Domenica di Quinquagesima

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La Domenica di Quinquagesima (in latino: Quinquagesima) è celebrata nel Tempo di Settuagesima dalla Chiesa cattolica di Rito tridentino e di Rito ambrosiano antico alla settima Domenica prima di Pasqua, ossia quella prima di Quaresima, rispettivamente denominata Dominica Esto mihi dalle prime due parola dell'Intróitus e della maturazione in virtù del passo evangelico proclamato durante la Celebrazione eucaristica: Mt 13,24-43 . In Rito tridentino è denominata anche Domenica di Abramo in relazione alla pericope veterotestamentaria proclamata al Mattutino[0 1].

Collocazione

Nel rito tridentino la Domenica di quinquagesima cade nell'attuale Tempo ordinario mentre in Rito ambrosiano antico nel Tempo dopo Epifania. In entrambi i riti fa parte del Tempo di settuagesima, frazione dell'anno liturgico preconciliare, in preparazione alla Quaresima che comprende anche la Domenica di settuagesima e di sessagesima. Questa domenica cade quarantanove giorni prima di Pasqua. La Domenica di Quinquagesima può cadere tra il 1º febbraio e il 7 marzo compresi. In Rito ambrosiano corrisponde sempre con l'ultima domenica Dopo Epifania.

Schema

Date

2 marzo 2014 11 febbraio 2024 2 marzo 2025
15 febbraio 2015 15 febbraio 2026
7 febbraio 2016 7 febbraio 2027
26 febbraio 2017 27 febbraio 2028
11 febbraio 2018 11 febbraio 2029
3 marzo 2019 3 marzo 2030
23 febbraio 2020 23 febbraio 2031
14 febbraio 2021 8 febbraio 2032
27 febbraio 2022 27 febbraio 2033
19 febbraio 2023 19 febbraio 2034

Liturgia

Il colore liturgico per questa Domenica è il medesimo della Quaresima, viola per il Rito tridentino e morello per il Rito ambrosiano antico. Mentre nel primo Rito è omessa la Dossologia maggiore e l'Alleluia al posto del quale è recitato il Tràctus[4 1], in quello ambrosiano sono recitati come nelle Domeniche dopo l'Epifania.

Letture

Le letture nei due riti si differenziano per l'Epistola e il Vangelo e in rito tridentino per questa celebrazione non è prevista la prima lettura, proclamata nel Mattutino[0 1] con la vocazione di Abramo, la cui vita è tutta sintetizzata nella fedeltà a Dio, nell'osservanza dei suoi comandamenti e nel sacrificio e nella rinuncia ad ogni cosa in ossequio alla volontà di Dio. L'epistola di San Paolo propone la gran virtù della carità, necessaria per imitare il nostro padre nella fede. Nel Vangelo invece ci è proposto l’episodio della guarigione del cieco, simbolo dell’accecamento spirituale dei peccatori, che se però, come lui, vorranno cambiare la loro condizione, saranno accolti ed esauditi dal Signore.

Rito tridentino

Introitus « Sal 31,3-4 - Esto mihi in Deum protectórem et in locum refúgii, ut salvum me fácias: quóniam firmaméntum meum, et refúgium meum es tu: et propter nomen tuum dux mihi eris, et enútries me. Sal 31,2 - In te, Dómine, sperávi, non confúndar in ætérnum: in iustítia tua líbera me, et éripe me. Glória Patri... - Esto mihi in Deum protectórem...» Sii mio protettore, o Dio, e mio luogo di rifugio per salvarmi: poiché tu sei la mia fortezza e il mio riparo: per il tuo nome guídami e assistimi. In Te, o Signore, ho sperato, ch'io non resti confuso in eterno: nella tua giustizia líberami e sàlvami. Gloria al Padre... Sii mio protettore, o Dio...
Epistola 1Cor 13, 1-13
Graduale[3 1] « Sal 77,15-16 Tu es Deus, qui facis mirabília solus: notam fecísti in géntibus virtútem tuam. Liberásti in bráchio tuo pópulum tuum, fílios Israël et Ióseph.» Tu sei Dio, il solo che operi meraviglie: hai fatto conoscere tra le genti la tua potenza. Liberasti con la tua forza il tuo popolo, i figli di Israele e di Giuseppe.
Tràctus[4 1] « Sal 100,1-2 Iubiláte Deo, omnis terra: servíte Dómino in lætítia. Intráte in conspéctu eius, in exsultatióne: scitóte, quod Dóminus ipse est Deus. Ipse fecit nos, et non ipsi nos: nos áutem pópulus eius, et oves páscuæ eius.» Acclama a Dio, o terra tutta: servite il Signore in letizia. Entrate alla sua presenza con esultanza: sappiate che il Signore è Dio. Egli stesso ci ha fatti, e non noi stessi: noi siamo il suo popolo e il suo gregge.
Evangélium Lc 18,31-43

Rito ambrosiano antico

Ingressa « Jucunda est præsens vita et transit: * terribile est, Christe, judicium tuum, et permanet. • Quapropter incertum amorem relinquamus, † et de infinito timore cogitemus, clamantes: * Christe, miserere nobis» La vita di quaggiù è pur gradevole, e passa: terribile è il tuo giudizio, o Cristo, e rimane. Lasciamo dunque gli inconsistenti amori, e meditiamo con timore sul destino eterno, gridando: o Cristo, abbi pietà di noi.
Lectio Zc 7,5-14;8,1-3
Psalmellus « Domine, labia mea aperies: * et os meum annunciabit laudem tuam. • Miserere mei, Deus, † secundum magnam misericordiam tuam: * et secundum multitudinem miserationum tuarum, † dele iniquitatem meam.» Signore, tu aprirai le mie labbra: e la mia bocca annunzierà la tua lode. Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua grande clemenza: e cancella la mia iniquità, secondo le innumerevoli tue misericordie.
Epistola 2Cor 6,14-18;7,1-3
Halleluja « Venite, exultemus Domino: * jubilemus Deo salutari nostro» Venite, esultiamo nel Signore: acclamiamo a Dio, nostra salvezza.
Evangélium Mt 13,24-43
Antiphona post Evangelium Oratio nostra, ad te, Domine: * tempus beneplaciti Deo. • In multitudine misericordiæ tuæ exaudi nos, * in veritate salutis tuæ. A te la nostra preghiera, o Signore: nel tempo della benevolenza di Dio. Per la tua grande misericordia, esaudiscici, nella fedeltà della tua salvezza.

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, in Rito ambrosiano antico il celebrante stende solennemente la Sindone[5 1] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

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« Deus, qui non despicis contritos corde, et afflictos miseriis, populum tuum, jejunii ad te devotione clamantem, propitiatus exaudi: ut quos humiliavit adversitas, attollat tuæ reparationis prosperitas. Per Dominum nostrum [...]. Amen. » « O Dio, che non disprezzi i contriti di cuore e chi è afflitto dalle tribolazioni, esaudisci placato il popolo tuo che ti invoca digiunando: affinché la ricchezza della tua riparazione sollevi quelli che l’avversità ha depressi. Per il nostro Signore [...]. Amen. »
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Note esplicative
  1. 1,0 1,1 Mattutino, nella liturgia romana, l'ufficio notturno e la prima delle ore canoniche, che nel suo schema fondamentale è costituito da salmi, letture e orazioni.


  1. Il Graduale è un canto interlezionale appartenente al proprio della Messa di Rito romano antico tratto per lo più dal Libro dei Salmi o dai Vangeli.
  1. 1,0 1,1 Tractus (in italiano tratto) è un canto liturgico interlezionale della Messa di Rito romano antico corrispondente al Cantus di Rito ambrosiano, preceduto dal Graduale in luogo dell'Alleluia. Formato da brevi versetti estrapolati dai Salmi che, prima della riforma liturgica conseguente al Concilio Vaticano II, si recitavano o cantavano nei giorni di penitenza (Quaresima, tempora, vigilie, messa dei defunti, ecc.).Il tractus e il cantus appartengono al Proprio della Messa: il loro testo quindi varia a seconda dell'occasione liturgica celebrata.
  1. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Voci correlate
Collegamenti esterni


  1. Quando il Tempo Ordinario e il Tempo Dopo Epifania si trovano nella durata più lunga cioè quando la Pasqua cade tra il 22 e il 25 aprile.
  2. Se il 13 gennaio cade di domenica, si celebra la Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe (solo per il Rito tridentino), senza commemorazione del Battesimo del Signore.