Moderatore supremo
Il Moderatore supremo (detto in passato Generale) è il capo di un istituto di vita consacrata o di una società di vita apostolica che ha potestà su tutti i membri, le case e le province della congregazione. Il Codice di Diritto Canonico se ne occupa al can. 622.
Norme
Le costituzioni dei singoli istituti stabiliscono i requisiti, le modalità di elezione ed il mandato dei rispettivi Moderatori: generalmente vengono eletti dal capitolo generale al massimo per dodici anni (ma anche a vita, come per i gesuiti e i rosminiani), devono aver compiuto quarant'anni di età ed almeno dieci di professione religiosa solenne; hanno l'obbligo di risiedere presso la casa generalizia dell'istituto ed hanno poteri pressoché uguali a quelli dei vescovi; in caso di concilio ecumenico hanno voto deliberativo.
Note storiche
La figura del Generale nasce al principio del XIII secolo insieme agli istituti centralizzati, quindi con gli ordini domenicano e francescano; i religiosi appartenenti ad ordini più antichi, come i Benedettini, erano organizzati in case o monasteri autonomi.
Nomi
I moderatori supremi possono assumere denominazioni diverse, a seconda dell'istituto che governano:
- superiore generale: Barnabiti, Camilliani, Passionisti, Redentoristi, Paolini, Guanelliani;
- abate generale: Lateranensi, Premostratensi, Trappisti;
- ministro generale: Francescani, Trinitari, Cappuccini;
- maestro generale: Domenicani, Crocigeri, Mercedari;
- priore generale: Carmelitani, Serviti, Fatebenefratelli;
- preposito generale: Gesuiti, Maristi, Canossiani, Rosminiani;
- rettore generale: Leonardini, Pallottini;
- rettore maggiore: Salesiani, Oblati di Maria Vergine;
- moderatore: Missionari del Preziosissimo Sangue.
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