Giulio Antonio Santorio
Giulio Antonio Santorio Cardinale | |
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Età alla morte | 69 anni |
Nascita | Ercole di Caserta 6 giugno 1532 |
Morte | Roma 9 maggio 1602 |
Sepoltura | Basilica di San Giovanni in Laterano (Roma) |
Ordinazione presbiterale | 1º gennaio 1557 |
Nominato arcivescovo | 6 marzo 1566 da Pio V |
Consacrazione vescovile | 12 marzo 1566 dal card. Scipione Rebiba |
Creato Cardinale |
17 maggio 1570 da Pio V (vedi) |
Cardinale per | 31 anni, 11 mesi e 23 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giulio Antonio Santorio, detto anche Santori (Ercole di Caserta, 6 giugno 1532; † Roma, 9 maggio 1602), è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Biografia
Nacque a Ercole di Caserta (arcidiocesi di Capua, Regno di Napoli), figlio del nobile Leonardo Santorio e di Carmosina Baratucci.
A soli otto anni Giulio Antonio fu avviato alla carriera ecclesiastica a Teano, dove era stato istruito dallo zio materno, ricevendo la tonsura in Duomo il 26 dicembre 1540.
Nel 1547 era a Napoli a studiare grammatica proprio quando la città si rivoltava contro il tentativo del viceré don Pedro di Toledo di introdurre un'Inquisizione a immagine di quella spagnola.
L'anno successivo iniziò gli studi universitari e si laureò in utroque iure nel 1553 e iniziò a esercitare l'avvocatura. Il 1º gennaio 1557 fu ordinato presbitero e fu nominato parroco della chiesa casertana di Sant'Orso d'Ercole.
Dal 1560 al 1563 fu vicario generale della diocesi di Caserta e l'anno seguente nell'arcidiocesi di Napoli, retta dal cardinal Alfonso Carafa. Fu membro dell'Inquisizione a Caserta, Napoli e Roma. Accusato di aver preso parte a un complotto per attentare alla vita di papa Pio IV, fu assolto e riabilitato con l'appoggio dei cardinali Carlo Borromeo e Michele Ghisleri O.P., futuro papa Pio V.
Episcopato
Il 6 marzo 1566 fu nominato arcivescovo di Santa Severina da papa Pio V. Fu consacrato il 12 marzo seguente nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico dal cardinale Scipione Rebiba, patriarca titolare di Costantinopoli, assistito da Annibale Caracciolo, vescovo di Isola e Giacomo de Giacomelli, vescovo emerito di Belcastro. Durante il suo episcopato istituì il seminario diocesano.
Cardinalato
Nel concistoro del 17 maggio 1570 papa Pio V lo creò cardinale e il 9 giugno seguente ricevette il titolo di cardinale presbitero di San Bartolomeo all'Isola. Il 5 febbraio 1571 fu nominato abate commendatario dell'abbazia di San Giovanni in Fiore, commenda che tenne fino al 1583.
Divenne figura centrale del Sant'Uffizio e fu autorevolissimo consulente di quasi tutti i pontefici che si succedettero nel suo cardinalato. Nel 1577 fondò il Collegio greco. Fu coinvolto in tutti i più importanti processi per eresia (Giordano Bruno, 1592, Tommaso Campanella ed Enrico IV di Francia) e potentissimo in curia, entrò quale favorito nel conclave del 1592 che elesse papa Clemente VIII.
Questo pontefice gli offrì la sede di Napoli o la Penitenzieria Apostolica: Santorio scelse la seconda e fu nominato grande penitenzier il 8 febbraio 1592, carica che occupò fino alla sua morte.
Nel 1595 optò per il titolo di Santa Maria in Trastevere e nel 1597 per la sede suburbicaria di Palestrina. Fu nominato presidente della Congregazione negotiis Sancta Fidei et Religionis Catholicae, istituita nel 1599, istituto considerato il precursore di Propaganda Fide [1].
Morte
Morì a Roma il 9 maggio 1602 e fu sepolto nella basilica di San Giovanni in Laterano, nella cappella da lui stesso voluta, opera di Onorio Longhi.
Opere
Ha scritto numerose opere di liturgia, storia e diritto canonico. La sua Autobiografia (pubblicata nel 1889-90) e i suoi Diari (pubblicati nel 1902-1904) sono fonti storiche di primaria importanza per comprendere la Chiesa della Controriforma.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo di Santa Severina | Successore: | |
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Giovanni Battista Orsini | 6 marzo 1566 - 9 gennaio 1573 | Francesco Antonio Santorio |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Bartolomeo all'Isola | Successore: | |
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Diego Espinosa Arévalo | 9 giugno 1570 - 20 febbraio 1595 | François-Marie Tarugi, C.O. |
Predecessore: | Grande Inquisitore della Congregazione della Romana e Universale Inquisizione | Successore: | |
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Giacomo Savelli | 1586 - 1602 | Camillo Borghese |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Nicolas de Pellevé | 9 gennaio 1589 - 8 gennaio 1590 | Girolamo Rusticucci |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | |
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Mark Sittich von Hohenems | 20 febbraio 1595 - 18 agosto 1597 | Girolamo Rusticucci |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Palestrina | Successore: | |
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Marcantonio Colonna seniore | 18 agosto 1597 - 9 maggio 1602 | Alessandro Ottaviano de'Medici |
Note | |
Bibliografia | |
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- Vescovi di Santa Severina
- Cardinali presbiteri di San Bartolomeo all'Isola
- Grandi inquisitori della Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione
- Cardinali presbiteri di Santa Maria in Trastevere
- Cardinali vescovi di Palestrina
- Presbiteri ordinati nel 1557
- Presbiteri italiani del XVI secolo
- Italiani del XVI secolo
- Presbiteri del XVI secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1566
- Vescovi italiani del XVI secolo
- Vescovi del XVI secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Scipione Rebiba
- Concistoro 17 maggio 1570
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