San Giovanni Berchmans
San Giovanni Berchmans, S.J. Religioso | |
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Santo | |
San Giovanni Berchmans | |
Età alla morte | 22 anni |
Nascita | Diest 12 marzo 1599 |
Morte | Roma 13 agosto 1621 |
Professione religiosa | 24 settembre 1618 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 9 maggio 1865, da Pio IX |
Canonizzazione | 15 gennaio 1888, da Leone XIII |
Ricorrenza | 13 agosto |
Patrono di | gioventù studentesca |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 13 agosto, n. 10:
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San Giovanni Berchmans (Diest, 12 marzo 1599; † Roma, 13 agosto 1621) è stato un religioso e gesuita fiammingo. Il Santo, insieme a Luigi Gonzaga e Stanislao Kostka, è patrono della gioventù studentesca..
Biografia
Nacque il 12 marzo 1599 a Diest nelle Fiandre, primogenito dei cinque figli di Giovanni Berchmans, calzolaio e conciatore di pelli e di Elisabetta, figlia del borgomastro Adriano Van den Hove.
Avviatosi verso la vita ecclesiastica, iniziò gli studi latini nella Scuola Grande di Diest; ma nel 1612 il padre si vide costretto per motivi economici, a chiedere a Giovanni di abbandonare gli studi intrapresi e di imparare un mestiere, ma il sostegno di alcuni familiari rese possibile un'altra soluzione più confacente alle doti e all'impegno del ragazzo.
A metà settembre 1612, Giovanni entrò infatti nella casa del canonico Froymont, a Malines, per continuare i suoi studi presso la Scuola Grande di questa città, ma serviva al tempo stesso come cameriere il Froymont e come istitutore alcuni giovanissimi ragazzi della nobiltà, convittori nella canonica.
Egli voleva entrare nella Compagnia di Gesù ma dovette superare la resistenza oppostagli dal padre, che sognava per lui una ricca prebenda, vi riuscì in maniera così convincente che il padre stesso, dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1616, abbracciò lo stato ecclesiastico e divenne sacerdote.
Completati gli studi, intenzionato a diventare sacerdote, il 24 settembre 1618 emise la prima professione religiosa divenendo novizio gesuita e nel 1619 si trasferì a Roma per completare gli studi filosofici presso il Collegio Romano (l'attuale pontificia Università Gregoriana) dove, ammalatosi, morì solo due anni dopo, il 13 agosto 1621.
Il culto
Il suo corpo fu sepolto nella chiesa romana di sant'Ignazio, nella cappella della SS. Annunziata e la reliquia del suo cuore venne traslata nella chiesa gesuita di Saint-Michel a Lovanio.
Il suo processo di beatificazione iniziò subito dopo la morte, ma venne interrotto a causa dei problemi del suo ordine (a metà del XVIII secolo vennero espulsi da numerosi stati europei e vennero soppressi da papa Clemente XIV nel 1773); riprese dopo il 1814, quando papa Pio VII restaurò la Compagnia di Gesù: la canonizzazione di un gesuita senza meriti straordinari significò il riconoscimento ufficiale della "santità" intrinseca della Regola di sant'Ignazio di Loyola e la piena riabilitazione dell'ordine.
Fu beatificato da papa Pio IX il 9 maggio 1865 e canonizzato da papa Leone XIII il 15 gennaio 1888.
Dal papa Pio X fu assegnato come compatrono alla nuova chiesa dell'Immacolata al Quartiere Tiburtino di Roma (marzo 1909), edificata con la beneficenza della stampa belga, offerta nell'anniversario dell'ordinazione sacerdotale del papa e consacrata dal cardinale Mercier di Malines, primate del Belgio. Nella pala dell'altare, dedicato al santo, è raffigurato mentre si dispone ad accogliere il bambino Gesù dalle mani di Maria e "fa voto di propagare la devozione alla Beata Vergine Immacolata".
La sua memoria liturgica si celebrava il giorno 26 novembre e, nel 1969, è stata spostata da papa Paolo VI al 13 agosto (il suo dies natalis).
Bibliografia | |
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- Gesuiti fiamminghi
- Santi e beati del martirologio del 13 agosto
- Religiosi fiamminghi
- Religiosi per nome
- Professioni religiose del XVII secolo
- Beati proclamati nel XIX secolo
- Beati proclamati da Pio IX
- Santi canonizzati nel 1888
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