Marco Vigerio della Rovere




Marco Vigerio della Rovere, O.F.M. Conv. Cardinale | |
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al secolo Emanuele | |
Età alla morte | 70 anni |
Nascita | Savona 1446 |
Morte | Roma 15 giugno 1516 |
Sepoltura | Basilica di Santa Maria in Trastevere (Roma) |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 6 ottobre 1476 da papa Sisto IV |
Nominato arcivescovo | 22 luglio 1506 da papa Giulio II |
Creato Cardinale |
1º dicembre 1505 da Giulio II (vedi) |
Cardinale per | 10 anni, 6 mesi e 14 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Marco Vigerio della Rovere[1], al secolo Emanuele (Savona, 1446; † Roma, 15 giugno 1516) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque a Savona, nell'aprile del 1446, da Urbano Vigerio e da Nicoletta Grosso, nipote di Francesco Della Rovere.
Carriera ecclesiastica
Entrò, tra il 1462 e il 1464, nell'Ordine dei frati minori conventuali prendendo il nome di Marco, in memoria di Marco Vigerio, vescovo di Noli, suo zio.
Nel 1471 fu nominato conreggente dello Studium del convento di Padova e professore di teologia presso la università. Papa Sisto IV lo nominò magister di teologia, dopo che si era difeso da alcune accuse. Nel 1474 fu nominato professore di teologia e lettere all'università La Sapienza di Roma.
Episcopato
Eletto vescovo di Senigallia nel 1476 qui promosse il restauro del duomo, la costruzione di un nuovo palazzo vescovile e la riforma del clero diocesano.
Suffraganeo presso la sede arcivescovile di Bologna, nel 1496, del cardinale Giuliano Della Rovere, suo parente e confratello, nel 1506 fu elevato arcivescovo metropolita di Trani.
Con l'ascesa al pontificato del cardinale Della Rovere, che assunse il nome di Giulio II, fu nominato castellano di Castel Sant'Angelo, incarico che mantenne dal novembre del 1503 al luglio del 1506. In quell'anno accompagnò Giulio II nella spedizione contro Giovanni II Bentivoglio[2], che portò alla conquista di Bologna, e nel 1508 gli fu assegnato il governo di Capranica.
Cardinalato
Agli incarichi politici e militari alternava intanto quelli di natura ecclesiastica. Fu creato cardinale presbitero di santa Maria in Trastevere nel concistoro del 1º dicembre del 1505, beneficio cui aggiunse nel 1511, quello della sede suburbicaria di Palestrina), alla fine del dicembre 1507 presiedette, in qualità di cardinale protettore dell'Ordine, il primo capitolo generale dei Minimi, nel quale furono chiariti e approvati alcuni aspetti irrisolti della regola di san Francesco di Paola.
Dopo la sconfitta veneziana di Agnadello, nel maggio del 1509, il consolidarsi del predominio del re Luigi XII di Francia nel Nord della penisola indusse Giulio II a dare alla propria politica estera una svolta antifrancese. Tra il dicembre del 1510 e il gennaio del 1511, in qualità di legato pontificio, Vigerio guidò le truppe papali nella guerra contro il duca di Ferrara Alfonso I d'Este[3], alleato del sovrano francese, contribuendo alle vittorie di Concordia e di Mirandola.
Luigi XII reagì all'offensiva del pontefice tanto sul piano militare, occupando e riconsegnando Bologna ai Bentivoglio, quanto sul piano spirituale, appoggiando l'iniziativa di alcuni cardinali ostili a Giulio II, i quali da Milano, nel maggio del 1511, convocarono un Concilio che si sarebbe aperto a Pisa il 1° settembre successivo. In risposta, con la bolla Sacrosanctae Romanae Ecclesiae del luglio 1511, il pontefice indisse a sua volta un concilio, per la primavera dell'anno seguente, in Laterano.
Al Concilio Lateranense V, inaugurato il 3 maggio 1512, Vigerio intervenne attivamente su più fronti, celebrando la messa di apertura della terza sessione, il 2 dicembre 1512, e partecipando a varie commissioni.
Dopo la morte di Giulio II, partecipò al conclave del 1513 che avrebbe eletto Leone X. Sotto il suo pontificato proseguì la sua attiva partecipazione al Lateranense V come membro di numerose commissioni, tra le quali quelle dedicate alla riforma della curia romana, all'abolizione dei privilegi degli Ordini mendicanti, e alla riforma del calendario. Ottenne in commendam l'abbazia cistercense di san Martino al Cimino[4] a Viterbo. Sul finire del 1515 seguì Leone X al congresso di Bologna, dove il pontefice trovò un compromesso con il successore di Luigi XII, Francesco I di Francia.
Morte
Prima che il concordato fosse approvato Vigerio, ormai vecchio e ammalato, tornò a Roma, dove morì il 18 giugno 1516.
Opere
Il più antico tra gli scritti di Vigerio a noi noti risale al 1484: si tratta di un elogio funebre di Sisto IV, che insiste sulla certezza, condivisa dagli autori pagani e cristiani, del premio ultraterreno per l'uomo virtuoso, e sottolinea l'importanza della riforma dell'Ordine francescano promossa dal defunto, durante il suo generalato, attraverso l'introduzione delle arti liberali.
Ben altra imponenza e diffusione ebbero tuttavia le due opere principali di Vigerio, la Controversia de excellentia instrumentorum Dominicae Passionis e il Decachordum Christianum.
La Controversia[5], era stata ideata vent'anni prima, in occasione del dono della lancia che avrebbe trafitto il costato di Cristo, inviato dal sultano Bayezid II[6] a Innocenzo VIII.
Il Decachordum Christianum[7], suddiviso in dieci libri, è composto da una serie di brevi ragionamenti dedicati alla vita, alla passione e ai misteri di Cristo e della sacra famiglia, alla natura e al linguaggio degli angeli e a vari altri argomenti teologici.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Senigallia | Successore: | ![]() |
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Cristoforo de Blanderata[8], O.S.M. | 6 ottobre 1476 – 9 maggio 1513 | Marco Quinto Vigerio della Rovere[9] |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere | Successore: | ![]() |
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Juan Castellar y de Borja | 17 dicembre 1505 – 18 luglio 1516 Titolo presbiterale in commendam dal 29 ottobre 1511 |
Bandinello Sauli |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Trani | Successore: | ![]() |
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Francisco Lloris y de Borja | 22 luglio 1506 – 18 luglio 1516 | Giovanni Domenico De Cupis (amministratore apostolico) |
Predecessore: | Cardinale vescovo di Palestrina | Successore: | ![]() |
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Guillaume Briçonnet | 29 ottobre 1511 – 18 luglio 1516 | Francesco Soderini |
Note | |
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