Paolo Savelli

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Paolo Savelli
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 62 anni
Nascita Ariccia
18 novembre 1622
Morte Roma
11 settembre 1685
Sepoltura Basilica di Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Cardinale
14 gennaio 1664 da Alessandro VII (vedi)
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Consorte

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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
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Paolo Savelli (Ariccia, 18 novembre 1622; † Roma, 11 settembre 1685) è stato un cardinale italiano.

Cenni biografici

Nato ad Ariccia. Figlio di Bernardino Savelli e Maria Felice Damasceni Peretti, della famiglia di papa Sisto V (1585-1590). I membri di questa antica e illustre famiglia includevano Papa Onorio IV (1285-1287); e i cardinali Bertrando Savelli (1216); Giovanni Battista Savelli (1480); Giacomo Savelli (1539); e Silvio Savelli (1596). pronipote del cardinale Giulio Savelli (1615); nipote del cardinale Fabrizio Savelli (1647), e, su per parte di madre, del cardinale Francesco Peretti di Montalto (1641). È indicato anche come Paolo Francesco.

Formazione e ministero sacerdotale

Ha ricevuto la sua prima educazione ad Ariccia. (Non sono state trovate ulteriori informazioni).

Da giovanissimo manifestò la sua inclinazione per lo stato ecclesiastico. Abate commendatario di Chiaravalle, Milano. Chierico della Camera Apostolica.

Ordini sacri: nessuna informazione trovata.

Cardinalato

Creato cardinale diacono nel concistoro del 14 gennaio 1664; ricevette la berretta rossa e la diaconia di Santa Maria della Scala, l'11 febbraio 1664. Legato a Romandiola, 1664-1667. Partecipò al conclave del 1667, che elesse papa Clemente IX.

Optò per la diaconia di San Giorgio in Velabro, il 14 gennaio 1669. Optò per la diaconia di San Nicola in Carcere, il 14 maggio 1670. Partecipò al conclave del 1669-1670 che elesse papa Clemente X e al conclave del 1676 che elesse papa Innocenzo XI. Optò nuovamente per la diaconia di San Giorgio in Velabro, il 23 maggio 1678. Archimandrita del Santissimo Salvatore di Messina dal 1682 fino alla sua morte. Optò per la diaconia di Santa Maria in Cosmedin, il 15 novembre 1683.

Morte

Morto l'11 settembre 1685, verso l'una di notte, Roma. Esposto nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli, a Roma, e sepolto il 14 settembre 1685, nella cappella di famiglia di quella chiesa. Lasciò i suoi beni al fratello Giulio, tra cui la villa romana di Termini e le sue collezioni d'arte.

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria della Scala Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 11 febbraio 1664 - 14 gennaio 1669 Buonaccorso Buonaccorsi I
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- {{{data}}} Buonaccorso Buonaccorsi
Predecessore: Cardinale diacono di San Giorgio in Velabro Successore: CardinalCoA PioM.svg
Angelo Celsi 14 gennaio 1669 - 14 maggio 1670 Sigismondo Chigi I

Sigismondo Chigi 23 maggio 1678 - 15 novembre 1683 Fulvio Astalli II
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Angelo Celsi {{{data}}} Sigismondo Chigi
Predecessore: Cardinale diacono di San Nicola in Carcere Successore: CardinalCoA PioM.svg
Federico d'Assia-Darmstadt, O.S.Io.Hieros. 14 maggio 1670 - 23 maggio 1678 Urbano Sacchetti I
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Federico d'Assia-Darmstadt, O.S.Io.Hieros. {{{data}}} Urbano Sacchetti
Predecessore: Archimandrita del Santissimo Salvatore Successore: BishopCoA PioM.svg
Carlo Reggio[1] 28 giugno 1682 - 11 settembre 1685 Placido Di Giovanni I
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Carlo Reggio[1] {{{data}}} Placido Di Giovanni
Predecessore: Cardinale diacono di Santa Maria in Cosmedin Successore: CardinalCoA PioM.svg
Carlo Barberini 15 novembre 1683 - 11 settembre 1685 Felice Rospigliosi I
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Carlo Barberini {{{data}}} Felice Rospigliosi
Voci correlate
  1. Bishop Carlo Riggio † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 01-07-2023