Diocesi di Faro

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Diocesi di Faro
Dioecesis Pharaonensis
Chiesa latina
FaroKesklinn.jpg
vescovo Manuel Neto Quintas, S.C.I.
Sede Faro (Portogallo)
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Évora
Logo diocesi di Faro.png
Stemma
Diocesisdeportugal.svg
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Portogallo
Vescovi emeriti: Manuel Madureira Dias
Parrocchie 80
Sacerdoti 61 di cui 41 secolari e 20 regolari
4.360 battezzati per sacerdote
20 religiosi 54 religiose 6 diaconi
442.800 abitanti in 5.071 km²
266.000 battezzati (60,1% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Cattedrale Santa Maria
Santi patroni San Vincenzo di Saragozza
Indirizzo
Largo da Sé 15, 8000-138 Faro, Portugal
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2020 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Portogallo
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La diocesi di Faro o diocesi di Algarve (in latino: Dioecesis Pharaonensis) è una sede della Chiesa cattolica in Portogallo suffraganea dell'arcidiocesi di Évora. Nel 2019 contava 266.000 battezzati su 442.800 abitanti. È retta dal vescovo Manuel Neto Quintas, S.C.I.

Territorio

Faro è la diocesi più meridionale del Portogallo continentale e corrisponde, nella sua totalità, a quello dell'ex Regno dell'Algarve e, attualmente, a quello del distretto di Faro.

Sede vescovile è la città di Faro dove si trova la cattedrale di Santa Maria. A Silves si trova l'antica cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione.

Il territorio si estende su 5.071 km² ed è suddiviso in 80 parrocchie.

Storia

La storia della diocesi dell'Algarve è molto antica. Il cristianesimo entrò nel territorio che attualmente corrisponde al Portogallo dal Sud proveniente dal Nord Africa (patria di grandi Padri della Chiesa, come Ciprino di Cartagine o Agostino di Ippona), che fu molto viva nei primi secoli della cristianità.

La prima sede della diocesi dell'Algarve fu nella città romana di Ossónoba, che si presume non sia lontana dall'attuale Faro. Nel 304 il vescovo Vincenzo, il primo vescovo di cui si hanno notizie storiche, partecipò al concilio di Elvira, la prima assemblea vescovile della penisola iberica. Il vescovato rimase lì per tutta la dominazione visigotica e persino musulmana e c'era ancora un vescovo mosqueico nella regione, ma il termine Ossónoba lasciò gradualmente il posto a Šanta Maria al-Harun, cioè Santa Maria de Faro.

Nel 1189 con la conquista di Silves da parte di Sancho I del Portogallo la diocesi di Ossónoba fu ricreata, suffraganea dell'arcidiocesi di Braga, seguendo il rito romano dei cristiani del Nord, in quella città (e non a Faro che rimase in mani musulmane) venendo però distrutta già nel 1191, prima dell'avanzata delle forze del Califfato di Almoree.

La restaurazione definitiva della diocesi avvenne per volere di Alfonso X di León e Castiglia nel 1253, a seguito della presunta donazione del Regno dell'Algarve da parte dell'emiro di Niebla al monarca castigliano. Tuttavia nel nominare un nuovo vescovo, Alfonso X lo invia al suo futuro genero Alfonso III del Portogallo per fornirgli l'incarico (riconoscendo così tacitamente la sovranità portoghese sull'Algarve).

La diocesi ricreata dipendeva dall'arcidiocesi di Siviglia e solo in seguito divenne suffraganea di Braga. Nel 1394 con l'elevazione di Lisbona a arcidiocesi metropolitana Silves passò a dipendere dall'arcidiocesi della capitale.

I vescovi dell'Algarve rimasero a Silves fino al XVI secolo. La sua posizione all'interno della regione e il progressivo insabbiamento del fiume Arade contribuirono al declino della città, così il prelato algarviano chiese al re e al Papa di spostare la cattedrale più lontano sulla costa. Attraverso la bolla Sacrosanct Romana Ecclesia del 20 ottobre 1539, Paolo III ne autorizzò il trasferimento e in questo senso il re Giovanni III del Portogallo procedette all'elevazione di Faro, allora un villaggio costiero, allo status di città, condizione indispensabile per il trasferimento del vescovado. Questo conseguì un grande aumento economico e demografico.

Il ritorno della sede dell'Algarve nella primitiva Chiesa di Santa Maria de Ossónoba avvenne solo il 30 marzo 1577 quando l'umanista e teologo Jerónimo Osório ne era vescovo. Nel 1540 con l'elevazione di Évora ad arcidiocesi, Algarve ne divenne suffraganea.

Nel corso dell'Ottocento, a causa degli attriti tra il patronato regio portoghese e la Santa Sede, la diocesi visse lunghi momenti di sede vacante.

A seguito della bolla Gravissimum Christi di papa Leone XIII del 30 settembre 1881[1] con la quale furono riviste e riorganizzate le diocesi portoghesi, la diocesi di Faro assunse la fisionomia territoriale che conserva tutt'oggi.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Ossonoba

  • Vicente † (menzionato nel 306)
  • Itácio Claro † (prima del 379 - dopo il 387)
  • Pedro † (menzionato nel 589)
  • Saturnino † (menzionato nel 653)
  • Exarno † (menzionato nel 666)
  • Belito † (menzionato nel 683)
  • Agrípio † (prima del 688 - dopo il 693)
    • Sede soppressa

Vescovi di Silves

Vescovi di Faro

Statistiche

La diocesi nel 2019 su una popolazione di 442.800 persone contava 266.000 battezzati, corrispondenti al 60,1% del totale.

Note
  1. Testo della bolla, tradotta in portoghese, in: João Francisco Marques, Poder eclesiástico e implantação regional: os limites do arcebispado bracarense através dos tempos, III Jornadas de Estudo Norte de Portugal - Aquitânia, 1996, pp. 378-382.
  2. L'effettiva traslazione della sede a Faro, decisa già nel 1539, avvenne solo nel 1577 durante l'episcopato di Osório.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni