Patriarcato di Lisbona

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Patriarcato di Lisbona
Patriarchatus Lisbonensis o Ulixbonensis
Chiesa latina

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Cardinale patriarca Rui Manuel Sousa Valério, S.M.M.
Sede Lisbona

sede vacante
Lisbona

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Suffraganea
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Stemma
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Portogallo
diocesi suffraganee
Angra, Funchal, Guarda, Leiria-Fátima, Portalegre-Castelo Branco, Santarém, Setúbal
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari Joaquim Augusto da Silva Mendes,
Nuno Isidro Nunes Cordeiro,
Alexandre Coutinho Lopes de Brito Palma

Cariche emerite:

Parrocchie 285 (17 vicariati )
Sacerdoti

541 di cui 292 secolari e 249 regolari
2.765 battezzati per sacerdote

371 religiosi 1.091 religiose 90 diaconi
1.678.950 abitanti in 3.735 km²
1.496.130 battezzati (89,1% del totale)
Eretta III-IV secolo
Rito romano
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Santi patroni
Indirizzo
Mosteiro de São Vicente de Fora, Campo de Santa Clara, 1149-085 Lisboa, Portugal
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2020 (gc ch )

Chiesa cattolica in Portogallo
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

Il patriarcato di Lisbona (Lisboa; in latino: Patriarchatus Lisbonensis) è una sede metropolita della Chiesa cattolica di rito romano in Portogallo. La diocesi è accertata dal IV secolo, anche se la tradizione la fa risalire al I secolo con il nome di Olisipo (Dioecesis Ulixbonensis). Entrò in clandestinità durante la dominazione islamica, con la Reconquista dal 1142 divenne sede vescovile. Fu elevata ad arcidiocesi il 10 novembre 1394 e a patriarcato dal 7 novembre 1716.

Territorio

Il patriarcato comprende le subregioni portoghesi della Grande Lisbona e dell'Ovest.

Sede patriarcale è la città di Lisbona, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Maggiore. Nella capitale portoghese si trovano anche tre basiliche minori: Nostra Signora dei Martiri, Nostra Signora e Sant'Antonio e Sacratissimo Cuore di Gesù di Estrela. Nel territorio sorgono inoltre due monumenti ecclesiastici riconosciuti come patrimonio dell'umanità: il monastero di Alcobaça e il monastero dos Jerónimos.

Dal 1998 la curia patriarcale ha sede nel monastero di São Vicente de Fora.[1]

Il territorio si estende su 3.735 km².

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Lisbona comprende le seguenti suffraganee:

Storia

La diocesi di Lisbona (anticamente Olisipo) fu eretta nel IV secolo. Il suo primo vescovo documentato è Potamio, che aveva aderito all'arianesimo e come tale partecipò al terzo concilio di Sirmio nel 357, ma che successivamente ritornò all'ortodossia, come dimostra una sua lettera scritta a sant'Atanasio di Alessandria probabilmente dopo il Concilio di Rimini del 359. Non sono più noti vescovi di Lisbona per i successivi due secoli, benché alcuni autori abbiano inserito arbitrariamente nella cronotassi dei nomi leggendari: António (373), Neobrídio (430), Júlio (461), Azulano, João (500), Éolo (536), Nestoriano (578).[2] Il secondo vescovo storicamente documentato è Paulo, che prese parte, in epoca visigota, al terzo Concilio di Toledo (589). Grazie alle sottoscrizioni dei concili nazionali, si può ricostruire una cronotassi dei vescovi di Lisbona fino al termine del VII secolo. In questo periodo la diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Augusta Emerita.

In seguito all'invasione musulmana, la diocesi di Lisbona rimase vacante a partire dal 716; l'antica cattedrale visigotica fu ridotta a moschea e il santuario dei martiri Verissimo, Massima e Giulia, molto venerati a Lisbona,[3] fu raso al suolo. Benché una comunità cristiana sia sopravvissuta durante l'occupazione mussulmana, nessuno dei vescovi è stato tramandato dalle fonti storiche.

Dopo la riconquista cristiana, la diocesi fu ristabilita nel 1147 come suffraganea dell'arcidiocesi di Santiago di Compostela. Il primo vescovo della restaurata sede fu Gilberto di Hastings, un inglese arrivato a Lisbona al seguito delle truppe di liberazione, documentato per la prima volta nel dicembre 1149.[4] A lui si deve la costruzione della cattedrale a partire dal 1150, sul terreno di una vecchia moschea.

Il 10 novembre 1394[5] la diocesi fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con la bolla In eminentissimae dignitatis di papa Bonifacio IX. Il papa assegnava alla nuova sede metropolitana, come suffraganee, le diocesi di Évora, Guarda, Lamego e Silves; a queste si aggiunsero, nel secolo seguente, alcune diocesi ultramarine, tra cui quelle di Angra e di Funchal.

Il 7 novembre 1716 l'arcidiocesi fu divisa nelle due arcidiocesi di Lisbona Orientale e Lisbona Occidentale e quest'ultima fu elevata a patriarcato per effetto la bolla In Supremo Apostolatus Solio di papa Clemente XI,[6] nota come "bolla d'oro", perché il sigillo fu apposto su un disco d'oro anziché di piombo. Propriamente il Patriarcato di Lisbona sorse non dall'arcidiocesi già esistente, ma dall'elevazione al rango di patriarca del Cappellano maggiore del Regno del Portogallo, che già aveva giurisdizione episcopale ordinaria su alcune parrocchie. Il titolo patriarcale fu richiesto anche per equiparare il cappellano del re portoghese al cappellano maggiore del Re di Spagna, che all'epoca era titolare del patriarcato delle Indie Occidentali. Tuttavia il titolo patriarcale è soltanto nominale e il patriarca di Lisbona non ha diritti maggiori rispetto agli altri metropoliti, anche se ottenne la precedenza sugli arcivescovi di Braga (primati del Portogallo). La cappella regia fu elevata a cattedrale patriarcale con il titolo di Nostra Signora Assunta (Nossa Senhora da Assunção) e il suo capitolo "reale e patriarcale" ebbe la precedenza per il suo rango su quello della vecchia cattedrale, esistente da secoli, fino all'unione dei due nel 1844. L'arcidiocesi di Lisbona Orientale aveva come suffraganee Guarda, Portalegre, Santiago di Capo Verde, São Tomé e Príncipe e di São Salvador in Congo (oggi arcidiocesi di Luanda). La sede patriarcale di Lisbona occidentale aveva invece come suffraganee Leiria, Lamego, Funchal e Angra.

Questa situazione si protrasse fino al 13 dicembre 1740, quando le due arcidiocesi furono riunificate con la bolla Salvatoris nostri Mater di papa Benedetto XIV. L'arcidiocesi di Lisbona Orientale era rimasta vacante dalla data di istituzione del patriarcato.

Il patriarca di Lisbona utilizzava, come il papa, sia la sedia gestatoria, sia il fanone, oltre che la falda di colore rosso, i flabelli e il baldacchino nelle processioni, inoltre utilizzava una mitra decorata con tre corone ricamate, come la tiara del papa. Queste concessioni furono elargite da papa Clemente XII nel 1738, tranne l'utilizzo della tiara, che probabilmente divenne di uso senza una formale concessione.

Il 30 settembre 1881 con la bolla Gravissimum Christi di papa Leone XIII la diocesi di Leiria (oggi diocesi di Leiria-Fátima) fu soppressa e parte del suo territorio fu incorporata nel patriarcato di Lisbona, che contava allora 344 parrocchie con 733.337 fedeli[7]. La situazione si protrasse fino al ristabilimento della diocesi, il 17 gennaio 1918 quando il territorio fu interamente restituito, ad eccezione della parrocchia di Formigais, ceduta il 25 marzo 1957.

Il 16 luglio 1975 il patriarcato cedette porzioni del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Santarém e di Setúbal.

Conotassi dei vescovi

Vescovi di Olisipo della tradizione

  1. São Manços (36)
  2. Filipe Filoteu (92)
  3. Pedro (I) (166)
  4. Pedro (II) (213)
  5. Jorge (260)
  6. Pedro (III) (297)
  7. São Gens
  8. Januário (300)

Vescovi storici di Olisipo

  1. Potamio (attorno al 356)
  2. António (373)
  3. Neobrídio (430)
  4. Júlio (461)
  5. Azulano
  6. João (500)
  7. Éolo (536)
  8. Nestoriano (578)
  9. Paulo (589)
  10. Goma ou Gomarelo (610, 614)
  11. Viarico, Ubalico ou Dialico (633, 636, 638)
  12. Nefrígio, Nefredo ou Neofrídio (646)
  13. Cesário ou César (656)
  14. Teodorico (666)
  15. Ara (683)
  16. Landerico (688, 693)
  17. Ildefonso (VII secolo)

Vescovi di Lisbona

  1. Gilberto de Hastings (1147-1166)
  2. Álvaro (1166-1185)
  3. Soeiro (I) Anes (1185-1210)
  4. Soeiro (II) Viegas (1210-1232)
  5. Vicente (1232)
  6. Paio Pais (1232-1233)
  7. João (I) Falberto (1233)
  8. Estêvão (I) Gomes (1234-1237)
  9. João (II) (1239-1241)
  10. Ricardo Guilherme (1241)
  11. Aires Vasques (1241-1258)
  12. Mateus (1259-1282)
  13. Estêvão (II) Anes de Vasconcelos (1284-1289)
  14. Domingos Anes Jardo (1289-1293)
  15. João (III) Martins de Soalhães (1294-1312)
  16. Frei Estêvão (III) (1312-1322)
  17. Gonçalo Pereira (1322-1326)
  18. João (IV) Afonso de Brito (1326-1341)
  19. Vasco (I) Martins (1342-1344)
  20. Estêvão (IV) de la Garde (1344-1348)
  21. Teobaldo de Castillon (1348-1356)
  22. Reginaldo de Maubernard (1356-1358)
  23. Lourenço Rodrigues (1359-1364)
  24. Pedro Gómez Barroso il Giovane (1364-1369)
  25. Fernando Álvares (1369-1371)
  26. Vasco (II) (1371)
  27. Agapito Colonna (1371-1378)
  28. João (V) de Agoult (1379-1381)
  29. Martinho de Zamora (1379-1383)
  30. João (VI) Guterres (1381-1382)
  31. João (VII) Anes ( 1383-1394)

Arcivescovi di Lisbona

  1. João Anes (1394-1402), cardinale
  2. João Afonso Esteves de Azambuja (1402-1415), cardinale
  3. Diogo Álvares de Brito (1415-1422)
  4. Pedro de Noronha (1424-1452)
  5. Luís Coutinho (1452-1453)
  6. Jaime de Portugal (1453-1459)
  7. Afonso Nogueira (1459-1464)
  8. Jorge da Costa (1464-1500), cardinale
  9. Martinho da Costa (1500-1521)
  10. Alphonse de Portugal (1523-1540), cardinale
  11. Fernando de Menezes Coutinho e Vasconcelos (1540-1564)
  12. Henrique de Portugal (1564-1570), futuro re del Portugallo (1578-1580)
  13. Jorge de Almeida (1570-1585)
  14. Miguel de Castro (1586-1625),
  15. Afonso Furtado de Mendonça (1626-1630)
  16. João Manuel (1632-1633)
  17. Rodrigo da Cunha (1635-1643)
  18. António de Mendonça (1670-1675)
  19. Luiz de Sousa (1675-1702), cardinale
  20. João de Sousa (1703-1710),

Patriarchi di Lisbona

  1. Tomás de Almeida (1716-1754)
  2. José Manuel da Câmara d’Atalaia (1754-1758)
  3. Francisco de Saldanha da Gama (1759-1776)
  4. Fernando de Sousa e Silva (1779-1786)
  5. José Francisco Miguel António de Mendonça (1786-1818)
  6. Carlos da Cunha e Menezes (1819-1825)
  7. Patricio da Silva (1826-1840)
  8. Francisco de São Luiz (Manoel Justiniano) Saraiva (1840-1845)
  9. Guilherme Henriques de Carvalho (1845-1857)
  10. Manuel Bento Rodrigues da Silva (1858-1869)
  11. Inácio do Nascimento Morais Cardoso (1871-1883)
  12. José Sebastião d'Almeida Neto (1883-1907)
  13. António Mendes Bello (1907-1929)
  14. Manuel Gonçalves Cerejeira (1929-1971)
  15. António Ribeiro (1971-1998)
  16. José da Cruz Policarpo (1998-2013)
  17. Manuel José Macário do Nascimento Clemente (18 maggio 2013 - 10 agosto 2023)
  18. Rui Manuel Sousa Valério, S.M.M., dal 10 agosto 2023

Statistiche

Note
  1. Dal sito ufficiale del patriarcato di Lisbona.
  2. Manuel Clemente, op. cit., p. 94.
  3. Ricordati nel martirologio romano alla data del 1º ottobre.
  4. Manuel Clemente, op. cit., p. 95.
  5. Questa è la data riportata dall'Annuario Pontificio, secondo una tradizione radicata in Portogallo. António Brásio (op. cit.) dimostra che in realtà la bolla, il cui originale non esiste più, era del 1393 e non del 1394. Anche Eubel e Manuel Clemente riportano la data del 10 novembre 1393.
  6. Testo della bolla in: Bullarum diplomatum et privilegiorum, vol. XXI, pp. 724-739.
  7. (LA) Bolla Gravissimum Christi in Leonis XIII Pontificis Maximi Acta, vol. II, Romae, 1882, pp. 343-357.
Bibliografia
Collegamenti esterni