Giorgio Bolognetti

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Giorgio Bolognetti
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Francesco Cavallini, Monumento funebre di Giorgio Bolognetti (part. Ritratto del vescovo in preghiera), 1686 ca., marmo e diaspro; Roma, Chiesa di Gesù e Maria
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 84 anni
Nascita Roma
22 dicembre 1595
Morte Roma
17 gennaio 1680
Sepoltura Chiesa di Gesù e Maria
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Consacrazione vescovile 7 ottobre 1630 dal card. Luigi Caetani
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Giorgio Bolognetti o Gregorio (Roma, 22 dicembre 1595; † Roma, 17 gennaio 1680) è stato un vescovo e nunzio apostolico italiano.

Cenni biografici

Nacque a Roma il 22 dicembre 1595 da Giovanni Battista e da Cassandra Del Cavaliere.

Compì studi di giurisprudenza addottorandosi presso lo Studio romano. Intraprese la carriera curiale ottenendo nel 1621 la carica di referendario delle due segnature.

In Segnatura fu alle dipendenze del cardinal Maffeo Barberini, di cui si guadagnò la stima e la protezione. Quando il Barberini fu eletto al pontificato con il nome di Urbano VIII Bolognini entrò a far parte del gruppo dei collaboratori che il papa, con l'intenzione di dirigere personalmente la politica della Chiesa, scelse tra i suoi precedenti collaboratori.

Fu governatore di Fano, poi di Ascoli, quindi membro della Consulta. Nel concistoro del 23 settembre 1630 fu nominato vescovo di Ascoli Satriano e il 7 ottobre seguente ricevette la consacrazione vescovile dalle mani del cardinal Luigi Caetani. L'8 novembre dell'anno seguente fu designato nunzio presso la corte granducale di Toscana, assumendo la carica nel periodo in cui il pontefice era impegnato nella realizzazione di una lega tra i principi italiani da lui stesso presieduta. Le vittorie del re svedese Gustavo Adolfo attraverso la Germania, facevano temere una sua entrata in Italia e correva voce di un suo accordo con le Tre Leghe[1] alleate della Francia e di Venezia, per passare liberamente attraverso quel territorio durante la primavera successiva.

Mons. Bolognetti fu trasferito alla nunziatura presso il re di Francia il 26 marzo 1634, in sostituzione del cardinale Alessandro Bichi. In piena guerra dei Trent'anni preoccupava la Santa Sede l'alleanza stabilitisi negli ultimi anni tra la corona francese e le potenze protestanti, per contenere l'espansionismo asburgico. Roma temeva che queste alleanze avrebbero potuto riportare il protestantesimo in suolo francese. Al nuovo nunzio spettava, secondo le istruzioni, di ricordare a Luigi XIII e ai suoi ministri 2che la principal mira de gl'eretici è di sovvertir il regno e la monarchia e che non può mai assicurarsi ch'alcuna promessa, ch'eglino facciano a prò della religione, non habbi da esser rotta ogni volta che loro verrà buona occasione di farlo".[2]

Al momento in cui assunse effettivamente la nunziatura, nel luglio 1634, tutti gli sforzi della diplomazia pontificia erano diretti a far accettare alle corti asburgiche e a quella francese la proposta di un congresso di pace. Progetto che non andò mai in porto. Nell'autunno di quell'anno ci fu l'occupazione della Lorena da parte dei Francesi. Invano il nunzio protestò contro l'aggressione a un paese cattolico: il risentimento di Luigi XIII e del cardinale di Richelieu contro Gastone d'Orléans e contro Carlo di Lorena fecero naufragare ogni possibilità di una pace tra i contendenti. Inoltre la vittoria degli Imperiali e degli Spagnoli a Nördlingen sugli Svedesi e sui loro alleati tedeschi, salutata a Roma come un trionfo della religione, non ebbe palesemente altro effetto se non di accostare ancor più la Francia agli eretici, che in novembre consegnavano alla Francia l'Alsazia e la riva destra del Reno.

In vano Urbano VIII inviò a Parigi come nunzio straordinario Giulio Mazzarino. Da questo momento il Bolognetti non ebbe che un ruolo secondario rispetto al ben più abile negoziatore pontificio; ma neanche al Mazzarino riuscì di avvicinare di un solo passo la posizione di Luigi XIII e del cardinale di Richelieu all'idea di un congresso di pace con gli Asburgo. Il 19 maggio 1635 la Francia entrava in guerra, decretando il fallimento della politica di Urbano VIII. Ma non per questo il pontefice rinunziava a essa e il Bolognetti, che rimase ancora quattro anni a Parigi dopo l'apertura del conflitto, continuò stancamente e inutilmente a negoziare armistizi e a proporre accomodamenti nella prospettiva della pace che Urbano VIII non ebbe modo di vedere.

Rientrato in patria nel 1639 rinunciò a ogni attività diplomatica, per dedicarsi esclusivamente a quelle episcopali. Fu trasferito alla diocesi di Rieti. Qui risiedette per circa un ventennio, impegnandosi nella riforma del clero, riunendo un sinodo nel 1647, del quale pubblicò gli atti e restaurando il palazzo episcopale.

Il 5 maggio 1660 si trasferì definitivamente a Roma, rinunciando all'episcopato e impegnandosi in varie opere di assistenza e beneficenza. È ricordata in particolare la sua intensa attività in favore degli ospedali romani di san Giovanni Calabita, di santa Maria della Consolazione e della Santissima Trinità dei Pellegrini.

Morì a Roma il 17 gennaio 1680 e fu sepolto nella chiesa romana di Chiesa di Gesù e Maria, che il prelato aveva generosamente contribuito al completamento.

Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Ascoli Satriano Successore: Primatenoncardinal.png
Francesco Andrea Gelsomini (Ch), O.E.S.A. 23 settembre 1630 - 28 febbraio 1639 Michael Rezzi (Resti) (Ch) I
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con
con
Francesco Andrea Gelsomini (Ch), O.E.S.A. {{{data}}} Michael Rezzi (Resti) (Ch)
Predecessore: Nunzio apostolico per il Granducato di Toscana Successore: Flag of the Vatican City.svg
Alfonso Giglioli (Zilioli) 8 novembre 1631 - 26 marzo 1634 Giovanni Francesco Passionei I
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con
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Alfonso Giglioli (Zilioli) {{{data}}} Giovanni Francesco Passionei
Predecessore: Nunzio apostolico in Francia Successore: Flag of the Vatican City.svg
Alessandro Bichi 26 marzo 1634 - 8 agosto 1639 Ranuccio Scotti Douglas I
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con
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Alessandro Bichi {{{data}}} Ranuccio Scotti Douglas
Predecessore: Vescovo di Rieti Successore: Primatenoncardinal.png
Giovanni Francesco Guidi di Bagno 28 febbraio 1639 - 1660 Odoardo Vecchiarelli I
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con
Giovanni Francesco Guidi di Bagno {{{data}}} Odoardo Vecchiarelli
Note
  1. DSS Tre Leghe
  2. Recueil des instructionsgénérales aux noncesordinaires de France de 1624 á 1634, a cura di A. Leman, Lille-Paris 1920 p. 174, online
Biografia
  • Gaspare De Caro, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 11 1969, online
Voci correlate