Gabriel Trejo Paniagua
Gabriel Trejo y Paniagua, T.O.R. Cardinale | |
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Età alla morte | 68 anni |
Nascita | Casas de Millán 1562 |
Morte | Málaga 12 febbraio 1630 |
Sepoltura | cattedrale di Malaga |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato arcivescovo | 9 giugno 1625 da Urbano VIII |
Consacrazione vescovile | nessuna informazione |
Creato Cardinale |
2 dicembre 1615 da Paolo V (vedi) |
Cardinale per | 14 anni, 2 mesi e 10 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Gabriel Trejo y Paniagua latinizzato Tressius Paniaqua (Casas de Millán, 1562; † Málaga, 12 febbraio 1630) è stato un cardinale e arcivescovo spagnolo.
Cenni biografici
Nacque a Casas de Millan, diocesi di Coria (Spagna) nel 1562, il più giovane dei quattro figli di Antonio de Trejo de Monroy, camerlengo di papa Giulio II, e Francisca de Sande y Paniagua, dei signori di Santa Cruz de Paniagua. Gli altri fratelli erano: Francisco de Trejo y Monroy (capitano di fanteria nelle galere spagnole, cavaliere di Calatrava, señor di Chamartin de la Rosa, primo marchese de la Rosa, primo marchese de la Mota Trejo, barone di Baluf e governatore di Málaga); Pedro Trejo y Paniagua (canonico del capitolo della cattedrale di Badajoz, membro del Consiglio Reale di Navarra, cappellano delle Carmelitane Scalze e abate della basilica di San Isidoro di León) e Juan Antonio Trejo y Paniagua, O.R.M. (Ch), vescovo di Cartagena.
Studiò presso il Colegio Mayor de Santiago Apostol (noto anche come Colegio del Arzobispo), Università di Salamanca, dove si addottorò in utroque iure.
Fu professore di diritto civile presso l'università di Salamanca per diversi anni. Nel 1607 intraprese la carriera giudiziaria. Fu procuratore e Oidor (giudice) della cancelleria di Valladolid, e in seguito fu revisore della stessa. Alla corte reale fu procuratore del Consiglio de Órdenes con l'abito di Calatrava e inquisitore statale. Prese gli ordini religiosi divenendo arcidiacono di Talavera de la Reina nella cattedrale metropolitana di Toledo. Fu poi consigliere dell'Inquisizione, membro del capitolo della cattedrale di Avila e cappellano onorario reale, cappellano maggiore delle monache carmelitane scalze, arcidiacono di Calatrava (arcidiocesi di Toledo). Fu membro del Terz'Ordine di San Francesco e commissario generale della Crociata. La candidatura al cardinalato fu caldeggiata da re Filippo IV di Spagna.
Fu creato cardinale da papa Paolo V nel concistoro del 2 dicembre 1615. Nel 1617 ricevette la berretta rossa con il titolo di cardinale presbitero di san Pancrazio. Fu membro della Sacra congregazione dei religiosi, della Indice e del Sant'Uffizio. Fu abate commendatario di Burgohondo dal 1617 fino al 1630.
Nel 1568 accolse a Roma la delegazione guidata dal fratello Antonio e dal teologo irlandese Luca Wadding, che Filippo III di Spagna aveva inviato presso Paolo V, a sostegno del dogma dell'Immacolata concezione, tesi molto viva presso gli ispanici e i l'Ordine francescano.
Non prese parte al conclave del 1621, che vide l'elezione di papa Gregorio XV. In quell'anno optò per il titolo di san Bartolomeo all'Isola. Fu presente al successivo conclave del 1623, che elesse papa Urbano VIII.
Fu nominato arcivescovo di Salerno nel 1625, ricevendo il pallio il 9 giugno di quell'anno. Per la Corona di Spagna nel 1626 divenne membro del Consiglio di Stato e l'anno successivo fu Presidente della Castiglia, carica che tenne sino al 1629. Per volere dal re Filippo IV di Spagna fu trasferito alla diocesi di Malaga, ma mantenne la denominazione di arcivescovo di Salerno. Prese possesso della sede spagnola il 16 gennaio 1630. Fu abate commendatario dei monasteri di santa Maria de Hohara e san Michele de Trayna. Si adoperò presso la Santa Sede in favore del dogma dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria.
Morì il 12 febbraio[1] 1630 a Malaga e fu sepolto nella cattedrale di Malaga.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura | Successore: | |
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Ludovico de Torres | 12 giugno 1617 - 29 novembre 1621 | Cosimo de Torres |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Bartolomeo all'Isola | Successore: | |
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Michelangelo Tonti | 29 novembre 1621 - 12 febbraio 1630 | Agustín Spínola Basadone |
Predecessore: | Arcivescovo di Salerno | Successore: | |
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Lucio Sanseverino | 9 giugno 1625 - 12 febbraio 1630 | Giulio Savelli |
Predecessore: | Arcivescovo di Malaga Titolo personale |
Successore: | |
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Francisco Hurtado de Mendoza y Ribera (Ch) | 28 aprile 1627 - 12 febbraio 1630 | Antonio Henriquez Porres, O.F.M. (Ch) |
Note | |
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Bibliografia | |
- Terziari francescani spagnoli
- Cardinali presbiteri di San Pancrazio fuori le mura
- Cardinali presbiteri di San Bartolomeo all'Isola
- Vescovi di Salerno
- Vescovi di Malaga
- Presbiteri spagnoli
- Presbiteri del XVII secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi spagnoli
- Vescovi del XVII secolo
- Vescovi per nome
- Spagnoli
- Arcivescovi per nome
- Concistoro 2 dicembre 1615
- Cardinali spagnoli
- Cardinali del XVII secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Paolo V
- Biografie
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