Storie della vita di san Benedetto da Norcia (Luca Signorelli, Sodoma)
Sodoma, Storie della vita di san Benedetto da Norcia (lato orientale), 1505 - 1508, affresco | |
Storie della vita di san Benedetto da Norcia | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Toscana |
Regione ecclesiastica | Toscana |
Provincia | Siena |
Comune | |
Località | Chiusure |
Diocesi | Abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore |
Ubicazione specifica | Abbazia di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore, chiostro grande, perimetro interno |
Uso liturgico | quotidiano |
Luogo di provenienza | Ubicazione orginaria |
Oggetto | ciclo di dipinti murali |
Soggetto | Storie della vita di san Benedetto da Norcia |
Datazione | 1497 - 1508 ca. |
Ambito culturale | Ambito toscano |
Autori |
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Materia e tecnica | affresco |
Le Storie della vita di san Benedetto da Norcia è un ciclo di dipinti murali, realizzati ad affresco, in una prima fase tra il 1497 e il 1499 da Luca Signorelli (1445 ca.-1523) e successivamente completati, tra il 1505 e il 1508, da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma (1477-1549), ubicato nel perimetro interno del Chiostro grande dell'Abbazia di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano (Siena).
Descrizione
Soggetto
Il ciclo di dipinti murali illustra la vita di san Benedetto da Norcia (480 ca.-547) in 36 scene[1] ispirate al racconto di san Gregorio Magno nel Libro II dei Dialoghi (593-594) e vengono di seguito descritte, seguendo l'ordine storico della biografia del Santo, non quello cronologico della composizione, poiché la decorazione iniziò dalla parete occidentale, quella dell'attuale ingresso al chiostro, nella quale sono ubicati i nove dipinti eseguiti dal Signorelli.
Sotto a ogni scena compare una didascalia, in italiano, descrittiva dell'episodio.
Lato orientale
Le scene del lato orientale vennero interamente dipinte, tra il 1505 e il 1508, ad affresco dal Sodoma. Esse raffigurano:
Storie della vita di san Benedetto da Norcia, lato est | ||||
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N. | Immagine | Soggetto | Descrizione | Iscrizione |
1 | San Benedetto da Norcia lascia la casa paterna e si reca a Roma[2] | Il giovane Benedetto, in sella a un cavallo bianco si gira per un ultimo affettuoso saluto ai familiari con i volti malinconici. La donna seduta sulla mula è la nutrice Cirilla, che come persona di fiducia fu posta al seguito del giovane. Da notare:
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COME BENEDETTO LASCIA / LA CASA PATERNA E RECASI / A STUDIO A ROMA | |
2 | San Benedetto da Norcia abbandona la scuola di Roma[3] | La scena è ambientata in un'aula a portico, dove compaiono:
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COME BENEDETTO / ABBANDONA LA SCUOLA / DI ROMA | |
3 | San Benedetto da Norcia ripara miracolosamente il capistero rotto dalla sua balia Cirilla[4] | Nella scena divisa in due parti, si notano:
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COME BENEDETTO / RISALDA LO CAPISTERO / CHE ERA ROTTO | |
4 | San Benedetto da Norcia riceve l'abito eremitico dal monaco Romano[6] | L'anziano monaco dà un abito come il suo a san Benedetto, inginocchiato, ai suoi piedi; sullo sfondo appare sul pendio di una montagna il borgo di Subiaco. | COME ROMANO MONACO / DÀ LO ABITO EREMITICO / A BENEDETTO | |
5 | San Benedetto da Norcia nella caverna nutrito dal monaco Romano[7] | La scena inserita in uno splendido paesaggio, presenta il Santo in preghiera davanti a una grotta, mentre dall'alto il monaco Romano cala il cibo in un cesto, la cui fune era munita di campanella che dondolando suonava, ma il demonio con un sasso la ruppe. Si noti, il volto di san Benedetto che non è più incorniciato dai lunghi capelli biondi e presenta una leggera barba. | COME LO DIMONIO / ROMPE LA CAMPANELLA | |
6 | San Benedetto da Norcia invitato a pranzo dal prete nel giorno di Pasqua[8] | Nella scena divisa in due parti, si osservano:
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COME UN PRETE ISPIRATO / DA DIO PORTA DA MANGIARE A BENEDETTO NEL GIORNO / DELLA PASQUA | |
7 | San Benedetto da Norcia riceve doni dai contadini[9] | Nella scena si vedono:
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COME BENEDETTO AMMAESTRA / NELLA SANTA DOTTRINA / I CONTADINI CHE LO VISITANO | |
8 | San Benedetto da Norcia tentato dal demonio si getta nudo nel cespuglio di rovi[10] | Nella scena si notano:
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COME BENEDETTO / TENTATO D'IMPURITÀ / SUPERA LA TENTAZIONE | |
9 | San Benedetto da Norcia accetta di diventare abate di un gruppo di monaci'[11] | Nel dipinto si vede san Benedetto, in piedi, davanti al quale sono alcuni monaci inginocchiati. Sullo sfondo, il loro cenobio verso il quale il gruppo con il Santo si incammina. | COME BENEDETTO AI PRIEGHI / DI ALCUNI EREMITI / ACCONSENTE AD ESSERE LORO / CAPO ED ABBATE | |
10 | San Benedetto da Norcia benedice il vino avvelenato[12] | L'episodio gregoriano racconta che, essendo i monaci molto trascurati e rilassati nelle regole, san Benedetto cominciò a riprenderli: prima dolcemente e poi più autorevolmente. Essi, però, insofferenti a ogni disciplina pensano di liberarsi di lui offrendogli una coppa di vino avvelenato, la provvidenza salva il Santo facendo sì che il bicchiere si spezzi al momento della benedizione. Si notano:
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COME BENEDETTO SPEZZA / COL SEGNO DELLA CROCE UN / BICCHIERE DI VINO AVVELENATO | |
11 | San Benedetto da Norcia fa edificare dodici monasteri[13] | Al centro, della scena san Benedetto con una verga sulla mano destra, guarda verso l'impalcatura, dando ordini a un muratore seduto sopra. Si nota:
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COME BENEDETTO / COMPIE LA EDIFICAZIONE / DI DODICI MONASTERI |
Lato meridionale
Nelle scene del lato meridionale, che furono anche queste interamente dipinte, tra il 1505 e il 1508, ad affresco dal Sodoma, sono raffigurati:
Storie della vita di san Benedetto da Norcia, lato sud | ||||
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N. | Immagine | Soggetto | Descrizione | Iscrizione |
12 | San Benedetto da Norcia accoglie san Mauro e san Placido fanciulli[14] | Nella scena si vedono i due ragazzi Mauro e Placido, giunti da Roma, accompagnati dai rispettivi padri e dal loro seguito, che vengono accolti con un atteggiamento di amore paterno da san Benedetto. Nel dipinto si notano:
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COME BENEDETTO RICEVE / LI DUE GIOVANETTI ROMANI / MAURO E PLACIDO | |
13 | San Benedetto da Norcia esorcizza un monaco[15] | Nella scena, suddivisa in tre momenti, si osservano:
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COME BENEDETTO LIBERA / UN MONACO INDEMONIATO / PERCUOTENDOLO | |
14 | San Benedetto da Norcia fa scaturire la sorgente di un fiume[16] | Nel dipinto si vedono:
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COME BENEDETTO PREGATO / DAI MONACI PRODUCE L'ACQUA / DALLA CIMA DEL MONTE | |
15 | San Benedetto da Norcia immerge il manico della scure nell'acqua e la lama miracolosamente torna a posto[17] | La scena è suddivisa in tre tempi:
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COME BENEDETTO FA / TORNARE NEL MANICO UN / RONCONE CHE ERA CADUTO / NEL FONDO DEL LAGO | |
16 | San Mauro mandato da san Benedetto da Norcia salva san Placido tirandolo per i capelli[18] | La scena è suddivisa in due parti:
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COME MAURO MANDATO / A SALVARE PLACIDO / CAMMINA SULLE ACQUE | |
17 | San Benedetto da Norcia converte in serpente un fiasco di vino nascostogli da un garzone[19] | L'episodio gregoriano, narrato nel capitolo XVIII dei Dialoghi, racconta che un garzone, mandato a portare due fiaschi di vino al Santo ne aveva nascosto uno per tenerlo per sé, ma questo viene convertito in serpente.
Il dipinto, suddiviso in due parti, presenta:
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COME BENEDETTO CONVERTE / IN SERPE UN FIASCO DI VINO / NASCOSTOGLI DA UN GARZONE | |
18 | San Benedetto da Norcia comanda a un corvo di portare via il pane avvelenato[20] | La scena narra il secondo attentato alla vita del Santo: un sacerdote di nome Fiorenzo, invidioso della fama di santità di Benedetto, gli manda un pane avvelenato, ma questi avvertito dalla Provvidenza divina lo getta a un corvo che lo porta via.
Il dipinto, suddiviso in tre momenti, presenta:
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COME FIORENZO / TENTA DI AVVELENARE / BENEDETTO | |
19 | Fiorenzo manda donne di malaffare al monastero[21] | La scena raffigura l'episodio narrato da san Gregorio, nel quale il sacerdote Fiorenzo, deluso dal suo precedente attentato, manda alcune giovani donne a danzare sotto il monastero, nella speranza che la seduzione del piacere possa allontanare i monaci dai propri doveri: è questo atto contro san Benedetto e la sua opera che lo indurrà ad allontanarsi da Subiaco per raggiungere Montecassino.
Su un magnifico sfondo architettonico, la scena si presenta divisa in due gruppi:
Da notare l'influsso leonardesco nei volti femminili. |
COME FIORENZO / MANDA MALE FEMMINE / AL MONASTERO |
Lato occidentale
Le scene del lato occidentale vennero dipinte - tranne la prima e l'ultima - dal 1497 al 1499, ad affresco da Luca Signorelli, largamente aiutato dalla bottega. I dipinti interamente autografi del pittore cortonese sembrano essere solo due:
- San Benedetto da Norcia rimprovera due monaci che avevano violato la Regola mangiando in una locanda
- San Benedetto da Norcia riceve la visita di Totila
Le scene su questo lato raffigurano:
Storie della vita di san Benedetto da Norcia, lato ovest | ||||||
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N. | Immagine | Soggetto | Descrizione | Datazione | Autore | Iscrizione |
20 | San Benedetto da Norcia manda san Mauro in Francia e san Placido in Sicilia[22] | Il dipinto descrive l'invio di san Placido e san Mauro in missione evangelizzatrice, anche se questi due eventi sono accaduti in momenti differenti, poiché la partenza del primo per la Sicilia avvenne verso il 537, mentre quella del secondo per la Francia nel 546 circa.
Si nota la qualità inferiore dell'opera, rispetto agli altri dipinti del ciclo, poiché questa venne eseguita da Bartolomeo Neroni detto il Riccio, genero del Sodoma. |
1534 | Bartolomeo Neroni detto il Riccio | BENEDETTO INVIA / MAURO IN FRANCIA / E PLACIDO IN SICILIA | |
21 | Dio punisce Fiorenzo[23] | In questa scena, la prima dipinta dal Signorelli, si vede un monaco inginocchiato davanti a san Benedetto che racconta come Dio ha punito il sacerdote Fiorenzo, mentre festeggiava per la propria vittoria, facendolo morire sotto le macerie della sua casa, improvvisamente crollata, dopo la partenza del religiosi. Si notano:
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1497-1499 | Luca Signorelli | COME DIO PUNISCE FIORENZO | |
22 | San Benedetto da Norcia converte gli abitanti di Montecassino[24] | Il dipinto raffigura la prima evangelizzazione del territorio di Montecassino, dove sulla vetta sarà edificato il celebre monastero. Nella scena si vede:
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1497-1499 | Luca Signorelli | COME BENEDETTO / EVANGELIZZA GLI ABITANTI / DI MONTE CASSINO | |
23 | San Benedetto da Norcia e il miracolo della pietra[25] | Il dipinto presenta come il demonio perseguitò in vari modi san Benedetto. Nella scena si vede: | 1497-1499 | Luca Signorelli | COME BENEDETTO RISUSCITA / LO MONACELLO CUI ERA / CADUTO LO MURO ADOSSO | |
24 | San Benedetto da Norcia resuscita un monaco ucciso dal crollo di un muro[26] | La scena è il completamento della precedente, poiché narra come il demonio fa precipitare un monaco sotto le macerie dell'edificio che stava costruendo. Tre religiosi ne raccolgono il corpo e lo trasportano davanti al Santo che con la sua benedizione lo resuscita: quest'ultimo elemento iconografico anticipa il particolare del Trasporto di Gesù Cristo nel dipinto con la Pietà tra santi (1502-1503) del Duomo di Orvieto.[27] | 1497-1499 | Luca Signorelli | COME BENEDETTO RISUSCITA / LO MONACELLO CUI ERA / CADUTO LO MURO ADDOSSO | |
25 | San Benedetto da Norcia rimprovera due monaci che avevano violato la Regola mangiando in una locanda[28] | Il dipinto, un capolavoro di straordinario realismo con ben pochi confronti nella pittura italiana dell'epoca, presenta la scena con due monaci che pranzano in una locanda, e, sullo sfondo, a destra, san Benedetto che li rimprovera per aver violato la Regola che non consentiva ai religiosi di mangiare fuori da monastero.
L'opera, molto deteriorata, mostra l'interno di un'osteria, descritta con grande attenzione alla realtà quotidiana. È questa un'autentica e ampia cucina toscana, con la porta socchiusa contro la calura estiva, dove si notano:
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1497-1499 | Luca Signorelli | COME BENEDETTO / DICE ALLI MONACI DOVE E / QUANDO AVEVANO MANGIATO / FUORI DEL MONASTERO | |
26 | San Benedetto da Norcia rimprovera il fratello del monaco Valeriano per aver violato il digiuno[29] | Nella scena, suddivisa in tre momenti, si vedono:
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1497-1499 | Luca Signorelli | COME BENEDETTO / RIMPROVERA DI VIOLATO / DIGIUNO LO FRATELLO / DI VALERIANO MONACO | |
27 | San Benedetto da Norcia riconosce il falso Totila[30] | Questo dipinto e il successivo raccontano l'episodio dell'incontro tra san Benedetto e Totila, re dei goti. In questa prima scena si vede:
Si tratta di una scena affollata e impostata a un gusto teatrale. |
1497-1499 | Luca Signorelli | COME BENEDETTO / DISCOPRE LA FINZIONE / DI TOTILA | |
28 | San Benedetto da Norcia riceve la visita di Totila;[31] | Dipinto integrativo del precedente, in cui si vede il vero Totila inginocchiato davanti al Santo, anche questo impostato come una scena teatrale. | 1497-1499 | Luca Signorelli | COME BENEDETTO / RICONOSCE ED ACCOGLIE / TOTILA | |
29 | Risurrezione di un giovane | Il dipinto è andato distrutto per l'ingrandimento di una porta d'accesso al chiostro. | 1497-1499 | Luca Signorelli | ||
30 | San Benedetto da Norcia predice la distruzione di Montecassino[32] | Il dipinto raffigura la distruzione del monastero, vaticinata dal Santo: la devastazione a cui si allude è quella condotta dai Longobardi nel 581. Nella scena si nota:
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1505-1508 | Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma | COME BENEDETTO / PREDICE LA DISTRUZIONE / DI MONTE CASSINO |
Lato settentrionale
Le scene del lato settentrionale vennero interamente dipinte, tra il 1505 e il 1508, ad affresco dal Sodoma. Esse raffigurano:
Storie della vita di san Benedetto da Norcia, lato nord | ||||||||||||||||
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N. | Immagine | Soggetto | Descrizione | Iscrizione | ||||||||||||
31 | San Benedetto da Norcia riceve farina in abbondanza e ne ristora i monaci[33] | La scena narra la fiducia di san Benedetto nella divina Provvidenza. L'immagine raffigura un suo miracolo, quando nel monastero di Montecassino scarseggiava la farina e i monaci erano preoccupati di rimanere senza pane e per questo erano sfiduciati sul loro futuro. Dopo averli rimproverati per la mancanza di fede, il Santo li rassicura che il giorno seguente ne avrebbero avuto in abbondanza e cosi avvenne. Nella scena divisa in due parti si vedono:
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COME BENEDETTO OTTIENE / FARINA IN ABBONDANZA / E NE RISTORA I MONACI | |||||||||||||
32 | San Benedetto da Norcia appare a due monaci e mostra loro il modello del monastero[34] | L'episodio gregoriano narra che san Benedetto, invitato da un nobile di Terracina, inviò alcuni monaci a costruirvi un monastero, affermando che lui stesso andrà a dare indicazioni per la sua edificazione. Per questo il Santo apparirà in sogno al superiore della nuova comunità cenobitica. Nella scena, suddivisa in due parti, sono raffigurati:
Da notare:
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COME BENEDETTO APPARE A / DUE MONACI LONTANI E LORO / DISEGNA LA COSTRUZIONE / DI UN MONASTERO | |||||||||||||
33 | San Benedetto da Norcia scomunica due religiose e le assolve dopo la loro morte[35] | L'episodio gregoriano narra che due religiose, che vivevano nella propria casa, erano state ammonite da san Benedetto, perché spesso tormentavano un loro servo con parole offensive e maldicenze; ma esse, avevano perseverato nel loro cattivo vizio. Dopo la loro morte, una donna le vide uscire dal sepolcro e memore del rimprovero del Santo alle due religiose va da lui e gli racconta l'accaduto. San Benedetto dà alla donna un'elemosina da offrire per le due defunte e queste subito ritrovano la pace nel sepolcro. Nel dipinto si osserva: | COME BENEDETTO SCOMUNICA / DUE RELIGIOSE E LE ASSOLVE / POI CHE FURONO MORTE | |||||||||||||
34 | San Benedetto da Norcia fa portare l'ostia consacrata sul cadavere di un monaco che la terra non vuole ricevere[36] | Il dipinto raffigura la vicenda di un giovane monaco che era andato a visitare i propri genitori senza l'autorizzazione di san Benedetto. Essendo qui morto e sepolto, per due giorni il suo corpo non trovò pace e fu ritrovato sopra la terra. I familiari avvertono san Benedetto dell'accaduto, che gli ordina di porre sopra il morto l'eucaristia e subito il cadavere trova la pace nel sepolcro. La scena, suddivisa in due parti, presenta:
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COME BENEDETTO FA PORTARE / IL CORPO DI CRISTO SOPRA IL / CORPO DEL MONACO CHE LA / TERRA NON VOLEVA RICEVERE | |||||||||||||
35 | San Benedetto da Norcia perdona un monaco che tenta di fuggire dal monastero[37] | L'episodio racconta di un giovane monaco che voleva lasciare il monastero, al quale san Benedetto concede - pur avendo cercato di farlo desistere - di andarsene, ma che, appena fuori, si vede venire incontro un terribile mostro, scorgendo in questo un segno divino, chiede perdono al Santo e rientra nel cenobio. Nel dipinto è presentato:
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COME BENEDETTO PERDONA / AL MONACO CHE VOLENDO / SFUGGIRE DAL MONASTERO / TROVA UN SERPENTE PER LA VIA | |||||||||||||
36 | San Benedetto da Norcia libera dai legacci un contadino solo con lo sguardo[38] | Nell'ultima scena è descritto l'episodio di un contadino che era stato legato e minacciato da un uomo crudele per impossessarsi dei suoi beni e che verrà salvato e liberato miracolosamente dal Santo. | COME BENEDETTO SCIOGLIE / UN CONTADINO CHE ERA / LEGATO SOLO A GUARDARLO |
Note stilistiche, iconografiche e iconologiche
Dipinti di Signorelli
- I dipinti, seppur realizzati in grande fretta, denotano lo sforzo creativo dell'autore che immette, come sua consuetudine, più episodi nella stessa scena, distribuendo su vari piani della raffigurazione personaggi e momenti differenti del racconto.
- Nelle scene si rileva l'originalità del linguaggio artistico del Signorelli, in particolare nella rappresentazione di figure piene di tensione, di vitalità e anche di intesa drammaticità. Esaminando, infatti, i dipinti, aldilà delle disparità stilistiche dovute all'impiego di vari collaboratori, sono da evidenziare le vivaci narrazioni inserite in paesaggi ariosi grazie a un chiaro impianto compositivo.
Dipinti del Sodoma
- Nel ciclo di dipinti prosegue il progressivo cambiamento e maturazione artistica del Sodoma che era già iniziato negli affreschi eseguiti, tra 1502 e il 1503, nel Monastero di Sant'Anna in Camprena. In quel caso le componenti giovanili del suo stile "lombardo" già si erano mitigate con l'elaborazione di influssi umbro-toscani, conseguenti al suo trasferimento a Siena. A Monteoliveto, il pittore trae insegnamento dalle scene realizzate dal Signorelli, ma la gamma delle espressioni e fisionomie dei suoi personaggi spazia da quelle più caricaturali a quelle più soavi e delicate, palesando la diretta discendenza dagli studi sui tipi umani e sulle emozioni di Leonardo. L'accostamento all'opera di Leonardo non è solo dovuto ai ricordi della sua formazione giovanile, poiché nei dipinti vari elementi rimandano alla più vicina e recente Battaglia di Anghiari, risalente al soggiorno fiorentino del grande maestro del 1503.
- Le ricorrenti citazioni a monumenti, scorci e architetture della Roma antica rimandano alla cultura antiquaria, vivace soprattutto nell'ambiente romano, mentre si riferiscono le rappresentazioni degli ambienti interni e le soluzioni prospettiche richiamano quelle del Bramante e i sapienti giochi di luce e di ombra risalgono alle sue giovanili esperienze formative in Lombardia.
- Nelle scene, ma soprattutto nella decorazione a grottesche e a monocromo, Sodoma utilizza un repertorio ricco di mostri, capricci e fantasie che ricava e interpreta con grande libertà dalle fonti antiche e moderne, sia visive, sia letterarie che vanno dalle grottesche della Domus Aurea a Roma, alle decorazioni di antichi oggetti rituali, alle descrizioni degli esseri favolosi di Plinio, alle incisioni del Liber Cronicarum, redatto dal fisico e umanista Hartman Schedel e stampato a Norimberga nel 1493, mentre il fregio dipinto con il Trionfo di Nettuno (vicino al De profundis) è ripreso dalla Zuffa degli dei marini in un'incisione di Andrea Mantegna.
Notizie storico-critiche
Il ciclo di dipinti murali venne commissionato dall'abate Domenico Airoldi, a Luca Signorelli, che vi lavorò dal 1497 al 1499, ma chiamato alla più prestigiosa commissione della Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto, abbandonò l'opera, che venne poi completata tra il 1505 e il 1508, da Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma: chiamato ancora dall'Airoldi che nel nel 1505 era stato rieletto superiore del monastero. Solo un dipinto, ubicato nel lato occidentale, fu eseguito da Bartolomeo Neroni detto il Riccio (1505 ca.-1571), genero del Sodoma.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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