Tempo Dopo l'Epifania

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Il Tempo Dopo l'Epifania è quel periodo dell'anno liturgico di Rito Ambrosiano che inizia il lunedì che segue la Domenica dopo il 6 gennaio, cioè la I Domenica dopo l'Epifania, detta del Battesimo del Signore e si protrae fino all'ora nona compresa del sabato che precede la Domenica all'inizio della Quaresima. Da un punto di vista temporale, se teniamo conto che nel Rito Ambrosiano non esiste differenza fra tempi forti e tempo ordinario, il Tempo dopo l'Epifania potrebbe essere paragonato alla prima parte del Tempo ordinario del Rito Romano, con la differenza che termina quattro giorni dopo per il fatto che nel Rito Ambrosiano non esiste il Mercoledì delle ceneri, la Quaresima inizia la Domenica successiva a questo giorno.

Struttura

In ragione della mobilità della Pasqua e del giorno della settimana in cui cade la festa del Battesimo di Gesù, questo tempo ha una durata flessibile, da un minimo di quattro settimane (tre Domeniche) a un massimo di nove settimane (otto Domeniche). La prima Domenica dopo la solennità dell'Epifania (il Battesimo del Signore) fa ancora parte del Tempo di Natale. Le domeniche successive alla Festa del Battesimo del Signore, cioè quelle facenti parte del Tempo dopo l'Epifania, prendono la numerazione partendo dalla festa, per cui la prima domenica del Tempo dopo l'Epifania assume il numero due, la seconda il numero tre ecc... Fino a raggiungere la penultima e l'ultima Domenica Dopo l'Epifania che mantengono sempre questa denominazione indipendentemente dal numero delle settimane. I giorni della settimana dopo la solennità dell'Epifania, pur facendo parte del Tempo di Natale, assumono il nome di ferie dopo l'Epifania.

Le ultime due settimane, qualunque sia la durata del tempo nell'Anno liturgico, non devono essere mai omesse perché orientate alla Quaresima che sta per iniziare.

Il colore liturgico adottato è il verde

Il lezionario

Il Libro I del lezionario, denominato Mistero dell'incarnazione del Signore, copre l'arco di tempo che va dalla I domenica d'Avvento al sabato che precede la domenica all'inizio della Quaresima, sviluppandosi lungo il tempo di Avvento, il tempo Natalizio e il tempo dopo l'Epifania fino al sabato della settimana dell'ultima domenica dopo l'Epifania.

La novità di questo libro è proprio il Tempo dopo l'Epifania che sostituisce l'avvio del Tempo Ordinario o per annum[2], riporta le domeniche e le settimane successive all'Epifania nella logica del Mistero dell'Incarnazione.

Articolazione dettagliata

Dopo il Tempo di Natale riprende l'ordinamento triennale delle letture di questo Tempo attraverso le teofanie e la presentazione dei segni compiuti da Gesù, estrapolate principalmente dal Vangelo di Marco.

Le Domeniche

« La progressiva manifestazione del Messia, conclusa dall'annuncio della divina clemenza e dalla chiamata di tutti gli uomini alla conversione»
(Il Nuovo Lezionario Ambrosiano - Presentazione di mons. Claudio Magnoli)

Lettura

Le Letture propongono brani presi da quattro gruppi di testi veterotestamentari:

La seconda e la terza domenica le Letture hanno un chiaro riferimento alla rivelazione divina presso il popolo, Dio si manifesta mediante i doni con i quali si prende cura della nostra vita:

  • l'acqua di Meriba;
  • la manna e le quaglie;
  • la valle di Escol dove scorrono fiumi di latte e miele;

così come il vino di Cana e la moltiplicazione dei pani: sono segni di un Dio che si prende cura della vita dell'uomo. La figura di Ester, invece, viene riletta in prospettiva mariologica: ella va incontro al suo sposo, il re Assuero, in tutta la sua bellezza e durante il banchetto intercederà per la salvezza del suo popolo, come farà Maria a Cana.

Con la quarta domenica sono rivelate la signoria di Dio sul creato, così come Gesù dimostrerà nelle pericopi del Vangelo: l'intervento divino sulle forze della natura, ma sempre funzionale alla salvezza dell'uomo.

Le successive domeniche sottolineano l'universalità della rivelazione: il Dio d'Israele che glorifica la città santa di Gerusalemme, davanti a cui si prostreranno anche i figli dei suoi oppressori, la guarigione a Naaman del lebbroso, l'intercessione di Isaia per il popolo.

« Mi feci trovare da chi non mi cercava. »
(Is 65, 1-5a.8-9 - VI domenica Anno B)
« Non godo della morte del malvagio, ma che il malvagio si converta e viva. »
(Ez 33, 1-5.7a.10-11c - VII domenica Anno C)

La penultima e l'ultima domenica le Letture rivelano la misericordia e il perdono divini, Dio sa attendere e pazientare con amore.

« Nella tua misericordia verso di noi tutta la terra riconosca che sei il nostro Dio. »
(Bar 2, 9-15a - Penultima domenica Anno A)
« Ti riprenderò con immenso amore, dice il Signore che ti usa misericordia. »
(Is 54, 5-10 - Ultima domenica Anno B)

Epistola

Le Epistola propongono brani presi dalle Lettere di Paolo:

I temi trattati richiamano i concetti veterotestamentari portati a compimento da Gesù nei brani evangelici:

Paolo invita a riflettere sulla grandezza di Maria che conosce il mistero della sua volontà e allo stesso tempo parla della condiscendenza e della benevolenza di Cristo verso l'umanità: Cana ne è uno splendido esempio (Ef 1, 3-14 II domenica Anno C).

I segni descritti nel Vangelo mostrano come in Gesù siano

  • «nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.» (Col 2, 1-10a II domenica Anno B).
  • «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi.» (Rm 8, 28-32 IV domenica Anno B).
  • Non c'è distinzione tra Giudeo e Greco. San Paolo ricorda proprio questo: che Cristo è Signore di tutti e quanti hanno fede in Lui sono salvati (Rm 10, 9-13 V domenica Anno C).

Come descritto nelle Lettere e nei Vangeli, anche l'uomo deve usare misericordia e non ergersi a giudici del prossimo, perché solo Dio è giudice e

  • «ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.» (Rm 14, 9-13 Ultima domenica Anno B),

come fanno il pubblicano e il fariseo della parabola di Gesù, che rivela come la contrizione del cuore valga più del giudizio dei presuntuosi (Lc 18, 9-14 ).

Vangelo

Dopo la I domenica, quella del Battesimo del Signore, dove sono letti i tre Vangeli sinottici sull'episodio del Giordano, nella massima estensione del Tempo, le prime sei domeniche (dalla II alla VII), l'oggetto dell'annuncio biblico sono le teofanie dell'Unigenito e i segni compiuti da Cristo. In particolare i brani evangelici trattano i seguenti episodi:

Le due prime domeniche del tempo hanno un particolare legame con l'Epifania:

Dalla IV domenica vengono presentati i segni della messianicità di Cristo:

Si inseriscono bene in questo contesto delle «manifestazioni» le due feste del Signore:

Le due ultime domeniche dopo l'Epifania denominate della divina clemenza e del perdono, che precedono immediatamente il Tempo quaresimale, devono essere sempre celebrate, salvo il caso in cui la penultima venga a coincidere con l'ultima domenica di gennaio, festa della Santa Famiglia. In queste domeniche le letture sono un ponte ideale tra il libro del mistero dell'incarnazione (I Libro) e quello del mistero della pasqua (II Libro), preparando le comunità a entrare nel tempo quaresimale. Le pericopi e le parabole proposte sono:

I sabati

Lo schema è a struttura ternaria classica, Lettura, Epistola, Vangelo come tutti i sabati dell'anno liturgico, seguendo l'alternanza degli anni dispari e pari (anno I e anno II), tipico della tradizione ambrosiana che attribuisce al sabato un carattere festivo consonante anche in questo con l'Oriente cristiano.

Lettura

È impostata sulla base della proclamazione sabbatica della Torah (Pentateuco), il testo che ha accompagnato l'esperienza religiosa dei primi discepoli. La Lettura è sempre estrapolata ininterrottamente dal Libro dell'Esodo. Come Dio ha tratto fuori dalla casa di schiavitù il suo popolo conformandolo alla Legge, allo stesso modo Gesù, riconosciuto in queste letture come il Cristo di Dio dai discepoli, ha condotto alla salvezza l'umanità per mezzo dei Vangeli.

Epistola

Questa proclamazione della Legge è accompagnata da un apposito testo apostolico, che ne sviluppa l'interpretazione in riferimento alla rivelazione cristiana:

« Paolo e il popolo d'Israele. Paolo ha nel cuore un grande dolore per gli israeliti, eredi di doni così grandi da parte di Dio. »
(Rm 9, 1-5 Sabato della I settimana Anno II)
« Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: Amerai il tuo prossimo come te stesso. »
(Gal 5, 13-14 Sabato della IV settimana Anno I)

Le epistole scelte per questo periodo, prese dalle Lettere di San Paolo, sono così predisposte:

Vangelo

I brani evangelici dei sabati Dopo l'Epifania non hanno una lettura continuativa del vangelo di Marco come nei giorni feriali, bensì seguono uno schema intervallato di tutti gli autori con maggior risalto a Giovanni e Matteo:

I giorni feriali

Lo schema usato nelle settimane dopo l'Epifania è quello a struttura binaria, con Lettura veterotestamentaria e Vangelo.

A queste settimane sono riservati i libri sapienziali:

e la lettura progressiva del Vangelo secondo Marco.

Note
  1. Nella sua durata più breve cioè quando la Pasqua cade tra il 22 e il 24 marzo. La tabella mostra i giorni in riferimento alla data in cui la Pasqua cade il 23 marzo.
  2. Introdotto solo negli anni '70 nella Liturgia ambrosiana con il Lezionario ad experimentum a imitazione della scelta di Rito Romano e per nulla corrispondente all'ininterrotta tradizione della Chiesa ambrosiana.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni