Sede suburbicaria di Albano
Sede suburbicaria di Albano 'Albanensis' Chiesa latina | |
vescovo | Vincenzo Viva |
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Sede | Albano Laziale |
Nazione | Italia |
Vicario | Franco Marando |
Parrocchie | 77 (8 vicariati ) |
Sacerdoti |
200 di cui 120 secolari e 80 regolari 2.469 battezzati per sacerdote |
123 religiosi 883 religiose 41 diaconi | |
510.950 abitanti in 661 km² 493.870 battezzati (96,7% del totale) | |
Eretta | IV secolo |
Rito | romano |
Indirizzo | |
C.P. 108, Via Alcide De Gasperi 37, 00041 Albano Laziale (RM) | |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale Dati online 2019 (gc ch) Dati dal sito web della CEI | |
Collegamenti interni | |
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
Albano | |
--> Sede suburbicaria | |
Titolare | vacante |
Data istituzione | IV secolo |
Collegamenti esterni | |
Dati dall'annuario pontificio Ch Gc Scheda su Salvador Miranda | |
La sede suburbicaria di Albano (in latino: Albanensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea della diocesi di Roma appartenente alla regione ecclesiastica regione ecclesiastica del Lazio. Nel 2018 contava 493.870 battezzati su 510.950 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Vincenzo Viva(ch), mentre il titolo è del cardinale Angelo Sodano.
Territorio
Collocata a sud-sud ovest di Roma, la sede suburbicaria di Albano confina a nord con quella di Frascati, ad est con quella di Velletri e con la diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno e ad ovest è bagnata dal mare Tirreno.
Il territorio diocesano comprende i comuni di Albano Laziale, Anzio, Ardea, Ariccia, Ciampino, Genzano di Roma, Lanuvio, Marino, Nemi, Nettuno e Pomezia, appartenenti alla provincia di Roma, e quello di Aprilia, che fa parte della provincia di Latina, oltre a Santa Palomba, una piccola area del territorio della Capitale. La sua conformazione, dopo l'assorbimento nel VI secolo della diocesi di Anzio, non è sostanzialmente cambiata, anche se ha subìto tagli importanti come quello del territorio di Grottaferrata, con la sua celebre abbazia e, recentemente, quello dei borghi di Latina.
Nella diocesi sono presenti 166 case religiose, di cui 126 femminili e 40 maschili, quasi tutte concentrate nella zona Colli e nella zona Mare. La diocesi di Albano ha il privilegio di avere nel suo territorio la cittadina di Castel Gandolfo, scelta dal papa Urbano VIII come residenza estiva dei pontefici (1626). L'attuale complesso delle "Ville Pontificie" di Castel Gandolfo assunse le dimensioni di circa 55 ettari con il Trattato Lateranense del 1929 e gode della prerogativa dell'extraterritorialità.
Sede vescovile è la città di Albano Laziale, dove si trova la cattedrale di San Pancrazio.
Ai fini pastorali il territorio è tradizionalmente diviso in tre zone: Colli, Mediana e Mare, ciascuna con propri caratteri peculiari. La diocesi è anche suddivisa in 77 parrocchie, raggruppate in otto vicarie: Albano, Ciampino, Marino, Ariccia, Aprilia, Pomezia e Nettuno.
Per approfondire, vedi la voce Parrocchie della sede suburbicaria di Albano |
Storia
I primi secoli dell'era cristiana
L'atto costitutivo o, forse più esattamente, il riconoscimento ufficiale dell'esistenza della comunità cristiana e della sua organizzazione sotto la giurisdizione vescovile si fa coincidere con l'erezione nell' Albanum da parte di Costantino I, avvenuta attorno al 326, di una Basilica in onore di San Giovanni Battista, una delle quattro edificate dall'imperatore al di fuori di Roma. La successiva Cattedrale, però, intitolata a san Pancrazio e costruita sull'area della precedente dopo che un grave incendio l'aveva completamente distrutta insieme con l'episcopio, risale a papa Leone III (795-816).
Nel corso di lavori di restauro all'inizio del 1900 sono stati rinvenuti elementi appartenenti alla primitiva struttura basilicale (la cripta, posta sotto il presbiterio, in cui furono traslate le reliquie dei martiri delle catacombe di san Senatore) ed alla ricostruzione (due colonne marmoree visibili grazie ad asole aperte nei pilastri murari).
La presenza di una numerosa e vivace comunità cristiana nell'Albanum, viene fatta risalire dagli studiosi tra il III secolo e l'inizio del IV, epoca alla quale Alberto Galieti, fra i più autorevoli storici della diocesi, ascrive la realizzazione delle catacombe di San Senatore, nelle quali identifica il cimitero dove, con quelle dei santi Senatore e Perpetua, riposavano, secondo la Epitome de locis Ss. Martirum quae sunt foris civitatis Romae, le salme di innumerevoli santi[1]. Il ritrovamento, al di sopra della catacomba, del sepolcreto di un milite della II Legione Partica, suggerì al De Rossi la connessione tra la catacomba stessa e la milizia, giunta in Italia dall'oriente nel 193 al seguito dell'imperatore Settimio Severo e acquartierata appunto nell'Albanum. Visitabili dopo i lavori di restauro del 1989 a cura della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, vi si possono ammirare affreschi databili dal V all'XI secolo. Più scarse e più tarde, da ascriversi verosimilmente al IV secolo, sono le testimonianze della presenza di comunità cristiane in altri centri della Diocesi, Lanuvium, Aricia, Bovillae, Lavinium, Ardea, alcuni di loro peraltro sedi di rinomati templi pagani, dove più tenaci furono le tradizioni. Non si può tuttavia escludere che, almeno nei centri dislocati lungo la via Appia, l'annuncio della Buona Novella alle popolazioni autoctone sia arrivato fin dal I secolo ad opera degli stessi Apostoli Pietro e Paolo. Coeva a quella dell'Albanum sembra sia stata invece la presenza di una comunità cristiana ad Antium, città esposta al contagio delle idee orientali a causa dei traffici che si svolgevano attraverso il porto e che, fino al VI secolo, quando venne assorbita dalla diocesi di Albano, fu anche sede episcopale. L'importanza presto assunta dalla diocesi albanense è attestata, oltre che dall'edificazione della basilica costantiniana, dall'elezione al soglio pontificio, nel 401 di papa Innocenzo I, che di Albano era nativo.
Medioevo
Nel periodo medioevale, anche a seguito delle susseguenti invasioni dei Visigoti (410) e dei Saraceni (826 e 844) e delle vicende belliche per la conquista di Roma connesse alla Guerra Gotica (535-553) tra Bizantini ed Ostrogoti, l'area della diocesi venne spesso devastata. Questo comportò un generale regresso dell'urbanizzazione con la scomparsa di numerose antiche città romane, come Bovillae e l'antica sede vescovile di Aricia, in seguito accorpata alla sede di Albano.
La residenza ufficiale dei vescovi di Albano per tutto il periodo medioevale fu presso la Basilica di San Clemente al Laterano a Roma, e le visite pastorali in diocesi furono pochissime: la maggior parte delle località comprese nella diocesi infatti erano molto decadute. Persino Albano, che era ridotta ad un oppidulum nel VI secolo, si andò spopolando progressivamente sull'onda di conseguenti assedi, distruzioni e saccheggi: nel 1118 da parte dei Pierleoni poiché papa Pasquale II aveva trovato rifugio in Albano; nel 1167 da parte dei cittadini romani per ripicca contro l'appoggio dato dagli albanensi all'imperatore Federico Barbarossa, nel 1436 infine da parte del cardinal Giovanni Maria Vitelleschi, inviato di papa Eugenio IV contro i Savelli.
La Chiesa tra VIII e XI secolo controllava vaste proprietà terriere nei Colli Albani e nell'Agro Romano: queste, organizzate in Patrimonia suddivisi a loro volta in Massae, erano gestiti da diaconi indipendenti dal vescovo locale e direttamente soggetti alla Santa Sede. Dei fondi ecclesiastici sono collocabili lungo la via Appia tra Roma e Frattocchie (Patrimonium Appiae), tra Marino e Grottaferrata (Massa Marulis), presso Albano Laziale (Massa Sulpiciana), sulla via Ardeatina e presso Nettuno. In epoca più tarda invece numerosi feudi furono infeudati a istituti religiosi romani: è il caso di Genzano di Roma, infeudato ai monaci di San Paolo alle Tre Fontane, di Lanuvio, infeudato ai religiosi benedettini, e di Ardea, concessa ai monaci della Basilica di San Paolo fuori le mura. Albano Laziale invece fu infeudata varie volte, a quanto riportano gli atti, al vescovo stesso: il 9 agosto 1217[2] papa Onorio III concesse da Ferentino il dominio temporale del feudo di Albano ai suoi vescovi; anche papa Niccolò III il 4 maggio 1278[3] confermò il dominio su Albano e i connessi privilegi per i suoi vescovi. Tuttavia il dominio vescovile su Albano non ha lasciato tracce consistenti, poiché soppiantato subito da quello dei potenti signori Savelli.
Il cardinale vescovo san Bonaventura da Bagnoregio nel 1272 si recò in visita presso il Santuario di Maria Santissima dell'Acquasanta a Marino: la leggenda vuole che lì il santo abbia avuto l'ispirazione di fondare la Confraternita del Gonfalone di Marino.
Età moderna
Nel 1628 la diocesi di Albano si dotò di un proprio seminario. Chiuso nel 1921 per difficoltà economiche, riprese a funzionare nel 1949 con il titolo di Pontificio Seminario Interdiocesano Pio XII nell'immobile sito in piazza San Paolo, prima concesso e poi donato alla diocesi dalla Santa Sede.
Con l'occupazione francese alla fine del XVIII e inizio del XIX secolo e la soppressione degli ordini religiosi, i monasteri vennero "indemaniati": quello dell'Immacolata delle Clarisse divenne caserma per la gendarmeria, mentre nel convento di Santa Maria della Stella e nel Collegio di Propaganda Fide vennero acquartierate le truppe, "1.200 uomini e 25 cavalli". La sollevazione dei paesi dei Colli Albani, seguita alla rivolta di Roma, fu facilmente domata dalle truppe del generale Gioacchino Murat ed i paesi saccheggiati. Numerosi prelati e sacerdoti, che si rifiutavano di prestare il giuramento di fedeltà all'imperatore, vennero deportati; uno di loro morì durante la prigionia. Il cardinale Michele Di Pietro, nativo di Albano e formato presso il locale Seminario, fu delegato apostolico per il governo di Roma durante la prigionia prima di papa Pio VI e poi di papa Pio VII. Fiero oppositore dei disegni di Napoleone Bonaparte, subì anch'egli il carcere per poi divenire finalmente pastore della Diocesi natia dal 1816 al 1824.
Età contemporanea
Per secoli e ancora all'inizio del secolo XX, il territorio diocesano è stato caratterizzato dalla presenza di due poli abitativi, la zona collinare e quella costiera, tra le quali si estendeva la parte meridionale dell'Agro Romano, vasta plaga paludosa e malsana, quasi del tutto spopolata, nella quale si consumò nel 1902 il sacrificio di santa Maria Goretti, compatrona della Diocesi, la cui salma è custodita nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie a Nettuno. La zona venne bonificata e colonizzata negli anni '30, quando furono fondate Aprilia e Pomezia. Nel 1944 la guerra imperversò crudelmente per oltre quattro mesi sul territorio della diocesi, provocando vittime e distruzioni immani. Innumerevoli in ogni paese della diocesi furono in quelle tragiche circostanze le prove di coraggio e le testimonianze di solidarietà del clero e dei religiosi a favore delle popolazioni. La tragedia più grande in termini di vite umane perdute si consumò il 10 febbraio, a seguito di bombardamento aereo, nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo e nel contiguo Collegio di Propaganda Fide, che accoglievano migliaia di sfollati. Nel dopoguerra, a seguito dello sviluppo economico, il territorio attirò numerosissimi immigrati in prevalenza dal Meridione. In cinquanta anni la popolazione è passata da meno di centomila a quasi mezzo milione di abitanti; da piccoli borghi Aprilia, Pomezia e Ardea, come anche Ciampino, già frazione di Marino, si sono trasformate in città popolose. La popolazione aumenta a oltre un milione di persone durante la stagione estiva. Ultimamente il fenomeno migratorio sembra essersi ridotto di intensità, ma si è arricchito di una componente nuova, quella dell'immigrazione da paesi extracomunitari con una forte componente di clandestinità. Si è così creato un crogiuolo di culture e di religioni dal quale nascerà il domani del territorio e della Chiesa di Albano, che dovrà crescere affrontando e vincendo la sfida del multiculturalismo e della multireligiosità. Questi fenomeni non sono sfuggiti all'attenzione della Chiesa. Il IX Sinodo diocesano tenutosi nel 1958 ebbe carattere essenzialmente disciplinare, ma intanto cresceva il numero delle parrocchie e della chiese nel territorio e cresceva l'attenzione per il mondo operaio. Alla visita pastorale, iniziata nel 1981 e conclusa nel 1986, è seguito un periodo di riflessione comunitaria attraverso una serie di convegni ecclesiali, che è sfociato nel Sinodo degli anni novanta, al quale per la prima volta, accanto ai sacerdoti e ai religiosi, hanno partecipato numerosi delegati laici. Il Sinodo ha dato chiara coscienza alla Chiesa di Albano di essere in missione nel suo stesso territorio e contemporaneamente, insieme con altri preziosi frutti, ha maturato la sua apertura missionaria verso l'esterno con la decisione di assumere il servizio pastorale della parrocchia di Masuba nella diocesi di Makeni in Sierra Leone.
Santi e papi nella cronotassi
La cronotassi dei vescovi di Albano del Galieti, ritenuta la più attendibile, enumera 156 presuli, ai quali vanno aggiunti i sei succedutisi dal 1948 ad oggi. Due di essi lasciarono la sede albanense per il papato: Pietro Martino e Nicolas Breackspears. Tre vescovi ascesero al soglio di Pietro da altre sedi episcopali, dopo avere tenuto quella di Albano: Rodrigo Borgia, Giovan Pietro Carafa e Giovanni Alessandro de' Medici. Il Galieti esclude che sia passato per la sede albanense anche Giuliano della Rovere, asceso al papato nel 1503 con il nome di papa Giulio II. Altri due presuli sono ascesi all'onore degli altari: il Beato Pietro Igneo, vescovo di Albano dal 1074 al 1089, e san Bonaventura da Bagnoregio, dottore serafico, dal 1273 al 1278, mentre sono stati proclamati beati Matteo (+ 1189) ed Enrico de Marsiac (+1189), che nel 1185 per umiltà aveva rifiutato il papato. Il cardinale Lodovico Altieri morì nel 1867 in mezzo al suo gregge percosso dal colera. Dall'anno 963 al 1966 i vescovi albanensi sono stati cardinali. Successivamente, in forza del motu proprio di papa Giovanni XXIII Suburbicariis sedibus del 10 aprile 1962, la guida effettiva della diocesi è affidata al vescovo ordinario, mentre al cardinale viene attribuito il solo titolo
Cronotassi dei vescovi
Vescovi
- Ursino † (circa 395)[4]
- Romano † (circa 465)
- Atanasio † (circa 487)
- Crisogono † (circa 495 - ?)
- Omobono † (circa 592 - ?)
- Epifanio † (649 - ?)
- Giovenale † (? - 682 deceduto)
- Sede vacante (682-721)
- Andrea † (721 - ?)
- Tiburtino † (circa 743)
- Leone † (circa 762)
- Eustasio (o Eustrasio, o Eustazio, o Eustachio) † (761 - 769)
- Costante (o Costantino) † (772 - prima dell'826)
- Benedetto † (826 - prima dell'844)
- Petronacio † (853 - circa 867)
- Paolo † (869 - prima dell'898)
- Pietro † (898 - ?)
- Gregorio † (964 - 985)
- Teobaldo † (995 - 996)
- Giovanni † (996 - 1001)
- Pietro Martino Boccapecora, O.S.B. † (1004 - 31 luglio 1009 eletto papa con il nome di Sergio IV)
- Teobaldo † (1012 - 1044)
Cardinali vescovi
- Bonifazio dei Conti di Tuscolo † (1049 - 1067)
- Basilius † (circa 1068 - 1073)
- San Pietro Igneo, O.S.B.Vall. † (1073 o 1074 o 1079 - 1087)
- Oddone (o Othon, o Otto, o Eudes) † (1090 - circa 1096 deceduto)
- Gualterio (o Valtero) † (1091 - 1101 deceduto)
- Tiderico ? † (circa 1099 - ?) (pseudocardinale)
- Riccardo, O.S.B. † (1101 - circa 1114 deceduto)
- Anastasio † (1114 - circa 1115 deceduto)
- Leone † (1115 - 1115 deceduto)
- Vitale (Oldo Medi) † (1115 - 1126 deceduto)
- Beato Mathieu, O.Cist. † (1126 - 25 dicembre 1135 deceduto)
- Ugo † (1135 - gennaio 1136 deceduto)
- Alberto † (gennaio 1136 - 1142 deceduto)
- Pietro Papareschi † (1142 - 1146 deceduto)
- Nicholas Breakspear † (1146 - 4 dicembre 1154 eletto papa con il nome di Adriano IV)
- Gualterio † (febbraio 1159 - 1178 o 1179 deceduto)
- János Struma † (1165 - 20 novembre 1168 eletto antipapa con il nome di Callisto III) (pseudocardinale)
- Henri de Marsiac, O.Cist. † (marzo 1179 - 4 luglio 1188 deceduto)
- Albino, C.R.S.A. † (1189 - circa 1197 deceduto)
- Giovanni † (1199 - 1210 o 1211 deceduto)
- Gerardo Sessa, O.Cist.† (maggio o giugno 1211 - aprile 1212 deceduto)
- Paio Galvão, O.S.B. † (1212 - 29 gennaio 1240 ? deceduto)
- Pierre de Colmieu † (28 maggio 1244 - 25 maggio 1253 deceduto)
- Raoul Grosparmi † (17 dicembre 1261 - 10 agosto 1270 deceduto)
- San Bonaventura, O.F.M. † (3 giugno 1273 - 15 luglio 1274 deceduto)
- Bentivegna de' Bentivegni, O.F.M. † (12 marzo 1278 - 25 marzo 1289 deceduto)
- Bérard de Got † (18 settembre 1294 - 27 giugno 1297 deceduto)
- Gonzalo García Gudiel † (4 dicembre 1298 - dicembre 1299 deceduto)
- Leonardo Patrasso † (2 marzo 1300 - 7 dicembre 1311 deceduto)
- Arnaud d'Aux † (23 dicembre 1312 - 14 agosto 1320 deceduto)
- Vital du Four, O.F.M. † (giugno 1321 - 16 agosto 1327 deceduto)
- Gauscelin de Jean † (18 dicembre 1327 - 3 agosto 1348 deceduto)
- Élie Talleyrand de Périgord † (4 novembre 1348 - 17 gennaio 1364 deceduto)
- Pierre Itier † (4 febbraio 1364 - 20 maggio 1367 deceduto)
- Angelic de Grimoard, C.R.S.A. † (17 settembre 1367 - 13 aprile 1388 deceduto)
- Niccolò Brancaccio † (aprile 1388 - 29 giugno 1412 deceduto)
- Giordano Orsini † (giugno 1412 - 14 marzo 1431 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Pietro di Foix (il Vecchio), O.F.M. † (14 marzo 1431 - 13 dicembre 1464 deceduto)
- Ludovico Scarampi Mezzarota † (7 gennaio 1465 - 22 marzo 1465 deceduto)
- Latino Orsini † (7 giugno 1465 - 14 ottobre 1468 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Filippo Calandrini † (14 ottobre 1468 - 30 agosto 1471 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Roderic Llançol - Borja y Borja † (30 agosto 1471 - 24 luglio 1476 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina, poi eletto papa con il nome di Alessandro VI)
- Oliviero Carafa † (24 luglio 1476 - 31 gennaio 1483 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Jean la Balue † (31 gennaio 1483 - 14 marzo 1491 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Giovanni Michiel † (14 marzo 1491 - 10 ottobre 1491 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Jorge da Costa † (10 ottobre 1491 - 14 maggio 1501 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Lorenzo Cybo de Mari † (14 maggio 1501 - 29 novembre 1503 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Raffaele Sansoni Galeotti Riario † (29 novembre 1503 - 3 agosto 1507 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Bernardino López de Carvajal † (3 agosto 1507 - 17 settembre 1507 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Guillaume Briçonnet † (17 settembre 1507 - 22 settembre 1508 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Domenico Grimani † (22 settembre 1508 - 3 giugno 1509 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Philippe de Luxembourg † (3 giugno 1509 - 20 gennaio 1511 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Jaime Serra y Cau † (20 gennaio 1511 - 15 marzo 1517 deceduto)
- Francisco de Remolins † (16 marzo 1517 - 5 febbraio 1518 deceduto)
- Niccolò Fieschi † (5 febbraio 1518 - 24 luglio 1521 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Antonio Maria Ciocchi del Monte † (24 luglio 1521 - 9 dicembre 1523 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Pietro Accolti † (8 dicembre 1523 - 20 maggio 1524 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Lorenzo Pucci † (15 giugno 1524 - 24 luglio 1524 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Giovanni Piccolomini † (24 luglio 1524 - 22 settembre 1531 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Giovanni Domenico de Cupis † (22 settembre 1531 - 16 dicembre 1532 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Andrea della Valle † (21 aprile 1533 - 12 dicembre 1533 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Bonifacio Ferrero † (12 dicembre 1533 - 5 settembre 1534 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Lorenzo Campeggio † (5 settembre 1534 - 26 febbraio 1535 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Matthäus Lang von Wellenburg † (26 febbraio 1535 - 30 marzo 1540 deceduto)
- Alessandro Cesarini seniore † (31 maggio 1540 - 14 novembre 1541 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Francesco Cornaro † (14 novembre 1541 - 15 febbraio 1542 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Antonio Pucci † (15 febbraio 1542 - 8 gennaio 1543 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Giovanni Salviati † (8 gennaio 1543 - 17 ottobre 1544 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Gian Pietro Carafa † (17 ottobre 1544 - 8 ottobre 1546 nominato cardinale vescovo di Sabina poi eletto papa con il nome di Paolo IV)
- Ennio Filonardi † (8 ottobre 1546 - 19 dicembre 1549 deceduto)
- Jean du Bellay † (28 febbraio 1550 - 29 novembre 1553 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Rodolfo Pio † (29 novembre 1553 - 11 dicembre 1553 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Juan Álvarez y Alva de Toledo, O.P. † (11 dicembre 1553 - 29 maggio 1555 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Francesco Pisani † (29 maggio 1555 - 20 settembre 1557 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Pedro Pacheco de Villena † (20 settembre 1557 - 5 marzo 1560 deceduto)
- Giovanni Girolamo Morone † (13 marzo 1560 - 10 marzo 1561 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Cristoforo Madruzzo † (14 aprile 1561 - 18 maggio 1562 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Otto von Truchsess von Waldburg † (18 maggio 1562 - 12 aprile 1570 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Giulio della Rovere † (12 aprile 1570 - 3 luglio 1570 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Giovanni Ricci † (3 luglio 1570 - 8 aprile 1573 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Scipione Rebiba † (8 aprile 1573 - 5 maggio 1574 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Fulvio Giulio della Corgna, O.S.Io.Hieros. † (5 maggio 1574 - 5 dicembre 1580 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Gianfrancesco Gambara † (5 dicembre 1580 - 4 marzo 1583 nominato cardinale vescovo di Palestrina)
- Alfonso Gesualdo † (4 marzo 1583 - 2 dicembre 1587 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Tolomeo Gallio † (2 dicembre 1587 - 2 marzo 1589 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Prospero Santacroce † (2 marzo 1589 - 2 ottobre 1589 deceduto)
- Gabriele Paleotti † (8 novembre 1589 - 20 marzo 1591 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Michele Bonelli, O.P. † (20 marzo 1591 - 28 marzo 1598 deceduto)
- Girolamo Rusticucci † (30 marzo 1598 - 21 febbraio 1600 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Girolamo Simoncelli † (21 febbraio 1600 - 24 aprile 1600 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Pedro de Deza † (23 aprile 1600 - 27 agosto 1600 deceduto)
- Alessandro Ottaviano de' Medici † (30 agosto 1600 - 17 giugno 1602 nominato cardinale vescovo di Palestrina poi eletto papa con il nome di Leone XI)
- Simeone Tagliavia d'Aragonia † (17 giugno 1602 - 19 febbraio 1603 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Domenico Pinelli seniore † (19 febbraio 1603 - 16 giugno nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Girolamo Bernerio, O.P. † (16 giugno 1603 - 7 febbraio 1607 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Antonmaria Sauli † (7 febbraio 1607 - 17 agosto 1611 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Paolo Emilio Sfondrati † (17 agosto 1611 - 14 febbraio 1618 deceduto)
- Francesco Sforza † (5 marzo 1618 - 6 aprile 1620 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Alessandro Damasceni Peretti † (6 aprile 1620 - 2 giugno 1623 deceduto)
- Giovanni Battista Deti † (7 giugno 1623 - 2 marzo 1626 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Andrea Baroni Peretti Montalto † (2 marzo 1626 - 14 aprile 1627 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Carlo Emmanuele Pio di Savoia † (14 aprile 1627 - 15 luglio 1630 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Gaspar de Borja y Velasco † (15 luglio 1630 - 28 dicembre 1645 deceduto)
- Bernardino Spada † (19 febbraio 1646 - 29 aprile 1652 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Federico Baldissera Bartolomeo Cornaro † (29 aprile 1652 - 5 giugno 1653 deceduto)
- Marzio Ginetti † (9 giugno 1653 - 2 luglio 1663 nominato cardinale vescovo di Sabina)
- Giovanni Battista Maria Pallotta † (2 luglio 1663 - 11 ottobre 1666 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Ulderico Carpegna † (11 ottobre 1666 - 18 marzo 1671 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Virginio Orsini, O.S.Io.Hieros. † (18 marzo 1671 - 28 gennaio 1675 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Girolamo Grimaldi-Cavalleroni † (28 gennaio 1675 - 4 novembre 1685 deceduto)
- Flavio Chigi seniore † (18 marzo 1686 - 19 ottobre 1689 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Emmanuel Théodose de La Tour d'Auvergne de Bouillon † (19 ottobre 1689 - 21 luglio 1698 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- César d'Estrées † (15 settembre 1698 - 18 dicembre 1714 deceduto)
- Ferdinando d'Adda † (21 gennaio 1715 - 29 gennaio 1719 deceduto)
- Fabrizio Paolucci † (8 febbraio 1719 - 12 giugno 1724 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Giacomo Boncompagni † (12 giugno 1724 - 24 marzo 1731 deceduto)
- Lodovico Pico della Mirandola † (9 aprile 1731 - 29 agosto 1740 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Pierluigi Carafa † (16 settembre 1740 - 15 novembre 1751 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Giovanni Battista Spinola † (15 novembre 1751 - 20 agosto 1752 deceduto)
- Francesco Scipione Maria Borghese † (25 settembre 1752 - 12 febbraio 1759 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Carlo Alberto Guidobono Cavalchini † (12 febbraio 1759 - 16 maggio 1763 nominato cardinale vescovo di Ostia e Velletri)
- Fabrizio Serbelloni † (16 maggio 1763 - 18 aprile 1774 nominato cardinale vescovo di Ostia e Velletri)
- François-Joachim de Pierres de Bernis † (18 aprile 1774 - 3 novembre 1794 deceduto)
- Luigi Valenti Gonzaga † (1795 - 3 agosto 1807 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Antonio Dugnani † (3 agosto 1807 - 8 marzo 1816 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Michele Di Pietro † (8 marzo 1816 - 29 maggio 1820 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Pietro Francesco Galleffi † (29 maggio 1820 - 5 luglio 1830 nominato cardinale vescovo di Porto, Santa Rufina e Civitavecchia)
- Gianfrancesco Falzacappa † (5 luglio 1830 - 22 novembre 1839 nominato cardinale vescovo di Porto, Santa Rufina e Civitavecchia)
- Giacomo Giustiniani † (22 novembre 1839 - 24 febbraio 1843 deceduto)
- Pietro Ostini † (13 aprile 1843 - 4 marzo 1849 deceduto)
- Costantino Patrizi Naro † (20 aprile 1849 - 17 dicembre 1860 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Lodovico Altieri † (17 dicembre 1860 - 11 agosto 1867 deceduto)
- Camillo Di Pietro † (20 settembre 1867 - 12 marzo 1877 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Carlo Luigi Morichini † (12 marzo 1877 - 26 aprile 1879 deceduto)
- Gustav Adolf von Hohenlohe-Schillingsfürst † (12 maggio 1879 - dicembre 1883 dimesso)
- Raffaele Monaco La Valletta † (24 marzo 1884 - 24 marzo 1889 nominato cardinale vescovo di Ostia e Velletri)
- Lucido Maria Parocchi † (24 maggio 1889 - 30 novembre 1896 nominato cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina)
- Isidoro Verga † (30 novembre 1896 - 10 agosto 1899 deceduto)
- Antonio Agliardi † (14 dicembre 1899 - 19 marzo 1915 deceduto)
- Gennaro Granito Pignatelli di Belmonte † (6 dicembre 1915 - 16 febbraio 1948 deceduto)
- Giuseppe Pizzardo † (21 giugno 1948 - 17 novembre 1966 dimesso)
Dal 1966
Fino al 1966 i vescovi sono stati cardinali con il titolo della diocesi di Albano; a partire dal 1966 ai cardinali è rimasto solo il titolo e le funzioni di giurisdizione sulla diocesi passano ad un altro vescovo.
Cardinali Vescovi con titolo di Albano
- Giuseppe Pizzardo † (17 novembre 1966 - 1° agosto agosto 1970)
- Krikor Bedros XV Aghagianian † (22 ottobre 1970 - 16 maggio 1971 deceduto)
- Luigi Traglia † (15 marzo 1972 - 22 novembre 1977 deceduto)
- Francesco Carpino † (27 gennaio 1978 - 5 ottobre 1993 deceduto)
- Angelo Sodano † (10 gennaio 1994 - 7 maggio 2022 deceduto)
Vescovi di Albano
- Raffaele Macario † (29 novembre 1966 - 11 giugno 1977 ritirato)
- Gaetano Bonicelli † (11 giugno 1977 - 28 ottobre 1981 nominato ordinario militare in Italia)
- Dante Bernini † (8 aprile 1982 - 13 novembre 1999 ritirato)
- Agostino Vallini (13 novembre 1999 - 27 maggio 2004 nominato prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica)
- Marcello Semeraro (1º ottobre 2004 - 15 ottobre 2020 nominato prefetto dalla Congregazione delle cause dei santi)
- Marcello Semeraro, (15 ottobre 2020 - 11 giugno 2021 (amministratore apostolico)
- Vincenzo Viva, dall'11 giugno 2021
Statistiche
La diocesi al termine dell'anno 2018 su una popolazione di 510.950 persone contava 493.870 battezzati, corrispondenti al 96,7% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 84.500 | 85.000 | 99,4 | 93 | 33 | 60 | 908 | 80 | 590 | 19 | |
1959 | ? | 120.000 | ? | 185 | 37 | 148 | ? | 33 | 730 | 30 | |
1968 | 181.400 | 181.489 | 100,0 | 236 | 63 | 173 | 768 | 75 | 1.115 | 51 | |
1980 | 293.609 | 294.401 | 99,7 | 272 | 82 | 190 | 1.079 | 2 | 251 | 1.182 | 55 |
1990 | 357.630 | 359.526 | 99,5 | 267 | 89 | 178 | 1.339 | 8 | 272 | 1.111 | 66 |
2000 | 368.000 | 375.000 | 98,1 | 161 | 114 | 47 | 2.285 | 45 | 85 | 1.047 | 78 |
2001 | 368.500 | 374.000 | 98,5 | 161 | 114 | 47 | 2.288 | 45 | 65 | 1.143 | 78 |
2002 | 398.500 | 405.000 | 98,4 | 149 | 101 | 48 | 2.674 | 45 | 66 | 1.117 | 78 |
2003 | 412.420 | 431.900 | 95,5 | 150 | 96 | 54 | 2.749 | 45 | 75 | 1.088 | 77 |
2004 | 390.100 | 409.520 | 95,3 | 147 | 100 | 47 | 2.653 | 43 | 57 | 1.088 | 78 |
2006 | 412.420 | 461.000 | 89,5 | 192 | 93 | 99 | 2.148 | 40 | 143 | 1.257 | 78 |
2010 | 465.000 | 500.350 | 92,3 | 207 | 109 | 98 | 2.246 | 41 | 141 | 1.110 | 77 |
2012 | 470.300 | 505.500 | 93,0 | 184 | 104 | 80 | 2.555 | 43 | 146 | 1.110 | 77 |
2015 | 490.000 | 507.000 | 96,6 | 240 | 115 | 125 | 2.041 | 42 | 212 | 928 | 77 |
2018 | 493.870 | 510.000 | 96,7 | 200 | 120 | 80 | 2.469 | 41 | 123 | 833 | 77 |
Note | |
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Voci correlate | |
Fonti | |
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