Francesco Peretti di Montalto

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Francesco Peretti di Montalto
Cardinale
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battezzato
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Giuliano Finelli Busto marmoreo del cardinale Montalto
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 60 anni
Nascita Roma
1595
Morte Roma
4 maggio 1655
Sepoltura Basilica di Santa Maria Maggiore (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Nominato vescovo 30 maggio 1650 da Innocenzo X
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Consacrazione vescovile Palazzo del Quirinale, Cappella Roma, 7 giugno 1650 dal papa Innocenzo X
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Creato
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Cardinale
16 dicembre 1641 da Urbano VIII (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Cardinale per 13 anni, 4 mesi e 19 giorni
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Extra Anni di pontificato

Successione apostolica

Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Invito all'ascolto
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Francesco Peretti di Montalto (Roma, 1595; † Roma, 4 maggio 1655) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Nacque a Roma nel 1595, figlio del principe Michele Peretti Damasceni e della moglie Margherita della Somaglia, milanese e figlia unica del conte Alfonso Cavasio. Pronipote e ultimo discendente diretto di papa Sisto V, era nipote del cardinal Alessandro Damasceni Peretti.

All'unico maschio della famiglia si prospettava per lui un matrimonio che lo legasse alla famiglia Cesi. Il padre intavolò negoziati con Andrea, duca di Ceri, che sarebbero dovuti culminare nelle nozze tra Francesco e la figlia del duca, Anna Maria. Ma questi rimasto vedovo decise però di prendere Anna Maria Cesi come seconda moglie. Molto amareggiato del comportamento paterno, Francesco abbandonò ogni proposito di matrimonio.

Carriera ecclesiastica

Dopo un lungo viaggio decise di abbracciare la carriera ecclesiastica, nonostante fosse l'unico erede maschio della famiglia e il 15 maggio 1615 divenne abate commendatario dell'abbazia cistercense di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra.

La morte del padre, nel 1631, pose il problema della successione nei feudi di famiglia. Soltanto il marchesato di Mentana poteva essere immediatamente ereditato da Francesco per effetto di un fedecommesso. Più problematiche si rivelarono le eredità nel Regno di Napoli, più precisamente del principato di Venafro, della contea di Celano e della baronia di Pescina, per effetto delle rivendicazioni della sorella Maria Felice e del cugino Paolo Giordano II Orsini.

Cardinalato

La promozione di Francesco al cardinalato fu fortemente caldeggiata dal re di Spagna Filippo IV ma accolta con freddezza da Urbano VIII Barberini, per effetto dei contrasti avuti con il cardinale Alessandro Damasceni Peretti, zio di Francesco e della volontà di mantenere una linea politica autonoma. La nomina finalmente giunse nel concistoro del 16 dicembre 1641 quando papa Urbano VIII lo creò cardinale presbitero con il titolo di san Girolamo dei Croati.

Prese parte al conclave del 1644 dove, in un primo momento, entrò duramente in contrasto con il cardinale Albornoz, a capo della fazione spagnola di cui faceva parte, per la sua ferma opposizione alla candidatura del cardinale domenicano Vincenzo Maculani, voluto dai Barberini ma avversato dai francesi e da Giulio Mazzarino. La fazione filospagnola del Collegio si ricompattò così intorno alla figura di Giovanni Battista Pamphili per effetto di una mediazione del cardinale gesuita spagnolo Juan de Lugo, interprete della comunicazione con Francesco Barberini, nonché dei cardinali Albornoz e Giovanni Giacomo Panciroli, futuro segretario di Stato.

Ministero episcopale

Nel 1650 divenne arcivescovo di Monreale. Fu consacrato da papa Innocenzo X, coadiuvato dai cardinali Marcello Lante e Giulio Roma il 7 giugno nella cappella papale del Quirinale. Iniziò la visita pastorale dell'arcidiocesi l'anno seguente.

Durante il conclave del 1655, Peretti si avvicinò invece alla fazione barberiniana avallando i disegni del cardinale Antonio Barberini, che gli chiese di presentare la candidatura del cardinale Marco Antonio Franciotti a Madrid. Con l'elezione al soglio papale di Fabio Chigi, col nome di Alessandro VII, a prevalere però fu ancora una volta la mediazione del cardinale Juan de Lugo presso Francesco Barberini.

Morte

Morì a Roma, poco giorni dopo la chiusura del conclave, il 4 maggio 1655 e fu sepolto nella cappella di famiglia nella Basilica di santa Maria Maggiore.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale presbitero di San Girolamo dei Croati Successore: CardinalCoA PioM.svg
Péter Pázmány, S.I. 10 febbraio 1642-4 maggio 1655 Girolamo Buonvisi I
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IX
X
con
con
Péter Pázmány, S.I. {{{data}}} Girolamo Buonvisi
Predecessore: Arcivescovo di Monreale Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Giovanni Torresiglia 30 maggio 1650-4 maggio 1655 Ludovico Alfonso de Los Cameros I
II
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X
con
con
Giovanni Torresiglia {{{data}}} Ludovico Alfonso de Los Cameros
Predecessore: Camerlengo del Collegio cardinalizio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Vincenzo Maculani, O.P. 8 gennaio 1653-12 gennaio 1654 Carlo Rossetti I
II
III
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VI
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VIII
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X
con
con
Vincenzo Maculani, O.P. {{{data}}} Carlo Rossetti
Bibliografia
  • Stefano Boero, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 82, 2015, online