Juan de Lugo y de Quiroga

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Juan de Lugo y de Quiroga, S.J.
Cardinale
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battezzato
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Ritratto del cardinale de Lugo
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Madrid
25 novembre 1583
Morte Roma
20 agosto 1660
Sepoltura Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa Valladolid, 5 settembre 1618
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale in data sconosciuta
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Creazione
a Cardinale
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Creato
Cardinale in pectore
13 luglio 1643 da Urbano VIII (vedi)
Pubblicato
Cardinale
14 dicembre 1643 da Urbano VIII (vedi)
Cardinale per
Cardinale per 16 anni, 8 mesi e 6 giorni
Cardinale elettore
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pseudocardinale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Consorte

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Collegamenti esterni
(EN) Scheda su gcatholic.org
(EN) Scheda su catholic-hierarchy.org
(EN) Scheda su Salvador Miranda
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Juan de Lugo y de Quiroga (Madrid, 25 novembre 1583; † Roma, 20 agosto 1660) è stato un cardinale, teologo e scrittore spagnolo esponente di spicco della scuola di Salamanca[1].

Nascita e formazione

Juan de Lugo y de Quiroga nacque a Madrid il 25 novembre 1583, Spagna. Di nobile famiglia originaria di Siviglia era figlio di Juan de Lugo (discendente della nobile casata di Lugo), giurato e procuratore delle Cortes di Siviglia e Teresa di Pisa y Quiroga. Per qualche tempo, come era consuetudine per i secondogeniti, usò il cognome della madre. Fratello di Francisco de Lugo[2], anche lui un teologo di rilievo.

Ricevette la tonsura nel 1593 e nel 1597 difese pubblicamente una tesi di logica. Studiò grammatica, retorica e lettere a Siviglia e tra il 1599 e il 1601-1603 frequentò la facoltà di legge presso l'Università di Salamanca. Entrò nella Compagnia di Gesù nel Real Collegio di Salamanca il 6 luglio 1603, senza il permesso del padre. Nominato dal re Filippo II a un beneficio ecclesiastico che mantenne fino alla professione religiosa. Compì il noviziato a Villagarcía de Campos (Valladolid). Emise i voti solenni a Valladolid il 5 settembre 1618.

Ministero sacerdotale

Fu ordinato presbitero, ma non si hanno a disposizione la data il luogo e l'ordinante. Nel 1612 insegnò filosofia a Monforte de Lemos[3], a Medina del Campo[4] nel 1613 e a León[5] per tre anni dal 1614 al 1617. A Valladolid[6] e Salamanca[1] tra il 1617 e il 1621 insegnò teologia.

Nel 1621 fu richiesto a Roma dal superiore generale del suo ordine per insegnare al Collegio Romano, protrasse questo incarico fino al 1643. Nel 1633 il superiore generale gli ordinò di stampare le sue opere. Gli fu chiesto anche di dedicare le sue opere a papa Urbano VIII, che ne fu colpito e compiaciuto tanto da consultarlo frequentemente.

Cardinalato

Creato cardinale e iservato in pectore nel concistoro del 13 luglio 1643 e pubblicato nel concistoro del 14 dicembre 1643. Ricevette la berretta rossa e il titolo di Santo Stefano al Monte Celio, il 2 maggio 1644. Partecipò al conclave del 1644 che elesse papa Innocenzo X. Il 17 ottobre 1644 optò per il titolo di Santa Balbina. Partecipò al conclave del 1655 che elesse papa Alessandro VII.

Dal 15 gennaio 1657 al 14 gennaio 1658 fu Camerlengo del Sacro Collegio dei Cardinali. Fu uno dei teologi più illustri dei tempi moderni e uno scrittore prolifico nel campo della teologia morale e dogmatica e del rapporto tra legge e giustizia. Fino alla fine condusse una vita umile e semplice praticando una straordinaria carità verso i poveri di Roma.

Filantropia

Sebbene non fosse facoltoso economicamente, lo fu dal punto di vista umano verso i poveri, ai quali, quotidianamente, elargiva denaro, cibo e medicinali. A Roma, con l'approvazione di papa Innocenzo X, intervenne a favore dell'introduzione del chinino[7], allora conosciuto come Cortex peruvianus, per il trattamento medico. Il de Lugo si prodigò affinché una vasta campagna per l'uso del chinino, fosse lanciata nei territori interessati. Di conseguenza, il nuovo farmaco fu soprannominato polvere dei Gesuiti o del Cardinale, mentre a Roma per un certo periodo la chiamarono polvere di de Lugo.

Opere pubblicate

Le opere di Juan de Lugo, alcune delle quali non sono mai state stampate, coprono quasi l'intero campo della teologia morale e della teologia sistematica.

Deve la sua fama all'opera De justitia et jure che fu pubblicata a Lione nel 1642. Nello scrivere questo importante trattato, de Lugo si avvalse delle conoscenze giuridiche acquisite durante i suoi primi anni a Salamanca. Fu questa l'opera che dedicò personalmente e presentò al Papa e che, per così dire, gli valse la dignità cardinalizia.

Le due opere De virtute fidei divinæ e Responsorum morialum libri sex furono curate dal suo ex allievo e amico il cardinale Pietro Sforza Pallavicino. Nei sei libri dei Responsa, dopo un'approfondita discussione, de Lugo dà la soluzione a molti casi difficili della teologia morale. Il settimo volume, De Deo, de Angelis, de Actibus humanis et de Gratia, apparve più di cinquant'anni dopo la morte dell'autore.

Sant'Alfonso Maria de' Liguori lo definì il più grande teologo morale subito dopo il Dottore della Chiesa San Tommaso d'Aquino. Papa Benedetto XIV l'appellò Luce della Chiesa". Molte altre opere di teologia e soprattutto di filosofia come De Anima, Philosophia, Logica, De Trinitate, De Visione Dei, ecc. sono ancora manoscritte nelle biblioteche di Madrid, Salamanca, Karlsruhe[8], Malines[9], ecc.

A Lione
A Colonia
  • De Deo, de Angelis, de Actibus humanis e de Gratia, pubblicato postumo a Colonia nel 1716.
Manoscritti

Conservati a Madrid, Salamanca, Karlsruhe[8], Malines[9].

  • De Anima;
  • Philosophia;
  • Logica;
  • De Trinitate;
  • De Visione Dei.

Morte

Morì a Roma il 20 agosto 1660, verso le cinque del mattino, nel palazzo dove risiedeva accanto alla piazza della Chiesa del Santissimo Nome di Gesù all'Argentina, confortato dal suo discepolo cardinale Pietro Sforza Pallavicino. Fu sepolto, secondo la sua volontà, vicino alla tomba di Sant'Ignazio di Loyola nella chiesa omonima di Roma.

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale presbitero di Santo Stefano al Monte Celio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Bernardino Spada 2 maggio - 17 ottobre 1644 Giovanni Giacomo Panciroli I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Bernardino Spada {{{data}}} Giovanni Giacomo Panciroli
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Balbina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Alfonso de la Cueva-Benavides y Mendoza-Carrillo 17 ottobre 1644-20 agosto 1660 Pascual de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Alfonso de la Cueva-Benavides y Mendoza-Carrillo {{{data}}} Pascual de Aragón-Córdoba-Cardona y Fernández de Córdoba
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Francesco Angelo Rapaccioli 15 gennaio 1657-14 gennaio 1658 Niccolò Albergati-Ludovisi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Francesco Angelo Rapaccioli {{{data}}} Niccolò Albergati-Ludovisi
Note
  1. 1,0 1,1 Salamanca, città spagnola, capoluogo della provincia omonima. Si trova nella comunità autonoma di Castiglia e León nella meseta settentrionale. È stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1988. Il settore dei servizi (turismo culturale e Università) è la principale fonte dei redditi della città. Rilevante l'attività educativa soprattutto durante l'estate, che conta una grande affluenza di studenti stranieri, che in maggioranza arrivano per apprendere lo spagnolo e ad assistere a diversi corsi estivi di lingua e cultura spagnola di livello universitario. Famosa per la sua Università.
  2. Francisco de Lugo S.J. (Madrid, 1580 – Valladolid, 17 settembre 1652), teologo gesuita spagnolo.
  3. Monforte de Lemos città e comune spagnolo situato nel sud della provincia di Lugo, nella Comunità Autonoma della Galizia. Ricevette il titolo di città nel 1885.
  4. Medina del Campo, comune spagnolo situato nella comunità autonoma di Castiglia e León. Qui morì Isabella di Castiglia (22 aprile 145126 novembre 1504).
  5. León, comune spagnolo situato nella comunità autonoma di Castiglia e León e capoluogo della provincia omonima; situata alla confluenza dei fiumi Bernesga e Torío sul versante meridionale dei Monti Cantabrici.
  6. Valladolid, città della Spagna nordoccidentale, capoluogo dell'omonima provincia e, de facto (non essendone ufficialmente designato uno), capoluogo della comunità autonoma di Castiglia e León.
  7. Chinino, alcaloide naturale originariamente ricavato dalla corteccia della pianta andina Cinchona, già conosciuta e adoperata come medicamento dagli spagnoli nel XVII secolo, avente proprietà antipiretiche, antimalariche e analgesiche. Oltre a essere utilizzato come principio attivo antimalarico e nel trattamento dei crampi muscolari, può anche essere inconsapevolmente assunto, dato che è presente in bevande come l'acqua tonica e il bitter al limone.
  8. 8,0 8,1 Karlsruhe, nome che significa letteralmente "riposo di Carlo", è una città extracircondariale del Baden-Württemberg, in Germania; dopo Stoccarda è la città più grande del land, estendendosi su una superficie di circa 173 km². La città è sede del distretto governativo di Karlsruhe e confina a nord, ovest e sud con l'omonimo circondario e la "regione del medio Reno superiore". Fa inoltre parte della "zona trinazionale metropolitana del Reno superiore".
  9. 9,0 9,1 Malines, città belga situata nella provincia di Anversa, nella regione delle Fiandre. Posta esattamente a metà strada tra Bruxelles e Anversa, si trova in uno dei più grandi distretti industriali del paese. Malines è, assieme ad Anversa, Bruges, Gand e Lovanio, una delle città d'arte delle Fiandre. La città è attraversata dal fiume Dijle ed è dunque spesso indicata come Dijlestad. È sede arcivescovile cattolica (Arcidiocesi di Malines-Bruxelles) ed è la sede primaziale del Belgio.
Collegamenti esterni
  • Pietro Tacchi Venturi, LUGO, Juan de su it.wikipedia.org in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, (1934). URL consultato il 25-05-2024
  • (ES) Juan de Lugo su dbe.rah.es. URL consultato il 25-05-2024
  • (ES) Juan de Lugo su escolasticos.ufm.edu. URL consultato il 25-05-2024