Francisco Pérez de Prado y Cuesta
Francisco Pérez de Prado y Cuesta, Vescovo | |
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Età alla morte | circa 77 anni |
Nascita | Aranda de Duero 1678 ca. |
Morte | Madrid 10 luglio 1755 |
Sepoltura | Chiesa del Collegio della Compagnia di Gesù a Teruel |
Nominato vescovo | 14 agosto 1732 papa Clemente XII |
Consacrazione vescovile | 7 dicembre 1732 dall'arc. Luis de Salcedo y Azcona |
Incarichi ricoperti |
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Francisco Pérez de Prado y Cuesta, (Aranda de Duero, 1678 ca.; † Madrid, 10 luglio 1755) è stato un vescovo inquisitore generale spagnolo. Lavorò attivamente ed efficacemente affinché l'Immacolata Concezione fosse dichiarata un dogma. Benedetto XIV disse di lui che era il pilastro più efficace della Chiesa spagnola..
Cenni biografici
Nacque a Aranda de Duero, arcidiocesi di Burgos, attorno al 1678. Dei suoi genitori e dei primi anni di vita non si hanno notizie.
Dopo una accurata educazione e una lunga carriera fu eletto inquisitore fiscale presso la Corte di Córdoba, esercitando la stessa posizione in quella di Siviglia tra il 1722 e il 1732. In quel periodo scrisse il Compendio delle tre leggi: naturale, scritta ed evangelica. Perdita della grazia in Adamo ed Eva, e la sua riparazione in Gesù e Maria, pubbicato a Siviglia da Juan Francisco Blas de Quesada nel 1726[1]. Dove esaminò il fenomeno del cripto-giudaismo, nei suoi usi e costumi, dimostrando una profonda conoscenza di queste pratiche e della letteratura rabbinica. Pérez de Prado criticò il modo in cui la religione veniva trasmessa ai bambini, così come il lassismo dei genitori che battezzano i bambini invece di circonciderli ma li educano al giudaismo.
La sua profonda conoscenza in materia ecclesiastica fece sì che Filippo V di Spagna lo proponesse il 3 aprile 1732 per il vescovado di Teruel e confermato da papa Clemente XII il 14 agosto, la diocesi fu presa in possesso a suo nome, del decano della cattedrale di Teruel il 7 novembre; ma l'importanza e la delicatezza delle funzioni che svolgeva acorte lo costrinsero a ritardare il suo ingresso in diocesi fino al 13 giugno dell'anno seguente. Non risiedette mai regolarmente in diocesi e dal 1746 governò la diocesi tramite vicari
A Teruel promosse nel 1745 la creazione di una scuola della Compagnia di Gesù, nonostante l'opposizione delle autorità cittadine e della maggior parte dei chierici e dei quattro conventi esistenti, per i quali la scarsa popolazione della città non richiedeva una nuova istituzione religiosa, oltre ad esprimere alcuni dubbi sull'esecuzione di Pérez de Prado, che aveva solo buone parole per i gesuiti e metteva da parte gli altri ordini.
Il suo carattere rigorista nel campo della moralità pubblica provocò conflitti con le autorità civili a causa degli editti promulgati dal vescovado che vietavano danze, satire, corride, fuochi d'artificio e altri atti che potessero violare la decenza. La questione arrivò in tribunale perché le autorità civili ritenevano violate le loro competenze.
Fu anche nominato consigliere del re ed eletto commissario apostolico generale della crociata in Spagna, carica che mantenne tra il 1745 e il 1750. Conoscendo le sue qualità, il monarca volle presentarlo per i vescovati di Jaén e Palencia, ma, non volendo separarsi dai suoi diocesani, decise di rimanere a Teruel. Tuttavia, le circostanze lo costrinsero a trasferirsi a Madrid, con dispensa pontificia per non risiedere in diocesi, quando papa Benedetto XIV approvò la sua nomina a inquisitore generale, il 22 agosto 1746, anche se non prese possesso della posizione fino al 18 settembre. La nomina a inquisitore generale fu voluta dal re Filippo V anche se questi morì prima della pubblicazione delle bolle pontificie, regnante Ferdinando VI di Spagna.
Durante il suo mandato cercò di restituire al Sant'Uffizio il suo potere e splendore passati. Tuttavia, lo stato della letteratura e delle idee in quei tempi diminuiva il rigore del tibunale ecclesiastico, che stava attraversando un periodo di transizione, a causa degli eventi e della situazione generale in Europa e in America.
Per quanto riguarda la massoneria, condannata per la prima volta nel 1738 da Clemente XII con la bolla In Eminenti Apostolatus, la segreteria della Santa Sede si rivolse a Pérez de Prado esortandolo a procedere con il massimo rigore contro i massoni, e, nell'uso di questa facoltà, il Sant'Uffizio indirizzò il 21 agosto 1751 ai suoi funzionari una circolare che chiedeva informazioni sui soggetti militari e politici, abitanti di quei Regni, che spontaneamente si autodenunciavano come massoni.
Morì a Madrid il 9 o 10 luglio 1755. Fu sepolto nella chiesa del Collegio della Compagnia di Gesù a Teruel, poi Seminario Conciliare, in un mausoleo di marmo.
Opere
Oltre alla già citata opera Compendio de las tres leyes: natural, escrita y evangélica. Pérdida de la gracia en Adán y Eva, y su reparación en Jesús y María (Compendio delle tre leggi: naturale, scritta ed evangelica. Perdita della grazia in Adamo ed Eva, e la sua riparazione in Gesù e Maria);
- Defensa canónica de la potestad que tienen los obispos sobre sus súbditos legos en las causas de fuero eclesiástico (Difesa canonica del potere che i vescovi hanno sui loro sudditi laici nelle cause del foro ecclesiastico);
- A todos nuestros amados súbditos de cualquier estado, dignidad y condición que sean, salud en Jesu Christo nuestro Señor (A tutti i nostri amati sudditi, di qualunque stato e dignità essi siano, salute nel Signore), 1746;
- Carta Pastoral sobre el ayuno eclesiástico (Lettera pastorale sul digiuno ecclesiasticoz), 1747.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Cardinale Francesco Acquaviva d'Aragona
- Cardinale Carlos Borja Centellas y Ponce de León
- Arcivescovo Luis de Salcedo y Azcona
- Vescovo Francisco Perez de Prado y Cuesta
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Teruel | Successore: | |
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Pedro Felipe Analso Miranda y Ponce de León[2] | 14 agosto 1732 - 10 luglio 1755 | Francisco Javier Pérez Baroja y Muro[3] |
Predecessore: | Commissario generale della Crociata | Successore: | |
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Domingo de Bustamante | 1745 - 1750 | Bartolomé de Rajoy |
Predecessore: | Inquisitore generale di Spagna | Successore: | |
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Manuel Isidro Manrique de Lara | 22 agosto 1746 - 10 luglio 1755 | Manuel Quintano Bonifaz |
Note | |
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Bibliografia | |
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