Museo d'Arte Sacra di Montespertoli
Museo d'Arte Sacra di Montespertoli | |
Filippo Lippi, Madonna con Gesù Bambino (1440 - 1445 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei vicariali |
---|---|
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune | Montespertoli |
Diocesi | Arcidiocesi di Firenze |
Indirizzo |
Via San Piero in Mercato, 233 50025 Montespertoli (FI) |
Telefono | +39 0571 609500 |
Posta elettronica | cultura@comune.montespertoli.fi.it |
Proprietà | Vicariato foraneo di Montespertoli |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale della Valdelsa Fiorentina |
Sede Museo | Pieve di San Piero in Mercato, canonica |
Datazione sede | 1057 |
Fondatori | Vicariato Foraneo di Montespertoli, Comune di Montespertoli |
Data di fondazione | 1996 |
Il Museo d'Arte Sacra di Montespertoli (Firenze), inaugurato nel 1996, collocato nella canonica della Pieve di San Piero in Mercato, consacrata nel 1057, venne istituito nel 1996, grazie ad una convenzione stipulata tra il Vicariato Foraneo e il Comune con la collaborazione della Arcidiocesi di Firenze, con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla chiesa stessa e dal territorio montespertolese.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si sviluppa in quattro sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIV al XX secolo ed ordinate per provenienza.
I - Salone
La sala, il cosiddetto Salone, è dedicata al Piviere di San Pietro in Mercato. Qui sono esposti, sia opere provenienti dalla Pieve e legate alla famiglia Machiavelli, sia alla Chiesa di San Lorenzo a Montegufoni, sotto il patronato della famiglia Acciaioli, ma anche da piccole chiese ormai scomparse. Di rilievo:
- Gemellions (XIII secolo), in rame smaltato, di bottega limosina: raro esemplare di questo tipo di oggetto liturgico e preziosa testimonianza dell'influsso francese nella Valdelsa.
- Madonna con Gesù Bambino (1325 ca.), tavola di Lippo di Benivieni, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Montegufoni. Il dipinto ha subìto nel tempo vari danni, dal taglio lungo i margini superiori, alla grave frattura in due parti del supporto, verificatasi durante il furto del 1985, conclusosi con il ritrovamento e il successivo restauro.
- Trittico con Madonna con Gesù Bambino tra santa Lucia e san Giusto, Gesù Cristo redentore benedicente San Gabriele Arcangelo annunciante e Madonna annunciata (1400), tempera su tavola, di Cenni di Francesco di Ser Cenni, proveniente dalla Chiesa di San Giusto a Montalbino, commissionato da Bicci d'Andrea. Il dipinto presenta nella predella: Sant'Antonio abate, san Lorenzo, Gesù Cristo in pietà, un santo vescovo e santa Caterina d'Alessandria.[1]
- Madonna con Gesù Bambino (1440 - 1450 ca.), tempera su tavola, di Andrea di Giusto, proveniente dalla Chiesa di San Giusto in Monte Albino.[2]
- Pala d'altare con Madonna con Gesù Bambino in trono tra sant'Antonio abate e san Giuliano martire (1480 ca.), olio su tavola, di Neri di Bicci, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato. La figura di san Giuliano, vestito in abiti quattrocenteschi secondo l'uso rinascimentale di attualizzare l’aspetto delle figure sacre, fu oggetto nel XVIII secolo di una pesante ridipintura, che lo trasformò in san Michele arcangelo.
- Coppia di calici (inizio del XV secolo), in rame dorato, sbalzato e inciso con tracce di smalti, di bottega toscana, provenienti dalla Chiesa di San Lorenzo a Montegufoni e dalla Chiesa di San Martino a Manzano. Negli smalti del calice sono raffigurati:
- Madonna con Gesù Bambino tra san Giorgio e san Nicola di Bari (fine XV - inizio XVI secolo), tempera su tavola, di anonimo pittore fiorentino, proveniente dalla Chiesa di San Giorgio in Monte Albino.[3]
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Pietro e san Paolo (1520 ca.), tavola di bottega toscana, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato.
- San Girolamo nel deserto (1520 ca.), in terracotta invetriata, attribuito a Girolamo della Robbia, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato.
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Martino di Tours, san Sebastiano e donatore (primo quarto del XVI secolo), tavola di Raffaellino del Garbo, proveniente dalla Chiesa di San Martino a Manzano. Il profilo del committente, ritratto nella sua marcata e espressiva fisionomia, che permette di ritenere che si tratti dell'immagine di forse di un Guicciardini.
- Pisside (ultimo quarto del XVI secolo), rame sbalzato e dorato, di bottega toscana, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato.
- Reliquiario architettonico di san Giacomo, sant'Andrea, san Pietro e san Paolo (fine del XVI secolo), bronzo sbalzato, cesellato e dorato, di bottega toscana, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato.
- Coppetta (1670 - 1671), in argento sbalzato, di Antonio Moretti De Amicis, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Montegufoni: questa era, probabilmente destinata all’assaggio del vino durante il pontificale, presenta un punzone raffigurante due teste di moro, simbolo dell’argentiere veneziano e quasi certamente si tratta di un dono della famiglia Acciaiuoli alla chiesa di Montegufoni.
- Vasetto per oli santi (1696 - 1700 ca.), in argento inciso, di Simone Palmieri, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Montegufoni. Lo stemma è quello della famiglia degli Acciaioli, antico casato fiorentino cui appartenne il cardinale Niccolò Acciaioli, che lasciò in dono due vasetti per oli santi, uno dei quali è questo.
- Calice (1742), in argento sbalzato, fuso e inciso, di Cosimo Mari, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Montegufoni.
- Servizio per incensazione composto da navicella portaincenso e turibolo (ante 1773), in argento sbalzato, inciso, cesellato, bulinato e tornito, di Michele Magni e Gaspero Arnetoli, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato. Il punzone "MA" è l'unione delle iniziali degli autori, divenuti compagni di bottega alla morte del loro maestro.
- Calice (1793), in argento sbalzato, cesellato, inciso e fuso, parzialmente dorato, di Luigi Salvadori, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato.
II - Sala verde
La sala è dedicata interamente alle Chiese di Santa Maria a Torre e di San Bartolomeo a Tresanti, presenta con dipinti, argenterie e arredi del XVII secolo e del XVIII secolo. Di rilievo:
- Croce processionale (prima metà del XV secolo), in rame argentato ed inciso (croce) e in bronzo fuso e dorato (Gesù Cristo crocifisso), di bottega toscana, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Torre.
- Madonna assunta con san Carlo Borromeo e san Francesco d'Assisi (1614), olio su tela, di Domenico Frilli Croci, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Torre.[4]
- San Lorenzo (prima metà del XVII secolo), olio su tela, attribuito a Francesco Lupicini, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo a Tresanti.
- San Pietro (metà del XVII secolo), olio su tela, della bottega di Francesco Curradi, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo a Tresanti.
- Adorazione dei Magi (1710 ca.), olio su tela, attribuita a Niccolò Bambini o a Giovanni Camillo Sagrestani, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria a Torre.[5]
- Madonna con Gesù Bambino tra sant'Antonio da Padova, san Simone Stock, santa Caterina d'Alessandria e san Filippo Neri (1720), olio su tela, di Antonio Pucci, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato.
- Poltrona con tre sgabelli (fine del XVIII secolo), in legno di noce, intagliato, laccato e dorato, di bottega toscana, proveniente dalla Pieve di San Piero in Mercato. Lo stemma con le iniziali S.M.O. è quello della Confraternita di Santa Maria d’Orsanmichele, che aveva sede in questa chiesa.
III - Sala gialla
La sala espone le opere provenienti dai pivieri di Santa Maria a Coeli Aula e di San Pancrazio, tra le quali si segnalano:
- Madonna con Gesù Bambino tra san Giuda Taddeo e san Simone (1440 ca.), tempera su tavola, attribuita a Lorenzo di Bicci, proveniente dalla Chiesa di Sant'Andrea a Botinaccio.
- Madonna con Gesù Bambino (1440 - 1445 ca.), tempera su tavola, di Filippo Lippi, proveniente dalla Chiesa di Sant'Andrea a Botinaccio.[6]
- Madonna con Gesù Bambino, Sant'Antonio abate e santa Lucia (ultimo quarto del XV secolo), affreschi staccati, di Filippo di Antonio Filippelli, proveniente dalla Pieve di Coeli-Aula.
- Pace con Pietà (1730 - 1740 ca.), in lamina d'argento sbalzata e incisa applicata su lamina in ottone, proveniente dalla Chiesa di San Biagio a Poppiano.
IV - Sala dei parati
L'ultima sala è dedicata ai paramenti sacri (pianete, paliotti, fusciacchi, ecc.) e al materiale cartaceo (messali, antifonari, bolle, ecc.), preziosi elementi per la comprensione del territorio, che ha visto nel 2000 la sua collezione impreziosirsi con l'acquisizione del manoscritto del 1456, Rituale per la benedizione del fonte battesimale del Sabato Santo, legato a Francesco Machiavelli.
Nella sezione è conservata, di particolare interesse storico-artistico:
- Pianeta (prima metà del XVI secolo, in broccatello e damasco, di manifattura toscana, proveniente dalla Chiesa di San Martino a Manzano. Il paramento liturgico è decorato da tre Simboli eucaristici che appaiono nella fascia verticale centrale, alternati a Teste di cherubini.