Diocesi di Caserta
Diocesi di Caserta | |||
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vescovo | Pietro Lagnese | ||
Sede | Caserta | ||
Suffraganea dell'arcidiocesi di Napoli | |||
Regione ecclesiastica Campania | |||
Mappa della diocesi | |||
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Nazione | Italia | ||
Parrocchie | 67 | ||
Sacerdoti |
90 di cui 65 secolari e 25 regolari | ||
30 religiosi 96 religiose 40 diaconi | |||
210.100 abitanti in 182 km² 204.590 battezzati (97,4% del totale) | |||
Eretta | XII secolo | ||
Rito | romano | ||
Indirizzo | |||
Piazza Duomo, 11 - 81100 - Caserta, Italia | |||
Collegamenti esterni | |||
Dati dal sito web della CEI | |||
Chiesa cattolica in Italia Tutte le diocesi della Chiesa cattolica |
La diocesi di Caserta (in latino: Dioecesis Casertana) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Napoli appartenente alla regione ecclesiastica Campania.
Dall'11 dicembre 2023 è unita in persona episcopi all'Arcidiocesi di Capua.
Territorio
La diocesi comprende il comune di Limatola, in provincia di Benevento, e il territorio di alcuni altri comuni della provincia di Caserta: Caserta (a eccezione della frazione di Ercole, appartenente all'arcidiocesi di Capua), Capodrise, Maddaloni, Recale, San Nicola la Strada, parte di quelli di Casagiove, Castel Morrone, Marcianise (il restante territorio è nell'arcidiocesi di Capua) e di Cervino (per il resto sotto la diocesi di Acerra).
Confina con le diocesi di Alife-Caiazzo (a nord), Cerreto Sannita (a est), Acerra, Aversa (a sud) e Capua (a ovest).
Sede vescovile è la città di Caserta, dove si trova la cattedrale di San Michele Arcangelo; a Maddaloni si trova la basilica minore del Corpus Domini.
Storia
Le prime notizie certe sulla diocesi risalgono al XII secolo: in una bolla dell'arcivescovo di Capua Senne datata 1113 venne confermata la giurisdizione perpetua del suo suffraganeo - il vescovo Rainulfo - e dei suoi successori sulle 133 chiese della diocesi di Caserta, di cui si circoscrivevano i confini. Nello stesso documento, comunque, si fa riferimento a dei predecessori di Rainulfo, facendo pensare a un'origine più antica della diocesi.
Effettivamente, a Caserta si erano trasferiti i vescovi della diocesi di Calatia per sfuggire ai saccheggi dei Saraceni che avevano portato alla distruzione della città nell'880. Molto probabilmente, la bolla di Senne mutava appunto la denominazione della diocesi.
La diocesi di Calatia, una città di origine osca che si trovava sulla via Appia, si fa risalire alla figura di sant'Augusto. I racconti agiografici riportano la storia di un sant'Augusto fuggito dall'Africa per scampare alla persecuzione dei Vandali. Giunto sulle coste campane, dette origine alla chiesa di Calatia[1].
Le notizie sui vescovi di Calatia sono vaghe e molto frammentarie, tuttavia appare chiaro che Calatia fosse sede di diocesi e che i vescovi si fossero rifugiati a Caserta nonostante mantenessero l'antica denominazione. Caserta esisteva già nell'860 quando Erchemperto riferiva che era occupata da Pandone "marepharis"[2] mentre Calatia venne devastata prima da Pandone il rapace nell'861-863 e poi dai Saraceni nell'880. Non venne completamente distrutta, ma restò pressoché abbandonata per molti secoli.
Il titolo di vescovi di Calatia, comunque, venne rammentato spesso nella denominazione dei vescovi di Caserta. Infatti il 1158 in un diploma conservato nell'abbazia di Cava il vescovo Giovanni di Caserta donava all'abbazia di Cava le chiese di S.Maria e di S.Marciano a Cervino e imponeva l'obbligo all'abate di riconoscere di aver ricevute le due chiese "a Casertana seu a Calatina Ecclesia"[3]. Il suo predecessore, Nicola I, invece, venne anche denominato "Episcopus Kalatus" nel memoriale di Notar De Zibullis[4].
A Caserta, la costruzione dell'antica cattedrale romanica di San Michele Arcangelo venne iniziata sotto l'episcopato di Rainulfo nel 1113.
Il seminario, tra i più antichi d'Italia, venne eretto subito dopo il Concilio di Trento, tra il 1567 e il 1573, per volere del vescovo Agapito Bellomo, che fu tra i padri conciliari.
All'inizio del XVII secolo, durante l'episcopato di Diodato Gentile, la residenza vescovile fu trasferita nell'attuale frazione di Falciano, vicino all'attuale nucleo di Caserta, nel piano, in quello che era il vecchio Palazzo della Cavallerizza, mentre il capitolo e la cattedrale rimasero a Caserta. Fu questo un secolo opaco per la diocesi, segnato da frequenti incomprensioni tra i vescovi e il capitolo e dal degrado economico.
Un riscatto si ebbe nel secolo successivo, quando Carlo di Borbone iniziò a costruire la sua Reggia e la città si risollevò economicamente. Nuovi edifici sacri sorgevano rapidamente; il 1º febbraio 1842, ad opera di Domenico Narni Mancinelli, la cattedra vescovile sarà traslata da Casertavecchia alla città nuova, in un edificio fatto edificare dai Borboni sul sito della vecchia chiesa gotica dell'Annunciata. Nello stesso periodo la tenuta vescovile di Falciano fu ceduta a Ferdinando II.
Intanto, a seguito del Concordato di Terracina tra papa Pio VII e Ferdinando I di Borbone, con la bolla De utiliori Dominicae vineae del 27 giugno 1818, il Pontefice aveva soppresso la diocesi di Caiazzo e ne aveva accorpato il territorio a quella di Caserta: nel 1852 papa Pio IX ristabilì la sede vescovile caiatina e il suo distretto venne nuovamente separato dalla diocesi di Caserta.
Il 1º febbraio 1842 la cattedrale venne trasferita a Caserta nuova (l'attuale centro cittadino).
Lo sviluppo urbano di Caserta si arrestò con l'Unità d'Italia: della progettata cittadella religiosa, che avrebbe dovuto includere la cattedrale, il seminario e il palazzo vescovile, solo il palazzo vescovile era stato completato. Nel XX secolo il progetto fu definitivamente abbandonato e il sontuoso palazzo fu abbandonato dal vescovo Bartolomeo Mangino e ceduto dal vescovo Vito Roberti.
Il 30 aprile 1979, insieme con l'arcidiocesi di Capua, Caserta è stata dichiarata suffraganea dell'arcidiocesi di Napoli.
Dall'11 dicembre 2023 è unita in persona episcopi all'Arcidiocesi di Capua.
Cronotassi dei vescovi
Per approfondire, vedi la voce Vescovi della diocesi di Caserta |
- Rainulfo † (attestato dal 1113 al 1127)
- Niccolò † (attestato nel 1130)
- Giovanni † (attestato dal 1153 al 1064)
- Porfirio † (attestato nel 1178)
- Stabile † (?)
- Ruggero † (?)
- N.N. † (attestato nel 1217)
- Andrea † (attestato dal 1233 al 1234)
- Andrea † (attestato nel 1260)
- Eunichio (attestato nel 1267) (amministratore apostolico)
- Filippo, O.F.M. † (attestato nel 1267)
- Niccolò dal Fiore † (attestato nel 1279)
- Secondo † (attestato dal 1285 al 1286)
- Azzo da Parma † (1286? - 1310 deceduto)
- Antonio, O.F.M. † (attestato nel 1310)
- Benvenuto † (attestato nel 1322 - 1345 deceduto)
- Gerolamo † (1345 - 1345 deceduto)
- Niccolò † (16 luglio 1345 - 23 maggio 1351 nominato vescovo di Sant'Agata de' Goti)
- Giacomo † (23 maggio 1351 - 1370 deceduto)
- Francesco, O.F.M. † (1370 - ?)
- Giovanni † (attestato nel 1395)
- Ludovico Landi † (attestato dal 1397 al 1413)
- Lugerio † (1414 - 1415 deceduto)
- Giovanni Acresta, O.P. † (28 aprile 1415 - dopo il 1440 deceduto)
- Stefano de Raho † (attestato nel 1450)
- Giovanni † (attestato nel 1456)
- Cicco da Pontecorvo, O.F.M. † (1459 - 1476 deceduto)
- Giovanni de' Lioni Gallucci † (23 dicembre 1476 - 23 agosto 1493 nominato vescovo dell'Aquila)
- Giambattista Petruzzi † (18 ottobre 1493 - 1514 deceduto)
- Giambattista Boncianni † (3 ottobre 1514 - 1532 deceduto)
- Pietro Lamberti † (10 febbraio 1533 - 1541 deceduto)
- Girolamo Verallo † (4 ottobre 1541 - 14 novembre 1544 nominato vescovo di Rossano)
- Girolamo Dandini † (14 novembre 1545 - 17 maggio 1546 nominato vescovo di Imola)
- Marzio Cerboni † (27 maggio 1546 - 1549 deceduto)
- Bernardino Maffei † (7 giugno 1549 - 9 novembre 1549 nominato arcivescovo di Chieti)
- Federico Cesi † (9 novembre 1549 - 12 febbraio 1552 dimesso) (amministratore apostolico)
- Antonio Bernardi † (12 febbraio 1552 - 1554 dimesso)
- Agapito Bellomo † (5 dicembre 1554 - 1594 deceduto)
- Benedetto Mandina, C.R. † (31 gennaio 1594 - 1604 deceduto)
- Diodato Gentile, O.P. † (9 luglio 1604 - 1610 deceduto)
- Antonio Diaz † (18 maggio 1616 - 1626 dimesso)
- Giuseppe Cornea, O.P. † (27 maggio 1626 - 1637 nominato vescovo di Squillace)
- Fabrizio Soardi † (9 febbraio 1637 - 1638 deceduto)
- Antonio Ricciulli † (7 febbraio 1639 - 27 novembre 1641 nominato arcivescovo di Cosenza)
- Brunoro Sciamanna † (10 marzo 1642 - 1646 deceduto)
- Bartolomeo Cresconi † (6 maggio 1647 - 16 aprile 1660 deceduto)
- Giambattista Ventriglia † (20 settembre 1660 - 23 dicembre 1662 deceduto)
- Giuseppe de Auxilio † (2 luglio 1663 - 28 luglio 1668 deceduto)
- Bonaventura Cavalli, O.F.M. † (12 febbraio 1669 - 10 giugno 1689 deceduto)
- Ippolito Berarducci, O.S.B. † (1690 - 25 settembre 1695 deceduto)
- Giuseppe Schinosi † (21 gennaio 1696 - 17 settembre 1734 deceduto)
- Ettore del Quarto † (17 novembre 1734 - 10 maggio 1747 deceduto)
- Antonio Falangola † (29 maggio 1747 - 25 marzo 1761 deceduto)
- Gennaro Maria Albertini, C.R. † (13 luglio 1761 - 26 maggio 1766 deceduto)
- Niccolò Filomarino, O.S.B.Coel. † (13 agosto 1767 - 4 settembre 1781 deceduto)
- Domenico Pignatelli di Belmonte, C.R. † (25 febbraio 1782 - 29 marzo 1802 nominato arcivescovo di Palermo)
- Vincenzo Rogadei † (26 giugno 1805 - 15 marzo 1816 deceduto)
- Francesco Saverio Gualtieri † (6 aprile 1818 - 24 febbraio 1832)
- Domenico Narni Mancinelli † (24 febbraio 1832 - 1848 deceduto)
- Vincenzo Rozzolino † (28 settembre 1849 - 1855 deceduto)
- Enrico de' Rossi † (16 giugno 1856 - 1893)
- Gennaro Cosenza † (12 giugno 1893 - 4 marzo 1913 nominato arcivescovo di Capua)
- Mario Palladino † (2 giugno 1913 - 17 ottobre 1921 deceduto)
- Natale Gabriele Moriondo, O.P. † (19 maggio 1922 - 5 gennaio 1945 dimesso)
- Bartolomeo Mangino † (18 febbraio 1946 - 26 maggio 1965 deceduto)
- Vito Roberti † (15 agosto 1965 - 6 giugno 1987 ritirato)
- Francesco Cuccarese (6 giugno 1987 - 21 aprile 1990 nominato arcivescovo di Pescara-Penne)
- Raffaele Nogaro (20 ottobre 1990 - 25 aprile 2009 ritirato)
- Pietro Farina † (25 aprile 2009 - 24 settembre 2013 deceduto)
- Giovanni D'Alise † 21 marzo 2014 - 4 ottobre 2020 deceduto)
- Tommaso Caputo, dal 5 ottobre 2020 (amministratore apostolico)
- Pietro Lagnese, dal 19 dicembre 2020
Statistiche
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per sacerdote |
uomini | donne | |||
1950 | 108.643 | 108.700 | 99,9 | 148 | 108 | 40 | 734 | 26 | 162 | 52 | |
1956 | 101.185 | 101.236 | 99,9 | 130 | 92 | 38 | 778 | 38 | 168 | 53 | |
1969 | 130.700 | 131.000 | 99,8 | 125 | 82 | 43 | 1.045 | 51 | 156 | 47 | |
1980 | 144.000 | 146.000 | 98,6 | 119 | 75 | 44 | 1.210 | 1 | 51 | 160 | 60 |
1990 | 193.000 | 196.000 | 98,5 | 99 | 65 | 34 | 1.949 | 2 | 36 | 132 | 62 |
1999 | 206.000 | 208.000 | 99,0 | 96 | 66 | 30 | 2.145 | 10 | 31 | 173 | 62 |
2000 | 206.000 | 208.000 | 99,0 | 98 | 66 | 32 | 2.102 | 10 | 33 | 163 | 62 |
2001 | 217.000 | 220.000 | 98,6 | 102 | 68 | 34 | 2.127 | 17 | 35 | 151 | 63 |
2002 | 219.000 | 222.000 | 98,6 | 98 | 67 | 31 | 2.234 | 24 | 32 | 151 | 64 |
2003 | 215.000 | 220.000 | 97,7 | 99 | 67 | 32 | 2.171 | 29 | 37 | 163 | 64 |
2004 | 215.000 | 220.000 | 97,7 | 100 | 68 | 32 | 2.150 | 29 | 42 | 163 | 64 |
2006 | 190.000 | 200.000 | 95,0 | 112 | 68 | 44 | 1.696 | 33 | 47 | 163 | 66 |
2010 | 200.000 | 211.000 | 94,7 | 114 | 70 | 44 | 1.754 | 39 | 47 | 124 | 66 |
2013 | 202.700 | 214.000 | 94,7 | 119 | 75 | 44 | 1.703 | 44 | 47 | 153 | 66 |
2016 | 206.900 | 218.400 | 94,7 | 103 | 70 | 33 | 2.008 | 43 | 35 | 150 | 67 |
2019 | 192.000 | 210.000 | 91,4 | 91 | 66 | 25 | 2.109 | 40 | 30 | 232 | 65 |
2021 | 204.590 | 210.100 | 97,4 | 90 | 65 | 25 | 2.273 | 40 | 30 | 96 | 67 |
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |