San Francesco Borgia
San Francesco Borgia, S.J. Presbitero | |
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Santo | |
Alonso Cano, San Francesco Borgia (1624), olio su tela;Siviglia, Museo de Bellas Artes | |
Età alla morte | 61 anni |
Nascita | Gandia 28 ottobre 1510 |
Morte | Roma 30 settembre 1572 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 23 novembre 1624, da Urbano VIII |
Canonizzazione | 20 giugno 1670, da Clemente X |
Ricorrenza | 30 settembre |
Duca di Gandia | |
Successore |
Carlo de Borja y Castro |
Padre | Juan de Borja y Enriquez, III duca di Gandia |
Madre | Juana de Aragón y Gurrea |
Consorte | |
Figli | Carlo Isabella Giovanni Alvar Giovanna Francesca Fernando Dorotea Alfonso |
Religione | Cattolicesimo |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 30 settembre, n. 11:
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San Francesco Borgia (Gandia, 28 ottobre 1510; † Roma, 30 settembre 1572) è stato un nobile e presbitero spagnolo. Quarto duca di Gandia, ricoprì la carica di viceré di Catalogna; rimasto vedovo, entrò nella Compagnia di Gesù di cui, nel 1565, fu eletto terzo Preposito Generale.
Biografia
Nacque nella famosa famiglia Borgia di origini spagnole, infatti suo nonno paterno, Juan de Borja, secondo duca di Gandia, era uno dei figli di papa Alessandro VI; il nonno materno era il vescovo di Saragozza Alfonso, figlio naturale del re Ferdinando II di Aragona. Crebbe a Saragozza e all'età di dodici anni fu inviato come paggio a Tordesillas; qui assisteva la regina Giovanna di Aragona e Castiglia (Giovanna la Pazza) che dopo la scomparsa del marito, si era ivi ritirata insieme alla figlia, l'Infanta Caterina. Dal 1528 fu a Valladolid presso Carlo V del Sacro Romano Impero: entrò presto nelle grazie dell'imperatrice Isabella d'Aviz (1503-1539), che lo nominò marchese di Lombay e lo fece sposare con Eleonora de Castro, da cui ebbe otto figli. Egli seguì l'imperatore in numerosi viaggi; nel 1535 fu in Tunisia, poi in Provenza.
Nel maggio 1538 l'imperatrice Isabella morì ed egli fu profondamente colpito dall'orazione pronunciata da Giovanni d'Avila durante la funzione funebre della stessa. Da quel momento iniziò un cammino di maggiore accostamento alla fede cattolica e alla vita evangelica; cominciò a dedicarsi allo studio della teologia, ottenendo il dottorato. Il 26 giugno 1539 fu nominato Viceré di Catalogna. Nel 1546 sua moglie morì e lui si pose sotto la direzione spirituale dei padri gesuiti. Il 1 febbraio 1548 emise i voti solenni ed entrò nella Compagnia di Gesù, ma ottenne una particolare dispensa per restare nel secolo fino a quando non avesse assolto ai suoi doveri di genitore.
Il 23 ottobre 1550 raggiunse Roma, dove venne ordinato sacerdote e divenne uno dei principali collaboratori di sant'Ignazio di Loyola. Contribuì con una grande somma di denaro all'istituzione del "Collegio romano", l'attuale Università Gregoriana, e fu incaricato di controllare la diffusione dell'Ordine nella penisola Iberica. Il 10 giugno 1554 fu nominato "Commissario generale" in Spagna. Rifiutò la nomina a cardinale proposta prima da papa Giulio III e poi da Pio IV, Pio V e infine Gregorio XIII. Nel 1565 fondò le missioni gesuite in Perù e in Florida. Fu anche nominato esecutore testamentario di Carlo V. Richiamato da Pio IV, nel 1561 tornò a Roma, dove strinse amicizia con i cardinali Michele Ghislieri e Carlo Borromeo e, il 20 gennaio 1565, venne nominato "Vicario Generale" della Compagnia.
Il 2 luglio 1565 venne eletto Preposito Generale della Compagnia di Gesù, succedendo a Diego Laínez. Diede un grande impulso all'attività missionaria dell'Ordine in India, Brasile e Giappone. Per quanto riguarda la formazione spirituale e intellettuale dei giovani religiosi, emanò nuove regole sui costumi e gli studi dei novizi, per loro fece costruire la "Casa" e la Chiesa di Sant'Andrea al Quirinale. Sotto il pontificato di Pio V fu incaricato di assistere il "Cardinal Nepote" Michele Bonelli nelle sue missioni diplomatiche, ma questi viaggi furono fatali per la sua salute cagionevole: morì a Roma nel 1572.
Culto
Papa Urbano VIII lo proclamò beato il 23 novembre 1624 essendo verificatasi la guarigione della nipote del duca di Lerma Francisco Gómez Rojas de Sandoval dopo che fu richiesta la sua esplicita intercessione. Il 20 giugno 1670 fu canonizzato da Clemente X. La sua memoria liturgica cade il 30 settembre.
Ascendenza
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | |
San Francesco Borgia | Juan de Borja y Enriquez | Giovanni Borgia | Papa Alessandro VI | Jofré Llançol i Escrivà |
Isabel de Borja | ||||
Vannozza Cattanei | Giacomo Cattanei | |||
Mencia Pinctoris | ||||
Maria Enriquez de Luna | Don Enrique Enriquez y Fernández | Federico Enríquez de Mendoza | ||
Doña Teresa Fernández y de Quiñonès | ||||
Doña Maria de Luna y Herrera | Don Pedro de Luna y Manoel | |||
Doña Elvira de Herrera y Ayala | ||||
Juana de Aragón y Gurrea | Arcivescovo Alfonso d'Aragona | Ferdinando II d'Aragona | Giovanni II d'Aragona | |
Giovanna Enríquez | ||||
Aldonza Ruiz de Iborre y Alemany | Pedro Ruiz y Alemany | |||
Aldonza de Iborre | ||||
Ana de Gurrea y de Gurrea | Don Juan López de Gurrea | Miguel de Gotor | ||
Blanca de Gurrea | ||||
Catalina López de Gurrea | Lope de Gurrea y Entenza | |||
Teresa de Entenza |
Predecessore: | Preposito Generale della Compagnia di Gesù | Successore: | |
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Diego Laínez | 1565 - 1572 | Everardo Mercuriano |
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