Manuel Arias y Porres

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Manuel Arias y Porres, O.S.Io.Hieros.
Cardinale
Escudo de Manuel Arias y Porres.jpg
Stemma del cardinale Arias sulla facciata del Palazzo apostolico di Siviglia.
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battezzato
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Cardenal Manuel Arias y Porres, arzobispo de Sevilla (Palacio arzobispal de Sevilla).png

Ritratto del cardinale Arias y Porres
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 79 anni
Nascita Alaejos
1º novembre 1638
Morte Siviglia
16 novembre 1717
Sepoltura Cattedrale di Siviglia
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 3 settembre 1690 [1]
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Creazione
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Creato
Cardinale in pectore
18 maggio 1712 da Clemente XI (vedi)
Pubblicato
Cardinale
30 gennaio 1713 da Clemente XI (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
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Proclamazioni
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Eventi
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Manuel Arias y Porres (Alaejos, 1º novembre 1638; † Siviglia, 16 novembre 1717) è stato un cardinale e arcivescovo spagnolo.

Nascita e formazione

Manuel Arias y Porres nacque il 1º novembre 1638 ad Alaejos, Arcidiocesi di Valladolid, Spagna e fu battezzato il 12 novembre. Di famiglia illustre era figlio di Gómez Arias e Catalina de Porres.

Studiò matematica, geometria, aritmetica, geografia e astronomia.

Primi anni di vita a Malta

All'età di quattordici anni, nel 1652, interruppe gli studi e fu mandato dai genitori a Malta per entrare nell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Vi restò fino al 1689 studiando filosofia, teologia e giurisprudenza. In seguito sviluppò un'importante carriera politica.

Ebbe tre Grandi maestri che lo appoggiarono nella sua permanenza a Malta e che lo aiutarono nella carriera: Raphael Cotoner[2], Nicolas Cotoner[3] e Gregorio Carafa[4].

Nel 1662 diventò segretario del Gran Maestro e vicecancelliere dell'Ordine, ruoli accordatigli da Raphael Cotoner per averlo appoggiato all'elezione di Gran maestro. In seguito divenne cancelliere ed elettore.

Si prodigò anche a far eleggere Gran maestro Nicolas Cotoner il quale per gratitudine gli accordò la commenda di alcune città: Benavente[5] nel 1668, El Viso de San Juan[6], vicino a Madrid, nel 1674 e Los Yébenes[7] nel 1676.

Lo stesso riconoscimento lo ottenne da Gregorio Carafa, anch'egli appoggiato nell'elezione, il quale gli concesse la Commenda di Quiroga[8] nel 1683. Inoltre il Carafa gli ottenne da papa Innocenzo XI la nomina di Gran balivo dell'Ordine.

Con ampie rendite ecclesiastiche, nel 1689 si dimise dagli incarichi di Malta e ritornò in patria stabilendosi a Madrid.

Sacerdozio e attività politica sotto Carlo II

Nominato ambasciatore spagnolo per il Portogallo e l'Olanda da Carlo II[9] il 21 gennaio 1690, rifiutò per essere in procinto di ricevere l'ordinazione presbiterale, avvenuta il 3 settembre 1690[1].

Entrò nell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme e nel 1692 divenne Gran priore e Luogotenente del Granpriorato di Castiglia, Ambasciatore dell'ordine in Spagna e Ambasciatore dell'ordine presso il re di Spagna.

Il 17 settembre 1692, contro la sua volontà, fu nominato Presidente del consiglio reale e supremo di Castiglia, incarico che ricoprì dal dicembre 1692 al 27 gennaio 1696 apportando importanti riforme.

Ritiratosi a Viso nel 1696, dopo due anni e mezzo rientrò a Madrid per riprendere l'incarico di Presidente del consiglio reale e supremo di Castiglia per il quale fu rinominato controvoglia il 19 maggio 1699, dopo che il suo successore, il conte di Oropesa Manuel Joaquín Álvarez de Toledo[10], era fuggito a causa dei disordini cittadini nella rivolta del pane[11]. Dovette per cui affrontare le vicende di Madrid dovute alla carestia di cibo e la forte situazione politica filofrancese di corte. Si dimise dall'incarico il 14 novembre 1703.

Ministero episcopale e attività politica sotto Filippo V

Tra il novembre 1700 e il febbraio 1701 fu membro della Junta de gobierno[12] (istituita dal re Carlo II nel suo testamento) in attesa dell'arrivo del nuovo successore che sarà il duca d'Angiò Filippo (Filippo V di Spagna)[13][14], impegnato nella Guerra di successione spagnola.

Arias diede le dimissioni dalla Junta, ma il nuovo re non le accettò e, di nuovo contro la sua volontà, lo nominò Consigliere di Stato, ruolo che ricoprì dal 1701 al 1703. Gli promise, tuttavia, che a breve avrebbe accettato le sue richieste.

Alla morte di Jaime de Palafox y Cardona[15], arcivescovo di Siviglia, fu promosso da Filippo V alla sede, con decreto datato a Barcellona il 2 febbraio 1702. Papa Clemente II confermò il decreto reale con bolla datata 3 aprile, data ufficiale della nomina. Ricevette il pallio l'8 maggio 1702.

Fu consacrato nella Chiesa del Collegio imperiale della Compagnia di Gesù a Madrid il 28 maggio 1702 da Pedro Portocarrero y Guzmán[16] arcivescovo titolare di Tiro e patriarca delle Indie Occidentali. Prese possesso della sede il 24 maggio successivo e compì diverse visite pastorali.

L'8 luglio 1702 gli fu concessa la licenza di assentarsi dall'arcidiocesi per un biennio, per continuare a essere Presidente della Castiglia. Il decano del capitolo della cattedrale, Juan Domonte y Eraso (1660-1707), ne prese possesso a suo nome.

Nel 1704 accompagnò Filippo V in occasione della campagna militare contro il Portogallo per la successione reale. Al termine, ritornò alla Corte e si preparò al viaggio verso la sua sede di Siviglia. Entrò in città il 3 dicembre 1704. Sarà arcivescovo per quindici anni dal 1702 al 1717, con il supporto di due vescovi ausiliari, Francisco Levanto y Vivaldo e José de Esquivel. Le sue molteplici funzioni di arcivescovo di Siviglia e di Presidente del Consiglio di Castiglia ebbero particolare rilevanza durante la Guerra di successione spagnola.

Quando il 25 giugno 1706 elementi delle truppe portoghesi, olandesi e inglesi fecero ingresso a Madrid, all'inizio di luglio si costituì a Siviglia un Consiglio straordinario di guerra, composto dall'arcivescovo Arias, dal suo assistente e da membri del consiglio comunale e del capitolo della cattedrale. Il risultato di questa collaborazione fu la formazione di due reggimenti di sei compagnie ciascuno, il primo finanziato dal consiglio comunale, il secondo cofinanziato dall'arcivescovo e dal capitolo. L'arcivescovo finanziò la costituzione di due delle sei società sopra menzionate. Il risultato di questa strategia e dopo che furono ricevuti rinforzi dalla Francia, a ottobre Filippo V[13] fece ingresso a Madrid.

Il 22 febbraio 1709 il re Filippo V[13] espulse il nunzio apostolico Antonfelice Zondadari a causa delle controversie tra il re e Clemente XI sorte nel 1709[17]. Ordinò al nunzio di trasferirsi ad Avignone, dove rimase per ben tre anni, chiuse il tribunale della nunziatura e proibì ogni comunicazione con Roma. L'arcivescovo Arias fu uno dei quattro prelati spagnoli che non ottemperò agli ordini del monarca. Tre anni dopo, il re lo propose per la promozione al cardinalato.

Cardinalato

Creato cardinale e riservato in pectore nel concistoro del 18 maggio 1712, fu pubblicato nel concistoro del 30 gennaio 1713. Ricevette la berretta rossa che gli fu portata il 18 febbraio 1713 da Troiano Acquaviva d'Aragona, camerlengo pontificio e futuro cardinale. Non si recò mai a Roma per ricevere il Titolo cardinalizio.

Carattere e Filantropia

Palazzo arcivescovile di Siviglia.

Di spirito buono e giusto, era coraggioso, saggio ed equilibrato, saldo nei suoi principi e competente. Fu un ardente difensore del giovane monarca Filippo V.

Per commemorare le vittorie del sovrano in Italia, distribuì le sue entrate agli ospedali e ai poveri della città di Siviglia, guadagnandosi la reputazione di uomo pio e caritatevole verso i bisognosi.

Del suo periodo come arcivescovo di Siviglia spicca soprattutto il completamento dei lavori del palazzo arcivescovile, sulla cui facciata principale si riconosce il suo stemma.

Spese ingenti somme nelle parrocchie di Santa Lucía[18], San Juan de la Palma[19] ed El Sagrario[20], finanziando di tasca propria la realizzazione della pala d'altare di quest'ultima parrocchia commissionata a Jerónimo de Balbás[21] come montatore e a Pedro Duque Cornej[22] come scultore[23].

Investì ingenti capitali nel Noviziato gesuita di San Luigi dei francesi[24] e nelle collegiate di El Salvador, sia a Siviglia[25], sia a Jerez de la Frontera[26].

A Siviglia contribuì a terminare i lavori del convento delle Sante Justa y Rufina, noto anche come convento dei Capuchini[27], del convento delle monache della Concepción de la Colación de San Miguel e del Collegio gesuita dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria, Nostra Signora[28]

Nel 1711 acquistò alcune case accanto al monastero dello Spirito Santo, per fondarvi un Seminario femminile retto dalle monache di quell'ordine.

Morte

Il 20 novembre 1715 fece redigere le sue volontà testamentarie presso il notaio di Siviglia Pedro García Durán, esprimendo il desiderio che fossero celebrate diecimila Messe per la salvezza della sua anima. Lasciò in eredità diverse rendite dovute all'Ordine di San Giovanni e lasciò come suo erede universale la Fabbrica della collegiata di Jerez de la Frontera.

Morì il 16 novembre 1717 a Siviglia. Fu esposto nella cattedrale metropolitana di Siviglia e sepolto nella Cappella del Santísimo Sacramento, nella tomba che aveva fatto costruire per sé, in quella cattedrale.

Jacinto de Mendoza[29] nell'omelia che tenne dopo la morte, gli attribuì la seguente affermazione: « ...la rendita del mio arcivescovado non è mia, ma delle mie pecore [...]. Oh pastori. Le entrate della Chiesa non sono beni vincolati o beni patrimoniali, ma censimenti e tasse imposte a favore dei poveri.»

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo metropolita di Siviglia Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Giacomo Palafox y Cardona 3 aprile 1702-16 novembre 1717 Felipe Antonio Gil Taboada I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giacomo Palafox y Cardona {{{data}}} Felipe Antonio Gil Taboada
Note
  1. 1,0 1,1 Núñez op. cit. cita data ed età, Cardella op. cit. solo l'età.
  2. Raphael Cotoner (Aragona, 1601 – La Valletta, 20 ottobre 1663), Gran Maestro dell'Ordine di Malta dal 1660 fino alla sua morte.
  3. Nicolas Cotoner (Maiorca, 1608 – Malta, 29 aprile 1680), succedette al fratello Raphael Cotoner come Gran Maestro dell'Ordine di Malta dal 1663 fino alla sua morte.
  4. Gregorio Carafa (Castelvetere, 17 marzo 1615 – La Valletta, 21 luglio 1690), Gran Maestro dell'Ordine di Malta dal 1680 al 1690.
  5. Benavente è un comune spagnolo di situato nella provincia di Zamora, comunità autonoma di Castiglia e León e capoluogo dell'omonima comarca.
  6. El Viso de San Juan, comune spagnolo situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia.
  7. Los Yébenes, comune spagnolo situato nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia.
  8. Quiroga, città spagnola situata nel sud-est della provincia di Lugo, nella comunità autonoma della Galizia. È il capoluogo della regione di Quiroga, appartiene al distretto giudiziario di Monforte de Lemos e fa parte della zona conosciuta come Ribeira Sacra.
  9. Carlo II di Spagna (Madrid, 6 novembre 1661 – Madrid, 1º novembre 1700), ultimo Asburgo di Spagna. Fu re di Spagna e dell'Impero d'oltremare di Spagna, Sicilia e Sardegna, duca di Milano, sovrano dei Paesi Bassi spagnoli, conte palatino di Borgogna e, come Carlo V, re di Napoli.
  10. Manuel Joaquín Álvarez de Toledo, (Pamplona, 6 gennaio 1641 – Barcellona, 23 dicembre 1707), politico spagnolo. Fu primo ministro o "valido" in due occasioni, dal 1685 al 1689 e dal 1698 al 1699, durante il regno di Carlo II di Spagna. Ricoprì, inoltre, gli incarichi di Gentiluomo di sua Maestà, consigliere di Stato, presidente del Consiglio di Castiglia e del Supremo Consiglio d'Italia.
  11. Rivolta del pane, nome tradizionalmente dato a vari movimenti di protesta. Già in epoca romana era politica delle autorità di curare tramite le frumentationes la distribuzione di grano a prezzo calmierato o addirittura gratuito. Per realizzare questo era necessario mantenere una struttura annonaria che curasse il reperimento e il trasporto di grandi masse di cereali, dapprima dalla Sicilia e poi dall'Egitto.
  12. Junta de gobierno, tipo di istituzione caratteristica dell'amministrazione della monarchia ispanica dell'Antico Regime e che continuò ad essere applicata ad altre amministrazioni della Spagna dell'età contemporanea. Sebbene la sua origine sia medievale, con l'avvento dei Re Cattolici la sua importanza aumenterà. Nelle situazioni di debolezza dei governi, per mezzo della Junta si rafforza.
  13. 13,0 13,1 13,2 Filippo V di Spagna (Versailles, 19 dicembre 1683 – Madrid, 9 luglio 1746), pronipote di Carlo II, primo re di Spagna della dinastia dei Borbone. Era nipote del re Luigi XIV di Francia e salì al trono di Spagna perché sua nonna, la regina Maria Teresa, moglie del Re Sole, era figlia di primo letto di Filippo IV di Spagna e sorellastra dell'ultimo re spagnolo della dinastia degli Asburgo, Carlo II di Spagna. Il pontefice Innocenzo XII, secondo la disposizione testamentaria di Carlo II, appoggiò la candidatura di Filippo d'Angiò.
  14. Secondo Núñez op. cit. sembra che Arrias non fosse entusiasta del successore Filippo V, mentre in Cardella op. cit. il cardinale si prodigò per la sua successione. Poiché il designato Filippo d'Angiò, sostenuto dal re di Francia, non avrebbe mai rinunciato ai benefici testamentari di cui era stato gratificato da Carlo II, si giunse al ricorso alle armi. La Guerra di successione spagnola, come fu chiamato il conflitto, iniziò con la grande alleanza dell'Aja del 7 settembre 1701, con la quale l'Inghilterra, i Paesi Bassi e l'Austria si impegnavano a impedire che le volontà testamentarie del defunto re di Spagna trovassero definitiva attuazione.
  15. Jaime de Palafox y Cardona (Ariza, 13 dicembre 1642 – Siviglia, 2 dicembre 1701) arcivescovo spagnolo. Arcivescovo Jaime de Palafox y Cardona su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 13-06-2024.
  16. Patriarca Pedro Portocarrero y Guzmán su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 13-06-2024
  17. Clemente XI per ragioni politico-territoriali aveva sottoscritto un Trattato nel quale riconosceva il granduca Carlo VI d'Asburgo, legittimo re di Spagna. Filippo V ebbe due periodi di sovranità sulla Spagna grazie al testamento di Carlo II: dal 6 novembre 1700 al 15 gennaio 1724 (I) e dal 6 settembre 1724 al 9 luglio 1746 (II). Carlo VI d'Asburgo si autoproclamò per diritto ereditario e fu re di Spagna dal 12 settembre 1703 al 2 luglio 1715. Questo portò alla Guerra di successione spagnola.
  18. Chiesa di Santa Lucia, antica chiesa della prima metà del XIV secolo in stile gotico arte mudéjar di Siviglia. Nel 1868, il Consiglio Rivoluzionario chiuse Santa Lucía al culto, sostenendo che Siviglia aveva troppe parrocchie, e fu venduta a privati. Dismessa e sconsacrata è ora di proprietà del Governo dell'Andalusia e dal 2012 ospita il Centro di Documentazione delle Arti dello Spettacolo dell'Andalusia.
  19. Chiesa di San Juan de la Palma, nome con cui è comunemente conosciuta la Chiesa di San Juan Bautista, in stile gotico arte mudéjar, si trova nel quartiere Casco di Siviglia. Costruita nel centro storico della città, su un'antica moschea.
  20. Chiesa del Sagrario (Chiesa del tabernacolo) è un edificio di culto in stile barocco che si trova nella Avenida de la Constitución di Siviglia, costruita tra il 1618 e il 1662.
  21. Jerónimo de Balbás (Zamora, 1673 – Città del Messico, 22 novembre 1748), architetto e scultore spagnolo, introdottore di uno degli elementi più caratteristici del barocco messicano.
  22. Pedro Duque Cornejo (Siviglia, 1678 - Córdoba, 1757), scultore, pittore, incisore e architetto di pale d'altare barocche della scuola sivigliana.
  23. Pala d'altare El Sagrado, in stile barocco, completata nel 1712, a partire dalla metà del XVIII secolo il nuovo stile neoclassico, promosso dalla dinastia dei Borbone provenienti dalla Francia, condannò questa pala ultrabarocca, che fu demolita nel 1824.
  24. Noviziato gesuita di San Luigi dei francesi. Composto dalla chiesa e dall'ex noviziato, è uno dei complessi monumentali meglio conservati del pieno barocco di Siviglia.
  25. Chiesa del Salvatore, o del Divino Salvatore, è una collegiata della città di Siviglia, la chiesa più grande della città, dopo la cattedrale e uno dei capolavori dell'architettura barocca spagnola.
  26. Cattedrale di Cristo Salvatore è il principale luogo di culto del comune di Jerez de la Frontera, sede vescovile della Diocesi di Asidonia-Jerez. Venne costruita come chiesa collegiata, dato che Jerez non era sede vescovile fino al 1980.
  27. Convento dei Cappuccini, fondato nel 1627 da Agustín de Granada. Appartenuto ai Padri Cappuccini fino al 1924, fu ceduto alla Comunità delle Hermanas de la Cruz.
  28. Collegio degli Studi dei Gesuiti, conosciuto fino al 1620 come Sant'Ambrogio, fu fondato nel 1598 grazie alla concessione che don Luis García de Bonilla (con il titolo di Fondatore) fece dell'intero suo patrimonio. Non più esistente.
  29. Jacinto de Mendoza O. de M. (XVII secoloXVIII secolo) religioso professore di teologia, predicatore reale, scrittore.
Collegamenti esterni
  • (ES) Francisco Javier Gutiérrez Núñez, Manuel Arias y Porres su dbe.rah.es in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia. URL consultato il 11-06-2024
  • Lorenzo Cardella, Emanuello de Arias y Porres, in Memorie Storiche De' Cardinali Della Santa Romana Chiesa su books.google.it, tomo VIII, pp 125-128 URL consultato il 12-06-2024