Museo di Santa Verdiana di Castelfiorentino
Museo di Santa Verdiana di Castelfiorentino | |
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Cimabue, Madonna con Gesù Bambino (1290 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei di santuario |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune | Castelfiorentino |
Diocesi | Arcidiocesi di Firenze |
Indirizzo | Piazza Santa Verdiana 50051 Castelfiorentino (FI) |
Telefono | +39 0571 64096 |
Fax | +39 0571 628452 |
Posta elettronica | cstelfiorentino@parrocchia.diocesifirenze.it |
Proprietà | Parrocchia di Santa Verdiana |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | codici miniati, dipinti, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale della Valdelsa Fiorentina |
Sede Museo | Santuario di Santa Verdiana |
Datazione sede | XVIII secolo), inizio |
Fondatori | mons. Silvano Piovanelli, don Marco Viola, Antonio Paolucci |
Data di fondazione | 1999 |
Il Museo di Santa Verdiana di Castelfiorentino (Firenze), allestito in alcuni ambienti adiacenti al Santuario di Santa Verdiana, (inizio del XVIII secolo), venne istituito nel 1999, per volere del cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo di Firenze (1983 - 2001), il parroco don Marco Viola e l'allora soprintendente, Antonio Paolucci, con lo scopo di conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla chiesa e dal territorio castellano.
Storia
Il Museo, inaugurato nel 1999, si è andato costituendo su una raccolta di opere già avviata già negli anni Cinquanta ed incrementata a seguito dell'importante mostra Arte in Valdelsa del 1963.
Il progetto del Museo fu portato avanti per volere del cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo di Firenze (1983 - 2001), il parroco don Marco Viola e grazie alla preziosa collaborazione dell'allora soprintendente, Antonio Paolucci.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, articolato su due piani, si sviluppa in quattro sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XX secolo.
Sala I
La sala presenta le opere più antiche e le più importanti testimonianze della presenza francescana a Castelfiorentino:
- Gesù Cristo crocifisso (fine del XIII secolo), tempera su tavola sagomata, attribuita a Corso di Buono, proveniente dalla Chiesa di San Prospero a Cambiano. L'artista ha abbandonato il modello bizantino del Christus triumphans, raffigurato con gli occhi aperti ad indicare il suo trionfo sulla morte, preferendo per la nuova iconografia del Christus patiens, che mira a presentare al fedele l'immagine di Gesù come uomo sofferente sulla croce.
- Madonna con Gesù Bambino (1290 ca.), tempera su tavola, di Cimabue, proveniente dalla Chiesa Collegiata di San Lorenzo e San Leonardo.
- Santa Verdiana (1310 - 1330), tempera su tavola, attribuita a Ugolino di Nerio, proveniente dal Santuario di Santa Verdiana: questo dipinto è la più antica tavola esistente che raffiguri la Santa patrona di Castelfiorentino.[1]
- Madonna con Gesù Bambino in trono (1320 ca.), tempera su tavola, di Taddeo Gaddi, proveniente dalla Chiesa di San Francesco.[2]
- Madonna con Gesù Bambino (1336 - 1340 ca.), tempera su tavola, del Maestro delle effigi domenicane, proveniente dalla Chiesa di San Frediano a Nebbiano.
- Polittico con Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Luca evangelista, san Giovanni Battista, san Giovanni Evangelista, san Zanobi e san Giacomo (1340 ca.), tempera su tavola, di Taddeo Gaddi, proveniente dalla Chiesa di San Giacomo a Volteggiano.[3]
- Antifonario (Codice A) (prima metà del XIV secolo), attribuito a Jacopo del Casentino ed al Maestro delle effigi domenicane, proveniente dalla Pieve dei SS. Ippolito e Biagio.
- Tre scomparti di polittico con Santa Caterina d'Alessandria, san Giacomo e san Giovanni Evangelista (metà del XIV secolo), tempera su tavola, di Jacopo del Casentino, proveniente dalla Chiesa di San Prospero a Cambiano. I tre dipinti facevano parte della stessa opera, come indica la differente direzione verso cui sono rivolti i volti dei santi.
Sala II - Salone
La sala conserva pregevoli sculture e dipinti, tra cui si notano:
- Madonna del latte (1390 ca.), tavola attribuita al cosiddetto Maestro della Madonna del 1399 (forse Giovanni di Tano Fei), proveniente dalla Chiesa di Sant'Jacopo a Voltiggiano.
- Scomparto di polittico con Madonna con Gesù Bambino (inizi del XV secolo), tavola del Maestro di Sant'Jacopo, proveniente dalla Pieve dei Santi Ippolito e Biagio.
- Scomparto di polittico con Madonna con Gesù Bambino (1440 ca.), tavola di Rossello di Jacopo Franchi, proveniente dalla Chiesa di San Vito a Ortimino.[4]
- Madonna con Gesù Bambino tra san Giovanni Battista e san Quirico (1470 - 1480 ca.), tavola attribuita al Maestro della Natività Johnson (forse identificabile con Domenico di Zanobi), proveniente dalla Chiesa di San Quirico alle Sodere.
- Paliotto con Santa Caterina d'Alessandria in clipeo (ante 1499 ca.), tavola attribuita a Bernardo di Stefano Rosselli, proveniente dalla Chiesa di San Prospero a Cambiano.[5]
- Visitazione fra san Giacomo e santo Stefano (inizio del XVI secolo), tavola di Alessio di Benozzo, proveniente dalla Compagnia della Visitazione della Chiesa di Sant'Jacopo a Volteggiano.
- Madonna con Gesù Bambino tra san Sebastiano e san Francesco d'Assisi (1520 ca.), tavola di Francesco Granacci, proveniente dalla Prepositura di Castelfiorentino.[6]
- Statua della Madonna con Gesù Bambino (1520 - 1530 ca.), in marmo, attribuito a Francesco da Sangallo, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria Assunta a Petrazzi.[7]
Sala III
Nella sala sono esposti i paramenti sacri ed alcune preziose oreficerie. Di rilievo:
- Croce d'altare (1618), in argento sbalzato, cesellato, bulinato, inciso e fuso, di Francesco Garofolini, proveniente dal Santuario di Santa Verdiana.
- Sei candelieri d'altare (1693 ca.), in argento sbalzato, cesellato, bulinato, inciso e fuso, di Bernardo Holzmann, provenienti dal Santuario.
- Banda coprileggio (fine del XVI - inizio del XVII secolo), in velluto, di manifattura italiana, proveniente dalla Chiesa di San Prospero a Cambiano. Il drappo di stoffa è realizzato in velluto verde su fondo avorio, decorato da un motivo detto fiore di cardo.
- Pianeta (fine del XVII - inizio XVIII secolo), in broccato, di manifattura francese di Lione, proveniente dal Santuario di Santa Verdiana. Il cartiglio venne ricamato sul paramento nel 1771 in ricordo dei donatori che lo offrirono al Santuario: Carlo di Franco Fagioli e suoi MDCCLXXI.
- Pianeta viola (1760 - 1770), in broccato, di manifattura francese di Tours, proveniente dalla Chiesa Collegiata dei Santi Lorenzo e Leonardo.
Sala IV
Nella sala è conservato il ricco patrimonio della suppellettile liturgica, databile dal XIV al XX secolo, esemplificando così il duplice peculiarità del Museo: di raccolta territoriale, ma anche di doni offerti a santa Verdiana, commissionati dalle famiglie aristocratiche ed eseguiti nelle botteghe fiorentine più importanti del XVIII - XIX secolo. Di particolare interesse storico-artistico:
- Croce processionale (prima metà del XV secolo), in rame dorato, inciso e sbalzato, di anonimo orafo toscano, proveniente dalla Chiesa di San Jacopo a Voltiggiano.
- Croce processionale (1466), in rame dorato, inciso e fuso e smalti, di Pietro Antonio di Sano, proveniente dal Monastero di Santa Maria della Marca.
- Calice (ultimo quarto del XV secolo), in rame dorato e sbalzato, inciso e bulinato, di bottega toscana, proveniente dalla Chiesa di San Michele a Vallecchio.
Galleria fotografica
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