Diocesi di Porto

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Nota di disambigua - Se stai cercando l'omonima sede italiana, vedi Sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina.
Diocesi di Porto
Dioecesis Portugallensis
Chiesa latina
Façade of the Porto Cathedral by night.JPG
vescovo Manuel da Silva Rodrigues Linda
Sede Porto
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Braga
File:Brasao Diocese do Porto.jpg
Stemma
Diócesis de Oporto.svg
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Portogallo
Ausiliari Vitorino José Pereira Soares;
Roberto Rosmaninho Mariz;
Joaquim Proença Dionísio
Parrocchie 477 (22 vicariati )
Sacerdoti 454 di cui 278 secolari e 176 regolari
4.122 battezzati per sacerdote
214 religiosi 526 religiose 99 diaconi
2.067.700 abitanti in 3.010 km²
1.871.500 battezzati (90,5% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Cattedrale Assunzione di Maria Vergine
Santi patroni Nostra Signora Assunta
Indirizzo
Terreiro da Sé, 4050-573 Porto CODEX, Portugal
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2020 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Portogallo
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La diocesi di Porto (in latino: Dioecesis Portugallensis) è una sede della Chiesa cattolica in Portogallo suffraganea dell'arcidiocesi di Braga.

Territorio

La diocesi si estende su 2 distretti portoghesi. Comprende:

  • tutti i comuni del distretto di Porto, ad eccezione di Póvoa de Varzim e di alcune parrocchie dei comuni di Santo Tirso e di Vila do Conde, che appartengono all'arcidiocesi di Braga;
  • i comuni di Arouca, Vale de Cambra, Espinho, Ovar, Oliveira de Azeméis, São João da Madeira, Santa Maria da Feira e Castelo de Paiva nel distretto di Aveiro.

Sede vescovile è la città di Porto, dove si trova la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.

Il territorio si estende su 3.010 km² ed è suddiviso in 477 parrocchie, raggruppate in 22 vicariati, a loro volta raggruppati in 4 zone pastorali.

Storia

La diocesi di Porto fu eretta molto probabilmente nel VI secolo, con l'affermarsi del cristianesimo durante il regno suebo. Prima sede episcopale fu la città di Magnetis corrispondente alla freguesia di Meinedo nel comune portoghese di Lousada: tra i vescovi presenti al Concilio di Braga (572) nel 572 assisteva Viator Magnetense. È l'unico vescovo noto con il titolo di Magneto, la cui sede venne trasferita nella vicina città di Portucale oggi Porto con l'affermarsi del regno visigoto dopo il 585.

Nel Concilio di Toledo (589) erano presenti due vescovi portucalensis; Constâncio e l'ariano Argiovito, che abiurò l'eresia ariana e che troviamo al Concilio di Toledo (610), convocato dal re Gundemaro per sancire le pretese metropolitane di Toledo. Il vescovo Ansiulfo era presente al Concilio di Toledo (638), e il vescovo Flavio al Concilio di Toledo (656). Altri vescovi sono noti per tutti il periodo visigotico fino alla fine del VII secolo. Nel 716 la città fu conquistata e distrutta dagli Arabi e per circa due secoli non si hanno più notizie sulla comunità cristiana di Porto; è probabile che molti cristiani, compresi i vescovi, si siano rifugiati più a nord, nelle terre asturiane.

Nella seconda metà del IX secolo Porto e la sua regione furono riconquistati dai cristiani e furono restaurate le diocesi. A questo periodo risalgono la consacrazione o la costruzione di alcune chiese e monasteri. Nel secondo concilio di Oviedo del 900 appare il nome del vescovo Gomado, il primo noto dopo una lunga interruzione nella successione episcopale. La serie episcopale seguente non è completa ed è più volte interrotta; dopo il 1070 non sono più noti vescovi, e la Chiesa di Porto fu governata da arcidiaconi, sotto la sovraintendenza degli arcivescovi di Braga.

Nel 1113 la sede di Porto fu definitivamente restaurata con la nomina del vescovo Hugo, di origini francesi e arcidiacono della Chiesa di Compostela. Nel dicembre 1114 Hugo indisse un sinodo con i vescovi delle diocesi vicine per definire alcuni aspetti religiosi e stabilire i confini delle diverse diocesi coinvolte, che furono fissati da papa Pasquale II con la bolla Egregias quondam del 15 agosto 1115[1] e che rimasero invariati fino al 1881. Con la stessa bolla, il papa rese la diocesi immediatamente soggetta alla Santa Sede; ma ben presto fu annessa alla provincia ecclesiastica di Braga.

Un periodo di tensione nella vita della diocesi fu quando nel 1640 il Papa riconobbe come vescovo Francisco Pereira Pinto, eletto da Filippo III di Spagna a cui fu impedito di prendere possesso della diocesi, mentre Giovanni IV del Portogallo elesse due successivi candidati che non ebbero il riconoscimento papale. Questo periodo si protrarrà fino alla morte di Francisco Pereira Pinto nel 1670.

Nel secolo successivo la situazione si ripeté quando nel 1716 il papa non riconobbe il candidato vescovo di nomina regia, João Maria. La sede fu vacante fino al 1741. Ma non fu l'ultima volta, perché anche nel 1833 non fu riconosciuto il candidato vescovo di nomina regia, Manuel de Santa Inês e la sede fu vacante fino al 1843.

Nel 1770 cedette una porzione di territorio per l'erezione della diocesi di Penafiel, che tuttavia fu soppressa già nel 1778 ed il suo territorio incorporato nuovamente in quello di Porto.

In seguito alla riorganizzazione delle diocesi portoghesi, prevista dalla bolla Gravissimum Christi di papa Leone XIII del 30 settembre 1881, la diocesi di Porto ingrandì il proprio territorio con l'acquisizione di parrocchie dalle vicine diocesi di Braga, Lamego e Aveiro contestualmente soppressa.

Il 24 agosto 1938 cedette un'altra porzione del suo territorio a vantaggio della restaurazione della diocesi di Aveiro.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

Note
  1. Testo della bolla in: España sagrada, XXI, pp. 297-299.
  2. Vescovo ariano, abiurò l'eresia nel concilio di Toledo del 589; in seguito succedette a Constâncio.
  3. Moreira Azevedo menziona un solo vescovo di nome Sesnando, dal 1049 al 1070; dopo questo vescovo la sede sarebbe stata governata da arcidiaconi, sotto la sovraintendenza degli arcivescovi di Braga, fino alla sua restaurazione con Hugo nel 1113. España sagrada invece menziona i seguenti vescovi: Hugo (1064), Sisnando III (1072), Payo I (1088), Rodrigo (1092), Payo II (1107); questa serie episcopale è assente nella cronotassi riportata dal Dicionário de história religiosa de Portugal.
  4. A causa delle difficoltà intercorse fra Santa Sede e governo portoghese, la diocesi rimase vacante per tre decenni. I vescovi nominati in questo periodo dal re non ricevettero mai la conferma pontificia.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni