Tunicella
La tunicella è un paramento liturgico di foggia simile ad una tunica che il papa, i cardinali, i vescovi, gli abati, e in antico i sacerdoti, indossano sul camice e sotto la dalmaticella in occasione delle messe pontificali.
La tunicella viene anche detta con termine improprio, e in ogni caso non preferibile all'altro, "tonacella".
Descrizione
La tunicella si presenta esattamente come una dalmatica: è costituita da un rettangolo di stoffa rettangolare, con un foro al centro per la testa, che ricade davanti e dietro. Ha una forma squadrata e ai lati vi sono dei lacci.
La tunicella è di solito di tessuto prezioso (seta, velluto, ecc.) ed ha maniche più lunghe e strette di quelle della dalmaticella; è priva di fodera ed è generalmente del colore del tempo liturgico e bordata da galloni d'oro o di seta gialla.
In origine, la tunicella e la dalmatica erano diverse: la dalmatica era una veste per alti dignitari, la tunicella (letteralmente "piccola tunica") era più modesta; con il tempo sono divenute simili.
Funzione
Il vescovo indossa la tunicella sotto la casula o pianeta, in occasione delle messe pontificali: il significato è di indicare la pienezza del sacerdozio.
Nelle messe solenni di rito antico (forma straordinaria del rito romano), il presbitero indossa la casula o pianeta, il diacono la dalmatica, il suddiacono la tunicella, l'arcidiacono (solo nei pontificali) il piviale.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:
- Tunicella del parato liturgico Altoviti (terzo quarto del XV secolo), in velluto cesellato tagliato a tre altezze operato a un corpo broccato bouclé con ricami in seta policroma e oro, di manifattura fiorentina, proveniente dall'Abbazia di Vallombrosa, attualmente conservato presso il Museo d'Arte Sacra del monastero.
- Tunicella rossa detta Tunicella di Petreto (ultimo quarto del XV secolo), in velluto tagliato operato a un corpo, lampasso, di manifattura fiorentina, proveniente dalla Chiesa di Sant'Andrea a Petreto, attualmente conservata presso il Museo della Pieve di San Giuliano di Castiglion Fiorentino.
- Tunicella (1715 ca.), in lampasso liserè broccato, di manifattura lionese (Francia), conservato presso il Museo "Pio X" di Salzano.
- Tunicella (1872 - 1873), in seta laminata d'argento, oro filato, lamellare e riccio, paillettes e ciniglia policroma, di Pietro Battistolo, conservata presso il Museo Diocesano di Torino.
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