Beato Lanfranco di Canterbury
Beato Lanfranco di Canterbury, O.S.B. Arcivescovo | |
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Beato | |
Miniatura XI sedolo | |
Età alla morte | circa 84 anni |
Nascita | Pavia 1005 ca. |
Morte | Canterbury 28 maggio 1089 |
Professione religiosa | 1042 |
Consacrazione vescovile | 29 agosto 1070 |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo di Canterbury |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 28 maggio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 28 maggio, n. 6:
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Beato Lanfranco di Canterbury noto anche come Beato Lanfranco di Pavia (Pavia, 1005 ca.; † Canterbury, 28 maggio 1089) è stato un arcivescovo e teologo italiano.
Biografia
Era figlio di Ambaldo, magistrato appartenente all'ambiente del sacrum palatium. Secondo un suo biografo, "fu istruito fin dalla fanciullezza nelle scuole di arti liberali e di diritto civile. Ancora molto giovane, ebbe spesso il sopravvento nei processi su avversari sperimentati per la travolgente eloquenza del suo preciso argomentare. A quell'età seppe stilare sentenze apprezzate da giuristi e giudici".
Nel 1035 si trasferì ad Avranches, in Normandia, dove nel 1040 aprì una scuola di lettere e dialettica alle dipendenze dell'abbazia di Mont Saint Michel, dove era abate il suo concittadino Guglielmo Suppone, un monaco proveniente dall'abbazia piemontese di San Benigno di Fruttuaria.
Nel 1042 decise di trasferirsi a Rouen: si dice che durante il viaggio venisse aggredito e sequestrato dai banditi e che, durante la prigionia, abbia fatto voto di diventare monaco se avesse avuto salva la vita. Così avvenne, ed entrò nel monastero benedettino di Bec, fondato pochi anni prima, nei propri possedimenti di Brionne, da Erluino, un nobile che si era dedicato a vita di preghiera. I trentacinque monaci appartenenti alla comunità vivevano in maniera molto semplice, in un regime di vita semi-eremitica.
Nel 1045 Lanfranco divenne priore del monastero e diresse lo scriptorium; che nel 1059 fu aperto anche a laici, per ottenere fondi coi quali ricostruire il monastero. La fama del suo insegnamento attirò allievi da tutta Europa; fra di essi Ivo di Chartres, Anselmo d'Aosta, Anselmo di Lucca e Anselmo da Baggio, poi papa Alessandro II.
Quando Lanfranco si spostò, nel 1063, a Caen, numerosi allievi lo seguirono nella nuova sede, nonostante nella scuola di Bec insegnasse un ex allievo di Lanfranco, Anselmo d'Aosta. Da abate di Caen aveva iniziato in Normandia un'efficace riforma monastica, restaurando la disciplina, per riportare la vita dei monaci allo spirito della regola, specie per quanto riguarda la clausura e la povertà.
La diatriba con Berengario
Si oppose alle teorie eucaristiche di Berengario di Tours, partecipando ai sinodi di Vercelli nel 1050, di Tours del 1055 e di Roma del 1059; scrise il Libellus de Sacramento Corporis et Sanguinis Christi contra Berengarium, che lo consacrò miglior teologo del tempo. Nella controversia ebbe il merito di denunciare l'errore di Berengario; propose la dottrina tradizionale senza però approfondirla.
I rapporti con Guglielmo il Conquistatore
Consigliere del nobile normanno Guglielmo il Bastardo, nel 1053 si oppose alle sue nozze con la cugina Matilde di Fiandra; tale matrimonio erano allora in contrasto col diritto canonico; in seguito alle minacce di Guglielmo di esiliarlo, nel 1059 Lanfranco, già a Roma per partecipare al sinodo di condanna di Berengario, ottenne dal papa Niccolò II la dispensa di matrimonio per Guglielmo. In cambio questi fece costruire a Caen un monastero femminile e uno maschile, dedicato a santo Stefano, di cui Lanfranco divenne il primo abate nel 1066.
Con la vittoria nella battaglia di Hastings, Guglielmo s'impadronì dell'Inghilterra, guadagnandosi il nome di Guglielmo il Conquistatore, ma la rivolta contro di lui proseguì, favorita anche dai vescovi locali; avendo bisogno di una gerarchia ecclesiastica fidata, ottenne nel 1070 dal papa Alessandro II la nomina di Lanfranco ad arcivescovo di Canterbury, quando il predecessore Stigand fu deposto canonicamente il 15 agosto 1070. Lanfranco fu consacrato il 29 agosto seguente.
Arcivescovo di Canterbury
Il nuovo arcivescovo iniziò subito una politica di riorganizzazione e riforma. Le sue prime difficoltà furono con Tommaso di Bayeux, arcivescovo eletto di York, (un altro ex allievo) che affermava che la sua sede era indipendente da Canterbury e rivendicava la giurisdizione sulla maggior parte delle diocesi del Midlands inglese, come Worcester, Lichfield e Rochester. Questo fu l'inizio di una lunga disputa tra le sedi di Canterbury e York, decisivo fu il concilio di Winchester del 1072, che diede ragione all'arcivescovo di Canterbury.
Il conflitto fu deferito a Roma. Il Papa chiese che il problema venisse risolto ad un concilio inglese, che si tenne prima a Winchester nella Pasqua del 1072, e poi a Windsor nella Pentecoste dello stesso anno.
I concili riconobbero i diritti primaziali di Canterbury, per cui Lanfranco poté, in seguito all'aumentato prestigio, svolgere un'efficace azione direttiva e riformatrice non solo in Inghilterra, ma anche in Irlanda. La sua azione si sviluppò sia nel campo delle costruzioni (Cattedrale di Canterbury, chiostro, ospizio, miglioramenti di chiese e monasteri), sia, soprattutto, nell'opera di riforma della Chiesa inglese: continuò sulla stessa linea dell'opera riformatrice che aveva iniziato a Cae; in Inghilterra la portò avanti anche col trasferimento, nei monasteri dell'isola, di monaci formati nei monasteri bretoni.
Queste azioni furono portate in avanti con il pieno appoggio di Guglielmo, che nei periodi della sua assenza dall'Inghilterra affidò a Lanfranco il governo del paese. Lanfranco, dal canto suo, ricambiò la fiducia, sventando nel 1075 la cospirazione contro re Guglielmo organizzata dai conti di Norfolk e di Hereford.
Morì nel 1089, e fu sepolto nella sua Cattedrale.
Culto
Gli sforzi della Chiesa inglese per assicurargli la beatificazione non trovarono molti sostenitori al di fuori dei circoli benedettini. Tuttavia, nel periodo successivo al Concilio di Trento, il nome di Lanfranco fu incluso nel Martirologio Romano, e nell'edizione attuale è commemorato come Beato il 28 maggio.
Opere
Restano di lui vari scritti, la cui importanza è generalmente molto relativa, salvo l'opuscolo contro l'eresia di Berengario.
Si citano come sue compilazioni le seguenti opere:
- Commentario sui Salmi (perduto)
- Commentario su san Paolo
- Statuta sive decreta pro ordine Santi Benedicti (minuziosa spiegazione della Regola)
- Notae sulle Collationes di Cassiano
- Liber de celanda confessione (sul sigillo sacramentale e sul modo di ovviare alla mancanza di confessore in casi estremi)
- Epistolae (interessanti per la storia e per il diritto. Da segnalare l'Epistola XXXIII, al vescovo Domnaldo d'Irlanda, sulla Comunione ai bambini)
Jacques Paul Migne nel 1880 ne pubblicò la B. Lanfranci Cantuariensis archiepiscopi Opera omnia, ....
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Arcivescovo Robert di Jumièges
- Vescovo Guglielmo il Normanno
- Arcivescovo Lanfranco di Canterbury
Successione degli incarichi
Predecessore: | Priore di Notre-Dame du Bec | Successore: | |
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1045 - 1063 |
Predecessore: | Abate di Saint-Étienne de Caen | Successore: | |
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primo abate | 1066 - 1070 | Guillaume Bonne-Âme |
Predecessore: | Arcivescovo di Canterbury | Successore: | |
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Stigand (1052-1070) |
1070 - 1089 | Anselmo d'Aosta (1093-1109) |
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |
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