Chiesa cattolica in Kenya




Anno | 2005 |
Cattolici | 12 milioni (30%) |
Protestanti | 45% |
Mussulmani sunniti | 10% |
Animisti | 10% |
Popolazione | 41,071 milioni[1] |
Presbiteri | 1100 |
Presidente della Conferenza Episcopale | John Njue |
Nunzio apostolico | Alain Paul Charles Lebeaupin |
Codice | KY |
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La Chiesa cattolica in Kenya è parte della Chiesa Cattolica universale, in comunione con il vescovo di Roma, il papa.
Essa è formata da oltre 7 milioni di battezzati, pari a circa il 24% della popolazione.
Storia
L'evangelizzazione delle terre africane sull'Oceano Indiano, oggi appartenenti allo nazione del Kenya, risale agli inizi del XVI secolo, con i missionari portoghesi al seguito degli esploratori. Già nel 1498 il navigatore portoghese Vasco da Gama aveva piantato sulle coste di Malindi una croce, ancora oggi conservata sul luogo. Verso la fine del Cinquecento furono i missionari Agostiniani ad evangelizzare le popolazioni delle coste. Nel 1631 il sultano di Mombasa, Jeromino Chingulia, in precedenza convertito al cristianesimo, attua in seguito una politica di persecuzione delle comunità cristiane: il 21 agosto è la data del martirio di oltre 150 cristiani, chiamati i Martiri di Mombasa, di cui è in corso la causa di beatificazione.
La missione cattolica è ripresa nell'Ottocento dai missionari Spiritani, che giungono nel Paese nel 1889, seguiti nel 1902 dai missionari della Consolata e nel 1903 dai padri di Mill Hill che fondano la missione di Kisumu. Nel 1909 è eretto il primo vicariato apostolico in Kenya, che saranno quattro nel 1926. Nel 1930 è eretta la delegazione apostolica di Mombasa responsabile di tutte le missioni cattoliche nelle colonie inglesi dell'Africa tropicale, compresa l'Arabia; passata a Nairobi nel 1959, diventera Nunziatura apostolica nel 1965. La gerarchia ecclesiastica è istituita nel 1953 con l'elevazione dell'arcidiocesi metropolitana di Nairobi con tre diocesi suffraganee. Nel 1973 è creato il primo cardinale keniano, Maurice Michael Otunga.
La Chiesa cattolica del Kenya è stata visitata per tre volte da papa Giovanni Paolo II: nel 1980, nel 1985 per la chiusura del Congresso Eucaristico Internazionale di Nairobi, e nel 1995.
Organizzazione ecclesiastica
La Chiesa cattolica è presente nel Paese con 4 sedi metropolitane, 20 diocesi suffraganee, 1 ordinariato militare e 1 vicariato apostolico:
- l'arcidiocesi di Kisumu ha come suffraganee le diocesi di Bungoma, Eldoret, Homa Bay, Kakamega, Kisii, Kitale e Lodwar;
- l'arcidiocesi di Mombasa ha come suffraganee le diocesi di Garissa e Malindi;
- l'arcidiocesi di Nairobi ha come suffraganee le diocesi di Kericho, Kitui, Machakos, Nakuru e Ngong;
- l'arcidiocesi di Nyeri ha come suffraganee le diocesi di Embu, Maralal, Marsabit, Meru, Muranga e Nyahururu;
- il vicariato apostolico di Isiolo, immediatamente soggetto alla Santa Sede;
- l'ordinariato militare in Kenya.
Statistiche
Alla fine del 2004 la Chiesa cattolica in Kenya annoverava:
- 660 parrocchie;
- 1.895 preti;
- 869 seminaristi
- 3.732 suore religiose;
- 10.354 istituti scolastici;
- 1.860 istituti di beneficenza.
La popolazione cattolica ammontava a 7.735.750 battezzati, pari al 24,5% della popolazione totale.
Nunziatura apostolica
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Per approfondire, vedi la voce Nunziatura apostolica in Kenya |
Conferenza episcopale
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Per approfondire, vedi la voce Conferenza dei Vescovi Cattolici del Kenya |
Note | |
Voci correlate | |
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