Jerónimo Castellón y Salas
Jerónimo Castillón y Salas Vescovo | |
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Età alla morte | 78 anni |
Nascita | Ponzano 30 settembre 1756 |
Morte | Tarazona 20 aprile 1835 |
Ordinazione presbiterale | 1784 |
Nominato vescovo | 10 luglio 1815 papa Pio VI |
Consacrazione vescovile | 9 giugno 1816 dal vescovo Juan Nepomuceno de Lera y Cano |
Incarichi ricoperti | |
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Jerónimo Castillón y Salas (Ponzano, 30 settembre 1756; † Tarazona, 20 aprile 1835) è stato un vescovo e inquisitore generale spagnolo.
Cenni biografici
Compì la sua formazione all'università di Huesca, di cui fu in seguito rettore per molti anni. Negli anni della guerra d'indipendenza lavorò per la causa nazionale e fu deputato alle Cortes nel 1813.
Fu deputato per l'Aragona nelle Cortes di Cadice, che diedero vita alla prima costituzione spagnola, ma Castejón, un sostenitore dell'assolutismo, nel 1814 firmò il Manifesto dei Persiani[1], invitando Ferdinando VII di Spagna a tornare dell'Ancien Régime.
Il 4 dicembre 1808, Napoleone abolì il tribunale dell'inquisizione a Chamartín; tuttavia, rimase in funzione finché le circostanze lo hanno permesso e il 22 gennaio 1813, le Cortes di Cadice abolirono il Sant'Uffizio dell'inquisizione perché incompatibile con la Costituzione. Dopo la guerra contro i francesi, questa Corte fu ristabilita da Ferdinando VII di Spagna con regio decreto del 21 luglio 1814.
Come risultato dell'alleanza tra la Chiesa e la Casa Reale, si nominarono nelle sedi diocesane prelati vicini alle idee del tempo, cioè contrarie al sistema costituzionale e Castillón fu nominato vescovo di Tarazona il 10 luglio 1815, ne prese possesso nell'ottobre dello stesso anno. Il 9 giugno 1816 ricevette la consacrazione vescovile dalle mani del vescovo di Barbastro mons. Juan Nepomuceno de Lera y Cano (Ch), co-consacratori mons. Eduardo María Sáenz (Ch), vesccovo di Huesca e mons. Manuel del Villar La Guardia (Ch), vescovo di Lérida.
Il re lo nominò visitatore dell'università di Salamanca per monitorare e correggere le dottrine insegnate da alcuni professori ostili al Credo cattolico e considerate sovversive. Il rapporto ha portato alla sospensione di molti di essi. Si affermò che metà della corruzione spagnola proveniva da Salamanca.
Nel 1818 succedette a Francisco Javier Mier y Campillo come inquisitore generale, dopo le dimissioni di quest'ultimo, anche se il re inizialmente propose la carica al suo confessore, il sacerdote delle Cristóbal Bencomo y Rodríguez, che rifiutò l'incarico.
Durante il triennio liberale 1820-1823 soffrì difficoltà e fu privato della sua posizione di inquisitore generale quando il ministro di grazia e giustizia lo informò dell'abolizione del tribunale dell'inquisizione nel 1820. Castillón lasciò Madrid e si stabilì nella sua diocesi di Tarassona, ma l'anno seguente andò in esilio in Francia. Si rifugiò a Bayonne, poi si trasferì a Tolosa, insieme ad altre personalità legate dalla causa assolutista che formarono una giunta per negoziare con il governo francese e chiedergli aiuto per ripristinare il potere di Ferdinando VII.
Con la restaurazione assoluta nel 1823, Castillón rientrò in diocesi e fu a capo di un gruppo di vescovi che chiedevano la restaurazione dell'inquisizione spagnola. Sebbene non avesse riacquistato l'incarico, fino alla sua morte svolse un'intensa attività politica contro il liberalismo.
Jerónimo Castillón morì a Tarassona nel 1835.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri Degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Cardinale Enrique Enríquez
- Arcivescovo Manuel Quintano Bonifaz
- Cardinale Francisco Antonio de Lorenzana y Butrón
- Vescovo Atanasio Puyal y Poveda
- Vescovo Juan Nepomuceno de Lera y Cano
- Vescovo Jerónimo Castellón y Salas
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Tarazona | Successore: | |
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Francisco Porró y Reinado (Ch) | 10 luglio 1815 - 20 aprile 1835 | Vicente Ortiz y Labastida (Ch), O.P. |
Predecessore: | Inquisitore generale di Spagna | Successore: | |
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Francisco Javier Mier y Campillo | 1818-15 luglio 1834 | ultimo inquisitore di Spagna |
Note | |
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Bibliografia | |
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