Colomba

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Colomba
Gian Lorenzo Bernini - Dove of the Holy Spirit.JPG
Gian Lorenzo Bernini, Vetrata con Colomba dello Spirito Santo (1660 ca.), alabastro; (Città del Vaticano), Basilica di San Pietro, abside
Tipologia Animale
Etimologia Dal greco kolymban che significa "tuffarsi".
Significato Spirito Santo, pace, innocenza ed anima del giusto
Persone cristiane
Fonti bibliche e cristiane
  • Gen 8,8-12 ;
  • Ct 6,9 ;
  • Is 11,2 ;
  • Mt 3,16 ;
  • Mc 1,10 ;
  • Lc 3,22 ;
  • Gv 1,32
  • Episodi biblici e cristiani
  • Noè e la fine del diluvio
  • Battesimo di Gesù Cristo
  • Virgolette aperte.png
    Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.
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    Alla fine del diluvio (il cui simbolismo riguarda il Battesimo), la colomba fatta uscire da Noè torna, portando nel becco un freschissimo ramoscello d'ulivo, segno che la terra è di nuovo abitabile (cfr. Gen 8,8-12 ). Quando Cristo risale dall'acqua del suo battesimo, lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende su di lui e in lui rimane (cfr. Mt 3,16 e par.). Lo Spirito scende e prende dimora nel cuore purificato dei battezzati. In alcune chiese, la santa Riserva eucaristica è conservata in una custodia metallica a forma di colomba (il columbarium) appesa al di sopra dell'altare. Il simbolo della colomba per indicare lo Spirito Santo è tradizionale nell'iconografia cristiana.
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    La colomba è un volatile che, a partire dalla rivelazione biblica, simboleggia principalmente lo Spirito Santo, ma è anche l'immagine della pace.

    Il termine colomba deriva dal greco kolymban che significa "tuffarsi".

    Nella Bibbia

    La Bibbia raggruppa sotto il nome generico di colomba (in ebraico jónab) alcune varietà di volatili, selvatici o no: tortorella, palombo, piccione o colomba.[1]

    Nei sacrifici

    Tale uccello è l'unico ad essere offerto in sacrificio al Tempio: è l'offerta dei poveri, ed è utilizzato soprattutto nei riti di purificazione (Lev 1,14; 5,7.11 ; Nm 6,10 ; Lc 2,24 cita Lev 12,8 ). Di qui la presenza nel tempio dei mercanti di colombe menzionati in Mt 21,12 ; Mc 11,15 ; Gv 2,14.16 .

    Volatile migratorio

    Il linguaggio biblico si ispira spesso alle abitudini della colomba per parlare del popolo d'Israele:

    Gesù non ha ripreso nessuno di questi paragoni: nel suo linguaggio troviamo soltanto l'invito ai discepoli a dimostrarsi:

    « Prudenti come serpenti e candidi come colombe. »

    Simbolo dell'amore

    Nella Bibbia la colomba designare spesso simbolicamente l'amore. Così l'amata è agli occhi dell'innamorato "la mia colomba" (Ct 2,14; 5,2; 6,9 ).

    Israele si attribuisce lui stesso il nome di colomba:

    « Non abbandonare ai rapaci la vita della tua tortora, non dimenticare per sempre la vita dei tuoi poveri. »

    Al Battesimo di Gesù

    Al Battesimo di Gesù, lo Spirito di Dio discende come una colomba e si posa su di lui (Mt 3,16 ; Mc 1,10 ; Lc 3,22 ). Di questo simbolo non è stato possibile dare alcuna interpretazione certa:

    • molto probabilmente non si tratta di un'allusione alla colomba che ritorna all'arca di Noè (Gen 8,8-12 );
    • alcuni, basandosi sulle tradizioni giudaiche che con la colomba indicano il popolo di Dio, identificano la colomba con Israele;
    • altri suggeriscono piuttosto che rappresenti l'amore di Dio che discende simbolicamente sulla terra;
    • conformemente ad altre tradizioni giudaiche che vedevano nello Spirito di Dio una colomba che aleggiava sulle acque (Gen 1,2 ), certi studiosi reputano che essa evochi la nuova creazione che ha luogo al battesimo di Gesù;
    • per qualche esegeta l'espressione "come colomba" che compare nei testi del Battesimo di Gesù esprime la permanenza dello Spirito su Gesù, nel quale fissa la sua dimora, come una colomba che resta nel nido per covare, nutrire e difendere i suoi piccoli.

    Nei Padri della Chiesa

    Tertulliano, parlando del Battesimo, ricorda la colomba dell'arca di Noè e la colomba del Battesimo di Gesù:

    « Questo Spirito Santo che proviene dal Padre discende compiaciuto su questi corpi purificati e benedetti; egli si posa sulle acque del Battesimo come se riconoscesse in esse il suo antico trono, lui che sotto forma di colomba discese sul Signore. In tal modo lo Spirito Santo manifestava la sua natura in quanto la colomba, il cui corpo è privo di fiele, è tutta semplicità e innocenza. È per questo motivo che ci è detto: 'Siate semplici come le colombe'; e ciò non senza un rapporto con una figura che ci ha preceduto. Infatti dopo che le acque del diluvio ebbero purificato l'antica macchia, oserei dire dopo il battesimo del mondo, è la colomba liberata dall'arca e ritornata con un ramo di olivo - simbolo di pace anche per i pagani - che giunse quale messaggero per annunciare alla terra la fine della collera di Dio. Così con un progetto simile, ma il cui effetto è tutto spirituale, la colomba, che è lo Spirito Santo, vola verso la terra, cioè la nostra carne, questa carne che esce dal lavacro purificata dai suoi antichi peccati. Essa, quale messaggero del cielo, porta la pace di Dio, là dove si raduna la Chiesa di cui l'arca è figura. »
    (De baptismo, VIII, 3-4, riportato da Pierre Miquel, 1989, p. 89)

    San Cipriano ha sviluppato il simbolismo della colomba parlando della Chiesa, il che sottolinea il rapporto privilegiato tra lo Spirito e la Chiesa, e presentandola come modello di tenerezza nelle relazioni umane:

    « Ecco perché lo Spirito Santo è disceso sotto forma di colomba: questo uccello è semplice e gioioso, senza fiele né amarezza, incapace di crudeli morsicature e non ha artigli per dilaniare con violenza. La colomba predilige le dimore degli uomini e vive familiarmente in una casa, sempre la stessa. Quando una coppia genera sono in due ad allevare i piccoli; volano ala contro ala e passano la vita in una stretta familiarità e con dei piccoli colpi di becco manifestano la loro concordia e la loro pace. Il loro comportamento manifesta in tutto la legge del pieno accordo. Ecco la semplicità che si dovrebbe conoscere anche nella Chiesa, ecco la tenerezza che si dovrebbe raggiungere. I fratelli cristiani non hanno che da imitare l'affetto delle colombe. »
    (Sull'unità della Chiesa Cattolica, 9, riportato da Pierre Miquel, 1989, p. 89)

    Iconografia cristiana

    Nell'iconografia cristiana, la colomba, incarnando l'immagine dello Spirito Santo[2] in base alle parole di san Giovanni Battista (Gv 1,32 ), appare in molte scene sacre, tra le quali in particolare:

    Inoltre, sette colombe insieme possono raffigurare i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, scienza, consiglio, fortezza, pietà e timor di Dio.

    Santi correlati

    Lo Spirito Santo, appare come colomba, accanto all'immagine di un santo noto per i suoi scritti d'ispirazione divina, in particolare:

    La colomba, inoltre, rappresenta l'anima del giusto. Fra i testi più antichi relativi alla colomba-anima, si ricorda il racconto del martirio di san Policarpo, secondo il quale una colomba uscì dal suo corpo al momento della morte. San Gregorio Magno riferisce che, alla morte di santa Scolastica, la sua anima fu vista dal fratello, san Benedetto da Norcia, sotto forma di colomba prendere il volo verso il cielo.

    Note
    1. Xavier Léon-Dufour (1971), c. 190-191.
    2. Pierre Miquel (1989) p. 88. Secondo gli antichi naturalisti, la colomba è priva di fiele; il suo tubare esprime la sua tenerezza, e il suo biancore la sua purezza.
    Bibliografia
    • Jean Chevalier et al., Dizionario dei simboli, vol. I, Editore BUR-Rizzoli, Milano 1983, pp. 294 - 295 ISBN 9788830403789
    • James Hall, Dizionario dei soggetti e dei simboli nell'Arte, col. "I Marmi", Editore Longanesi & C., Milano 1983, p. 108 ISBN 9788830403789
    • Lucia Impelluso, La natura e i suoi simboli, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2003, pp. 323 - 329 ISBN 9788837020408
    • Xavier Léon-Dufour, Colomba, in Xavier Léon-Dufour (a cura di), Dizionario di Teologia Biblica, Marietti, Casale Monferrato, 1971, ISBN 9788821173028, coll. 190-191
    • Angelico Poppi, Sinossi dei quattro Vangeli. Introduzione e commento, EMP, Padova 1990, ISBN 8870269698, p. 191
    • Pierre Miquel, Breve trattato di teologia simbolica, Editore Queriniana, Brescia 1989, pp. 88-89 ISBN 978883991224X
    • Corinne Morel, Dizionario dei simboli, dei miti e delle credenze, Editore Giunti, Firenze 2006, pp. 229 - 230 ISBN 9788809040717
    • Edouard Urech, Dizionario dei simboli cristiani, col. "La via dei simboli", Editore Arkeios, Roma 1995, pp. 60 - 62 ISBN 9788886495035
    Voci correlate
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    Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 21 settembre 2011 da don Paolo Benvenuto, baccelliere in Teologia.

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