Diocesi di Chioggia
Diocesi di Chioggia Dioecesis Clodiensis Chiesa latina | |
vescovo | Adriano Tessarollo |
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Sede | Chioggia |
Regione ecclesiastica Triveneto | |
mappa della diocesi | |
Nazione | Italia |
Vicario | Francesco Zenna |
Vescovi emeriti: | Angelo Daniel |
Parrocchie | 68 |
Sacerdoti |
93 di cui 68 secolari e 25 regolari 1.161 battezzati per sacerdote |
29 religiosi 101 religiose 3 diaconi | |
118.000 abitanti in 1.000 km² 108.000 battezzati (91,5% del totale) | |
Eretta | VII secolo |
Rito | romano |
Santi patroni |
Santi Felice e Fortunato (11 giugno) |
Indirizzo | |
C.P. 213, Rione Duomo 1006, 30015 Chioggia [Venezia], Italia | |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale Dati online 2017 (gc ch) Dati dal sito web della CEI | |
Collegamenti interni | |
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
La diocesi di Chioggia (in latino: Dioecesis Clodiensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea del patriarcato di Venezia appartenente alla regione ecclesiastica Triveneto. Nel 2016 contava 108.000 battezzati su 118.000 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Adriano Tessarollo.
Territorio
La diocesi comprende la parte meridionale della provincia di Venezia, compresa l'isola di Pellestrina, e la parte orientale della provincia di Rovigo.
Sede vescovile è la città di Chioggia, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta.
Il territorio diocesano si estende su 1.000 km² ed è suddiviso in 68 parrocchie, raggruppate in cinque vicariati: Pellestrina (4 parrocchie), Chioggia (7 parrocchie), Sottomarina (10 parrocchie), Cavarzere (15 parrocchie), Loreo (18 parrocchie) e Ca' Venier (14 parrocchie).
Per approfondire, vedi la voce Parrocchie della Diocesi di Chioggia |
Storia
Il Medioevo
È l'antica diocesi di Malamocco (anticamente Metamauco), che fu eretta nel VII secolo ricavandone il territorio dalla diocesi di Padova. Era originariamente suffraganea del patriarcato di Grado.
Le notizie sui vescovi di Malamocco sono frammentarie: nel IX secolo Felice I fu scomunicato da papa Giovanni VIII.
Nel 1106 il vescovo Enrico Grancarolo traslò la sede a Chioggia. Secondo altre fonti la traslazione della sede sarebbe di poco successiva, da collocarsi fra il secondo e il terzo decennio del XII secolo.
Già nel 1221 il capitolo della cattedrale contava 19 canonici. A titolo speciale era legato al capitolo l'arciprete di Malamocco, con titolo di arcidiacono. Nel corso del Medioevo i canonici erano semplicemente cooptati dal capitolo, ma dal XV secolo il vescovo e anche la Sede apostolica interverranno più volte nella nomina dei canonici.
Il XIV secolo vide la ricostruzione degli edifici sacri di Chioggia, gravemente danneggiati dalle guerre tra Venezia e Genova.
La Controriforma
Nel XV secolo fu importante l'opera dei vescovi Centoferri e Venier, tesa a distogliere il clero dagli ambigui rapporti con il potere temporale. Il Venier celebrò due sinodi nel 1490 e nel 1510. Intanto, nel 1508, l'apparizione della Vergine sul lido di Sottomarina segnava una rinascita spirituale della diocesi.
Il XVI secolo fu caratterizzato dalla riforma, perseguita con particolare energia dal vescovo Nacchianti, che partecipò al Concilio di Trento. Fu lui ad aprire nel 1546 la serie delle visite pastorali e ad effettuarne nel seguito del suo episcopato altre tre. Anche i suoi successori compirono per tutto il secolo frequenti visite pastorali.
Nel XVII secolo i vescovi ebbero come obiettivo l'educazione religiosa dei laici e la disciplina del clero. Nel contempo curarono l'edilizia sacra.
La prima metà del XVIII secolo fu contrassegnata da un notevole incremento demografico, accompagnato da un analogo incremento del numero dei sacerdoti e delle parrocchie. Nell'ultimo scorcio del secolo l'incremento della popolazione non si arrestò, mentre il numero dei sacerdoti fece registrare una flessione.
Il XIX secolo
La costituzione della municipalità francese non turbò eccessivamente la vita della diocesi, anche grazie agli incarichi assegnati ad alcuni sacerdoti nell'amministrazione. La diocesi comunque supererà indenne il pericolo di soppressione che in epoca napoleonica si ripresenterà più volte. Il periodo più travagliato fu quello dal 1807 al 1815 in cui la diocesi dovette sottostare ai decreti dell'autorità civile; offrire preghiere pubbliche per l'imperatore; subire l'imposizione del matrimonio civile, la separazione tra l'anagrafe civile e quella parrocchiale; accettare un nuovo catechismo di stampo prettamente gallicano. La diocesi era coinvolta nelle iniziative del governo, in vista dell'«ordine e dell'incivilimento della società».
Con la restaurazione furono ricostituite le confraternite laicali soppresse adl precedente regime e si pose mano alla riorganizzazione del seminario e più in generale all'istruzione, mediante l'istituzione di nuove scuole.
Il 1848 vedeva il clero della diocesi nutrire sostanzialmente buoni rapporti con la dominazione austriaca, mentre i vescovi vigilavano sulla diffusione presso il clero delle teorie del cattolicesimo liberale. Dopo oltre due secoli, nel 1863 il vescovo De Foretti convocò un sinodo diocesano nel quale condannò il giansenismo. Preoccupato della carità verso i poveri, chiamò a Chioggia i gesuiti perché vi aprissero un istituto di educazione, ma nel 1866 lasciarono la diocesi, appena prima dell'ingresso delle truppe italiane. Durante il Risorgimento i gesuiti erano il bersaglio favorito degli spiriti anticlericali. Le leggi di espropriazione dei beni ecclesiastici colpirono Chioggia già nel 1867, quando vennero incamerate le proprietà dei padri filippini.
Il vescovo Agostini, succeduto a De Foretti dopo una sede vacante di più di quattro anni, non ricevette il regio exequatur e pertanto gli fu proibito di prendere possesso del palazzo vescovile. Inoltre, fu costantemente attaccato dalla stampa liberale. Il vescovo promosse l'Opera dei Congressi e anche una Società per la santificazione delle feste, che furono accolte pessimamente dalla stampa anticlericale.
Il vescovo Marangoni negli anni ottanta del XIX secolo constatava un certo degrado morale, che si esprimeva nell'abbandono del sacramento della Penitenza e in promiscue situazioni familiari. Invece la situazione politica non destò preoccupazioni, almeno fino alle elezioni del 1889 quando fu bandito dell'insegnamento catechistico nelle scuole e i crocefissi e gli altri simboli religiosi furono asportati dai luoghi pubblici. Inoltre, dal bilancio comunale fu cancellata la voce del sussidio al culto. Sul piano sociale, il vescovo chiamò a Chioggia i salesiani e favorì le loro iniziative nel campo dell'istruzione dei giovani.
Il XX secolo
Abbastanza complesso fu l'atteggiamento del vescovo e del clero rispetto al fascismo. Mentre il fascismo conquistava consensi in una parte dei fedeli e in pochi sacerdoti (fra cui spiccava il canonico Dughiero), la maggioranza del clero optava per una prudente neutralità, cercando di evitare gli scontri, ma anche la collaborazione con il regime. A dissuadere i cattolici da rapporti troppo cordiali con i fascisti erano soprattutto gli episodi di squadrismo che nell'area del Polesine furono pressoché sistematici. D'altro canto con le iniziative dell'Azione cattolica si cercava di porre un argine al totalitarismo fascista nell'educazione della gioventù.
Nel periodo a cavallo tra la Seconda guerra mondiale furono notevoli gli slanci di Giacinto Ambrosi verso le società operaie e i gruppi di lavoratori e disoccupati, che in tutti i modi si prodigò di aiutare e favorire.
Gli anni cinquanta furono funestati dall'alluvione che si abbatté sulla diocesi, provocando ingenti distruzioni e successivamente un forte flusso migratorio verso il retroterra e il triangolo industriale. Chi rimaneva doveva fare i conti con le scarse opportunità di occupazione che offriva la città desolata. Il vescovo Piasentini animò le iniziative di ricostruzione e anche quelle di sostegno a lavoratori e disoccupati, gestendo tutto con grandi capacità dirigenziali. Nel contempo seppe scandire la vita spirituale della diocesi con la proposta di intensi periodi di riflessione, con la ripetuta dedica di un anno ad una particolare devozione.
Lungo il corso del XX secolo la diocesi, a fronte di un calo della popolazione, ha saputo infittire la sua presenza, passando dalle 30 parrocchie d'inizio secolo alle 68 parrocchie attuali. Nel 1964 il territorio della diocesi è stato diviso in cinque vicariati.
Cronotassi dei vescovi
- Tricidio † (640 - ?)
- Felice I † (? - 876)
- Leone I † (880 - ?)
- Domenico I † (? - ?)
- Pietro † (960 - 1005)
- Leone II † (1005 - 1046)
- Domenico II † (1046 - 1060)
- Enrico Grancarolo † (1060 - 1107)
- Stefano Badoer † (1107 - ?)
- Felice II † (? - ?)
- Domenico † (? - ?)
- Giovanni Falier † (1162 - 1164
- Marino Ruibolo † (1164 - 1183)
- Araldo † (1183 - ?)
- Domenico Selvo † (1235 - 1236)
- Guidone † (1236 - 1275)
- Felice III † (1275 - 1284)
- Matteo † (1284)
- Uberto † (1284 - 1287)
- Stefano Besono † (1287 - 1290)
- Enrico, O.F.M. † (1290 - 1303)
- Roberto, O.S.A. † (1302 - 1314)
- Ottonello, O.F.M.Obs. † (1314 - 1322)
- Andrea Dotto † (1322 - 1342)
- Michele da Verona, O.P. † (1342 - ?)
- Nicolò † (? - 1344)
- Pietro, O.P. † (1346 - 1348)
- Benedetto † (1348 - 1353 nominato vescovo di Pola)
- Leonardo de' Cagnoli † (1353 - 1362)
- Angelo Canopeo † (1362 - 1369)
- Angelo da Camino † (1369 - 1375)
- Nicolò Foscarini † (1375 - 1394)
- Silvestro † (1394 - 1401)
- Paolo di Giovanni † (1401 - 1410)
- Cristoforo Zeno † (1410 - 1411)
- Pietro Schiena, O.F.M.Obs. † (1411 - 1414)
- Benedetto Manfredi † (1414 - 1421)
- Pasqualino Centoferri, O.S.A. † (1421 - 1457)
- Nicolò delle Croci † (1457 - 1463)
- Nicolò degl'Inversi † (1463 - 1480)
- Silvestro de' Daziarii † (1480 - 1487)
- Bernardo Venier † (1487 - 1535)
- Giovanni dei Tagliacozzi † (1535 - 1541)
- Alberto Pascaleo, O.P. † (1541 - 1544 deceduto)
- Jacopo Nacchianti, O.P. † (3 giugno 1544 - 24 aprile 1569 deceduto)
- Francesco Pisani † (1569 - 1573)
- Girolamo Negri † (1573 - 1578)
- Marco Medici, O.P. † (1578 - 1584)
- Gabriel Fiamma † (1584 - 1585)
- Massimiliano Beniamino, O.F.M.Conv. † (1585 - 1601)
- Lorenzo Prezzato † (1601 - 1610)
- Raffaele da Riva † (1610 - 1611)
- Angelo Baroni † (1611 - 1613)
- Bartolomeo Cartolario † (1613 - 1615)
- Pietro Paolo Miloto † (1615 - 1619)
- Pasquale Grassi † (1619 - 1640)
- Francesco Grassi † (1640 - 1669)
- Antonio Baldo † (1669 - 1684)
- Stefano Rosato † (1684 - 1696)
- Antonio Grassi † (1696 - 1716)
- Giovanni Soffietti, C.R.M. † (1716 - 19 gennaio 1733 nominato vescovo di Adria)
- Giovanni Maria Benzoni † (2 marzo 1733 - 12 giugno 1744 dimesso)
- Paolo Francesco Giustiniani, O.F.M.Cap. † (1744 - 16 novembre 1750 nominato vescovo di Treviso)
- Giannagostino Gradenigo, O.S.B. † (22 novembre 1762 - 19 settembre 1768 nominato vescovo di Ceneda)
- Giovanni Morosini, O.S.B. † (28 maggio 1770 - 14 dicembre 1772 nominato vescovo di Verona)
- Federico Maria Gioannelli † (12 luglio 1773 - 20 maggio 1776 nominato patriarca di Venezia)
- Giovanni Benedetto Civran † (15 luglio 1776 - 28 ottobre 1794 deceduto)
- Stefano Domenico Sceriman † (20 giugno 1795 - 12 giugno 1806 deceduto)
- Giuseppe Maria Peruzzi † (18 settembre 1807 - 26 giugno 1818 nominato vescovo di Vicenza)
- Giuseppe Manfrin Provedi † (1819 - 6 gennaio 1829 deceduto)
- Antonio Savorin † (15 marzo 1830 - 25 dicembre 1840 deceduto)
- Jacopo De' Foretti † (24 gennaio 1842 - 25 maggio 1867 deceduto)
- Sede vacante (1867-1871)
- Domenico Agostini † (27 ottobre 1871 - 22 giugno 1877 nominato patriarca di Venezia)
- Ludovico Marangoni † (1877 - 1908 deceduto)
- Antonio Bassani † (21 novembre 1908 succeduto - 1º ottobre 1918 dimesso)
- Domenico Mezzadri † (2 luglio 1920 - 8 dicembre 1936 deceduto)
- Giacinto Giovanni Ambrosi † (13 dicembre 1937 - 28 novembre 1951 nominato arcivescovo di Gorizia e Gradisca)
- Giovanni Battista Piasentini, C.S.Ch. † (31 gennaio 1952 - 1º maggio 1976 ritirato)
- Sennen Corrà † (1º maggio 1976 - 19 luglio 1989 nominato vescovo di Concordia-Pordenone)
- Alfredo Magarotto (22 febbraio 1990 - 31 maggio 1997 nominato vescovo di Vittorio Veneto)
- Angelo Daniel (27 novembre 1997 - 10 gennaio 2009 ritirato)
- Adriano Tessarollo, dal 28 marzo 2009
Statistiche
La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 118.000 persone contava 106.000 battezzati, corrispondenti al 91,5% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 155.816 | 155.820 | 100,0 | 134 | 111 | 23 | 1.162 | 28 | 267 | 47 | |
1970 | 123.750 | 124.000 | 99,8 | 144 | 111 | 33 | 859 | 42 | 286 | 69 | |
1980 | 122.380 | 122.520 | 99,9 | 127 | 95 | 32 | 963 | 38 | 321 | 72 | |
1990 | 123.800 | 124.500 | 99,4 | 135 | 109 | 26 | 917 | 3 | 33 | 232 | 68 |
1999 | 120.600 | 121.000 | 99,7 | 137 | 97 | 40 | 880 | 4 | 58 | 76 | 68 |
2000 | 120.600 | 121.000 | 99,7 | 134 | 94 | 40 | 900 | 3 | 57 | 76 | 68 |
2001 | 120.600 | 121.000 | 99,7 | 125 | 85 | 40 | 964 | 3 | 43 | 156 | 68 |
2002 | 122.700 | 123.000 | 99,8 | 126 | 86 | 40 | 973 | 3 | 43 | 150 | 68 |
2003 | 123.000 | 124.000 | 99,2 | 116 | 82 | 34 | 1.060 | 3 | 37 | 128 | 68 |
2004 | 123.000 | 124.000 | 99,2 | 121 | 82 | 39 | 1.016 | 3 | 42 | 168 | 68 |
2006 | 124.000 | 125.000 | 99,2 | 116 | 79 | 37 | 1.068 | 3 | 39 | 165 | 68 |
2010 | 116.000 | 120.000 | 96,6 | 111 | 76 | 35 | 1.045 | 3 | 39 | 147 | 68 |
2013 | 121.500 | 125.500 | 96,8 | 108 | 66 | 42 | 1.125 | 3 | 29 | 101 | 68 |
2016 | 108.000 | 118.000 | 91,5 | 93 | 68 | 25 | 1.161 | 3 | 29 | 101 | 68 |
Fonti | |
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Voci correlate | |
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Collegamenti esterni | |
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