Erminio Valenti

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Erminio Valenti
Cardinale
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al secolo
battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 53 anni
Nascita Trevi
24 dicembre 1564
Morte Trevi
22 agosto 1618
Sepoltura chiesa della Madonna delle Lacrime (Trevi) [1]
Appartenenza
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Vestizione [[{{{aVest}}}]]
Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale in data sconosciuta
Ordinazione presbiterale [[]]
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Nominato vescovo 3 agosto 1605 da Paolo V
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Consacrazione vescovile
Consacrazione vescovile Chiesa di Santa Maria in Vallicella (Roma), 18 settembre 1605 dal card. arc. Pietro Aldobrandini
Elevazione ad Arcivescovo
Elevazione a Patriarca
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Creazione
a Cardinale
Creazione
a Cardinale
9 giugno 1604 da Clemente VIII (vedi)
Cardinale per
Cardinale per 14 anni, 2 mesi e 13 giorni
Cardinale elettore
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pseudocardinale
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pseudocardinale
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Erminio Valenti (Trevi, 24 dicembre 1564; † Trevi, 22 agosto 1618) è stato un cardinale e vescovo italiano.

Cenni biografici

Nacque a Trevi il 24 dicembre 1564 da Attilio e da Lavinia Greggi, originaria di Norcia.

Sì addottorato in diritto all'Università di Perugia e per molti anni praticò l'avvocatura a Roma. Iscritto fra i cittadini romani nel 1596, fu al servizio del cardinale Ippolito Aldobrandini, futuro papa Clemente VIII, che lo volle segretario del nipote, quel Pietro Aldobrandini che poi sarebbe divenuto cardinal nipote. Ebbe la complessa missione, come inviato segreto, di preparare la pace fra Enrico IV di Francia e Carlo Emanuele I di Savoia, in guerra per il possesso del marchesato di Saluzzo. Quando nel 1598 il cardinale Aldobrandini avviò il recupero di Ferrara manu militari, Valenti fu al seguito del porporato, fungendo da staffetta tra il campo militare e Roma.

Clemente VIII lo nominò prima canonico di san Pietro il 28 febbraio 1598 e il 12 settembre 1602 protonotario apostolico e segretariato per i brevi ai principi e per le lettere latine.

Fu creato cardinale nel concistoro del 9 giugno 1604. Ricevette la berretta cardinalizia e il titolo presbiterale di santa Maria in Traspontina il seguente 25 giugno.

Prese parte al Conclave del marzo 1605 e a quello del maggio 1605 nel partito del cardinale nipote Pietro Aldobrandini. Paolo V Borghese, quando i rapporti con il nipote di Clemente VIII, cui Valenti era rimasto legatissimo, divennero insostenibili, preferì allontanarlo da Roma nominandolo vescovo di Faenza e gli concesse le rendite dell'abbazia faentina delle sante Perpetua e Felicita. Fu consacrato a Roma, in santa Maria in Vallicella, il 18 settembre 1605, dal cardinale Aldobrandini, arcivescovo di Ravenna, assistito da mons. Ludovico de Torres allora arcivescovo di Monreale e da mons. Laudivio Zacchia allora vescovo di Montefiascone. Entrò in diocesi in forma privata sul finire dell'anno.

Da vescovo controfirmò la bolla di Clemente VIII del 15 dicembre 1604 per la conferma della decisione di Gregorio XIII di elevare a dignità metropolitana la diocesi di Bologna contro l'opposizione dell'arcivescovo di Ravenna Bonifazio Bevilacqua Aldobrandini. Sottoscrisse pure la bolla di canonizzazione di san Carlo Borromeo. Durante il suo episcopato furono celebrati due sinodi diocesani. Chiamò in diocesi carmelitani scalzi e gesuiti e a questi ultimi affidò la Penitenzieria del duomo.

Morì nella sua città natale il 22 agosto 1618. Secondo le sue disposizioni, il seguente sabato 25 agosto fu sepolto nella chiesa della Madonna delle Lacrime dei canonici regolari lateranensi.

Iscrizione

Iscrizione sulla tomba del cardinale Valenti.
D. O. M. S.

BENE VALEAS QUI RELIGIOSE LEGIS
MEMORIAE HERMINI DE VALENTIBUS
S. R. E. CARDINALIS
QUI LEGATIONIBUS AD CAROLVM EMMANUELEM
ALLOBROGUM REGULUM
ET ENRICUM IV FRANCORUM REGEM FELICITER OBITIS
ET NEGOTIIS PRINCIPUM QUO IN MUNERE FUIT A SEGRETIS
FORTI FIDELIQ. OPERA ADMINISTRATIS NOBILITATUS
A CLEM. VIII CARD. A PAULO V. EPISC. FAVEN. RENUNC.
AMBOR. PONT. SAPIENTIAE SUPREMUM FECIT IUDICIUM DIES
MORS ILLI VITAM ABSTULIT ORNATUM AUFERRE NON POTUIT
POMPEIUS ET FRANCISCUS BENENATI PICCHOLOMIN.
HAEREDES EX TEST. AVUNCULO. DULCISS. ET VIRO EXIMIO P. P.
VIX. AN. LIV. MENS. VII D. XXVIII. OB. TREBIAE

D. XXII AUG. MDCXVIII
[2]

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Maria in Traspontina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Lorenzo Priuli 25 giugno 1604 - 22 agosto 1618 Alessandro Ludovisi I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Lorenzo Priuli {{{data}}} Alessandro Ludovisi
Predecessore: Vescovo di Faenza Successore: BishopCoA PioM.svg
Giovanni Francesco Biandrate di San Giorgio Aldobrandini 3 agosto 1605 - 22 agosto 1618 Giulio Monterenzi [3] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giovanni Francesco Biandrate di San Giorgio Aldobrandini {{{data}}} Giulio Monterenzi [3]
Note
  1. 4°). MONUMENTO DEL CARD: ERMINIO VALENTI su protrevi.com. URL consultato il 07-09-2021
  2. A Dio Ottimo Massimo Sacro. Salute a te che religiosamente leggi — Alla memoria di Erminio Valenti, cardinale di Santa Romana Chiesa, il quale — per le legazioni felicemente compiute presso Carlo Emmanuele duca di Savoia ed Enrico IV re di Francia e per gli affari coi principi, nel quale ufficio fu segretario, disbrigati con assidua e fedele opera — fu da Clemente VIII creato cardinale, da Paolo V eletto vescovo di Faenza. Della saggezza di questi due pontefici il tempo diede l'ultimo suo giudizio. La morte tolse a lui la vita, non poté togliergli i meriti. Pompeo e Francesco Benenati Piccolomini, eredi testamentari, allo zio carissimo, allo illustre uomo, posero, Visse 54 anni, 7 mesi e 28 giorni. Morì a Trevi il 22 Agosto 1618.
  3. Bishop Giulio Monterenzi † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 07-09-2021
Bibbliografia