Museo d'Arte Sacra di Tavarnelle Val di Pesa
Museo d'Arte Sacra di Tavarnelle Val di Pesa | |
Meliore di Jacopo (attr.), Madonna con Gesù Bambino e due angeli (1270 - 1280 ca.), tempera su tavola | |
Categoria | Musei civici e parrocchiali |
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Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune | Tavarnelle Val di Pesa |
Diocesi | Arcidiocesi di Firenze |
Indirizzo |
Via della Pieve, 19 50028 Tavarnelle Val di Pesa (FI) |
Telefono | +39 055 8052231, +39 055 8075622 |
Fax | +39 055 8077832 |
Posta elettronica | cultura@comune.tavarnelle-val-di-pesa.fi.it |
Proprietà | Parrocchia dei Santi Pietro e Lucia, Comune di Tavernelle Val di Pesa |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | dipinti, ex voto, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, biglietteria, bookshop, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Sistema Museale del Chianti e del Valdarno fiorentino |
Sede Museo | Pieve di San Piero in Bossolo, canonica, primo piano |
Datazione sede | 1508 |
Fondatori | Parrocchia dei Santi Pietro e Lucia, Comune di Tavernelle Val di Pesa |
Data di fondazione | 1989 |
Il Museo d'Arte Sacra di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) ha sede al primo piano dell'ex canonica della Pieve di San Piero in Bossolo, ristrutturata nel 1508 da Andrea Buondelmonti. È stato aperto al pubblico nel 1989, per volontà della Parrocchia dei Santi Pietro e Lucia e del Comune con la collaborazione dell'Arcidiocesi di Firenze, per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla chiesa e dal territorio parrocchiale.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale si articola in quattro sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XIII al XIX secolo.
Sala I
La sala espone le opere e le suppellettili liturgiche provenienti, prevalentemente, dalla Pieve di San Piero in Bossolo, tra cui spiccano:
- Croce processionale (seconda metà del XIII secolo), rame dorato e inciso, della bottega di Ruggero di Helmershausen, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Vigliano: la figura a rilievo di Gesù Cristo crocifisso in bronzo fuso, è stata applicata sulla croce solo nel XIX secolo.
- Madonna con Gesù Bambino e due angeli (1270 - 1280 ca.), tempera su tavola, attribuita a Meliore di Jacopo, proveniente dall'Oratorio di San Michele a Casaglia.[1]
- Scomparto di polittico con Madonna con Gesù Bambino e due angeli (1385 - 1390 ca.), tempera su tavola, attribuita a Lorenzo di Bicci, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo a Palazzolo.
- Due turiboli (XV secolo), in ottone, di bottega toscana, uno proveniente dalla Chiesa di Santa Lucia al Borghetto e l'altro dalla Chiesa di San Bartolomeo a Palazzuolo.
- Calice (inizio del XV secolo), rame dorato e smalti, proveniente dalla Chiesa di Santa Lucia al Borghetto.
- Madonna con Gesù Bambino (1420 ca.), tempera su tavola, di Rossello di Jacopo Franchi, proveniente dall'Oratorio di San Giusto a Petroio: questo dipinto, oggetto di una profonda devozione popolare, è lo scomparto centrale di un polittico.
- Madonna con Gesù Bambino detta Madonna delle Grazie (prima metà del XV secolo), tempera su tavola, di Rossello di Jacopo Franchi, proveniente dall'Oratorio di San Giusto a Petroio.[2]
- Pietà e santi (1473 ca.), tempera su tavola, di Neri di Bicci, provenienti dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine al Morrocco.[3]
- Madonna con Gesù Bambino, Tobia, san Raffaele arcangelo, san Nicola di Bari, sant'Antonio abate, san Giuliano l'ospitaliere e san Donnino (1473), tempera su tavola, di Neri di Bicci, provenienti dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine al Morrocco.[4]
- Due dipinti con San Sebastiano e Maria Vergine, San Giovanni evangelista e san Rocco (1473), tempera su tavola, di Neri di Bicci, provenienti dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine al Morrocco: questi facevano parte di un'unica opera, che aveva probabilmente al centro una Crocifissione.[5][6]
- Scomparti di predella con Ritratto di fra' Luca Lanfranchini da Mantova e Ritratto di Niccolò Sernigi (1475), tempera su tavola, di Neri di Bicci, provenienti dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine al Morrocco.[7][8]
- Madonna con Gesù Bambino tra san Martino di Tours e san Sebastiano (1510 - 1515 ca.), tempera su tavola, attribuita al Maestro di Tavarnelle, proveniente dalla Chiesa di San Martino a Cozzi.[9] L'origine francese del dipinto è confermata dall'insolita iconografia di san Martino, rappresentato né come legionario romano, né come cavaliere nell'atto di dividere il mantello con un povero, ma come vescovo di Tours nell'atto di versare l´obolo allo storpio mendicante.
- Madonna con Gesù Bambino e san Giovannino (1589 ca.), tempera su tavola, di Jacopo Chimenti detto l'Empoli, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo a Palazzuolo
- Ostensorio (1706), in argento sbalzato, cesellato e inciso, opera di Nicola de Angelis, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria al Morrocco.
- Calice (primo quarto del XVIII secolo), in argento sbalzato e cesellato, di bottega fiorentina, di Francesco Caglieri, proveniente dalla Chiesa di San Bartolomeo a Palazzuolo.
Sala II
La sala espone le opere e le suppellettili liturgiche provenienti, per la maggior parte, dalla Pieve di San Donato in Poggio e dalla Parrocchie di San Pietro a Olena e San Lorenzo a Cortine. Si notino:
- Trittico con Madonna con Gesù Bambino tra san Pietro e san Giovanni, Gesù Cristo benedicente, Angeli (1330 ca.), tempera su tavola, attribuita a Ugolino di Nerio e bottega, proveniente dalla Chiesa di San Pietro in Bossolo.[10]
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Raffaelle e san Gabriele arcangeli (1470 - 1480 ca.), tempera su tavola, del Maestro di Marradi, proveniente dalla Chiesa di San Lorenzo a Cortine.
- Dipinto ottogonale con San Francesco di Paola (metà del XVII secolo), olio su tela, di Giovan Battista Montini e bottega, provenienti dalla Chiesa di San Pietro a Olena.[11]
- Presentazione di Gesù al Tempio (1698 ca.), olio su tela, di Alessandreo Gherardini, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Olena. L'opera ha un'apertura centrale nel quale è stato collocato successivamente un dipinto con Sacro Cuore di Maria Vergine (1874), olio su tavola.
- Ostensorio (ultimo quarto del XVIII secolo), in argento sbalzato, di Zanobi Biagioni, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Olena.
Sala III
La sala è dedicata alla devozione ed al culto conserva notevoli oggetti artistici e liturgici:
- Due piccoli dipinti con San Luca e San Marco (XVII secolo), tavole appartenenti ad una serie con gli Evangelisti, di anonimo pittore toscano.
- San Pietro (1770), olio su tela, di Stefano Amigoli, proveniente dalla Chiesa di San Pietro a Olena.
- Gesù Cristo (XIX secolo), in argento, di bottega napoletana, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine al Morrocco.
Sala IV
Nella sala, il corridoio della canonica, dedicata in parte alle documentazioni figurative della religiosità popolare, sono conservati:
- Madonna con Gesù Bambino tra san Rocco, sant'Alberto degli Abbati e due confratelli (prima metà del XVI secolo), tavola, attribuita ad Antonio del Ceraiolo, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine a Morrocco.[12]
- Tre dipinti ex voto, notevole testimonianze del culto tributato alla Vergine del Morrocco, raffiguranti:
Galleria fotografica
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