Settimana Santa a Sessa Aurunca
Settimana Santa a Sessa Aurunca | |
Ambito campano, Gruppo scultoreo della Pietà (fine XVII secolo), legno policromo | |
Riti della Settimana Santa Processione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Passione e morte di Gesù Cristo |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Caserta |
Comune | Sessa Aurunca |
Luogo specifico | Chiese, vie e piazze del centro storico |
Diocesi | Sessa Aurunca |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Lunedì Santo - Sabato Santo |
Tradizioni religiose | Adorazione eucaristica, processioni, Ufficio delle Tenebre |
Tradizioni culinarie | Scagliuozzi |
Informazioni | info@settimanasanta.com |
Collegamenti esterni Sito web Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) | |
La Settimana Santa a Sessa Aurunca (Caserta) rievoca annualmente nella città campana la passione e la morte di Gesù Cristo.
Confraternite
Le confraternite sessane coinvolte nell'organizzazione dei riti della Settimana Santa sono:
- Arciconfraternita di San Biagio, istituita nel 1513, ha sede presso la Chiesa dell'Annunziata. I confratelli indossano camice e cappuccio di colore bianco, la mozzetta e il cingolo di colore granata. La fraternita organizza la processione penitenziale il Lunedì Santo mattino.
- Arciconfraternita del SS. Rosario, eretta nel 1573 ed ha sede presso l'Oratorio di San Domenico. I confratelli indossano camice e cappuccio di colore bianco, la mozzetta e il cingolo di colore nero. La congregazione organizza la processione penitenziale del Mercoledì Santo pomeriggio, chiudendo la prima parte dei riti della Settimana Santa.
- Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Monte dei Morti, costituita nel 1575, ha sede nella Chiesa di San Giovanni a Villa. I confratelli indossano un camice e un lungo cappuccio entrambi neri. Questa congregazione organizza anche la funzione dell'Ufficio delle Tenebre del Mercoledì Santo sera, detto anche Terremoto, e la processione dei Misteri della sera del Venerdì Santo.
- Arciconfraternita della SS. Concezione, costituita nel 1579, ha la propria sede nella Chiesa di San Giovanni a Piazza. I confratelli indossano camice e cappuccio di colore bianco, la mozzetta e il cingolo di colore celeste. Questa organizza la processione penitenziale del Martedì Santo pomeriggio.
- Confraternita di San Carlo Borromeo, fondata nel 1615, ha la propria sede nella chiesa omonima. I confratelli indossano camice e cappuccio di colore bianco, la mozzetta e il cingolo di colore rosso. La fraternita organizza la processione del Sabato Santo mattina, portando in spalla il gruppo scultoreo della Deposizione di Gesù Cristo dalla croce, e quella penitenziale del Mercoledì Santo mattina.
- Confraternita del SS. Rifugio, eretta nel 1760, ha sede presso la Chiesa di Santa Maria del Rifugio. L'abito della congrega è caratterizzato da camice e cappuccio di colore bianco, la mozzetta e il cingolo di colore verde. La confraternita organizza la processione del Sabato Santo con il gruppo scultoreo della Pietà e quella penitenziale del Lunedì Santo pomeriggio.
Descrizione
La Settimana Santa sessana si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione, che hanno il proprio culmine in tre riti:
- Processioni penitenziali;
- Ufficio delle Tenebre;
- Processioni dei Misteri.
Processioni penitenziali
La Settimana Santa si apre ufficialmente con le processioni penitenziali delle confraternite sessane, che dalle rispettive chiese si recano nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, per l'Adorazione eucaristica.
Lunedì Santo
La mattina del Lunedì Santo, si svolge la prima processione penitenziale, organizzata dall'Arciconfraternita di San Biagio che prende avvio dalla Chiesa dell'Annunziata. Il corteo è aperto dalla croce penitenziale con l'assistente spirituale; seguono i responsabili della confraternita, priore ed assistenti, i quali precedono i fedeli che partecipano al rito cantando. Andando verso la Cattedrale, i confratelli cantano il Benedictus, più volte ripetuto durante il percorso. Giunti in Duomo, dove sono accolti dal suono delle campane, i confratelli, dopo la benedizione, ascoltano una breve omelia del sacerdote che li ha accompagnati, quindi fanno ritorno alla loro sede, cantando questa volta l'inno del Te Deum.
Nel pomeriggio dalla Chiesa di Santa Maria del Rifugio, partono i confratelli della Confraternita di Santa Maria del Rifugio, che attraversando alcune vie del centro storico raggiunge la Cattedrale.
Martedì Santo
La mattina del Martedì Santo si muove la processione, curata dall'Arciconfraternita del SS. Crocifisso e Monte dei Morti, partendo dalla Chiesa di San Giovanni a Villa.
Nel pomeriggio si tiene la processione, curata dall'Arciconfraternita della SS. Concezione, che parte dalla Chiesa di San Giovanni a Piazza.
Mercoledì Santo
La mattina del Mercoledì Santo, si svolge il corteo organizzato dalla Confraternita di San Carlo Borromeo, che si avvia dalla chiesa omonima.
Nel pomeriggio, chiude i riti penitenziali, l'Arciconfraternita del SS. Rosario, che parte dall'Oratorio di San Domenico.
Ufficio delle Tenebre
La sera del Mercoledì Santo, rientrata l'Arciconfraternita del SS. Rosario, si svolge nella Chiesa di San Giovanni a Villa l’Ufficio delle Tenebre (in latino, Mattutinum Tenebrarum), detto popolarmente il Terremoto[1]. La funzione liturgica medita su vari testi sacri e teologici (le Lamentazioni, i Trattati di sant'Agostino e le Epistole di san Paolo e diversi sermoni letti e cantati in latino, con l'accompagnamento dell’harmonium, da lettori e cantori che si tramandano, di generazione in generazione, questo privilegio.
Sul presbiterio viene collocata la saettìa, dove ardono quindici candele. Dopo ogni cantico o salmo si spegne successivamente una candela, lasciando accesa alla fine soltanto quella centrale posta alla sommità del candeliere. Al termine della funzione si eseguono il Miserere (una volta cantato ed una recitato) ed il Benedictus cantato.
Man mano che si procede nel corso della celebrazione la chiesa viene progressivamente oscurata; rimane la sola luce dell'unica candela rimasta che viene presa dal cerimoniere e tenuta accanto all'altare per tutto il tempo in cui si canta l'antifona del Benedictus. Di seguito, mentre i confratelli recitano il Miserere, il cerimoniere nasconde dietro l'altare il solo cero ancora acceso. La chiesa resta così completamente buia finché, recitato nuovamente il Miserere, segue un fragore che viene provocato dai partecipanti e che ricorda la reazione della natura alla morte del Figlio di Dio.
Il "terremoto" termina quando la candela nascosta dietro l'altare riappare ad indicare con la sua luce che l'Ufficio delle Tenebre è finito.
Processioni dei Misteri
Le Processioni dei Misteri, di probabile origine medievale, si svolgono in due diversi giorni.
Venerdì Santo
La sera del Venerdì Santo, la città è illuminata dalle sole fiaccole, la banda suona la marcia funebre Lugete Venerese e i confratelli incappucciati dell'Arciconfraternita del SS. Crocifisso escono dalla Chiesa di San Giovanni a Villa, portando a spalla i Misteri della Passione di Gesù Cristo: gruppi scultorei (fine del XVII secolo), in cartapesta, opera di ambito campano, raffiguranti:
- Orazione di Gesù Cristo nell'orto del Getsemani;
- Gesù Cristo alla colonna;
- Ecce Homo;
- Gesù Cristo cade sotto la croce.
Seguono, il corteo iniziale:
- Croce della Passione;
- Statua di Gesù Cristo morto, disteso sul cataletto e ricoperto da una splendida composizione floreale e da aromatica ruta.
Chiudono la processione, le Statue delle tre Marie, che indossano preziosi abiti e gioielli, le quali raffigurano:
- Madonna addolorata;
- Santa Maria Maddalena;
- Santa Maria di Cleofa.
Alle processioni del Venerdì e del Sabato Santo, tutti gli abitanti della città partecipano alla teatralità di questi eventi, ciascuno con un suo ruolo:
- confratelli con il proprio abito di penitente;
- bambini con i turiboli che profumano l'aria d'incenso;
- bambine vestite da angeli;
- donne alluttate (vestite a lutto) e scauze (scalze), che, recando pesanti candele, pregano il Gesù Cristo, affinché conceda loro la grazia richiesta.
Inoltre, arrivano fedeli da altre cittadine per fare il voto, come pegno di sofferenza, un atto di speranza per una grazia da avere o un ringraziamento per una preghiera esaudita. Insieme personalizzano il dolore in un momento così pubblico perciò più umiliante ma liberatorio.
Al passaggio lento della processione, accompagnato dal Miserere cantato dai confratelli alternato al suono delle marce funebri eseguite dalla banda cittadina, si accendono i carraciuni (falò formati da fascine raccolte e allestiti nei rioni, ove transita la processione). Inoltre, durante il percorso i confratelli si muovono, riproponendo la tradizionale cunnulella, ossia il classico incedere di due passi avanti e uno indietro.
Dopo aver attraversato le vie del centro storico, aver raggiunto la Cattedrale, la processione ritorna nella Chiesa di San Giovanni a Villa.
Sabato Santo
La processione della mattina del Sabato Santo impegna tutta la popolazione sessana ed è forse quella emotivamente più intensa, durante il quale vengono condotti in corteo due gruppi scultorei:
- Deposizione di Gesù Cristo dalla croce, detto anche Mistero di San Carlo, portato in processione dalla Confraternita di San Carlo Borromeo, che raffigura: Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo tolgono il corpo di Gesù Cristo dalla croce e lo consegnano alla Madonna, che è insieme a Maria Maddalena ed a Maria di Cleofa.
- Pietà, detto anche Mistero dell'Addolorata, portata in processione dalla Confraternita di Santa Maria del Rifugio, che rievoca l'abbraccio di Maria Vergine con Gesù Cristo morto. Questo gruppo scultoreo, a differenza di tutti gli altri, non è di cartapesta, ma è ricavato da un unico tronco d'olivo.
La processione del Sabato Santo ha un percorso e gesti rituali abbastanza simili a quella del Venerdì Santo, anche se vi alcune notevoli differenze:
- Misteri del Sabato sono gruppi scultorei, portati a spalla da circa 25 confratelli;
- confratelli, pur vestendo l'abito confraternale, non portano il cappuccio abbassato;
- non viene eseguito il canto del Miserere;
- non allestiti i carraciuni (grandi falò rionali);
- minore presenza di confratelli, ma maggiore presenza di donne vestite a lutto e scalze che seguono come ex voto la processione (in particolare la Pietà).
I due Misteri, dopo aver percorso le vie del centro storico sempre con incedere lento, cunnuliato della banda, che ha ripetuto il repertorio di marce funebri della sera precedente, fanno ritorno alle rispettive chiese. Nel frattempo, i confratelli dispensano ai partecipanti le candele ex voto donate dalle donne, nonché la ruta, l'erba dall'acre odore che ogni male stuta: tutti i fedeli li conserveranno gelosamente per l'intero anno.
Sapori di festa
La festa, come vuole la tradizione, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:
- scagliuozzi, frittelle di polenta.
Riconoscimenti
L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia
Patrimonio immateriale d'Italia
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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