Giacomo d'Itri

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Giacomo d'Itri
Pseudocardinale
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 63 anni
Nascita Itri
1330 ca.
Morte Avignone
30 marzo 1393
Sepoltura
Appartenenza
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Ordinato diacono
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18 settembre 1378 dall'antipapa Clemente VII
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Eventi
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Incoronazione
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Giacomo d'Itri (Itri, 1330 ca.; † Avignone, 30 marzo 1393) è stato un patriarca e pseudocardinale italiano.

Biografia

Nacque attorno al 1330 quasi sicuramente a Itri, località attualmente nel Lazio, ma nel XIV secolo appartenente alla contea di Fondi del Regno di Napoli. Il suo cognome era Viso o Vis. Alcune fonti lo consideravano un francese nato in Champagne. Era chiamato il Cardinale di Itri o Cardinale di Otranto.

Intraprese la carriera ecclesiastica, attorno al 1358 fu nominato vescovo di Ischia, sede dalla quale fu trasferito a Martirano nel 1359, prima ancora di aver ricevuto la consacrazione episcopale, e poi elevato arcivescovo metropolita Otranto nel 1363.

Dopo questa data ebbe altri incarichi: visitatore apostolico dei monasteri basiliani del Regno nel 1370 e Nunzio apostolico nel Granducato di Toscana nel maggio 1373. Nel 1376 ottenne anche il titolo di Patriarca latino di Costantinopoli, mantenendo l'amministrazione della diocesi idruntina.

Aveva ormai raggiunto nella Curia romana una posizione tale da potere essere considerato fra i possibili successori di Gregorio XI. Lo conferma il fatto che l'8 aprile 1378, subito dopo l'elezione di Bartolomeo Prignano (Urbano VI), questi non essendo membro del Collegio cardinalizio e poiché era necessario ottenere la sua accettazione alla nomina, senza che trapelasse all'esterno il suo nome, Giovanni fu uno dei sei prelati italiani convocati insieme col Prignano dal cardinale Giacomo Orsini, per dare copertura al nome del pontefice eletto.

Inizialmente accettò l'elezione di Papa Urbano VI; ma poco più tardi fu uno dei promotori della contestazione della validità dell'elezione del nuovo papa e dell'organizzazione dello scisma, probabilmente anche per i suoi rapporti con Onorato I Caetani, conte di Fondi, fra i protagonisti dello scisma. Giacomo andò ad Anagni, dove i cardinali francesi gli chiesero di celebrare la Messa dello Spirito Santo all'apertura del loro conclave (9 agosto 1378), si unì all'obbedienza del nuovo antipapa Clemente VII il 20 settembre 1378, data iniziale del Grande scisma d'Occidente. Il 6 novembre 1378 Giacomo fu pertanto scomunicato da Urbano VI, condanna aggravata il 28 giugno 1379.

Le vicende di Giacomo da Itri durante il Grande scisma furono spesso drammatiche. Inizialmente non ebbe gravi inconvenienti in quanto la regina Giovanna I di Napoli, nel cui regno Giacomo era rimasto in qualità di legato apostolico dell'antipapa Clemente VII, appoggiava l'antipapa. La perdita dell'amministrazione di Otranto fu compensata con la commenda del Monastero di San Nicola di Casole, che Giacomo ottenne da Clemente VII il 13 aprile 1379, mentre era stato creato pseudo-cardinale-prete di Santa Prisca nel concistoro del 18 dicembre 1378.

Fu però catturato dai soldati di Carlo di Durazzo il 26 agosto 1381, con la resa di Giovanna e del suo seguito rifugiati nel Castel Nuovo. Il successivo 18 settembre i prelati seguaci dell'antipapa furono costretti dal cardinale Gentile di Sangro, legato pontificio di Urbano VI, a un'umiliante abiura nella Basilica di Santa Chiara.

Imprigionato, fu recluso in diverse località del Regno di Napoli. Nel 1385 fu liberato in seguito al deterioramento dei rapporti fra Carlo di Durazzo e Urbano VI.

Raggiuse la corte avignonese deve nel 1387 mutò titolo cardinalizio assumendo quello di santa Prassede.

Morì ad Avignone il 30 marzo 1393.

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo eletto di Ischia Successore: BishopCoA PioM.svg
Tommaso d'Ischia[1]
(vescovo)
135822 marzo 1359 Bartolomeo Bussolaro[2], O.S.A.
(vescovo)
I
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IX
X
con
con
Tommaso d'Ischia[1]
(vescovo)
{{{data}}} Bartolomeo Bussolaro[2], O.S.A.
(vescovo)
Predecessore: Vescovo di Martirano Successore: BishopCoA PioM.svg
Giovanni Savelli[3], O.F.M. 22 marzo 135920 dicembre 1363 Giacomo Castelli[4], O.F.M. Conv. I
II
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IV
V
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VIII
IX
X
con
con
Giovanni Savelli[3], O.F.M. {{{data}}} Giacomo Castelli[4], O.F.M. Conv.
Predecessore: Arcivescovo metropolita di Otranto Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Filippo di Lanzano 20 dicembre 136318 gennaio 1376 se stesso come amministratore apostolico I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Filippo di Lanzano {{{data}}} se stesso come amministratore apostolico
Predecessore: Patriarca di Costantinopoli Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
Ugolino Malabranca, O.E.S.A. 18 gennaio 13766 novembre 1378 Paolo di Corinto I
II
III
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VI
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VIII
IX
X
con
con
Ugolino Malabranca, O.E.S.A. {{{data}}} Paolo di Corinto
Predecessore: Amministratore apostolico di Otranto Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
se stesso come arcivescovo metropolita 18 gennaio 13766 novembre 1378 Guglielmo da Urbino, O.F.M.
(obbedienza avignonese)
I
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IV
V
VI
VII
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X
con
con
se stesso come arcivescovo metropolita {{{data}}} Guglielmo da Urbino, O.F.M.
(obbedienza avignonese)
Predecessore: Pseudocardinale presbitero di Santa Prisca Successore: CardinalCoA PioM.svg
Agapito Colonna
(obbedienza romana)
18 dicembre 1378novembre 1387 Pileo da Prata
(obbedienza avignonese)
I
II
III
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VII
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IX
X
con
con
Agapito Colonna
(obbedienza romana)
{{{data}}} Pileo da Prata
(obbedienza avignonese)
Predecessore: Pseudocardinale presbitero di Santa Prassede Successore: CardinalCoA PioM.svg
Tommaso Ammanati novembre 138730 marzo 1393 Pedro Fernández de Frías I
II
III
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X
con
con
Tommaso Ammanati {{{data}}} Pedro Fernández de Frías
Note
  1. cfr. (EN) Bishop Tommaso † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  2. cfr. (EN) Bishop Bartolomeo Bussolaro, O.E.S.A. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  3. cfr. (EN) Bishop Giovanni Savelli, O.F.M. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Bishop Giacomo Castelli, O.F.M. Conv. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia
  • Salvatore Fodale, GIACOMO da Itri su treccani.it. URL consultato il 01-07-2023