Museo Vicariale di San Martino a Gangalandi (Lastra a Signa)
Museo Vicariale di San Martino a Gangalandi (Lastra a Signa) | |
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Lorenzo Monaco, Madonna dell'Umiltà (1405 - 1410), tempera su tavola | |
Categoria | Musei vicariali |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune | Lastra a Signa |
Località o frazione | San Martino a Gangalandi |
Diocesi | Arcidiocesi di Firenze |
Indirizzo | Via Leon Battista Alberti, 37 - Loc. San Martino a Gangalandi 50055 Lastra a Signa (FI) |
Telefono | +39 055 8720008 |
Fax | +39 055 8720008 |
Posta elettronica | s.martino-gangalandi@libero.it |
Proprietà | Vicariato delle Signe |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, paramenti sacri, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, visite guidate |
Sede Museo | Chiesa di San Martino, locali attigui |
Datazione sede | XV secolo |
Fondatori | don Sergio Pacciani, Rosanna Proto Pisani |
Data di fondazione | 5 aprile 1986 |
Il Museo Vicariale di San Martino a Gangalandi, frazione del comune di Lastra a Signa (Firenze), è allestito in due sale attigue alla Chiesa di San Martino, di origine romanica, ma il suo aspetto attuale risale al rifacimento del XV secolo, quando ne fu rettore Leon Battista Alberti che progettò e finanziò l'abside.
Il Museo è stato inaugurato il 5 aprile 1986, per volere di don Sergio Pacciani e di Rosanna Proto Pisani per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dal Vicariato delle Signe.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato su due piani, si sviluppa in due sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIV al XIX secolo
Sala I - Dipinti
La sala conserva pregevoli dipinti, tra cui spiccano:
- Trittico con Maria Vergine assunta che dona la cintola a san Tommaso tra san Nicola di Bari, sant'Andrea, san Giovanni Battista e sant'Antonio Abate (inizio XV secolo), di Lorenzo di Bicci e Bicci di Lorenzo.
- Scomparti di polittico con Madonna annunciata e San Gabriele Arcangelo annunciante (inizio XV secolo), tavole cuspidate di un anonimo pittore fiorentino, proveniente dalla Chiesa di San Romolo a Settimo.[1]
- Madonna con Gesù Bambino detta Madonna dell'Umiltà (1405 - 1410), tempera su tavola, di Lorenzo Monaco, proveniente da Chiesa di San Romolo a Settimo.[2]
- Madonna con Gesù Bambino (1470 - 1480), tempera su tavola, di Jacopo del Sellaio, proveniente dalla Chiesa di San Martino.[3]
- Dio Padre benedicente (1470 - 1480), tempera su tavola, di Jacopo del Sellaio.
- Natività di Gesù e Adorazione dei Magi (fine XVI secolo), della scuola di Matteo Confortini.
- Decollazione di san Giovanni Battista tra i sant'Antonio Abate e san Carlo Borromeo (primo quarto del XVII secolo), di scuola fiorentina.
Sala II - Paramenti sacri e suppellettile liturgica
Nella sala sono esposti preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri. Di rilievo:
- Due croci processionali (XIV - XV secolo), di bottega toscana, provenienti dalle Chiese di San Romolo a Settimo e Santa Maria a Castagnolo.
- Calici (XVII - XIX secolo), provenienti dalla Chiesa di San Martino a Gangalandi e dalla Chiesa di Santo Stefano a Calcinaia.
- Serie di reliquiari (XVII - XIX secolo), in argento o in legno intagliato e dorato.
- Reliquiario del latte della Madonna (1743), in argento sbalzato.
- Reliquiario a braccio di san Prisco martire (1796 ca.), di bottega toscana.
- Due pianete (primo quarto del XVIII secolo), in broccato di seta e argento filato, con motivi floreali, di manifattura francese.
Inoltre, nella sala si conserva il corredo liturgico della Chiesa di San Martino, nel quale si nota:
- Elemosiniere (XV secolo) in ottone argentato, sbalzato e inciso;
- Ampolline (XVII secolo) di manifattura romana con decorazione a foglie e fiori d’acanto;
- Vassoio (primo quarto del XIX secolo) della bottega del Codacci;
- Turibolo e navicella portaincenso (XIX secolo) di bottega fiorentina.