Attilio Amalteo
Attilio Amalteo Arcivescovo | |
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Età alla morte | 88 anni |
Nascita | Oderzo 1545 |
Morte | Roma 25 maggio 1633 |
Nominato arcivescovo | 14 agosto 1606 da papa Paolo V |
Consacrazione vescovile | 20 agosto 1606 dal card. Roberto Bellarmino |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Attilio Amalteo (Oderzo, 1545; † Roma, 25 maggio 1633) è stato un arcivescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque attorno al 1545 a Oderzo, figlio di Girolamo, medico e professore allo Studio di Padova, e di Marietta nata Melchiori Tomasi.
Anche Attilio studiò all'ateneo patavino e vi conseguì la laurea in utroque iure. Intraprese quindi la carriera ecclesiastica, concludendo gli studi di teologia al Collegio Romano. L'Amalteo era stato infatti chiamato a Roma prima del 1573 dallo zio Giambattista, funzionario della curia, il quale gli aveva procurato l'incarico di segretario del cardinale Tolomeo Galli. Nel 1583 venne nominato segretario della Cifra da papa Gregorio XIII, mentre l'anno successivo diveniva referendario delle due Segnature e quindi prosegretario di Stato.
Clemente VIII nel 1592 volle per primo mandare un nunzio straordinario in Transilvania, dove il cattolico Sigismondo Báthory dava qualche speranza di voler reagire all'azione dei riformati. L'Amalteo fu prescelto per il delicato incarico e partì da Roma nell'aprile di quell'anno. Giunse a Gyulafehérvár il 27 giugno dove illustrò a Sigismondo i propositi del pontefice: che fossero richiamati in Transilvania i gesuiti, non avvenissero alleanze con i Turchi e che lo stesso principe sposasse una cattolica. Sigismondo diede garanzia della sua buona volontà, ma invitò il nunzio a lasciare la Transilvania per non fomentare le reazioni dei non cattolici. L'Amalteo si spostò quindi nel regno di Polonia, dove consegnò un breve pontificio a re Sigismondo III Vasa, per poi tornare a Roma.
Nel 1596, durante la guerra dell'impero austriaco contro i Turchi, fu inviato presso l'imperatore Rodolfo II in qualità di supremo commissario pontificio alla guerra. Nel 1600 fu nominato protonotario apostolico, mentre il 14 agosto 1606 venne nominato arcivescovo titolare di Atene da papa Paolo V.
Il 1º settembre successivo fu inviato a Colonia per presiedere alla locale nunziatura apostolica. La circoscrizione comprendeva la Germania settentrionale e i Paesi Bassi e la sua popolazione era quasi completamente passata al protestantesimo. Tuttavia sussistevano alcune minuscole comunità cattoliche di cui si ignorava la consistenza, e spesso l'esistenza. Nel 1607 quindi l'Amalteo affidò ai gesuiti la conduzione di un'inchiesta, tuttora importante fonte per capire la situazione religiosa nella Germania settentrionale dell'epoca. Dal rapporto emerse che nelle diocesi di Verden, Halberstadt, Magdeburgo, Brema e Lubecca il cattolicesimo era quasi del tutto scomparso; a Osnabrück e Minden esso costituiva ancora una forte minoranza ma stava declinando, mentre a Münster e Paderborn i luterani erano ancora in minoranza. In base ai risultati, l'Amalteo organizzò un'assidua opera per il sostegno delle circoscrizioni più svantaggiate, che terminò il 26 aprile 1610 quando fu richiamato a Roma e sostituito con Antonio Albergati ([1]).
Da questo momento fu costantemente impegnato in curia, ma non ricoprì cariche rilevanti. Dopo il 1623 fu nominato primo assistente alla cappella pontificia da papa Urbano VIII.
Morì a Roma il 25 maggio 1633.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale |
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B.Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Raffaele Riario
- Papa Leone X
- Papa Paolo III
- Cardinale Francesco Pisani
- Cardinale Alfonso Gesualdo
- Papa Clemente VIII
- Cardinale Roberto Bellarmino, S.I.
- Arcivescovo Attilio Amalteo
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo di Atene | Successore: | |
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Alexander Gordon (Ch) | 14 agosto 1606 - 25 maggio 1633 | Gaspare Mattei |
Predecessore: | Nunzio apostolico a Colonia | Successore: | |
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Cesare Speciano (Speciani) (Ch) | 1º settembre 1606 - 26 aprile 1610 | Erasmo Paravicini (Ch) |
Bibliografia | |