Guy de Malesec

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Guy de Malesec[1]
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Tulle
1315 ca.
Morte Parigi
8 marzo 1412
Sepoltura Chiesa domenicana di rue Saint-Jacques (Parigi)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Creazione
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(vedi)
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Cardinale
20 dicembre 1375 da Gregorio XI (vedi)
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Cardinale per 36 anni, 2 mesi e 19 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Durata del
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Proclamazioni
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Eventi
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Guy de Malesec[1] (Tulle, 1315 ca.; † Parigi, 8 marzo 1412) è stato un cardinale e vescovo francese.

Cenni biografici

Appartenente a una famiglia nobile del Limosino ed era nipote per parte di padre papa Clemente V e per parte di madre di papa Gregorio XI.

Fu vescovo di Lodève dal 1370 e l'anno successivo vescovo di Poitiers. Nel concistoro del 20 dicembre 1375 fu nominato cardinale da Gregorio XI con il titolo della chiesa di Santa Croce in Gerusalemme.

Partecipò alla tumultuosa elezione dell'aprile 1378, che elesse papa Urbano VI (l'arcivescovo Bartolommeo Prignano), che fu però ripudiato da tutti i cardinali che lo avevano eletto in condizioni di forza e di timore (metus et impressio). Secondo la narrazione degli eventi fornita dai cardinali allo stesso Prignano che non era presente in conclave.

In un nuovo Conclave, tenutosi in sicurezza a Fondi il 20 settembre 1378, gli stessi cardinali (meno uno, che era morto, e con l'aggiunta del cardinale Jean de la Grange, che nel frattempo era arrivato a Roma) elessero il cardinale Roberto di Ginevra, divenuto l'antipapa Clemente VII.

Il 18 dicembre seguente Clemente incaricò il cardinale Guy di recarsi nelle Fiandre, nel Brabante, in Scozia, in Inghilterra e nelle diocesi di Liegi, Utrecht, Cambrai e Tournai, per assicurarsi l'adesione al suo pontificato. Il cardinale partì il 31 dicembre.

Il 10 febbraio 1380 il cardinale ricevette ulteriori poteri nei confronti dell'Inghilterra, della Scozia e di altri paesi; e il 6 marzo 1381 queste furono estese alla diocesi di Reims. Non ricevette mai il suo salvacondotto per i regni di re Riccardo III d'Inghilterra e quindi non si recò nelle isole britanniche. L'Inghilterra, tuttavia, che era in guerra con la Francia, aveva scelto di non sostenere un papa francese, e le Fiandre, che erano alleate con l'Inghilterra, seguirono l'esempio. La Scozia, che odiava gli inglesi ed era un tradizionale alleato dei francesi, sostenne l'obbedienza di Avignone.

Partecipò al conclave del 1394, che elesse antipapa Benedetto XIII. Aderì al partito degli pseudocardinali dissidenti; fu da loro delegato, insieme agli pseudocardinali Pierre de Thury e Amedeo di Saluzzo, a negoziare con gli pseudocardinali fedeli all'antipapa nell'ottobre 1398; tornò ad Avignone nel giugno del 1402 e negoziò, insieme allo pseudocardinale Amedeo di Saluzzo, la restituzione all'obbedienza ad antipapa Benedetto XIII, che ottenne finalmente nel maggio 1403.

Decano del Sacro Collegio dei Cardinali nell'agosto del 1405. L'antipapa Benedetto XIII lo accusò della riforma della diocesi di Palestrina il 6 novembre 1405. Preparò il suo testamento il 12 settembre 1407. Accompagnò l'antipapa Benedetto XIII nel suo secondo viaggio in Italia nel mese di novembre 1407; fu inviato come uno dei delegati dell'antipapa ad incontrare i cardinali dissidenti di papa Gregorio XII a Livorno nel maggio 1408; là ruppe con l'ubbidienza agnonese e, insieme con quei cardinali dissidenti, si recò a Pisa e partecipò al concilio[2]; presiedette l'assemblea fino all'arrivo del cardinale Simon de Cramaud; non votò per l'abbandono dell'obbedienza del papa e dell'antipapa, chiedendo di ritardare la decisione.

Prese parte al conclave del 1409, che elesse l'antipapa Alessandro V; si unì all'obbedienza di questo antipapa. Nel 1409 Alessandro V lo nominò amministratore apostolico della sede di Agden che tenne fino al 1411, quando l'antipapa Giovanni XXIII revocò la sua nomina.

Non partecipò al conclave del 1410, che elesse l'antipapa Giovanni XXIII. Da questi fu legato pontificio in Francia.

Morì l'8 marzo 1411 a Parigi e trovò sepoltura nella chiesa domenicana di rue Saint-Jacques a Parigi.


Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Lodève Successore: BishopCoA PioM.svg
Aymeric d'Hugues[3] 12 maggio 13709 aprile 1371 Jean de Clermont[4], O.S.B. I
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con
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Aymeric d'Hugues[3] {{{data}}} Jean de Clermont[4], O.S.B.
Predecessore: Vescovo di Poitiers Successore: BishopCoA PioM.svg
Aimery de Mons[5] 9 aprile 137120 dicembre 1375 Bertrand de Cosnac [6] I
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Aimery de Mons[5] {{{data}}} Bertrand de Cosnac [6]
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme Successore: CardinalCoA PioM.svg
Raymond de Canillac, C.R.S.A. 20 dicembre 137520 settembre 1378 Cosimo Gentile de' Migliorati I
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con
con
Raymond de Canillac, C.R.S.A. {{{data}}} Cosimo Gentile de' Migliorati
Predecessore: cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme
(obbedienza avignonese)
Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 20 settembre 1378 – dopo il 21 novembre 1383 - I
II
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con
con
- {{{data}}} -
Predecessore: cardinale vescovo di Palestrina
(obbedienza avignonese)
Successore: CardinalCoA PioM.svg
Jean de Cros dopo il 21 novembre 13838 marzo 1412 - I
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con
con
Jean de Cros {{{data}}} -
Predecessore: Decano del Collegio Cardinalizio Successore: Pavillon pontifical.png
Pietro Corsini Obbedienza avignonese: 16 agosto 1405 – 15 giugno 1409 Jean Flandrin I

- Obbedienza pisana: 15 giugno 14098 marzo 1412 Jean Allarmet de Brogny II
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con
con
Pietro Corsini {{{data}}} Jean Flandrin
Predecessore: Amministratore apostolico di Agde Successore: BishopCoA PioM.svg
Hugues de Montruc [7]
(vescovo)
8 luglio 14098 giugno 1411 Philippe de Lévis[8]
(vescovo)
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con
con
Hugues de Montruc [7]
(vescovo)
{{{data}}} Philippe de Lévis[8]
(vescovo)
Note
  1. Il suo cognome è anche elencato come Malesset; come Malessico; come Malosicco; come Malasiette; come Maillesec; e come Malesec. Fu chiamato il Cardinale di Poitiers o di Palestrina.
  2. Nel concilio di Pisa regnò una profonda unanimità d'intenti fra i 500 membri durante il mese di giugno, in particolare durante la quindicesima sessione generale del 5 giugno. La condanna dei due contendenti fu infine formalmente definita. Non mancò una certa emozione quando il patriarca di Alessandria, Simon de Cramaud, indirizzò all'assemblea queste parole: «Benedetto XIII e Gregorio XII sono riconosciuti come scismatici, eretici conclamati, colpevoli di spergiuro e violatori di solenni promesse, in aperto scandalo della Chiesa universale. In conseguenza, essi sono dichiarati indegni del Pontificato Supremo, e sono ipso facto deposti dalle loro funzioni e dignità ed espulsi dalla Chiesa. È proibito loro d'ora in avanti di considerarsi Pontefici Supremi e tutte le iniziative e le promozioni da loro fatte sono da considerarsi nulle. La Santa Sede è dichiarata vacante ed i fedeli sono liberati dalla loro promessa d'obbedienza».
  3. cfr. (EN) Bishop Aymeric d'Hugues † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Bishop Jean de Clermont, O.S.B. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  5. cfr. (EN) Bishop Aimery de Mons † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  6. cfr. (EN) Bishop Bertrand de Cosnac (Maumont) † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  7. cfr. (EN) Bishop Hugues de Montruc † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  8. cfr. (EN) Bishop Philippe de Lévis † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia
Collegamenti esterni