Museo d'Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo
Museo d'Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo | |
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Palazzo Pelliccioli (XVI secolo), sede del museo | |
Categoria | Musei parrocchiali |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Lombardia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Bergamo |
Comune | Alzano Lombardo |
Diocesi | Diocesi di Bergamo |
Indirizzo | Piazza Italia, 8 -
24022 Alzano Lombardo (BG) |
Telefono | +39 035 516579 |
Fax | +39 035 4536422 |
Posta elettronica | info@museosanmartino.org |
Sito web | [1] |
Proprietà | Parrocchia della Basilica di San Martino |
Tipologia | arte sacra |
Contenuti | arredi sacri, codici miniati, dipinti, paramenti sacri, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio storico, biblioteca, biglietteria, bookshop, didattica, fototeca, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sistema museale di appartenenza | Rete Diocesana dei Musei Ecclesiastici (Re.di.m.e.) |
Sede Museo | Palazzo Pelliccioli |
Datazione sede | XVI secolo |
Fondatori | mons. Alberto Facchinetti |
Data di fondazione | 7 novembre 1994 |
Il Museo d'Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo (Bergamo), allestito nelle sale del Palazzo Pelliccioli (XVI secolo) adiacente alla Basilica di San Martino, è stato istituito per volere del parroco, mons. Alberto Facchinetti e inaugurato il 7 novembre 1994 dal vescovo Roberto Amidei (1994 - 2004), per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Basilica di San Martino e dal territorio alzanese.
Storia
L'idea di realizzare un Museo che potesse conservare le opere d'arte e gli arredi liturgici risale agli anni Quaranta del XX secolo, ma la sua storia è più recente ed è strettamente legata ai lavori di restauro compiuti nei primi anni Novanta nelle tre Sagrestie annesse alla Basilica di San Martino. L'edificio in cui ha sede il Museo versava in una condizione di estrema precarietà ed ha richiesto un intervento di ristrutturazione complesso e di difficile adattamento alla nuova destinazione.
Il Museo è stato inaugurato il 7 novembre 1994 dal vescovo di Bergamo Amadei, dal 1994 al 2004 sono state allestite quattordici sale espositive, oltre ad ambienti destinati all'amministrazione e ai servizi del Museo.
Percorso espositivo e opere
L'itinerario museale, disposto su due livelli, si sviluppa in quattordici sale espositive, lungo il quale sono presentate opere e suppellettile liturgica, databili dal XV al XVIII secolo.
Primo piano
Lungo la scala in pietra che porta al primo piano è esposta:
- Benedizione di Balaam (1767), olio su tela, di Giovanni Raggi, proveniente dalla Cappella del Rosario.
Nelle sale del primo piano sono conservate pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Sant'Antonio abate, san Cristoforo e san Nicola da Tolentino (fine XV - inizio XVI secolo) di Andrea Previtali.
- Martirio di san Pietro da Verona (1528 ca.), olio su tavola, di Jacopo Negretti detto Palma il Vecchio, proveniente dall'abside della Chiesa di San Pietro Martire: il dipinto rappresenta uno dei punti più alti della produzione dell'artista ed assume un particolare significato sia per l'innovativa scelta di porre il dramma del martirio al centro della composizione, sia per l'aspetto sacro del soggetto, che risulta chiara testimonianza del primo diffondersi delle problematiche riformistiche in terra bergamasca.
- Conversione di san Cristoforo (1575 ca.), olio su tela, di Jacopo Robusti detto il Tintoretto, proveniente dalla chiesa di Santa Maria dell’Orto in Cannaregio.
- Due dipinti con Trinità e disciplini bianchi in adorazione e Adorazione dei Magi (ultimo quarto del XVI secolo), olio su tela, provenienti dalla Chiesa di San Pietro Martire.
- Ancona con Misteri del Rosario (1650), in legno dipinto, di Claudio Spina, proveniente dalla chiesa di Brumano.
- Giaele uccide Sisara (1767), olio su tela, di Enrico Albricci, proveniente dalla Cappella del Rosario.
Inoltre, nelle sale sono esposti preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri. Di rilievo:
- Pianeta di san Martino (fine del XV secolo), in velluto rosso con ricami e figure in seta ed oro.
- Croce d'altare (fine XVI secolo), in argento brunito con inserti di agata e smalto, di ambito milanese.
- Quattordici strumenti simbolici della Passione (XIX secolo), in legno intagliato e dipinto, di ambito lombardo.
Secondo piano
Il piano secondo occupa il mezzanino del palazzo ed è articolato in quattro sale, le quali sono le ultime sale restaurate ed allestite per essere dedicate esclusivamente alle due famiglie di scultori ed ebanisti-architetti che hanno dato lustro al cantiere di Alzano Lombardo: i Fantoni ed i Caniana. Questi sono ricordati con opere rappresentative della loro intera attività:
- Progetti per la seconda e terza Sagrestia (1692 - 1710), di Giovan Battista Caniana.
- Copie dei medaglioni del pulpito della Basilica San Martino (1713 - 1734), opera di Andrea Fantoni.
Inoltre, è qui conservata:
- Via Crucis, costituita da 44 sculture in miniatura (XVIII secolo), in legno policromo dipinto, di Beniamino Simoni, proveniente dal Monastero delle suore claustrali della Visitazione.
Galleria fotografica
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Bibliografia | |
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