Francesco Zabarella

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Francesco Zabarella
Pseudocardinale
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Padova
10 agosto 1360
Morte Costanza
26 settembre 1417
Sepoltura Davanti all'altare della Beata Vergine Maria nel cattedrale di Padova
Conversione
Appartenenza
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Creazione a
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6 giugno 1411 dall'antipapa Benedetto XIII
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Sostenuto da
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Confermato cardinale
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Riammesso da
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Conclave del 2013
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
11 anni, 8 mesi e 8 giorni
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Predecessore {{{predecessore}}}
Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
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Incoronazione
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Invito all'ascolto
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Francesco Zabarella (Padova, 10 agosto 1360; † Costanza, 26 settembre 1417) è stato uno pseudocardinale, vescovo e giurista italiano.

Cenni biografici

Nacque a Padova, primogenito di Bartolomeo, detto il Nero, originario di Piove di Sacco. Gli altri fratelli furono Andrea, e le sorelle Caterina e Antonia. La famiglia era indubbiamente agiata e godeva di un solido prestigio sociale.

Formazione e ministero sacerdotale

Studiò grammatica, filosofia, teologia, diritto all'università di Padova, dove ebbe come maestro Antonio Naseri, all'università di Bologna, dove fu allievo di Lorenzo del Pino e Giovanni da Legnano e ottenne la licenza in diritto canonico nel 1382, e infine all'ateneo di Firenze, dove si laureò nel 1385 in utroque iure.

Fu canonico metropolitano di Santa Maria del Fiore ai tempi del vescovo Angelo Acciaiuoli junior e insegnò diritto canonico per cinque anni in città. Dopo la morte del vescovo fu indicato come uno dei successori più probabili e graditi alla popolazione (1385 circa), ma non ottenne subito la carica e nel frattempo divenne vicario generale dell'allora diocesi.

Agli inizi del 1391 fece ritorno all'università di Padova, dove fu professore fino al 1410.

A Padova divenne anche arciprete della Cattedrale nel 1397 e svolse numerose ambascerie per il governo cittadino, tra cui una missione presso il re Carlo VI di Francia per chieder sostegno contro le mire espansionistiche della Repubblica di Venezia. Fu nella delegazione che sancì l'unione di Padova a Venezia (1406), quindi divenne legato della città lagunare, rappresentandola al concilio di Pisa (1409).

Episcopato

Rimase docente di decretali a Padova fino a quando non fu nominato vescovo di Firenze il 18 giugno 1410, ultimo vescovo prima dell'elevazione ad arcidiocesi. Il capitolo patavino aveva invano tentato di averlo vescovo di Padova l'anno precedente.

Il suo episcopato durò tuttavia solo un anno, senza lasciare molte tracce: appoggiò un'ambasceria di Palla Strozzi all'antipapa Giovanni XXIII. Il sussidio richiesto ai fiorentini a causa della sua nomina fu causa di dissapori.

Cardinalato

Fu creato pseudocardinale dall'antipapa pisano Giovanni XXIII, nel concistoro del 17 giugno 1411, per cui rinunciò alla sede fiorentina. Titolare della chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Roma, fu uno dei più attivi e influenti pseudocardinali dell'antipapa Giovanni XXIII.

Quando si vide che il concilio di Pisa non aveva risolto lo scisma d'Occidente, ma lo aveva anzi aggravato, fu inviato da Giovanni XXIII a Como, assieme al cardinale Antonio di Challant e a Manuele Crisolora, dal re dei romani Sigismondo, con pieni poteri circa la decisione del tempo e del luogo per un nuovo concilio, che si tenne a Costanza, dal 1º novembre 1414. In esso si affermò il principio che il concilio stesso avesse maggiore autorità del papa, tesi già esposta da Zabarella a partire dal 1402 in una sua opera, De eius temporis schismate tractatus (posta all'indice fino al 1559).

Grazie all'influenza di Zabarella, l'antipapa Giovanni XXIII si dimise incondizionatamente dalla carica nel 1415 e, dopo che il concilio ebbe terminato la procedura ufficiale di deposizione, si passò all'analogo processo per l'antipapa avignonese di Benedetto XIII (1416), che invece non rinunciò alla tiara.

Morte

Morì di peste il 26 settembre 1417 a Costanza. Inizialmente fu sepolto a Costanza nel coro della chiesa dei francescani. Nel 1641 il suo pronipote Giacomo fece trasferire il suo corpo nella cattedrale di Padova.

Zabarella fu autore di numerose opere canonistiche e di argomento filosofico e teologico. Molte sue lettere sono conservate all'Österreichische Nationalbibliothek di Vienna.

Opere

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Firenze Successore: BishopCoA PioM.svg
Jacopo Palladini[1] 18 luglio 141017 giugno 1411 Amerigo Corsini[2] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Jacopo Palladini[1] {{{data}}} Amerigo Corsini[2]
Predecessore: Pseudocardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pietro Stefaneschi
(legittimo)
6 giugno 141126 settembre 1417 Ardicino della Porta seniore
(legittimo)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Pietro Stefaneschi
(legittimo)
{{{data}}} Ardicino della Porta seniore
(legittimo)
Note
  1. cfr. (EN) Archbishop Jacopo Palladini † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  2. cfr. (EN) Archbishop Amerigo Corsini † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia