della Segnatura di Grazia pro Signatura Gratiae,
  3. per l'Erezione delle Chiese e le Provvisioni Concistoriali pro erectione ecclesiarum et provisionibus consistorialibus,[1]
  4. dell'abbondanza dello stato ecclesiastico pro ubertate annonae Status Ecclesiastici,[2]
  5. dei riti pro sacri ritibus et caeremoniis,
  6. della difesa navale pro classe paranda et servanda ad Status Ecclesiastici defensionem,[3]
  7. per l'Indice di libri proibiti pro Iudice librorum prohibitorum,
  8. del concilio di Trento pro executione et interpretatione concilii Tridentini,
  9. per sollevare dagli aggravi, o gravami lo stato ecclesiastico pro Status Ecclesiastici gravaminibus sublevandis,[4]
  10. degli studi pro Universitate Studii Romani,[5]
  11. dei Regolari pro consultationibus regularium,[6]
  12. dei Vescovi pro consultationibus episcoporum et aliorum praelatorum,[7]
  13. delle acque pro viis, pontibus et aquis curandis[8],
  14. della stamperia vaticana pro typographia Vaticana,[9]
  15. della Consulta pro consultationibus negociorum Status Ecclesiastici,[10] con il compito di rivedere in ultimo appello le cause civili, criminali e miste.[11]

Esse diventerono la struttura portante del governo papale, con un funzionamento burocratico non dissimile da quello dei ministeri degli stati moderni (che, per alcuni storici, presero a modello proprio la Curia Romana per l'organizzazione dei loro governi centrali).

Nel corso dei secoli successivi vennero create numerose altre congregazioni ed altre ancora cessarono di funzionare: il loro primo sostanziale riordinamento avvenne il 29 giugno 1908, con la Costituzione Apostolica Sapienti Consilio di Pio X, che ne portò il numero da venti a undici (vennero soppresse, tra le altre, le sei congregazioni che si occupavano dell'amministrazione civile dello Stato pontificio).

La situazione rimase sostanzialmente inalterata fino al Concilio Vaticano II, quando i padri conciliari, col decreto Christus Dominus del 28 ottobre 1965, auspicarono che fosse dato alle congregazioni un nuovo ordinamento, più adatto alle necessità dei nuovi tempi: accogliendo le istanze del Concilio, Paolo VI, con la Costituzione Apostolica Regimini Ecclesiæ Universae del 15 agosto 1967, portò da dodici a dieci il numero delle Congregazioni.

Le Congregazioni oggi

L'ultima riforma della Curia Romana è avvenuta sotto il pontificato di papa Giovanni Paolo II la Costituzione Apostolica Pastor Bonus, del 28 giugno 1988. Le congregazioni hanno perso, a favore della Segreteria di Stato, il primato curiale, pur restando l'asse portante del governo papale: il loro numero è stato portato a nove e molti dei loro compiti sono stati delegati ad organismi di nuova istituzione quali i Consigli, le Commissioni e altri Uffici.

Congregazioni attive fino al 5 giugno 2022:

Con la riforma della Curia sancita dalla Praedicate Evangelium dal 5 giugno 2022 hanno modificato denominazione.

Bibliografia
Note
Collegamenti esterni
Voci correlate