Beate martiri di Compiègne

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Beate martiri di Compiègne
Monache · Martiri
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battezzata
Beate
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Immagine devozionale delle Beate
Titolo
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Età alla morte anni
Nascita
Morte Parigi
17 luglio 1794
Sepoltura
Appartenenza Ordine delle Monache Carmelitane
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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° vescovo di Roma
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerate da
Venerabile il [[]]
Beatificazione 27 maggio 1906, da Pio X
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 17 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
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Patrone di
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Incoronazione
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Onorificenze
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Consorte

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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 17 luglio, n. 14:
« A Parigi in Francia, beate Teresa di Sant'Agostino (Marta Maddalena Claudina) Lidoine e quindici compagne, vergini del Carmelo di Compiègne e martiri, che durante la Rivoluzione francese furono condannate a morte per avere fedelmente osservato la disciplina monastica e, giunte sul patibolo, rinnovarono le promesse di fede battesimale e i voti religiosi. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Le Beate martiri di Compiègne († Parigi, 17 luglio 1794) furono dieci monache carmelitane, una novizia, tre converse e due inservienti francesi condannate alla ghigliottina durante la Rivoluzione francese.

Sono state beatificate il 27 maggio 1906 da papa Pio X. Oltre ad esse, furono martirizzati dai rivoluzionari francesi altre centinaia di migliaia di religiosi e laici, per molti dei quali sono in corso i processi canonizzazione.

La vicenda

Il 13 febbraio 1790 l'assemblea nazionale costituente decretò lo scioglimento coatto di tutti gli ordini religiosi. In seguito di ciò, anche il monastero carmelitano di Compiègne, nel nord della Francia, fu occupato da alcuni ufficiali municipali: alla porta di ogni cella furono schierate delle guardie per impedire che le religiose comunicassero tra loro; ogni monaca fu poi convocata singolarmente dalle guardie, che si presentarono come liberatori e invitarono ciascuna religiosa a lasciare il monastero e tornare in famiglia. Tuttavia, contro le loro aspettative, tutte le monache confermarono con risolutezza la volontà di continuare a vivere in clausura.

Nella Pasqua del 1792, la priora di Compiègne, madre Teresa di Sant'Agostino, propose alle sue consorelle di offrirsi con lei "in olocausto, per placare la collera di Dio, e in modo che questa divina pace, che il suo caro Figlio è venuto a portare nel mondo, sia restituita alla Chiesa e allo Stato"[1]. Tutte decisero liberamente di aderire alla proposta della priora: da quel momento la comunità, ogni giorno, durante la Santa Messa, avrebbe rinnovato l'atto di offerta. Alle monache si unirono anche le loro due inservienti laiche, risolute a condividere fino al martirio la sorte delle religiose.

Il 12 settembre le monache ricevettero l'ordine di abbandonare il monastero, requisito dalle autorità civili. Presero allora in affitto delle stanze in quattro case dello stesso quartiere, fra le quali si divisero in piccoli gruppi, cercando di continuare a osservare la loro regola di vita.

Processo

Vetrata raffigurante le martiri di Compiègne

Nel luglio 1793, nella Francia prostrata dalla guerra contro gli altri Stati europei, dalla guerra civile e da una fortissima crisi economica, si instaurava il regime del Terrore. Nel luglio dell'anno successivo le monache di Compiègne furono arrestate, le loro abitazioni perquisite, i loro oggetti sacri profanati e distrutti. Il 13 luglio, dopo un lungo viaggio su una carretta scortata dai gendarmi, le monache furono condotte nella prigione parigina della Conciergerie.

Il 17 comparvero davanti al Tribunale rivoluzionario, che teneva le sue sedute a ritmi serrati in due locali distinti; il pubblico accusatore, Antoine Quentin Fouquier-Tinville, passando dall'una all'altra sala, riusciva così a emettere ogni giorno decine di condanne a morte.

Contro le monache fu sollevata l'accusa di fanatismo. Alla richiesta, da parte di una delle religiose, di chiarire il significato della parola, Fouquier-Tinville rispose che con il termine "fanatismo" indicava il loro attaccamento a quelle che lui definiva "credenze puerili" e "sciocche pratiche di religione"[1]: erano condannate, insomma, per la loro fede cristiana.

Martirio

Al tramonto di quello stesso giorno, con le mani legate dietro la schiena, salirono su due carrette per essere condotte verso la Barriera di Vincennes, dove era stata innalzata la ghigliottina. Durante il viaggio cantarono la Compieta, poi il Miserere, il Te Deum e il Salve Regina, tra due ali di folla insolitamente silenziosa. Giunsero al patibolo, nella vecchia Place du Trône, ribattezzata Place du Trône Renversé (l'odierna Place de la Nation), verso le otto di sera.

La priora chiese e ottenne dal boia la grazia di morire per ultima per poter assistere e sostenere tutte le sue monache. Prima della loro esecuzione cantarono il Veni Creator Spiritus, come a una professione religiosa, dopodiché tutte loro rinnovarono ad alta voce i loro voti battesimali e religiosi.

La novizia si inginocchiò per prima davanti alla priora, le chiese la benedizione e il permesso di morire, baciò la statuina della Vergine che la priora era riuscita furtivamente a portare con sé e salì i gradini del patibolo intonando il salmo Laudate Dominum. La seguirono le altre monache; per ultima salì la priora. Durante l'intero arco di tempo delle esecuzioni regnò un assoluto silenzio.

Le teste e i corpi delle martiri furono gettati in una profonda fossa comune in un cimitero a Picpus; dal momento che questa fossa comune accolse i corpi di altre 1298 vittime della Rivoluzione, non sembra esserci alcuna speranza che i loro resti possano essere recuperati[2]. La statuetta della Vergine, consegnata dalla priora a una persona lì vicina, è conservata ancor oggi nel monastero di Compiègne.

Elenco delle martiri

Le sedici martiri furono[2]:

Beatificazione e culto

Le martiri di Compiègne sono state beatificate da papa Pio X il 27 maggio 1906. I miracoli che servirono da prova per la beatificazione furono[2]:

Cinque reliquie di seconda classe sono in possesso dei Benedettini di Stanbrook, Worcestershire.

Nella letteratura

La vicenda delle martiri di Compiègne ha ispirato un romanzo, L'ultima al patibolo, della scrittrice tedesca Gertrud von Le Fort (18761971), e un famoso dramma dell'autore francese Georges Bernanos (18881948), I dialoghi delle Carmelitane, da cui sono stati tratti un'omonima opera lirica e un omonimo film.

Note
  1. 1,0 1,1 Antonio Maria Sicari (1997)
  2. 2,0 2,1 2,2 John Wainewright (1912)
  3. Secondo altri, al secolo Catherine Charlotte Brard, nata il 7 settembre 1736.
Bibliografia
Voci correlate