Desiderio Scaglia

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Desiderio Scaglia, O.P.
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 72 anni
Nascita Brescia
1567
Morte Roma
21 agosto 1639
Sepoltura Basilica di San Carlo al Corso (Roma)
Conversione
Appartenenza Ordine dei Predicatori
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Professione religiosa Convento di S. Domenico a Cremona da Padre Domenico Bazardi di Treviato, O.P., 14 agosto 1584
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale in data sconosciuta
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Nominato vescovo 17 marzo 1621 da papa Paolo V
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Consacrazione vescovile Basilica di Santa Maria Maggiore (Roma), 16 maggio 1621 dal card. vescovo Giambattista Leni
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11 gennaio 1621 da Paolo V (vedi)
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Cardinale per 18 anni, 7 mesi e 10 giorni
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Incarichi ricoperti
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Proclamazioni
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Invito all'ascolto
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Desiderio Scaglia (Brescia, 1567; † Roma, 21 agosto 1639) è stato un cardinale, vescovo e teologo italiano.

Cenni biografici

Nato a Brescia. Di una famiglia originaria di Cremona, figlio di Giovanni (Gian) Paolo Scaglia e di sua moglie Maria, entrambi cremonesi; la famiglia fu costretta, a causa di un litigio, a trasferirsi a Brescia poco prima della nascita del bambino. Fu battezzato nella Chiesa di San Clemente a Brescia il 26 settembre 1568 con il nome di Giovanni Battista. Aveva una sorella, Innocenza. Zio di Deodato Scaglia (ch), vescovo di Alessandria. Altri cardinali della sua famiglia furono Girolamo Bernerio, (1586), Scipione Cobelluzzi (1616) e Francesco Cennini de' Salamandri (1621). Era comunemente noto come il cardinale di Cremona.

Formazione e ministero sacerdotale

Entrato nell'Ordine dei Predicatori (Domenicani), emise i voti religiosi col nome di Desiderio il 14 agosto 1584 nel convento di S. Domenico a Cremona, davanti a Padre Domenico Bazardi di Treviato, O.P., priore e magistrum. Rimase a Brescia almeno fino al 1592. Compì gli studi superiori presso lo "Studio Domenicano" di Bologna dal 1595 al 1596. Poi, entrò nel ramo dei predicatori e continuò ad insegnare teologia.

Ordinato presbitero in data sconosciuta, docente di teologia nelle case di studio domenicane di Cremona e di altre città della Lombardia. Considerato uno dei teologi più illustri e famosi predicatori del suo tempo, fu nominato inquisitore nelle diocesi di Pavia, Cremona e Milano durante il pontificato di papa Clemente VIII. Chiamato a Roma e nominato commissario della Santa Inquisizione nel 1616; è stato incaricato di redigere la corrispondenza, istruire i processi e controllare le pubblicazioni stampate; occupò il posto fino al 1621. Fu autore di un famoso manuale per inquisitori in italiano, dal titolo Prattica per procedere nelle cause del S. Offizio o Relatione copiosa di tutte le materie spettanti al tribunale del S. Officio (1616, che rimase manoscritto), in cui illustrava i metodi di interrogatorio praticati. L'opera offriva anche tesi di moderazione e innovazioni come la necessità di una prova materiale nei casi di stregoneria. Durante il suo mandato come inquisitore, si occupò dei procedimenti contro Tommaso Campanella, Marco Antonio de Dominis, Cyril Lucaris e Galileo Galilei.

Cardinalato

Creato cardinale presbitero nel concistoro dell'11 gennaio 1621, ricevette la berretta rossa il 14 gennaio 1621. Partecipò al conclave del 1621, che elesse papa Gregorio XV. Ricevette il titolo di San Clemente il 3 marzo 1621.

Episcopato

Eletto vescovo di Melfi e Rapolla, il 17 marzo 1621, consacrato, domenica 16 maggio 1621, nella Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore di Roma, dal cardinale Giambattista Leni, assistito da Giovanni Luigi Pasolini (ch), vescovo di Segni, e da Fabrizio Landriani (ch), vescovo di Pavia. Trasferito alla sede di Como il 14 novembre 1622.

Partecipò al conclave del 1623, che elesse papa Urbano VIII. Si dimise dal governo della diocesi prima del 7 gennaio 1626. Optò per il titolo di Ss. XII Apostoli il 9 febbraio 1626 e per il titolo di San Carlo al Corso il 6 ottobre 1627. Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali dal mese di gennaio 1632 fino al 10 gennaio 1633.

Opere

Fu attento collezionista di opere d'arte e cultore della poesia religiosa ispirata a Giambattista Marino. Scrisse un "idillio spirituale" intitolato Affetto estatico alle Stigmati di san Francesco, incluso nell'antologia raccolta da fra Silvestro da Poppi, Sette canzoni di sette famosi autori in lode del Serafico Padre S. Francesco e del Sacro Monte della Verna, pubblicata a Firenze, dalla tipografia di Giovanni Antonio Caneo e Raffaello Grossi, nel 1606.

Morte

Morto il 21 agosto 1639, alle ore 9, a Roma. Sepolto il 23 agosto 1639, nella chiesa del suo titolo, San Carlo al Corso.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Commissario generale della Congregazione della Romana e Universale Inquisizione Successore: Emblem Holy See.svg
Michelangelo Seghizzi, O.P. 13 giugno 1616 - 11 gennaio 1621 Ippolito Maria Lanci I
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Michelangelo Seghizzi, O.P. {{{data}}} Ippolito Maria Lanci
Predecessore: Cardinale presbitero di San Clemente Successore: CardinalCoA PioM.svg
Jean de Bonsi 3 marzo 1621 - 9 febbraio 1626 Giovanni Domenico Spinola I
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Jean de Bonsi {{{data}}} Giovanni Domenico Spinola
Predecessore: Vescovo di Melfi e Rapolla Successore: BishopCoA PioM.svg
Placido della Marra 17 marzo 1621 - 14 novembre 1622 Lazzaro Carafino I
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Placido della Marra {{{data}}} Lazzaro Carafino
Predecessore: Vescovo di Como Successore: BishopCoA PioM.svg
Aurelio Archinti 14 novembre 1622 - 7 gennaio 1626 Lazzaro Carafino I
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Aurelio Archinti {{{data}}} Lazzaro Carafino
Predecessore: Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli Successore: CardinalCoA PioM.svg
Domenico Ginnasi 9 febbraio 1626 - 6 ottobre 1627 Francesco Maria Brancaccio I
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Domenico Ginnasi {{{data}}} Francesco Maria Brancaccio
Predecessore: Cardinale presbitero dei San Carlo al Corso Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 6 ottobre 1627 - 21 agosto 1639 - I
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- {{{data}}} -
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Antonio Marcello Barberini, O.F.M. Cap. 19 gennaio 1632 - 10 gennaio 1633 Agostino Spinola Basadone I
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Antonio Marcello Barberini, O.F.M. Cap. {{{data}}} Agostino Spinola Basadone
Bibliografia
Voci correlate