Diocesi di Liegi

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
(Reindirizzamento da Diocesi di Tongres)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Diocesi di Liegi
Dioecesis Leodiensis
Chiesa latina

[[File:|290px]]
vescovo Jean-Pierre Delville
Sede Liegi

sede vacante
Liegi

Amministratore apostolico {{{amministratore}}}
Amministratore diocesano {{{ammdiocesano}}}
Nuvola apps important.svg
Ci sono degli errori relativi alla categorizzazione automatica dovuti al fatto che alcuni parametri non sono stati valorizzati!
  • Parametro: Parametro vescovo eletto senza parametro titolo eletto

Vedi {{Diocesi della chiesa cattolica/man}}

La voce è stata segnalata nella Categoria:Diocesi della chiesa cattolica/warning.

{{{vescovo eletto}}}
Suffraganea dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles
Regione ecclesiastica {{{regione}}}
Armoiries Principauté de Liège.svg
Stemma
BelgiumLiege.png
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Belgio
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Vescovi emeriti:

Aloysius Jousten,

Albert Jean Charles Ghislain Houssiau

Parrocchie 525
Sacerdoti

524 di cui 402 secolari e 122 regolari
1.335 battezzati per sacerdote

168 religiosi 579 religiose 74 diaconi
1.023.506 abitanti in 3.862 km²
700.000 battezzati (68,4% del totale)
Eretta IV secolo
Rito romano
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
25 Rue de l'Eveche, B-4000 Liege, Belgique
tel. (04)230.31.50 fax. 223.70.80
Coordinate geografiche
<span class="geo-dms" title="Mappe, foto aeree ed altre informazioni per Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto.">Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. / {{{latitudine_d}}}, {{{longitudine_d}}} {{{{{sigla paese}}}}}


Collegamenti esterni


Dati online 2005 ( ch )

Chiesa cattolica in Belgio
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La diocesi di Liegi (in latino: Dioecesis Leodiensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles. Nel 2004 contava 700.000 battezzati su 1.023.506 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Jean-Pierre Delville.

Territorio

La diocesi comprende la provincia di Liegi.

Sede vescovile è la città di Liegi, dove si trova la cattedrale di San Paolo. A Malmedy e a Eupen sorgono le ex cattedrali dedicate rispettivamente ai Santi Pietro, Paolo e Quirino e a San Nicola.

Il territorio è suddiviso in 525 parrocchie.

Storia

È la più antica diocesi del Belgio: fu fondata nel IV secolo da san Servazio che ne fissò le sedi a Tongres e a Maastricht: agli inizi dell'VIII secolo, Uberto di Liegi spostò la sede a Liegi, la città dove aveva subito il martirio il suo predecessore, Lamberto. A partire dall'XI secolo fu un principato vescovile.

Le origini

Il martirio di San Lamberto

La prima capitale della diocesi fu Tongres, a nord ovest di Liegi. Il suo territorio confinava originariamente con la diocesi di Treviri, passando poi al confine con Colonia; ma dopo la prima metà del XIV secolo, Tongres ricevette un'organizzazione autonoma. L'estensione amministrativa della Civitas Tungrorum, rimase praticamente immutato sino al 1559: a nord confinava con la diocesi di Utrecht, a est con Colonia, a sud con la diocesi di Treviri e con quella di Reims, ad ovest con il vescovato di Cambrai. La diocesi di Tongres si estese in Francia, acquisendo ben presto Chimay, Stavelot, Aquisgrana, Gladbach e Venlo, dalle rive del Semois sino a Ekeren, presso Anversa, all'isola di Tholen e oltre Moerdijk, includendo popolazioni di lingua romanza e tedesca. Nel 1559, le sue 1636 parrocchie vennero raggruppate in 8 arcidiaconie e ventotto concilii provinciali.

Tracce dei vescovi di Tongres appartengono al I secolo, ma il primo vescovo certo fu san Servazio, insediatosi nella sede episcopale dal 344 o dal 345, il quale assistette al Concilio di Rimini (359360), e morì nel 384(?). L'invasione del 406 mise in ginocchio la diocesi, e la sua ripresa richiese molto tempo. La conversione dei Franchi iniziò sotto Falco (prima metà del VI secolo) e continuò sotto San Domiziano, San Monulfo e San Gondulfo (VI-VII secolo). San Monulfo costruì una sontuosa chiesa sopra la tomba di San Servazio, presso la quale i suoi successori stabilirono la loro residenza. Durante l'intero VII secolo i vescovi dovettero combattere il paganesimo. Sant'Amando (647650), scoraggiato, abbandonò la sede episcopale e si dedicò alla costruzione di monasteri. San Remaculo (650660) fece la stessa cosa. San Teodardo (660669) morì martire.

San Lamberto (669700) completò la conversione dei pagani; probabilmente attorno al 705 venne assassinato a Liegi (chiamata a quel tempo Vicus Leudicus) per la strenua difesa che aveva dimostrato verso i beni della chiesa contro l'avarizia dei signori vicini, e venne adorato popolarmente come un martire già poco dopo la sua morte. Il suo successore, Sant'Uberto, costruì una basilica per raccogliere le sue reliquie, la quale divenne il primo vero nucleo della città, e la residenza dei vescovi venne fissata definitivamente a Liegi.

Lo Stavelot Triptych, un reliquiario medioevale, esempio locale di arte orafa, The Morgan Library & Museum, New York

Questi vescovi, ad ogni modo, continuarono ad usare il titolo di vescovi di Tongres e di Liegi. Agilberto (768784) e Gerbaldo (785810) vennero entrambi destinati a questa sede da Carlo Magno. Hartgar costruì il primo palazzo episcopale. Il Vescovo Franco, che aveva sconfitto i Normanni, venne ceebrato dal poeta irlandese Sedulius Scottus. Stefano (908920), Riccardo (920945), Ugo (945947), Faraberto (947958) e Ratiero vennero tratti dal locale monastero. Stefano, scrittore e compositore, indebitò la chiesa per le feste, in particolare per quelle dedicata alla Santa Trinità. Rathier fece del vescovato un notevole centro di cultura. Eraclio, che occupò la sede nel 959, costruì quattro nuove chiese, un monastero e due chiese collegiate e inaugurò un periodo di ricchezza e di cultura nella diocesi, dovuto anche all'introduzione dell'arte orafa nel Vescovato.

Il Principato Vescovile

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Principato vescovile di Liegi

I domini della chiesa di Liegi andarono incrementandosi con le donazioni dei principi locali e delle acquisizioni dei suoi vescovi. Notgero (9721008), per assicurare alla sua sede l'autorità feudale sulla contea di Huy venne proclamato egli stesso principe. Questo status venne mantenuto poi anche dai suoi successori sino alla Rivoluzione Francese: da quel momento sino all'VIII secolo il principato vescovile di Liegi, con una giurisdizione temporale meno estesa di quella spirituale, riuscì a mantenere la propria indipendenza, anche se di fatti si trovava ad essere parte del Sacro Romano Impero. Questa indipendenza virtuale fu dovuta in gran parte all'abilità dei vescovi della diocesi, sotto i quali il principato di Liegi, posto tra Francia e Germania, seppe giocare ruoli importanti nella politica internazionale tra i due stati. Notgero, il fondatore del principato, fu inoltre il secondo fondatore della città sotto l'aspetto religioso. Ricostruì la cattedrale di San Lamberto e il palazzo episcopale, terminando la chiesa collegiata di San Paolo, iniziata da Eraclio, aiutando la costruzione delle chiese della santa Croce e di san Dionigi, le altre due chiese collegiate ed erigendo una chiesa a san Giovanni Evangelista. Questo vescovo rafforzò inoltre la suddivisione parrocchiale della città. Fu anche uno dei primi a diffondere l'osservanza del precetto della festività di Ognissanti, che egli autorizzò nella sua diocesi. Ma una delle caratteristiche fondamentali del governo di Notgero fu lo sviluppo che riservò all'educazione (a seguito anche delle iniziative già prese da Eraclio): grazie a questi due vescovi ed a Wazo, Liegi riuscì a ricoprire un ruolo fondamentale non solo politicamente, ma anche per quanto riguarda la cultura generale e la letteratura, nello specifico. Balderico di Looz (100818), Wolbodo (101821), Durando (102125), Reginardo (102538), Nitardo (103842), il già citato Wazo, e Teoduino (104875) sostennero valorosamente l'eredità di Notgero. Le scuole riuscirono a formare valenti studenti, e diedero alla Chiesa cattolica papi come Stefano IX e Niccolò II.

Sotto la reggenza di Enrico di Verdun (107591) venne istituito un tribunale (il cosiddetto tribunal de la paix) per prendere atto e correggere le "...chi infrangeva la legge di Dio". Otbert (10911119) estese il territorio del principato ottenendo la Signoria di Bouillon. Si pose inoltre sotto la protezione di Enrico IV del Sacro Romano Impero, che morì da lui assistito. La violenta morte di Enrico di Namur (111921) gli fece guadagnare la venerazione come martire. Alessandro di Juliers (112834) ricevette a Liegi il Papa, L'Imperatore e San Bernardo. L'episcopato di Raoul di Zachringen venne contraddistinto dalla presenza del riformatore Lambert le Bègue, che è ritenuto il fondatore delle prime comunità semi-monastiche. Un nuovo periodo di splendore culturale si ebbe quando le scuole di Liegi iniziarono la loro collaborazione con l'Università di Parigi, e la diocesi riuscì a fornire a quell'università molti dei suoi migliori dottori come, ad esempio, Guglielmo di Saint-Thierry, Gerardo di Liegi, Goffredo di Fontaines. Algero di Liegi (10551131), conosciuto anche col nome di Algero di Cluny o Algerus Magister, che fu un importante intellettuale del periodo. Fu il primo diacono della chiesa di san Bartolomeo a Liegi. Verso la fine della sua vita si ritirò nel monastero di Cluny.

Alberone I di Leuven venne eletto vescovo di Liegi nel 1191, ma l'imperatore Enrico VI, con l'espediente che l'elezione era contestabile, diede la sede a Lotario di Hochstadt. L'elezione di Alberone venne confermata dal Papa, ed egli venne consacrato, ma venne assassinato a Reims, nel 1192, da tre cavalieri tedeschi. Il probabile mandante di questo gesto fu con tutta probabilità l'Imperatore, ma la vittima venne infine canonizzata. Nel 1195, Albert de Cuyck (11951200) riconobbe formalmente i diritti della popolazione di Liegi. Nel XII secolo, il capitolo della cattedrale assunse una posizione di fondamentale importanza nella relazione con il vescovo, e iniziò a giocare un ruolo importante nella storia del principato.

Cammeo con Ritratto di papa Urbano IV; Parigi, Notre-Dame

Gravi furono i contrasti tra nobili e popolo, nei quali il vescovo intervenne di frequente, tra XIII e XIV secolo, per culminare, nel secolo successivo, con la distruzione della città episcopale. Durante la reggenza di Roberto di Thourotte, o di Langres (124046), San Giuliano — un religioso di Cornillon — si mantenne una visione fortemente religiosa, incrementando il culto per la festa della Santissima Trinità. Il vescovo approvò l'idea della festa, ma la sua morte prevenne lo svolgersi dei festeggiamenti. Il completamento dell'opera venne affidata al priore dei domenicani di Liegi, Ugo di Saint-Cher, che ritornò in città come legato papale. Ugo, nel 1252, svolse le festività. Giovanni di Troyes, che, era stato eletto arcidiacono di Liegi, venne eletto papa col nome di Urbano IV, stabilì la sede della festa nella chiesa di san Tommaso ed estese l'osservanza della festa del Corpus Domini all'intera Chiesa cattolica. Un altro arcidiacono di Liegi, divenne papa con il nome di Gregorio X, e depose l'indegno Enrico di Gueldres (124774). Nel 1366, la contea di Loon venne annessa al vescovato che includeva quindi gran parte dell'attuale provincia belga del Limburgo.

Il principato vescovile circondato dalle provincie dei Paesi Bassi, 15561648

Carlo V completò in seguito l'unione delle Diciassette Province negli anni quaranta del XVI secolo, e formalmente egli controllò anche il principato. Nominò Eberhard von der Mark (150538) come reggente della sede episcopale. Erardo fu un illuminato protettore delle arti. Combatté decisamente la riforma protestante, linea che mantennero anche i suoi successori, e nella quale si distinse in particolar modo Gerardo di Groesbeeck (156480). Con l'obiettivo di assistere Liegi in questa battaglia, papa Paolo IV, con la bolla papale Super Universas (12 maggio 1559), riorganizzò le circoscrizioni ecclesiastiche dei Paesi Bassi. Questo cambiamento ebbe notevoli effetti a spese della diocesi di Liegi; molte delle sue parrocchie furono cedute a vantaggio dell'erezione delle diocesi di Roermond, Boscoducale e Namur, e alcune porzioni del suo territorio furono comprese nell'arcidiocesi di Malines e nella diocesi di Anversa, entrambe di nuova erezione. Il numero di diaconati interni alla diocesi di Liegi venne ridotto a tredici.

Gran parte dei vescovi del XVIII secolo erano di origine straniera e molti possedevano diversi vescovati. Le loro frequenti assenze diedero libero sfogo ai feudi di Chiroux e Grignoux ai quali Massimiliano Enrico di Baviera (anche arcivescovo di Colonia, 165088) diede un freno con un editto del 1681. A metà del XVIII secolo le idee degli enciclopedisti francesi giunsero a Liegi; il vescovo Franz Karl von Velbrück (Ch) (177284), incoraggiò la loro diffusione e questo spianò sicuramente la strada alla "Rivoluzione di Liegi", che esplose nella città episcopale il 18 agosto 1789, durante la reggenza del vescovo de Hoensbroech (178192).

La moderna diocesi

Infine il territorio del vescovato venne unito alla Francia, seguendo il destino di molte altre province della regione del Belgio. La diocesi stessa scomparve con la Rivoluzione Francese. La fine del principato venne decretata nel 1801 dal Concordato firmato da Napoleone Bonaparte e da papa Pio VII. La nuova diocesi, eretta il 10 aprile 1802, includeva i due dipartimenti dell'Ourte e della Meuse-Inférieure, oltre ad alcune parrocchie della Forêts. Era incorporata nella diocesi una porzione della diocesi di Roermond, che fu soppressa. Nel 1818, la diocesi perse una parte del proprio territorio, ceduta alla Prussia.

Dopo la nascita del Regno dei Paesi Bassi la diocesi comprese le province di Liegi e del Limburgo. Il 6 maggio 1838, il margravio Van Bommel, divise la Provincia di Liegi in due decanati. Nel 1839, la diocesi perse le parrocchie situate nella regione del Limburgo.

Il 2 giugno 1840 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione dei vicariati apostolici del Lussemburgo (oggi arcidiocesi) del Limburgo (oggi diocesi di Roermond).

Dal 1920 al 1925, in conseguenza del Trattato di Versailles che assegnava al Belgio un territorio precedentemente tedesco, ebbe vita la diocesi di Malmedy, unita in persona episcopi a Liegi. Nel 1925 la diocesi fu definitivamente soppressa e il suo territorio incorporato nella diocesi di Liegi.

Dal 15 gennaio al 2 marzo 1933 la Vergine apparve ad una bambina undicenne di Banneux. Negli anni seguenti questo villaggio diventerà meta di pellegrinaggi e dopo la Seconda guerra mondiale il santuario mariano più importante del Belgio.

Il 31 maggio 1967, le parrocchie di lingua olandese della diocesi si riunirono nella diocesi di Hasselt. L'attuale diocesi di Liegi, suffraganea dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles, è composta da 525 parrocchie con 543 sacerdoti ed una popolazione di circa 1.023.506 abitanti (secondo dati del 2003), a maggioranza (Valloni) di lingua francese; la minoranza appartiene alla comunità germanofona del Belgio. L'odierno territorio della diocesi coincide con la provincia di Liegi.

Cronotassi dei vescovi

Diocesi di Tongres e Maastricht

Diocesi di Liegi

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2004 su una popolazione di 1.023.506 persone contava 700.000 battezzati, corrispondenti al 68,4% del totale.

Fonti