Alphonse-Hubert de Latier de Bayane

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Alphonse-Hubert de Latier de Bayane
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 78 anni
Nascita Valence
30 ottobre 1739
Morte Parigi
27 luglio 1818
Sepoltura cimitero parigino di Père Lachaise
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 17 marzo 1760
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Creazione
a Cardinale
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Creato
Cardinale in pectore
23 febbraio 1801 da Pio VII (vedi)
Pubblicato
Cardinale
9 agosto 1802 da Pio VII (vedi)
Deposto dal cardinalato [[{{{aPd}}}]] da [[{{{pPd}}}]]


Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 15 anni, 11 mesi e 18 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Erede
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Onorificenze
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Nomi postumi
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Invito all'ascolto
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Alphonse-Hubert de Latier de Bayane (Valence, 30 ottobre 1739; † Parigi, 27 luglio 1818) è stato un cardinale francese.

Cenni biografici

Nacque a Valence in Francia, terzogenito di Louis de Bayane Lati, signore di Orcinas, capitano di fanteria, e Catherine de Saint-Ferréol Sibeud. Sin da giovane Alphonse-Hubert fu destinato alla carriera ecclesiastica.

Ricevette l'ordinazione sacerdotale il 17 marzo 1760 e divenne canonico del capitolo della cattedrale di Valence. Fu poi vicario generale della diocesi di Coutances. Nel 1770 ricevette in commenda l'abbazia di Saint-Guilhem-le-Desert nella diocesi di Lodève, di Broqueboeuf e di Notre-Dame-du-Vœu nella diocesi di Coutances, di Saint-Pierre d'Hautvillers nello Champagne. Andò a Roma nel 1769 come conclavista del cardinal Paul d'Albert de Luynes, arcivescovo di Sens.

Il 28 maggio 1772 fu proposto del duca di Aiguillon quale revisore della Sacra Rota per la Francia, ricevette la nomina a tale carica con motu proprio del 13 novembre. In quel periodo divenne anche reggente della Penitenzieria Apostolica. Con la rivoluzione francese fu privato di tutti i suoi benefici in patria, avendo rifiutato di aderire alla costituzione civile del clero. Durante l'occupazione francese di Roma si ritirò in Francia. Dopo il primo restauro del governo pontificio a Roma, si occupò della riorganizzazione del tribunale della Rota.

Papa Pio VII, per il suo valido contributo dalla stesura del concordato con la Francia, lo creò cardinale in pectore nel concistoro del 23 febbraio 1801 e pubblicato nel concistoro del 9 agosto 1802. Tre giorni dopo ricevette la berretta rossa e il 20 settembre la diaconia di sant'Angelo in Pescheria. Ricevendo dall'allora primo console francese Napoleone Bonaparte una pensione di 30.000 franchi annui.

Accompagnò papa Pio VII nel suo viaggio a Parigi in occasione dell'incoronazione dell'imperatore Napoleone Bonaparte dal 2 novembre 1804 al 16 maggio dell'anno seguente. Rientrato a Roma fu sostenitore di una politica di riconciliazione nei confronti dell'imperatore francese.

Lasciò definitivamente Roma il 29 settembre 1807, quando si trasferì a Parigi come legato pontificio. In tale veste non riuscì a conciliare il papa e l'imperatore, che aveva occupato le Marche e in seguito Roma.

Durante il secondo matrimonio di Napoleone fu tra i così ricordati "cardinali rossi" in quanto prese parte alla cerimonia religiosa tenutasi il 2 aprile 1810. L'anno dopo fu inviato da Napoleone con altri quattro porporati a Savona, dove era tenuto in prigionia il pontefice, per ottenere da questi l'approvazione ai decreti redatti nel Consiglio nazionale dei vescovi francesi tenutosi a Parigi dal 3 al 20 settembre 1811. Intervenne pure alla stesura del cosi detto concordato di Fontainebleau del 25 gennaio 1813. Nominato senatore dell'impero il 5 aprile 1813, fu tra i senatori che nel 1814 votarono da deposizione di Napoleone Buonaparte. Fu nominato da Luigi XVIII pari di Francia. Dopo il rientro sulla scena parigina di Buonaparte, durante i "cento giorni", fu costretto da questi, il 1° giugno 1815, a partecipare alla messa di ringraziamento celebrata al Champ de Mars. Ritornato al potere Luigi XVIII, fu membro della camera di Parigi dal luglio di quell'anno. Membro dell'alta corte di giustizia, nel processo con condanna a morte del maresciallo Ney, si rifiutò per motivi religiosi di sedere in tribunale. Nel 1816 fu nominato grande ufficiale della Legion d'Onore. Nel 1818 divenne duca. Gravemente segnato da una sordità, passò gli ultimi anni di vita lontano dalla scena politica parigina.

Morte

Morì nella capitale francese il 27 luglio 1818. I funerali furono celebrati nella chiesa di Saint-Thomas d'Aquin a Parigi e riposa nel cimitero parigino di Père Lachaise.

Onorificenze

Grand'Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Grand'Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore
— 1816

Successione degli incarichi

Predecessore: Decano della Rota Romana Successore: Emblem Holy See.svg
Giovanni Maria Riminaldi 21 marzo 1792 - 9 agosto 1802 Francesco Cesarei Leoni I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giovanni Maria Riminaldi {{{data}}} Francesco Cesarei Leoni
Predecessore: Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria Successore: CardinalCoA PioM.svg
Fabrizio Dionigi Ruffo 20 settembre 1802 - 27 luglio 1818 Domenico de Simone I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Fabrizio Dionigi Ruffo {{{data}}} Domenico de Simone
Bibliografia