Giovanni Francesco Guidi di Bagno
Giovanni Francesco Guidi di Bagni Cardinale | |
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Età alla morte | 62 anni |
Nascita | Firenze 4 ottobre 1578 |
Morte | Roma 24 luglio 1641 |
Sepoltura | Roma, Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all'Aventino |
Ordinazione presbiterale | nessuna informazione |
Nominato arcivescovo | 3 marzo 1614 da Paolo V |
Consacrazione vescovile | Chiesa di San Silvestro dei Teatini (Roma), 13 aprile 1614 dal card. vescovo Giambattista Leni |
Creato Cardinale in pectore |
30 agosto 1627 da Urbano VIII (vedi) |
Pubblicato Cardinale |
19 novembre 1629 da Urbano VIII (vedi) |
Cardinale per | 11 anni, 8 mesi e 5 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Giovanni Francesco Guidi di Bagni (Firenze, 4 ottobre 1578; † Roma, 24 luglio 1641) è stato un arcivescovo, nunzio apostolico e cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque a Firenze o Rimini il 4 ottobre 1578, primogenito di Fabrizio marchese di Montebello e della moglie Laura Colonna figlia di Pompeo Colonna dei duchi di Zagarolo. Il fratello secondogenito Nicolò fu pure cardinale. Erano pronipoti da parte di madre del cardinal Marcantonio Colonna.
Formazione e attività diplomatica
Ricevette, come il fratello, un'eccellente educazione umanistica in vista di una carriera curiale, studiando lettere e filosofia a Firenze e a Pisa, diritto a Pisa e a Bologna e in quell'ateneo si laureò in utroque iure.
Venuto a Roma con l'appoggio del zio cardinale divenne prelato papale nel 1596 e nel 1600 referendario della Segnatura apostolica di grazia e giustizia, nell'ottobre di quell'anno fece parte della delegazione guidata da Pietro Aldobrandini che si recò a Firenze in occasione dei solenni festeggiamenti per il matrimonio per procuratorem di Maria de' Medici con Enrico IV di Francia.
Fu vice-legato presso varie legazioni dal 1601 al 1614 quando fu mandato a condurre l'amministrazione del ducato di Avignone e Carpentras. L'importante incarico fu sottolineato dalla nomina arcivescovile della sede titolare di Patrasso, fu consacrato vescovo il 13 aprile, nella chiesa romana di san Silvestro dei Teatini dal cardinal Giovanni Battista Leni, assistito da mons. Marco Cornaro, vescovo di Padova e da mons. Francesco Cennini de' Salamandri, vescovo di Amelia.
I suoi compiti riguardavano, più o meno come nello Stato della Chiesa, le finanze e la giustizia, ma richiedevano anche capacità diplomatiche nei rapporti con i feudatari francesi confinanti. In tutti i campi il giovane prelato si guadagnò la fama di funzionario papale efficiente e benevolo. Inoltre il periodo trascorso ad Avignone fu importante per la sua futura carriera perché gli diede occasione di fare esperienza dello stile di vita e della cultura l'oltralpe.
Con la nomina di papa Gregorio XV, nella primavera del 1621 il suo incarico ad Avignone ebbe termine. Rimasto ad Avignone in attesa del suo successore, a sorpresa fu informato della sua nomina a nunzio per le Fiandre. Il papa lo incaricò pure di portare i suoi saluti come nuovo pontefice al re di Francia.
L'ingresso nella nunziatura dei Paesi Bassi spagnoli avveniva subito dopo la morte dell'arciduca Alberto d'Asburgo. Il nuovo nunzio riuscì a instaurare buone relazioni personali con la governatrice Isabella Clara d'Asburgo e con Ambrogio Spinola, comandante militare e primo ministro di Isabella, il cui figlio maggiore Agostino Spinola Basadone era stato creato cardinale nell'ultimo concistoro di Paolo V nel 1621.
Con la creazione di Propaganda Fide nel 1622 ai nunzi fu affidata, oltre la cura delle relazioni politiche con lo Stato ospitante, anche una maggiore attenzione alle Chiese locali. Al nunzio nelle Fiandre fu affidata la conduzione dell'opera missionaria nelle zone protestanti delle Province Unite, in Inghilterra, Scozia, Irlanda, Norvegia, Islanda, Danimarca, Holstein e in altre regioni della Germania settentrionale, nonché dell'assistenza ai cattolici rimasti in questi paesi. Guidi di Bagno sostenne gli sforzi della nuova congregazione, fece stampare e distribuire ai vescovi e ai superiori degli ordini religiosi nelle regioni di sua competenza la bolla di istituzione Inscrutabili Divinae ed esortò a collaborare. Inviò inoltre in Germania settentrionale e in Danimarca due missionari domenicani per relazionare sullo stato della Chiesa in quelle zone.
Nel 1625 fu per sei mesi a Parigi con il legato a latere Francesco Barberini, per negoziare una soluzione al contenzioso per la Valtellina che si trascinava da anni. L'anno prima, su ordine di Richelieu, i francesi avevano occupato le fortezze valtellinesi tenute da truppe pontificie e le possibilità di un nuovo scontro diretto tra Francia e Spagna in Italia si acuirono, inoltre con questo colpo di mano l'autorità del papa fu sminuita. Le trattative condotte a Parigi e a Fontainebleau si conclusero con un insuccesso, ma furono determinanti per la successiva carriera del Guidi di Bagno, perché egli, a differenza dell'inesperto cardinale nipote, si dimostrò un abile diplomatico guadagnando stima e simpatia presso la corte parigina.
Nel 1627 fu trasferito alla nunziatura parigina. Il 27 aprile era a Parigi, dove il suo predecessore Bernardino Spada si trattenne ancora un mese per informarlo a fondo sui suoi nuovi compiti. Le dettagliate istruzioni per il nuovo nunzio dalla Santa Sede giunsero in maggio. Nei quasi quattro anni di nunziatura a Parigi Guidi di Bagno, fu spesso al seguito dei continui spostamenti del re nelle varie campagne militari degli eserciti francesi. L'abile diplomatico seppe mantenere buone relazioni negli ambienti della corte parigina e in particolare con Richelieu.
Cardinalato
Nel concistoro del 30 agosto 1627 fu creato cardinale in pectore. La nomina fu confermata nel concistoro del 19 novembre 1629. Guidi di Bagno rimase presso la corte parigina ancora per più di un anno, a causa delle vicende belliche. A fine novembre 1630 fu raggiunto dal sostituto Alessandro Bichi, che doveva ancora essere introdotto negli affari della nunziatura. Il 15 dicembre il Guidi di Bagno fu ricevuto da Luigi XIII in udienza di congedo. Nel gennaio 1631 fece ancora una visita a Bruxelles, tornò a Parigi e di lì l'11 febbraio partì alla volta di Lione. Si fermò ad Avignone per consultazioni con il vice-legato Mario Filonardi. Poi per mare giunse a Roma il 24 aprile, dove il 26 maggio ricevette il titolo cardinalizio di cardinale presbitero di sant'Alessio. Rimase a Roma ancora un anno divenendo membro del Sant'Uffizio.
Nel giugno 1632 si trasferì a Cervia, non lontano dai possedimenti di famiglia in Romagna, che fino ad allora aveva diretto solo per via epistolare attraverso un vicario generale e tuttavia con un interesse premuroso. L'11 maggio 1634 vi presiedette un sinodo diocesano.
Nel gennaio 1635 rientrò a Roma dove divenne membro della congregazione di Stato, il più importante organo della Curia per la trattazione delle questioni politiche. Rinunciò al vescovato di Cervia, sul quale si riservò però una rendita e il 16 aprile fu trasferito alla diocesi di Rieti che offriva il vantaggio di distare solo un giorno di viaggio da Roma. Diresse anche la nuova diocesi con saggezza e fece rinnovare in stile barocco la residenza vescovile e la cattedrale. Spesso soggiornava a Roma per prendere parte al lavoro degli organismi curiali. Nel febbraio 1639 rinunciò definitivamente al vescovato e si dedicò esclusivamente a questi impegni.
Morte
Morì a Roma il 25 luglio 1641. Fu sepolto dapprima vicino al suo palazzo, in santa Maria in Traspontina, poi nella cappella da lui stesso eretta nella sua chiesa titolare di Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all'Aventino.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Giovanni Antonio Serbelloni
- Cardinale Carlo Borromeo
- Cardinale Ottavio Paravicini
- Cardinale Giambattista Leni
- Cardinale Gianfrancesco Guidi di Bagno
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Patrasso | Successore: | |
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Alessandro Piccolomini (Ch) | 3 marzo 1614-24 luglio 1641 | Ciriaco Rocci |
Predecessore: | Nunzio apostolico nelle Fiandre | Successore: | |
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Lucio Sanseverino | 1º marzo 1621-27 febbraio 1627 | Fabio de Lagonissa |
Predecessore: | Nunzio apostolico in Francia | Successore: | |
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Bernardino Spada | 27 febbraio 1627-6 settembre 1630 | Alessandro Bichi |
Predecessore: | Vescovo di Cervia | Successore: | |
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Bonifazio Bevilacqua Aldobrandini | 27 febbraio 1627-6 settembre 1630 | Francesco Maria Merlini (Ch) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Alessio | Successore: | |
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Roberto Ubaldini | 26 maggio 1631-24 luglio 1641 | Mario Theodoli |
Predecessore: | Vescovo di Rieti | Successore: | |
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Gregorio Naro | 16 aprile 1635-28 febbraio 1639 | Giorgio Bolognetti (Ch) |
Biografia | |
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Voci correlate | |
- Cardinali in pectore
- Cardinali creati in pectore da Urbano VIII
- Vescovi di Patrasso
- Nunzi apostolici per le Fiandre
- Nunzi apostolici per la Francia
- Vescovi di Cervia
- Cardinali presbiteri di Sant'Alessio
- Vescovi di Rieti
- Vescovi consacrati nel 1614
- Vescovi italiani del XVII secolo
- Italiani del XVII secolo
- Vescovi del XVII secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Giambattista Leni
- Italiani
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- Concistoro 19 novembre 1629
- Concistoro 30 agosto 1627
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