Arcidiocesi di Utrecht

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Arcidiocesi di Utrecht
Archidioecesis Ultraiectensis
Chiesa latina

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arcivescovo metropolita cardinale Willem Jacobus Eijk
Sede Utrecht

sede vacante
Utrecht

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Suffraganea
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Paesi Bassi
diocesi suffraganee
Boscoducale, Breda, Groninga-Leeuwarden, Haarlem-Amsterdam, Roermond, Rotterdam
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari Theodorus Cornelis Maria Hoogenboom, Herman Willebrordus Woorts

Cariche emerite:

cardinale Adrianus Johannes Simonis
Parrocchie 234
Sacerdoti

425 di cui 214 secolari e 211 regolari
1.781 battezzati per sacerdote

320 religiosi 697 religiose 85 diaconi
3.979.000 abitanti in 10.000 km²
757.000 battezzati (19,0% del totale)
Eretta 695, ristabilita 4 marzo 1853
Rito romano
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
P.B. 14019, Maliebaan 40, 3508 SB Utrecht, Nederland
tel. (030)233.80.30 fax. 231.19.62
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2011 ( ch )

Chiesa cattolica nei Paesi Bassi
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

L'arcidiocesi di Utrecht (in latino: Archidioecesis Ultraiectensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica. Nel 2010 contava 757.000 battezzati su 3.979.000 abitanti. È attualmente retta dall'arcivescovo cardinale Willem Jacobus Eijk.

Territorio

L'arcidiocesi comprende le province olandesi di Utrecht, Gheldria, Overijssel e la parte centrale della provincia di Flevoland.

Sede arcivescovile è la città di Utrecht, dove si trova la cattedrale di Santa Caterina.

Il territorio è suddiviso in 234 parrocchie.

Storia

La diocesi di Utrecht fu eretta nel 695 quando san Villibrordo fu consacrato vescovo dei Frisi a Roma da Papa Sergio I e con il beneplacito di Pipino di Herstal andò ad occupare la cattedra dell'importante città di Utrecht. Dopo la morte di Villibrordo la diocesi ebbe a soffrire enormi danni dalle incursioni dei Frisi e, più tardi, da quelle dei Normanni.

Tempi migliori trascorse durante il regno degli imperatori sassoni che frequentemente invitarono i vescovi di Utrecht alle diete ed ai concilii imperiali. Nel 1024 i vescovi furono investiti dell'autorità e del lignaggio di principi del Sacro Romano Impero. La diocesi venne innalzata alla dignità di principato vescovile, che comprendeva un territorio detto Sticht, corrispondente all'attuale provincia di Utrecht[1], ma anche alcuni territori conosciuti come l'Oversticht, corrispondenti grosso modo alle attuali province di Drenthe e di Overijssel e alla città di Groninga, che non erano in continuità con lo Sticht perché vi si interponevano i territori della contea di Gelre, corrispondente all'attuale provincia della Gheldria[2].

Nel 1122, con il Concordato di Worms, il diritto di investitura dell'imperatore fu abrogato ed il diritto di provvedere all'elezione del vescovo fu riservato al capitolo della cattedrale il quale, molto presto, si trovò a doverlo condividere con i quattro capitoli delle chiese collegiate più importanti della città (San Salvatore, San Giovanni, San Pietro e Santa Maria). I conti di Olanda e di Gheldria, fra i cui possessi si estendevano le terre governate dal principe-vescovo di Utrecht, tentarono di acquisire influenza politica sulla scelta dei capitoli cercando spesso di imporre un candidato a loro gradito. Tale situazione provocò frequenti dispute e controversie con conseguenti frequenti interventi della Santa Sede, la quale si vide costretta ad interferire in più di un'elezione. Dopo la metà del XIV secolo i papi ripetutamente nominarono direttamente i vescovi senza alcun riguardo per il diritto dei cinque capitoli, forzati dalla situazione di grave ingerenza esercitata dai poteri politici locali e confinanti.

Nel 1527 l'ultimo principe-vescovo alienò i suoi territori all'imperatore Carlo V ed il principato divenne parte dei dominii degli Asburgo; nel contempo, i cinque capitoli trasferirono volontariamente il loro diritto di elezione all'imperatore, con il consenso di Papa Clemente VII.

Il 12 maggio 1559 con la bolla Super Universas di Papa Paolo IV Utrecht cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Haarlem (oggi diocesi di Haarlem-Amsterdam), di Deventer, di Groninga (oggi diocesi di Groninga-Leeuwarden), di Leeuwarden e di Middelburg e contestualmente fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana con sei diocesi suffraganee.

Ma il nuovo stato di cose non durò a lungo. Quando le province settentrionali dei Paesi Bassi si rivoltarono, l'arcidiocesi decadde con la fine del potere spagnolo. Secondo i termini dell'Unione di Utrecht, i diritti ed i privilegi dei cattolici avrebbero dovuto essere garantiti, ma il 14 giugno 1580 la pratica della religione cattolica venne proibita dai magistrati di Utrecht. La cattedrale di San Martino fu devastata ed il governo delle Province Unite fu incapace di controllare gli estremisti. Il 25 agosto dello stesso anno l'arcivescovo Schenk morì e due successori nominati dal re di Spagna non riuscirono ad entrare nel territorio della diocesi.

Nel 1592 Papa Clemente VII dichiarò i territori a nord del fiume Waal territorio di missione, la Missione Olandese, affidata a vicari apostolici.

La sede rimase vacante fino al 1602, quando l'incarico di arcivescovo fu conferito ai vicari apostolici della Missione Olandese (Hollandse Zending). Questi vicari furono consacrati come arcivescovi titolari per non urtare la sensibilità del governo olandese, ma a condizione che avrebbero assunto il titolo di arcivescovi di Utrecht quando le circostanze lo avrebbero permesso. Durante l'ultimo periodo del vicariato apostolico, fra il clero della diocesi si diffusero le teorie gianseniste e gallicane, avversate dalla Curia Romana e tollerate dal vescovo Van Neercassel. Quando a questi succedette Petrus Codde, acceso sostenitore del giansenismo, si aprì un aperto conflitto con Roma che si risolse solo con la sospensione del presule e con la sua sostituzione con un nuovo vescovo e vicario apostolico. Codde, d'altra parte e fino alla fine dei suoi giorni, continuò a considerarsi arcivescovo e ad esercitare una residua autorità al di fuori della comunione con la Santa Sede. La maggioranza del clero dell'arcidiocesi, anche dopo la sua scomparsa, continuò a rivendicare il diritto all'elezione dell'arcivescovo.

Nel 1723 i capitoli, avendo ottenuto il permesso del governo olandese, provvidero ad eleggere un nuovo arcivescovo, al quale però Papa Benedetto XIII decise di negare il suo assenso e di comminare la scomunica. Questo fu l'inizio dello scisma vetero-cattolico che tuttora si prolunga. Ciononostante, fino al 1858 tutti gli arcivescovi vetero-cattolici eletti notificarono la loro elezione al Papa e fino al Concilio Vaticano I non si considerarono separati dalla Chiesa di Roma.

Nel 1725 gli Stati Generali dei Paesi Bassi, in un tentativo di indebolire e dividere i cattolici, espulsero i vicari apostolici dal paese. I superiori della Missione Olandese si stabilirono a Bruxelles fino al 1794, successivamente il superiore Ludovico Ciamberlani (1794-1828) ebbe residenza a Münster e poi ad Amsterdam e il suo successore Francesco Capaccini pose la residenza all'Aia, dove rimarrà fino al ristabilimento della gerarchia. Intanto nel 1795 la Repubblica batava concesse a tutti i cittadini, compresi i cattolici, libertà di religione.

Il 4 marzo 1853 la Santa Sede, con il breve Ex qua die di Papa Pio IX, ristabilì una propria gerarchia nei Paesi Bassi, ufficiosamente chiamata Nuova Chiesa Cattolica e fu ripristinata l'arcidiocesi di Utrecht con quattro sedi suffraganee.

Il 16 luglio 1955 ha ceduto una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Groninga (oggi diocesi di Groninga-Leeuwarden).

L'arcivescovo cattolico di Utrecht, spesso elevato alla porpora, è il metropolita di una provincia ecclesiastica con sei diocesi suffraganee.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi e arcivescovi di Utrecht

Vicari apostolici

Superiori della Missione Olandese

Arcivescovi di Utrecht (sede restaurata)

Statistiche

L'arcidiocesi al termine dell'anno 2010 su una popolazione di 3.979.000 persone contava 757.000 battezzati, corrispondenti al 19,0% del totale.

Note
  1. Diocesi di Utrecht, Het oudste cartularium van het Sticht Utrecht, 's-Gravenhage: Martinus Nijhoff, 1892
  2. C. A. van Kalveen, Het bestuur van bisshop en Staten in het Nedersticht, Oversticht en drenthe, Groningen: Tjeenk Willink, 1974
  3. Dopo il martirio di Sant'Eobano, papa Stefano II e Pipino il Breve ordinarono a Gregorio di occuparsi della diocesi: è per questo motivo che egli viene talvolta chiamato "vescovo", benché non sia mai stato consacrato come tale.
Fonti
Collegamenti esterni