Pier Matteo Petrucci
Pier Matteo Petrucci, C.O. Cardinale | |
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Ambito veneto sec. XVII | |
Età alla morte | 66 anni |
Nascita | Jesi 2 settembre 1625 |
Morte | Roma 4 ottobre 1691 |
Sepoltura | Montefalco, Cappella dei Re Magi |
Appartenenza | Confederazione dell'Oratorio di San Filippo Neri |
Vestizione | Jesi, 2 febbraio 1661 |
Ordinazione presbiterale | 4 marzo 1661 |
Nominato vescovo | 4 aprile 1681 da Innocenzo XI |
Consacrazione vescovile | Chiesa di Santa Maria in Vallicella (Roma), 20 aprile 1681 dal card. vescovo Alderano Cybo-Malaspina |
Creato Cardinale |
2 settembre 1686 da Innocenzo XI (vedi) |
Cardinale per | 5 anni, 1 mese e 2 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Pier Matteo Petrucci (Jesi, 2 settembre 1625; † Roma, 4 ottobre 1691) è stato un vescovo e cardinale italiano, rinomato direttore spirituale.
Cenni biografici
Nacque a Jesi il 20 maggio 1636 da Giambattista, d'antica nobiltà senese, e dalla moglie Aurelia Stella. Il padre morì in giovane età.
Formazione e ministero sacerdotale
Giovanissimo si laureò in utroque iure nell'Università di Macerata. Rientrato a Jesi ottenne la nomina a pubblico lettore di giurisprudenza. Il cardinale e vescovo di Jesi Alderano Cybo lo nominò suo segretario, lo ammise alla frequenza della sua biblioteca e lo indirizzò allo studio della teologia.
Divenne frequentatore dell'oratorio di san Filippo Neri, introdotto a Jesi nel 1646, dove maturò la sua conversione e la decisione di abbracciare la vita religiosa. Ne visse le tipiche esperienze mistiche e compì rapidamente il cammino verso il sacerdozio. Nel 1661 ricevette l'abito filippino il 2 febbraio, e il 4 marzo fu ordinato sacerdote.
Iniziò intensi studi, rivolti alle lingue (greco, francese e spagnolo) e allo studio metodico della Sacra Scrittura, della patristica e della scolastica, nonché dei libri di spiritualità, in particolare quella di autori carmelitani, con i quali già le prime Costituzioni dell'Oratorio del 1583 ne prescrivevano lo studio.
Petrucci si dedicò a un'intensa attività di apostolato, divenendo predicatore rinomato e distinguendosi per l'attività di direttore spirituale di religiose, alle quali indirizzò la maggior parte delle sue lettere. Fu poeta fecondo: degli otto oratori di Petrucci, almeno tre furono messi in musica e rappresentati prima a stampa, nella terza parte delle sue Poesie (1675). Il vescovo di Padova Gregorio Barbarigo, che pure aveva intensi rapporti con l'Oratorio, esortò alla sorveglianza sulla diffusione delle sue opere. L'8 aprile 1678 venne eletto preposito generale della sua congregazione.
Episcopato
Il 14 aprile 1681 venne eletto vescovo di Jesi, carica che accettò per solo spirito di obbedienza. Ricevette la consacrazione episcopale a Roma nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella (Roma) il 20 aprile seguente dalle mani del cardinale suo protettore Alderano Cybo-Malaspina, assistito dal patriarca titolare di Antiochia Giacomo Altoviti e da mons. Odoardo Cibo, patriarca titolare di Seleucia.
Nel frattempo la sua vita si trovò a intrecciarsi con l'apertura del processo a Miguel de Molinos per quietismo. Questi fu arrestato nel 1685 e condannato nel 1687 e fu l'inizio di un'ondata di sospetti.
Cardinalato
Spinto da Cybo e dalla sua alta considerazione per Petrucci, Innocenzo XI lo creò cardinale nel concistoro del 2 settembre 1686 anche come misura di protezione. Accusato di eresia nel 1687, venne assolto dopo aver abiurato le proprie idee, ma molti dei suoi numerosi trattati ascetici e mistici furono messi all'Indice: I mistici enigmi disvelati (1683), Lettere e trattati spirituali e mistici (1679), La contemplazione mistica acquistata (1682), Lettere brevi spirituali e sacre (1682).
Nel conclave del 1689 fu eletto pontefice Pietro Ottoboni, irremovibile oppositore dei quietisti, che riprese le ostilità contro Petrucci. Il vescovo dovette rinunciare al governo della sua diocesi, sostituito da un Vicario apostolico, e ritirarsi a Roma. Morto Alessandro VIII prese parte al conclave del 1691 che vide eletto papa Innocenzo XII. Questi ebbe un atteggiamento più conciliante nel confronti del Petrucci, e alla morte del camerlengo del Sacro Collegio, Francesco Lorenzo Brancati di Lauria, il 7 dicembre 1693 ne prese il posto e la carica gli fu confermata anche per l'anno seguente. Nel 1696 rinunciò ufficialmente all'episcopato.
La sua figura fu riabilitata e il perpetuo silenzio fu imposto alla vicenda inquisitoriale. Rimase vivo tuttavia il sospetto circa la sua dottrina, come mostrano l'esame e correzione della traccia profonda della spiritualità di Petrucci leggibile nell'opera di sant'Alfonso de' Liguori.
Prese parte al conclave del 1700 con l'elezione a pontefice del cardinal Giovanni Francesco Albani che prese il nome di Clemente XI.
Morte
Il 5 luglio 1701, recatosi a Montefalco per la festa di santa Chiara, Petrucci morì di un'insufficienza renale acuta. I funerali si tennero nella chiesa dedicata a quella santa di Montefalco dove su sepolto.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Alderano Cybo-Malaspina
- Cardinale Pier Matteo Petrucci
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Jesi | Successore: | |
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Lorenzo Cibo (Ch) | 14 aprile 1681 - 21 gennaio 1691 | Alessandro Fedele (Ch) |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Marcello | Successore: | |
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Federico Baldeschi Colonna | 9 giugno 1687 - 5 luglio 1701 | Gianalberto Badoaro |
Predecessore: | Camerlengo del Collegio Cardinalizio | Successore: | |
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Francesco Lorenzo Brancati di Lauria, O.F.M. Conv. | 7 dicembre 1693 - 10 gennaio 1695 | Jan Kazimierz Denhoff |
Bibliografia | |
- Oratoriani italiani
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