Giovanni Domenico De Cupis

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Giovanni Domenico De Cupis
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 60 anni
Nascita Roma
1493
Morte Roma
10 dicembre 1553
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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Invito all'ascolto
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Giovanni Domenico De Cupis (Roma, 1493; † Roma, 10 dicembre 1553) è stato un vescovo e cardinale italiano.

Cenni biografici

Giovanni Domenico de Cupis nacque nel 1493 a Roma, da un'illustre famiglia originaria di Montefalco, figlio di Bernardino de Cupis e di Lucrezia Normanni, nobildonna romana di illustre casato, che aveva già avuto una figlia, Felice della Rovere[1], dal cardinal Giuliano della Rovere, il futuro Papa Giulio II.

Formazione e attività prelatizia

In gioventù studiò legge, divenendo successivamente protonotario apostolico e canonico del capitolo della Basilica patriarcale vaticana, divenendo poi segretario di Giulio II nel 1504.

Ebbe quattro figli naturali da una donna di cui non ci è giunto il nome.

Cardinalato ed episcopato

Ricevuti gli ordini sacri, venne creato cardinale presbitero nel concistoro del 1º luglio 1517, ricevendo la porpora e il titolo cardinalizio di San Giovanni a Porta Latina il 6 luglio 1517.

Il 6 febbraio 1523 divenne camerlengo del Sacro Collegio, carica che tenne fino al 2 marzo 1524.

Nominato amministratore della sede di Trani il 30 luglio 1517, rinunciò all'ufficio il 3 luglio 1551. Partecipò al conclave del 1521-1522 che elesse a pontefice Adriano VI, partecipando poi al nuovo conclave del 1523 che elesse papa Clemente VII. Optò per il titolo di Sant'Apollinare il 17 agosto 1524, mantenendo però il titolo di San Giovanni a Porta Latina in commendam sino al 3 settembre 1529. Amministratore delle sedi di Macerata e Recanati dal 1528 al 29 gennaio 1535, divenne anche amministratore della sede di Adria dal 31 agosto 1528 sino alla sua morte. Scelse il titolo di San Lorenzo in Lucina il 24 maggio 1529 e venne nominato quello stesso anno governatore di Città della Pieve. Nominato cardinale vescovo optò per la sede suburbicaria di Albano dal 22 settembre 1531, mantenendo in commendam il titolo di San Lorenzo in Lucina sino al 10 ottobre 1553.

Venne consacrato vescovo giovedì 21 dicembre 1531, nella Cappella Sistina a Roma, per mano del pontefice Clemente VII, assistito dai cardinali Alessandro Farnese, vescovo di Ostia, Antonio Maria Ciocchi del Monte, vescovo di Porto, e Andrea della Valle. Nella stessa cerimonia vennero anche consacrati Francisco de los Ángeles Quiñones, Antonio Sanseverino e Francesco Corner (1478-1543). Eletto vescovo di Nardò il 15 gennaio 1532, rinunciò all'ufficio il 22 maggio 1536. Divenuto amministratore della sede di Montepeloso il 13 novembre 1532, rimase in carica sino all'11 aprile 1537. Optò quindi per la sede suburbicaria di Sabina nel 1532, prendendo quindi parte al conclave del 1534 che elesse a pontefice Paolo III. Scelse quindi la sede suburbicaria di Porto e Santa Rufina nel 1535, passando quindi al ruolo di suddiacono del Sacro Collegio dei Cardinali. Divenuto amministratore della sede episcopale di Camerino nel 1535, mandato che tenne fino al 1537.

Nel 1536 divenne legato apostolico nella Marca Anconitana. Optò per la sede suburbicaria di Ostia e Velletri nel 1537. Decano del Collegio cardinalizio, divenne legato nelle Marche dal 1537, passando quindi al governatorato di Tivoli quello stesso anno. Nominato assieme ad altri otto cardinali nella commissione per le celebrazioni del concilio generale il 7 gennaio 1538 venne incaricato con altri tre cardinali di raccogliere i fondi per la guerra contro i Turchi dal 10 febbraio 1540.

Nel concistoro del 7 gennaio 1538 fu nominato membro di una commissione di nove cardinali incaricata della preparazione del sinodo ecumenico che si doveva aprire a Vicenza il 1° maggio seguente. Nella primavera del 1539, quando la commissione per la riforma della Curia fu elevata ad otto cardinali, il de Cupis fu chiamato a farne parte. Nella divisione delle competenze fu incaricato, insieme al cardinal Girolamo Ghinucci, di occuparsi della riforma dei tribunali. Assieme ad altri dieci cardinali divenne membro del concilio generale dal 2 novembre 1544.

In quanto alle cose del concilio, il de Cupis continuava ad essere uno dei deputati prepostivi e nell'aprile del 1547 si incaricava di farsi parte diligente perché i prelati si recassero a Bologna, dove ebbe luogo la seconda fase di esso. Continuando ad agitarsi a Roma la questione dei legati in Germania, nell'agosto del 1548, come decano dei cardinali delegati ad occuparsi degli affari del concilio (che stava di nuovo per interrompersi), elencò al papa le facoltà che avrebbero dovuto essere conferite ai legati stessi.

Fu tra i conclavisti nel 1549-1550, che elessero pontefice Giulio III. Dal nuovo papa, eletto unanimemente, il de Cupis fu chiamato insieme ad altri cinque cardinali a far parte della commissione che doveva presiedere alla riforma della Dataria Apostolica. Con altri sei cardinali divenne membro anche della commissione incaricata nell'aprile del 1550 di occuparsi degli affari del concilio, che Giulio III si era impegnato a riaprire. Divenuto cardinale arciprete di Santa Maria Maggiore, aprendo e chiudendo la Porta d'Oro durante l'anno giubilare del 1550.

Nominato protettore di Scozia il 5 marzo 1550, divenne legato ''a latere'' a Bologna l'anno seguente. Nominato presidente della commissione di supervisione dell'annona dal dicembre del 1551, divenne protettore di Francia in quello stesso anno.

Mantenne una stretta amicizia con Ignazio di Loyola, futuro santo, nonostante la cattiva opinione che il cardinale aveva di lui; dopo due ore di conversazione con il Loyola, egli cambiò però le proprie posizioni e gli chiese ufficialmente di perdonarlo per avere mal giudicato il suo operato di evangelizzazione.

Per via della sua religiosità e prodigalità, i contemporanei definirono il cardinal De Cupis Ottimo tra i mortali. Egli ebbe anche il merito di aver fatto costruire la chiesa romana di Sant'Onofrio al Gianicolo.

Morte

Morì a Roma il 10 dicembre 1553 e venne sepolto nella chiesa cittadina di Sant'Agostino, dove già suo padre era stato sepolto nel 1507. Successivamente i suoi resti e quelli del genitore vennero trasferiti a Montefalco e sepolti nella tomba di famiglia.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Note
  1. Felice della Rovere su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  2. Archbishop Bartolomeo Serristori † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  3. Luigi Tasso su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  4. Bishop Paolo de Cupis † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  5. (EN) Bishop Teseo de Cupis † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  6. (EN) Bishop Giovanni Leclerc † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  7. (EN) Bishop Giambattista Bragadin † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  8. (EN) Father Giacomo Antonio Acquaviva † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  9. (EN) Bishop Giovanni Battista Acquaviva † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  10. (EN) Bishop Agostino Landolfo, O.S.A. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  11. (EN) Bishop Bernardo Tempestini † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  12. (EN) Bishop Anton Giacomo Bongiovanni † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  13. (EN) Bishop Berardo Bongiovanni † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  14. (EN) Bishop Filippo Roccabella † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
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