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Fulvio Astalli (Sambuci, 29 luglio 1655; † Roma, 14 gennaio 1721) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Fulvio acque a Sambuci, nella diocesi di Tivoli, il 29 luglio (secondo altre fonti il 24)1654. Era nipote di Camillo Astalli, cardinale nipote per un certo periodo del pontificato di Innocenzo X.
Fu avviato alla carriera ecclesiastica sotto la protezione di Clemente X, col quale la famiglia Astalli era imparentata e ne ottenne la nomina a chierico di Camera. Innocenzo XI affidò all'Astalli la prefettura delle milizie pontificie e il 30 settembre 1686 lo elevò alla porpora col titolo diaconale di san Giorgio in Velabro, che mutò nel 1688 in quello di santa Maria in Cosmedin. L'anno seguente prese parte al conclave che vide l'elezione a pontefice di Alessandro VIII. Prese parte anche al conclave del 1691 con l'elezione di Innocenzo XII che nel 1693 lo promosse prefetto della Segnatura di giustizia e nello stesso anno lo inviò legato a Urbino in sostituzione del cardinale Gianbattista Rubini.
Il governo dell'Astalli nel territorio dell'antico ducato, che dalla devoluzione alla Santa Sede del 1631 era in gravissima decadenza, fu a lungo ricordato per le importanti iniziative rivolte alla soluzione di alcuni dei più gravi problemi creati dall'incuria dei precedenti legati e in particolare per la lotta spietata contro il banditismo, per la protezione di ogni sorta di iniziative commerciali, per la costruzione di un nuovo porto a Fano e per il tentativo di mettere ordine nell'intricato groviglio delle leggi emanate nella regione dai vari governi succedutivisi. Importante è la raccolta, disposta dall'Astalli e che da lui prende il nome di "astallina", dei Decreta, constitutiones, edicta, et bannimenta legationis Urbini.[1]
Cardinalato
Fu nominato cardinale da papa Innocenzo XI nel concistoro del 2 settembre 1686 con speciale dispensa per non aver ancora ottenuto gli ordini minori al momento della nomina e per avere un parente nel Collegio dei cardinali e gli venne assegnato il titolo di cardinale diacono di San Giorgio in Velabro. Nel maggio 1688 optò per la diaconia di Santa Maria in Cosmedin e poco più di un anno dopo per quella dei Santi Cosma e Damiano. Nel 1693 divenne prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica e nello stesso anno divenne legato pontificio ad Urbino, carica che tenne fino al 1696.
Dal 1696 passò alla legazione della Romagna dove anche lì promosse la raccolta delle Constitutiones Provinciae Emiliae e intraprese importanti opere pubbliche. Dopo il triennio in Romagna fu trasferito alla guida della legazione di Ferrara che resse sino al 1709.
Nel conclave del 1700 alla la morte di Innocenzo XII fu uno dei maggiori esponenti della fazione spagnola. Come legato di Ferrara dovette affrontare le difficili trattative con Francesi e Austriaci, che durante la guerra di successione spagnola avevano violato la neutralità dello Stato pontificio, oltrepassando, nel fronteggiarsi, i confini della legazione.
Rientrato a Roma nel 1709, il 19 febbraio 1710 ottenne il titolo presbiterale dei santi Quirico e Giulitta, che ancora in quell'anno mutò in quello di san Pietro in Vincoli. Nel 1714 fu nominato vescovo della sede suburbicaria di Sabina e nel 1719 come decano del Sacro Collegio passò alla sede suburbicaria di Ostia e Velletri. Clemente XI nel 1720 lo ammise nella speciale congregazione cardinalizia incaricata di riferire sulla possibilità di aprire un processo contro il cardinale Giulio Alberoni e l'Astalli si dimostrò ostile al decaduto ministro di Filippo V. L'Astalli fece poi parte anche della commissione di cinque cardinali incaricata di giudicare l'Alberoni ma morì prima della conclusione del processo.
Morte
Morì a Roma il 14 gennaio 1721 e fu sepolto nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
- ↑ Il Decreta, constitutiones, edicta, et bannimenta legationis Urbini ha un suo posto di rilievo nel movimento legislativo già da tempo iniziato in vari stati italiani per la raccolta e l'ordinamento dei decreti e delle costituzioni promulgati in tempi diversi e assai spesso tra loro incongruenti.Testo online.
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Bibliografia |
- Gaspare De Caro, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 4, 1962, ASTALLI, Fulvio
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