Abbazia di San Salvatore Maggiore

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Abbazia del San Salvatore Maggiore
San Salvatore Maggiore - Vista dal drone WSW.jpg Veduta aerea del complesso monastico
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Rieti
Comune Concerviano
Località Pratoianni
Diocesi Sabina-Poggio Mirteto
Religione Cattolica
Sito web Sito ufficiale
Oggetto tipo Abbazia
Oggetto qualificazione benedettina
Dedicazione Gesù Cristo
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Fondatore San Lucerio di Moriana
Data fondazione VIII secolo
Stile architettonico Romanico
Inizio della costruzione 700
Data di consacrazione 735
Coordinate geografiche
42°17′13″N 12°58′38″E / 42.287, 12.9773 bandiera Lazio
Mappa di localizzazione New: Lazio
Abbazia del San Salvatore Maggiore
Abbazia del San Salvatore Maggiore
Roma
Roma
Rieti
Rieti

L'abbazia del San Salvatore Maggiore (in latino: abbatia Sancti Salvatoris Maioris) è stata un'abbazia benedettina fondata nell'VIII secolo sui resti di una villa romana edificata nei pressi di una strada romana - identificata dalle ipotesi degli studiosi alla fine dell'Ottocento come la via Caecilia - sull'altopiano del monte Letenano, nella dorsale della catena dei rilievi che formano lo spartiacque tra i bacini del Salto e del Turano.

Storicamente nell'Alta Sabina, nel territorio reatino, ai margini della regione del Cicolano, attualmente il complesso monumentale di San Salvatore Maggiore è nel territorio di Pratoianni, frazione del comune di Concerviano nella provincia di Rieti. Il centro abitato più vicino è il paese di Vaccareccia, frazione, anch'essa, del comune di Concerviano.

All'abbazia sono stati soggetti, per secoli, un cospicuo numero di castelli, ovvero di centri abitati, situati nel territorio ad essa più prossimo che costituirono un'unità amministrativa denominata, in seguito, con un neologismo storico, la Signoria di San Salvatore Maggiore.

Entrata sotto la defensio imperialis per disposizione di Carlo Magno, fu per secoli un'abbazia nullius diœcesis ovvero non sottoposta all'autorità di alcun vescovo ma soggetta, in materia religiosa, solamente al pontefice. Questo stato, insieme alla sua centrale posizione geografica e al tradizionale accordo con la vicina e potente abbazia di Farfa, permise a San Salvatore Maggiore, tra l'VIII ed il XII secolo, di accrescere la propria influenza ben oltre il territorio reatino: arrivò ad avere rilevanti proprietà e dipendenze nella Sabina, nel Piceno - dalla valle del Chienti alla valle del Vomano - nella Marsica e addirittura nella città di Roma.

Divenuta, dopo la lotta per le investiture, Romanae Ecclesiae immediate subiecta cioè soggetta per via diretta alla Santa Sede, a partire dal XV secolo venne, di volta in volta, affidata in commendam, direttamente dal papa, a cardinali membri di alcune tra le più potenti famiglie della curia romana (Orsini, della Rovere, Farnese, Barberini) per il prestigio ed il cumolo delle rendite che il titolo assicurava. Alla fine di questo secolo la commenda fu in unione con l'abbazia di Farfa (1494).

Venne soppressa, come abbazia benedettina, dopo quasi novecento anni, nel XVII secolo, progressivamente spogliata delle sue dipendenze.

A seguito della cacciata dei monaci benedettini, nel 1629, venne istituito a Toffia, con parte delle antiche rendite dell'abbazia, un seminario destinato alla formazione dei giovani sacerdoti provenienti dai territori delle abbazie di Farfa e di San Salvatore Maggiore mentre il complesso sul Letenano, fu tra il 1628 ed il 1635, sede di una missione dei padri scolopi restando, dopo il loro abbandono, un centro amministrativo dei territori abbaziali, per il governo della Camera apostolica, insieme al castello di Longone, per buona parte del XVII e del XVIII secolo. Nel 1746 nell'abbazia venne trasferito il seminario di Toffia che vi rimase fino al 1841 quando, una volta che le terre dell'abbazia di San Salvatore Maggiore vennero ricondotte all'autorità di un vescovo, divise tra la diocesi di Poggio Mirteto, appena creata, e quella di Rieti, il seminario fu di nuovo trasferito a Toffia e poi a Poggio Mirteto.

Dopo un tentativo di affidare il complesso, come sede per una missione, ai padri passionisti, tra il 1839 ed il 1854, nel 1880, per sfuggire alle leggi sull'eversione del patrimonio ecclesiastico, il monastero venne riadattato a sede estiva per i seminari di Poggio Mirteto e di Rieti fino al 1915 quando, lesionato dal terremoto della Marsica, dopo un fallito tentativo di restauro negli anni trenta del Novecento, venne definitivamente abbandonato dopo l'ultimo tentativo di assegnarlo ai salesiani tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta del Novecento.

L'abbazia fu quindi venduta nel 1979 dalle diocesi di Rieti e di Poggio Mirteto, che ne condividevano dal 1880 la proprietà, ad un privato il quale, a sua volta, la rivendette, nel 1986, al comune di Concerviano che, a partire dagli anni novanta del secolo scorso, si adoperò per il restauro dell'abbazia facendone un caso di studio.

Il titolo di "abate di San Salvatore Maggiore", sopravvissuto dalla fondazione dell'abbazia nel 735, all'istituzione della commenda nel 1399, all'unione della commenda con Farfa nel 1494 e alla soppressione dell'abbazia nel 1629, dopo essere passato, nel 1841, al titolare della cattedra di Poggio Mirteto, dal 1925 è appannaggio del vescovo di Rieti.

Cronotassi degli abati e dei commendatari


Note
  1. Gian Giordano Orsini su it.wikipedia.org. URL consultato il 15-11-2924
  2. Father Francesco Orsini † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 15-11-2924
Bibliografia
Pagina del titolo del Synodus dioecesana insignium abbatiarum S. Mariae Farfensis et S. Salvatoris Maioris Ordo S. Benedicti (1685) nella copia della Bayerische Staatsbibliothek.

Sinodi diocesani dell'abbazia e documenti pontifici

Fonti principali

Monografie sull'abbazia di San Salvatore Maggiore

  • Paolo Desanctis, Notizie storiche del monastero di S. Salvator Maggiore e del Seminario di Rieti, Trinchi, Rieti, 1884
  • Ildefonso Schuster, Archivio della Reale Società Romana di Storia Patria, in Archivio della Reale Società Romana di Storia Patria su books.google.it, cap. Il monastero imperiale del Salvatore sul monte Letenano, vol. 37, Archivio Romano di Storia Patria, Roma, 1914, pp. 393-452
  • M. G. Fiore, S. Salvatore Maggiore di Concerviano (Rieti), in "Archeologia Laziale", vol. VIII, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma, 1986, pp. 376-383
  • M. D’Agostino, Il monastero imperiale di S. Salvatore Maggiore:

nuove problematiche e prospettive di ricerca, in "Il territorio", nº 3, 1987, pp. 3-30

  • Giuseppe Chisari, Renato Lefevre (a cura di), L’Abbazia di San Salvatore Maggiore, in “Tra le abbazie del Lazio”, in "Lunario Romano", vol. XVII, F.lli Palombi Editori, Roma, 1988, pp. 111-126 su sganawa.org, ISSN: 8876212035
  • Giovanni Maceroni, Anna Maria Tassi, L'Abbazia di S. Salvator Maggiore e la Massa Torana: ristampa delle opere di Paolo Desanctis e di Ildefonso Schuster, Eco Editore, Teramo, 1989
  • Ileana Tozzi, L'abbazia di San Salvatore Maggiore e il paesaggio religioso della Massa Torana, Maria Grazia di Mario (a cura di), Angelo Di Mario aps, Rieti, 2023, ISBN 1221049828

Sulle dipendenze di San Salvatore Maggiore

Sul governo dell'abbazia e dei suoi castelli

  • Bernardino Tofani, Longone di S. Salvator Maggiore nel Gastaldato di Rieti e nella Massa Torana, Comunità montana del Turano, Rieti, 1988
  • Paolo Maglioni, Storie inedite di Castelli Antichi: Roccaranieri, Longone Sabino, Fassinoro, San Silvestro, Arti Grafiche Nobili Sud, Rieti, 1994
  • Vincenzo Di Flavio, Gli statuta del XV secolo dell'abbazia di San Salvatore Maggiore (), in Archivio della Società Romana di Storia Patria su srsp.it, vol. 129, Società Romana di Storia Patria, Roma, 2006, pp. 125-162

Articoli sul governo dei Barberini durante il periodo della commenda abbaziale

Sul restauro del complesso abbaziale

  • Giuseppe Tosti, Trattato di Restauro Architettonico, Giovanni Carbonara (a cura di), cap. San Salvatore Maggiore a Concerviano (RI), vol. Vol. III, UTET, Torino, 1996, ISBN 8802046697
  • Donatella Fiorani, Giancarlo Palmerio, Amedeo Riccini, San Salvatore Maggiore sul monte Letenano a Concerviano. Restauro dell'abbazia imperiale, Gangemi, Roma, 2010, ISBN 88-49-21983-0
  • Giovanni Carbonara, La Parola e La Cosa - Doppi sguardi sul progetto di restauro, Chiara L.M. Occelli (a cura di) su researchgate.net, cap. Succisa virescit. Dopo il terremoto: radici storiche e ricostruzione, col. "Pristina Servare", vol. 20, Altralinea Edizioni, Firenze, 2023, p. 104
«[...] Notevole è anche il caso dell’abbazia di San Salvatore Maggiore a Concerviano, nell’Alto Lazio, risalente all’XI secolo. Qui l’ingegnere Giuseppe Tosti, un ottimo strutturista allievo di Sisto Mastrodicasa, l’inventore della "teoria della fatiscenza muraria", anticipazione dei principi del moderno consolidamento già negli scorsi anni quaranta, ha reintegrato in piena sicurezza ed in parte ricostruito, per potergli garantire una funzione, e quindi la vita futura, un antico, abbandonato complesso monastico e la sua chiesa. I muri si presentavano come quelli scossi dai terremoti che sono stati mostrati all’inizio eppure, volendolo, in questo caso si è riusciti a costruire nuovamente sui resti antichi, pur con tutte le necessarie accortezze, fino a poter restituire volte e tetti. Il punto è che lo si è ‘voluto’ fare perché il monumento è stato riconosciuto nel suo valore ».

Fonti ulteriori

fino all’invasione dei Repubblicani francesi nel Regno di Napoli (1798)], Tipografia Petrongari Pietro, Rieti, 1907

Contesto storico

Collegamenti esterni