Agostino Spinola Basadone
Agostino Spinola Basadone Cardinale | |
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Età alla morte | 51 anni |
Nascita | Genova 27 agosto 1597 |
Morte | Siviglia 12 febbraio 1649 |
Sepoltura | chiesa dei Gesuiti (Siviglia) |
Ordinazione presbiterale | Madrid, 1622 dal vescovo Iñigo de Brizuela |
Nominato vescovo | 5 marzo 1623 da Gregorio XV |
Consacrazione vescovile | cappella reale, Madrid, 30 aprile 1623 dal vescovo Andrés Pacheco |
Elevazione ad Arcivescovo | 7 settembre 1626 da Urbano VIII |
Creato Cardinale |
11 gennaio 1621 da Paolo V (vedi) |
Cardinale per | 28 anni, 1 mese e 1 giorno |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Agostino Spinola Basadone (Genova, 27 agosto 1597; † Siviglia, 12 febbraio 1649) è stato un arcivescovo e cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque a Genoa il 27 agosto 1597, secondogenito dei cinque figli di Ambrogio Spinola e della moglie Giovanetta Basadone Doria.
Visse i primi anni di vita nella città natale dove ebbe ottimi precettori. Nel 1607 per volere del padre, generale al servizio della corona spagnola, i figli furono introdotti alla corte di Madrid come menino della regina Margherita d'Austria-Stiria. Alla morte di questa nel 1611 ritornò in famiglia.
Proseguì gli studi presso l'università di Alcalá de Henares e dal ottobre 1614 fu presso l'università di Salamanca, divenendo un rinomato canonista e teologo. Alla morte della madre decise di intraprendere la vita religiosa.
Su richiesta di Filippo IV, per i meriti acquisti dal padre, fu proposto alla porpora cardinalizia. Paolo V nel suo ultimo concistoro dell'11 gennaio 1621 lo creò cardinale. Ricevette la berretta cardinalizia nel monastero di San Bartolomé de Lupiana. Alla morte del pontefice si mise in viaggio per Roma per il Conclave del 1621, ma giunto a Madrid fu informato della nomina del nuovo pontefice Gregorio XV. A Madrid ricevette l'anno seguente gli Ordini Sacri, con dispensa per non aver ancora raggiunto l'età canonica e il protonotariato.
Episcopato
Nel 1623 il re di Spagna lo propose per la carica di vescovo di Tortosa. Con dispensa papale fu consacrato vescovo il 12 aprile nella cappella reale di Madrid da mons. Andrés Pacheco, vescovo di Cuenca, assistito da mons. Alfonso de Requeséns Fenollet (Ch), O.F.M. , vescovo titolare di Rosanensis e da mons. Antonio de Gouvea (Ch), O.S.A., vescovo titolare di Cirene. Prese possesso della diocesi il 24 giugno di quell'anno.
Cardinalato
Informato della morte di papa Gregorio XV partì per Roma. Imbarcatosi a Barcellona raggiunse Genova dove fu informato dell'elezione del nuovo pontefice Urbano VIII. Giunse a Roma in ottobre e il 18 dicembre ricevette il titolo cardinalizio della diaconia dei Santi Cosma e Damiano. In gennaio partì da Roma per rientrare in diocesi dove giunse in aprile. Tenne nella diocesi una visita pastorale e promosse, nello spirito tridentino, la formazione intellettuale e pastorale dei sacerdoti.
Su proposta di Filippo IV re di Spagna fu chiesto alla Santa Sede la sua elevazione all'arcivescovado di Granada, nomina accolta il 7 settembre 1626, data in cui ricevette il pallio dal cardinale Baltasar Moscoso y Sandoval. Fu il quattordicesimo arcivescovo dell'arcidiocesi e il primo con il titolo di cardinale. Prese possesso della sede il 27 febbraio seguente. Durante il suo episcopato eseguì due visite pastorali e lavorò intensamente per promuovere anche in questa sede il miglioramento della preparazione culturale e morale del clero. Nel 1628 indisse importanti festeggiamenti per il centenario della nascita di sant'Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, di cui il cardinale fu sostenitore.
Nel 1630 fu trasferito all'arcidiocesi di Santiago di Compostela. Su richiesta del re Filippo IV si recò a Roma divenendo protettore dei Spagna dove rimase fino al 1635. Nel 1631 optò per il titolo di san Bartolomeo all'Isola. Fu camerlengo del Collegio Cardinalizio dal 10 gennaio 1632 al 9 gennaio dell'anno seguente. Richiamato in patria, giunse a Madrid nell'ottobre del 1635.
Nel marzo dell'anno seguente rientrò in sede, dove fece una visita pastorale delle sue parrocchie. Nel 1638 fu nominato consulente della corona di Spagna e nel 1640 presiedette la giunta degli affari portoghesi. Nel 1643 il re lo propose per la nomina ad arcivescovo di Siviglia. Non prese parte al conclave del 1644 che vide l'elezione del cardinal Giovanni Battista Pamphilj che prese il nome di Innocenzo X. Il 16 gennaio 1645 fu trasferito all'arcidiocesi di Siviglia. Lasciò la corte madrilena il 3 maggio di quell'anno ed entrò a Siviglia il 22. Ricevette il pallio il 6 febbraio seguente.
È ricordato per la sua grande pietà e generosità. Le sue rendite erano divise in tre parti: un terzo era distribuito in carità, un terzo andava per le opere diocesane e un terzo per sé e i suoi familiari. Nel 1647, quando la città fu colpita dalla peste, si prodigò nell'assistenza alle vittime.
Morte
Morì, di gotta e febbre, a Siviglia il 12 febbraio 1649; la messa funebre si è svolta il 15 febbraio nella cattedrale metropolitana di Siviglia e l'omelia è stata pronunciata da Padre Diego de Rivera, S.J., superiore della Casa professa. Fu seppellito nella chiesa dei Gesuiti a Siviglia, sul lato destro della sua cappella maggiore, secondo la volontà del cardinale.
Nel suo testamento, lasciò parti di una villa, che aveva ereditato e che era di proprietà di sua madre in dote, ai suoi parenti e il resto del suo patrimonio lo diede ai poveri. Tra i suoi beneficiari vi furono il Colegio de la Concepción dei Gesuiti e la Facoltà Teologica, della Compagnia di Gesù, da lui fondata.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Tolomeo Gallio
- Vescovo Cesare Speciano
- Patriarca Andrés Pacheco
- Cardinale Agostino Spinola Basadone
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Tortosa | Successore: | |
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Luis Tena (Ch) | 5 marzo 1623 - 7 settembre 1626 | Justino Antolínez Burgos (Ch) |
Predecessore: | Cardinale diacono dei santi Cosma e Damiano | Successore: | |
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Flaminio Piatti | 18 dicembre 1623 - 24 marzo 1631 | Alessandro Cesarini |
Predecessore: | Arcivescovo di Granada | Successore: | |
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Garcerán Albañell (Ch) | 7 settembre 1626 - 23 ottobre 1630 | Miguel Santos de Sampedro (Ch) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di san Bartolomeo all'Isola | Successore: | |
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Gabriel Trejo y Paniagua | 24 marzo 1631 - 12 febbraio 1649 | Ottavio Acquaviva d'Aragona (Jr.) |
Predecessore: | Camerlengo del Sacro Collegio | Successore: | |
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Desiderio Scaglia, O.P. | 10 gennaio 1632 - 9 gennaio 1633 | Cosimo de Torres |
Predecessore: | Arcivescovo di Santiago di Compostela | Successore: | |
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José González Díez (Ch), O.P. | 23 ottobre 1630 - 16 gennaio 1645 | Fernando Andrade Sotomayor (Ch) |
Predecessore: | Arcivescovo di Siviglia | Successore: | |
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Gaspar de Borja y Velasco | 16 gennaio 1645 - 12 febbraio 1649 | Domingo Pimentel Zúñiga, O.P. |
Bibliografia | |
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- Vescovi di Tortosa
- Cardinali diaconi dei Santi Cosma e Damiano
- Vescovi di Granada
- Vescovi di Santiago di Compostela
- Cardinali presbiteri di San Bartolomeo all'Isola
- Vescovi di Siviglia
- Presbiteri ordinati nel 1622
- Presbiteri italiani del XVII secolo
- Italiani del XVII secolo
- Presbiteri del XVII secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi consacrati nel 1623
- Vescovi italiani del XVII secolo
- Vescovi del XVII secolo
- Vescovi per nome
- Vescovi consacrati da Andrés Pacheco
- Italiani
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