Athanasius Kircher
Athanasius Kircher, S.J. Presbitero | |
---|---|
Età alla morte | 78 anni |
Nascita | Geisa 2 maggio 1602 |
Morte | Roma 28 novembre 1680 |
Ordinazione presbiterale | 1628 |
Athanasius Kircher (Geisa, 2 maggio 1602; † Roma, 28 novembre 1680) è stato un presbitero, matematico e filologo tedesco.
Cenni biografici
Nacque il 2 maggio 1602 a Geisa presso Fulda (Germania), ultimo di nove figli di Johann Kircher, laico dottore in filosofia e teologia, che fu amministratore dell'abbazia benedettina di Fulda.
Athanasius compì i suoi primi studi umanistici presso il collegio gesuita di Fulda. Il 2 ottobre 1618 fu ammesso come novizio pressi i gesuiti di Paderborn. Alla fine nel noviziato, a causa della Guerra dei Trent'anni, fu costretto a spostarsi a Colonia per proseguire gli studi di filosofia. Brillante studente, oltre ad affrontare gli studi filosofici, si dedicò con passione allo studio delle scienze naturali. Ben presto fu chiamato a Coblenza e Heiligenstadt per insegnare queste materie.
Nel 1625 fu a Mainz, dove Kircher intraprese lo studio della teologia, attirando l'attenzione dei suoi superiori per le sue doti di sperimentatore. Completato il ciclo di studi teologici fu ordinato presbitero nel 1628. Ricevette poi la cattedra di etica e di matematica presso l'Università di Würzburg, dove apprese anche l'aramaico e l'ebraico. Nel 1531 a causa delle guerre di religione fu costretto ad abbandonare la patria per rifugiarsi in Francia, dapprima a Lione e poi ad Avignone.
Padre Kircher giunse a Roma nel 1635, dove fu nominato professore di matematica, fisica e lingue orientali presso il Collegio Romano. Dopo sette anni di cattedra, inclinatissimo com'era a ogni genere di indagini, ebbe libertà di applicarvisi. Si ebbe così una messe copiosa di opere e di opuscoli, che gli procurarono rinomanza e popolarità in tutta l'Europa. L'opera di Athanasius Kircher è distribuita in quaranta libri a stampa e in oltre duemila fra manoscritti e lettere.
Nel 1651 fondò il Museo del Collegio Romano, opera alla quale si dedicherà per trenta anni. Rimase sempre a Roma, fatta eccezione per alcuni viaggi in Sicilia e a Malta compiuti fra il 1636 e il 1637, per studiare la geologia legata al vulcanismo di quelle regioni.
Morì a Roma il 27 novembre 1680.
Opere
Genio poliedrico, si occupò di filologia in particolare con il Prodromus coptus e il Lingua aegyptiaca restituta; di fisica con Ars Magnesia, Specula melitensis, Ars magnae lucis et umbrae; di sacra liturgia con Rituale Ecclesiae aegyptiacae; di astronomia con l''Itinerarium extaticum; di storia naturale con il Mundus subterraneus; di matematica con Organum mathematicum; di musica con il Musurgia universalis[1] e il Phonurgia nova e d'altro ancora. Tentò anche l'egittologia, cui appartengono i tre volumi intitolati Oedipus Aegyptiacus, coi quali credette d'avere scoperto la chiave per l'interpretazione dei geroglifici (effettivamente decifrati da Champollion nel 1800). Si dedicò anche allo studio della civiltà cinese. In quel paese volle essere inviato missionario, ma non ne ottenne mai il permesso dai superiori. Su questo tema scrisse il China monumentis qua sacris qua profanis...[2].
Note | |
Bibliografia | |
| |
Collegamenti esterni | |